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mercoledì 30 gennaio 2008

A proposito di pensioni…

di Guerrino Zanotti
Pochi altri argomenti sono stati dibattuti tanto a lungo quanto quello sul sistema previdenziale. E’ dalla metà degli anni ’90 che le Organizzazioni Sindacali prima e la politica poi hanno preso consapevolezza del problema della tenuta del sistema e si sono fatti i primi passi di aggiustamento.
Nessun intervento frettoloso, anzi semmai una riforma tardiva arrivata quando la situazione era fortemente compromessa. Una riforma frutto di studi attuariali che disegnano uno scenario futuro per l’intero sistema, a dir poco disastroso.
L’obiettivo della riforma è quello di garantire ai lavoratori e pensionati di oggi la sicurezza di continuare a percepire la pensione anche in futuro. Ma quello che più conta è la necessità di garantire la tenuta del sistema per coloro che sono appena entrati nel mondo del lavoro o chi ancora non ne fa parte.
Non bisogna perdere di vista questo obiettivo prioritario, quando si rivendicano diritti di categoria (in realtà solo quesiti). Perché, anche se a livello umano è comprensibile la preoccupazione dei lavoratori della PA, non dobbiamo dimenticare che la categoria debole, in questo ambito, sono i giovani.
Sorprende che i dipendenti firmatari rilevino una mancanza di conoscenza della previdenza da parte dei gruppi consiliari, quando sono le ragioni addotte testimonianza di una oggettiva incompetenza in materia.
L’intervento riformatore del 2005 è perfettibile e non ha la pretesa di essere definitivo. Il Governo e la maggioranza lavorano al completamento della riforma, con la creazione della previdenza complementare e della definizione del Testo Unico, nel quale verranno effettuati interventi sia sulle “pensioni d’oro” che sulle “pensioni” dei consiglieri, già previsti dall’art. 12 della famigerata riforma previdenziale.
Prova inconfutabile di questa volontà è la presentazione, nella seduta consigliare del 18 gennaio scorso, del progetto di legge stralcio, in cui spiccano elementi di grande novità estremamente importanti ed attesi da molti lavoratori:
introduzione dell’istituto del riscatto degli anni di laurea
tutela dei lavoratori che hanno subito periodi di mobilità e ricollocamento a fine carriera lavorativa
diverso calcolo della pensione per chi ha effettuato periodi di lavoro part time per ragioni famigliari
contribuzione figurativa a copertura dei periodi di aspettativa post partum.
Gli elementi di novità che la riforma ha proposto sono tutti volti ad unificare i trattamenti previdenziali per i lavoratori appartenenti allo stesso Fondo.
Salvaguardando in questo modo, il sistema a ripartizione con il calcolo retributivo. Salvaguardando così, il sistema, per un lungo periodo dalla ineluttabilità della liquidazione con il calcolo contributivo.
Attenzione, con i vostri giudizi di iniquità si corre il rischio che l’ineluttabile arrivi prima.

Guerrino Zanotti

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Che politica è questa?

di Roberto Ciavatta
Senza scandalo alcuno, i nostri politici vanno in sudamerica (a spese dei contribuenti) in cerca di voti per le prossime elezioni. Come se nel 2006 non fosse successo nulla. L’intero paese in balia delle fregole di pochi consiglieri che, delle priorità del paese, se ne fregano! Equilibrismi di palazzo di una politica che, con Schmitt, “si manifesta nelle forme e negli orizzonti meschini della conquista dei posti e delle prebende in base alla politica del partito”, contro la quale si sviluppa necessariamente una forma di “antipolitica”, (cioè di politica pura, che ha per nemico la stessa classe politica, o singoli suoi componenti considerati corrotti), che si configura come “una «spoliticizzazione», [cioè] il superamento del ‘politico di partito’”.
Chiedo nuovamente alla magistratura di procedere con le due denuncie presentate dall’avv. Berti nel 2006 sul caso “voto estero”. Per una di queste il mio nome è stato indicato come testimone della rivelazione (di un cittadino argentino alloggiato a Misano) del nome di un politico responsabile dell’organizzazione dei viaggi clientelari dal sudamerica. Perché ancora non sono stato invitato a dichiarare quel nome? E se il responsabile dell’organizzazione dei viaggi di allora si apprestasse anche in questa occasione a tornare in argentina per assicurarsi qualche migliaio di voti?
Amo questo paese, perciò non voglio che anche in caso di nuove elezioni possa essere la compravendita del voto estero, oltre al solito clientelismo interno (del quale ha più colpe la meschinità del cittadino disposto a vendersi, che la corruzione interessata del politico che si presta a comprarlo) a disegnare gli equilibri che regoleranno (anche) la mia vita negli anni a venire.
Un paese in cui un terzo dei voti è in mano a chi non risiede, a chi non patisce il malaffare di questi governanti, è difficilmente definibile democratico. Un terzo dei voti, un 33% in parlamento, sono già quasi una maggioranza (comunque una maggioranza relativa).
Facciamo dei conti. Poniamo che un uomo politico (per così dire), riesca a reperire i fondi necessari per comprare il voto dei cittadini residenti all’estero. Avrebbe uno sponsor disposto a sborsare somme ingenti, che in cambio pretenderebbe un risvolto in suo favore (prebende, appalti, permessi, corsie preferenziali ecc). Quest’uomo politico, prestanome dello sponsor, potrebbe ottenere addirittura 10.000 voti, sarebbe il politico più votato, il leader maximo. Grazie alle cordate potrebbe far eleggere con sé altri 7-8 consiglieri, ottenendo un’egemonia sul suo partito di maggioranza relativa: avrebbe in mano il paese. Come potrebbe gestirlo? Dovrebbe favorire il suo sponsor per farlo rientrare delle somme spese per comprare i voti esteri, e per avere un guadagno ingente. Oltre a ciò potrebbe solo favorire sé stesso, e magari qualche affiliato delle cordate. La politica è cosa sua, il suo modo per arricchire, e non riguarda più il paese e le sue sorti. Questo politico diviene un parassita del paese in cui svolge la sua attività.
Chiediamoci ora come facciano alcuni politici a permettersi ville, seconde case, automobili di lusso, yacht. Da dove provengono quei soldi? Non certo dallo stipendio! Chi regola la nostra politica? Un’elite politica che non è più scelta dalla popolazione, è ancora un’elite democratica? Uno stato in mano ad un partito, è ancora democratico? Un partito in mano ad una persona a sua volta in mano ad uno (o più) sponsor, è ancora un partito?
Mi chiedo tutto questo, e so solo rispondermi di no.
Perché per iniziative mediocri vengono stanziati centinaia di migliaia di euro? Il mercatino di natale, la notte rosa, il grand prix di Misano, sono costati centinaia di migliaia di euro alle nostre casse, cioè nostri, di ogni cittadino. Siccome chi, come me, organizza anche feste ed eventi, sa bene che gli stanziamenti deliberati in quelle occasioni superano di gran lunga le somme che effettivamente servono per simili attività, dove finiscono questi soldi?
Chiedo alle forze politiche di ricorrere ad organismi internazionali per richiedere loro di vigilare sul commercio del voto estero, e sul traffico di danaro da e per le comunità di cittadini residenti all’estero. Chiedo che non si ripeta più l’abominio della compravendita del voto estero.
Lo chiedo anche per la credibilità dei nostri politici: come non sospettare, altrimenti, che chi ottiene migliaia di voti non attinga (anche) a questo bacino di voti estorti col ricatto del danaro?

Roberto Ciavatta – Associazione Culturale Don Chisciotte.

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L’Università al centro (storico)

di Paolo Forcellini - Associazione Porta del Paese
A seguito del dibattito effettuato, e trasmesso via radio, della seduta del Consiglio Grande e Generale, nello specifico sull’istanza d’Arengo inerente l’Università di San Marino, l’Associazione Porta del Paese, nel compiacersi per la sua accoglienza all’unanimità, plaude a tutti i consiglieri intervenuti che hanno concordato e convenuto come l’Ateneo possa far rivivere San Marino Capitale ed il suo Centro Storico e toglierla dallo stato di degrado in cui è caduta in questi ultimi anni, dopo il trasferimento di uffici e sedi Istituzionali in altri castelli. L’Associazione inoltre si compiace per il fatto che tutte le forze politiche si siano rese disponibile a che la nostra Università possa crescere nel tempo e che possa far diventare San Marino polo di cultura della Repubblica. E non solo la cultura, ma anche il reparto commerciale avrebbe di chè guadagnare, ripensando il settore in crisi, facendo far rivivere certe attività ormai dimenticate e crearne delle nuove, al fine di rendere agevole la residenza dei numerosi studenti che fra l’altro occuperanno, come gia’ stanno facendo ora, i tanti appartamenti da tempo vuoti del Centro Storico. Per cui le dichiarazioni di voto fatte a nome dei partiti e personali ci lasciano fiduciosi per il futuro, anche alla luce di quelle fatte direttamente da Segretari di Stato competenti, che hanno dissipato le voci di un trasferimento a Serravalle o Dogana di certe facoltà. Rassicurata in merito, l’Associazione nel ringraziare ancora una volta il C.G.G., invita tutti i consiglieri di città, indistintamente dalla loro appartenenza politica, a rendersi portavoce delle istanze dei cittadini per la salvaguardia ed il rilancio del Centro Storico, e conviene con la Giunta di Città, da sempre sensibile ai problemi del Castello e del suo sviluppo, che l’ex Tribunale Commissariale di Via Simone delle Penne, possa diventare, per come si presenta, una sede idonea per un ampliamento dell’esistente o per eventuali nuove facoltà.

Paolo Forcellini
Associazione Porta del Paese

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martedì 29 gennaio 2008

Ricordiamo i nostri padri

di Francesca Busignani

Ricordiamo chi eravamo. Una frase apparentemente molto semplice, ma che in realtà nasconde un percorso ideologico strutturato con azioni mirate e concepite per durare nel tempo. Chi eravamo? Chi erano i nostri avi? Come operavano? Perché agivano così come hanno fatto? I nostri antenati erano delle persone rette, lungimiranti e umili ma con un concetto ben chiaro in testa: preservare un nucleo di famiglie libere da qualsiasi forma di schiavitù reale o mentale. Era gente a cui bastava una stretta di mano e uno sguardo dritto negli occhi per capirsi al volo fra loro, senza incappare in mille cavilli assurdi. Erano così accorti, da comprendere che cedendo a facili lusinghe forensi, forse si sarebbero arricchiti notte-tempo, ma avrebbero distrutto totalmente quello che avevano fino ad allora creato, divenendo così sudditi di altri. Gli era stato offerto lo sbocco al mare, non dando continuazione a tale ambizioso, ma pericoloso progetto sono riusciti a mantenere una sovranità che è giunta fino ai giorni nostri, “il passo secondo la gamba”; se non è criterio questo? Apparivano come uomini liberi, svincolati da interessi lascivi, distanti da lotte intestine, lontani da bramosie di potere sterile; abili nell’arte della mediazione e sereni. Erano individui che avevano un solo grande unico interesse superiore: restare un popolo stimato e libero. Agivano secondo l’ottica del buon padre di famiglia; che sgrida chi è in errore senza umiliarlo mai, che premia chi è meritevole senza renderlo un superbo, che ha degli interessi personali ma non lì antepone mai alla famiglia, che a volte sbaglia ma trae spunto per poter proseguire al meglio, che pur di rimettere sulla retta via uno dei suoi figli affronta qualsiasi peripezia; anche quelle che appaiono insormontabili. Certo tutto ciò sembra un’ovvietà, uno scrivere quello che tutti sanno ma non è così. Non lo è per diversi motivi. Primo fra tutti è che, se avessimo ricordato chi eravamo, traendone insegnamento non ci troveremo in quest’assurda situazione; secondariamente perché sarebbe veramente penoso sapere che pur ricordando, per qualcuno la parola data come rappresentante del Titano acquisisce un certo colore e valore a seconda delle opportunità personali che gli vengono proposte. Eravamo uomini liberi, oggi cosa siamo? Siamo servi del potere fine a se stesso? Siamo piccoli omuncoli che brancolano nel buio come topini terrorizzati, cavie dell’ennesimo esperimento? Non abbiamo più dignità? Non c’è onore? Non c’è rispetto? Non c’è reale scambio di vedute culturali? Quindi in ultima analisi non c’è più niente? No qualcosa c’è, è quella scintilla che si vede negli occhi di chi vuole ricordare veramente chi eravamo, per riappropriarsi di quella coscienza e operare coerentemente. Non prendiamoci per i fondelli, qui non si sta parlando di andare scalzi con sopra un umile saio e addossarsi tutte le colpe: qui è ora di essere onesti. Vogliamo un San Marino prospero, dove si possa vivere con un certo tenore di vita, dove la nostra rispettabilità non venga messa in discussione, dove un cittadino col “guizzo” riesca a emergere meritatamente, dove lo Stato non si sostituisca ma sia sussidiario ad una popolazione risoluta e partecipe, dove veti e tasse non appaiano come la scappatoia più gettonata, dove la PA, fatta di poche mele marce, ma di tante persone meritevoli possa finalmente operare svincolata da assurdità e lacci burocratici, dove il ricordo di chi eravamo si fonde con la consapevolezza di chi siamo. Ricordiamo chi eravamo e mostriamoci degni di esserne la stirpe discendente.

Francesca Busignani

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I Benefattori (con i soldi degli altri)

Achille Lauro, un vecchio politico napoletano, per ogni voto dava in cambio due scarpe. Una prima e una dopo le elezioni. La politica italiana si è laurizzata. Cuffaro è stato eletto per i 300.000 posti di lavoro che ruotano intorno alla Regione Sicilia. Mastella è amato in Ceppalonia per lo stesso motivo. Sono dei benefattori con i soldi degli altri. I politici sono diventati datori di lavoro dei loro datori di lavoro.Un voto, uno stipendio. Ma chi paga lo stipendio della burocrazia pubblica parassitaria? Il concorso lo vince sempre il contiguo, il raccomandato, il famiglio. E' un voto di scambio, soldi per una croce su un simbolo. Soldi per non fare nulla. Del resto, meno si fa, meno si sbaglia. Il problema è che i soldi per mantenerli sono finiti. Anche nel nostro Paese ci sono soggetti simili ???? ... ... sarebbe bello ad un politico quando entra in politica vedere quanti beni possiede e poi alla fine del suo mandato, ma dove sono i controlli ...????????? ...
Saluti

CAMAO

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lunedì 28 gennaio 2008

Un piccolo sfogo... come la varicella

Di Marino Antimo Zanotti.
È già tempo di Consiglio e si continua con la seduta segreta.
Trovo sconvolgente che nessuno si stupisca di questa cosa, di un parlamento che non ha il coraggio di aprirsi ai cittadini e alle regioni limitrofe attraverso il collegamento radiofonico. Di più! Ha paura anche del pubblico, peraltro sempre scarso, al loggione.
Ma certo signori, si discute di scandali e occorre farlo con discrezione. Qualche consigliere potrebbe parlare sopra le righe e faremmo una brutta figura verso l’esterno.
Questo atteggiamento sembra far parte di quel brutto sentimento popolare, molto sammarinese, per cui i «panni sporchi» vanno lavati in famiglia.
Ma se non arrivassero incursioni dall’esterno i panni non li laveremmo neppure a pasqua, le vicende della Banca del Titano e Asset Banca sono lì a dimostrarlo anche perchè chi doveva controllare non è stato in grado di farlo.
Meno male che le paventate minacce diplomatiche verso la Repubblica Italiana, in merito agli arresti dei nostri connazionali, è rientrata e si è tornati al buon senso. Con tutti i venti di guerra che ci sono sarebbe deprecabile che anche la nostra piccola repubblica si mettesse a fare la voce grossa.
D’altra parte con chi possiamo prendercela? Penso con noi stessi e con le pessime dimostrazioni che continuiamo a fornire ai nostri vicini di casa.
Vicini di casa che non hanno bisogno di un input governativo per indagare sul riciclaggio di denaro che passa da noi perché, contrariamente al nostro ordinamento, hanno una magistratura che indipendente, che si auto elegge e può quindi agire autonomamente. I poteri dello stato sono separati, almeno sulla Carta … e che Carta (Costituzionale)!
Ma tutto ciò, avrà una qualche relazione sulla pervicace resistenza in Consiglio Grande e Generale all’introduzione del nuovo regolamento giudiziario, detto anche «giusto processo»?

Marino antimo zanotti

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Cose d’altri tempi

Contributo sulla questione "centrale del latte" di Massimo Valentini (Sinistra Unita):
Subito dopo il tramonto del passaggio del fronte, ovvero all’alba della nuova era di libertà e ricostituzione democratica della gloriosa Repubblica di San Marino, giunsero al neonato Governo di liberazione nazionale, da parte statunitense, alcune richieste di chiarimento circa esportazioni “made” in San Marino fatte durante l’embargo bellico inflitto all’Italia fascista.
La richiesta di delucidazioni verteva su di un’imponente e ripetitiva importazione di agrumi “made” in San Marino avvenuta in territori contendenti all’asse durante tutto l’arco dell’embargo.
La pronta risposta dell’allora neonato Governo di liberazione al richiedente statunitense fu nella semplice spiegazione che il territorio repubblicano era costituito da soli 60 Kmq. e collocato nell’area del centro nord italiano, quindi, non consono alla coltivazione degli agrumi per ovvie ragioni climatiche.
Il caso si chiuse con questa breve per quanto esaustiva risposta delle nostre Autorità al richiedente.
Anche il più abile degli imbecilli avrebbe capito che la domanda doveva esser posta al già defunto, in Verona, Galeazza Ciano, all’epoca dei fatti Ministro delle politiche Estere oppure al suo collega Giuseppe Tassinari, Ministro dell’Agricoltura in carica all’epoca dei fatti.
Ora!... Pensate che simpatica cosa sarebbe se fra qualche anno uno zelante funzionario dell’Unione Europea ci dovesse domandare spiegazioni su qualche centinaia di tonnellata di formaggi molli o stagionati, latte fresco o yogurt che invadessero il suolo commerciale del mercato unico europeo… Il tutto alla faccia delle politiche agrarie europee e delle sue quote produttive.
Questa volta la domanda al nostro Governo sarebbe: “Ma quante vacche avete nella Repubblica di San Marino?” ed ovvia ne sarebbe la risposta: “Cari signori,…poche vacche su 60Kmq ma sicuramente una sola grande…. Bufala!”

Un saluto
Massimo Valentini
SU

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venerdì 25 gennaio 2008

Il lato oscuro della forza

Sono mesi, per non dire anni che si assiste all’inesorabile tramonto della rispettabilità del Titano fuori e dentro confine. Come si rapportano a tutto ciò parte dei nostri “massimi rappresentanti"? Quando decideranno di muoversi concretamente in maniera risolutiva? Alcuni dei nostri politici non agiscono ma parlano, parlano, parlano: “Dobbiamo strutturarci al meglio”, “dobbiamo lavorare per il bene comune”, “dobbiamo dare spazio ai giovani”, “dobbiamo….” Dovete: o far seguire dei fatti tangibili a questi validi costrutti o qualcuno dovrebbe fabbricarsi una bella seggiolina imbottita nel garege di casa sua e continuare ad agire come sta facendo li, dove potrà all’occorrenza arrampicarsi sugli specchi come più l’aggrada. La popolazione, e in particolar modo i giovani, nonostante lo sconforto generale, continuano incessantemente a lanciarvi messaggi forti e chiari: vogliono, anzi vogliamo di questa Repubblica poter tornare ad essere fieri, desiderano meno burocrazia, meno veti, più rispettabilità, più onestà, più regole chiare e eque per tutti, più infrastrutture non hollywoodiane ma adatte e realmente utili alla società, meno spreco di denaro pubblico attraverso l’ottimizzazione dei costi e soprattutto aspirano, anzi esigono la non anteposizione d’interessi personali, atti a tentar di coprire o addirittura ampliare il marcio che stà tracimando ovunque. Anche certuni governanti lanciano messaggi forti e chiari, non sensati ma esplicativi: J’acuse incrociate, negazione dell’evidenza dei fatti, ritorsioni personali con chi tenta di aprir loro gl’occhi, contrarietà più o meno ovvie. Sembra, cari leader, non sappiate più che pesci prendere. Forse vi siete spinti oltre il punto di non ritorno e qualcuno, se si scoprisse definitivamente il vaso di Pandora, ha così tanto da perdere che nonostante tutto, e intendo proprio tutto, si tiene ancorato ben saldo all’interno del proprio range operativo e professa un credo attuandone, nascostamente o non troppo, uno opposto pur di restare su quella vetta che aveva tanto osteggiato quando ne era ai piedi. Onore a chi riesce a far funzionare bene le cose, onore a chi ammette i propri errori e riparte traendo saggezza da essi, onore a chi fa crescere il Paese e a sua volte migliora anch’esso esponenzialmente, onore a chi s’impegna realmente, onore a chi capisce che è giunta l’ora e lascia concretamente il passo ai giovani pur senza abbandonarli, onore a chi è persona retta, onore al merito. Adesso come adesso non v’è più nessun onore, ora c’è solo un gran guazzabuglio incomprensibile: chissa se un domani ci sarà più una Repubblica Sovrana? Tutto ciò è veramente triste ma nonostante questo noi giovani siamo ancora qui, non fateci invecchiare nella consapevolezza ultima dell’inutilità della trasparenza del nostro operato. Non può sempre prevalere il lato oscuro della forza, non potete continuare a mandare in pezzi il Paese.

Francesca Busignani

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giovedì 24 gennaio 2008

La memoria del passato

Bisogna sempre mantenere viva la memoria sul passato. L'apertura dei cancelli di Auschwitz rivelò definitivamente al mondol'orrore di un progetto folle, premeditato e pianificato che non deve esseredimenticato perché sia a tutti di monito. Questo il senso più profondo dellaGiornata della Memoria, importante per ricordare sia l'olocausto di milionidi ebrei, sia l'eliminazione di tutto ciò che veniva considerato "diverso", omosessuali, Testimoni di Geova, portatori di handicap, discriminazioni allequali purtroppo ancor oggi capita di assistere. Le vittime dell'Olocausto, credo, non chiedano pietà; credo che, invece,chiedano l'allontanamento di quell'indifferenza che, purtroppo, permette atroppi giovani, ma non solo, di guardare a quelle orribili vicende conpericoloso distacco. Per scongiurare il rischio che il sacrificio di tanti innocenti cada nell'indifferenza e nella dimenticanza, bisogna fare in modo che non si parli esi ricordi quelle terribili atrocità, soltanto il 27 gennaio. Occorre tenerquelle vicende ben ferme e salde nelle menti e nei cuori di ognuno,coniniziative concrete di informazione nelle scuole, nelle associazioni, contutti i mezzi di informazione, perché "il valore della memoria" rimane un"elemento cruciale" per la "formazione delle nuove generazioni". La "strategia della memoria" è impegno rivolto al presente e al futuro perfar in modo che le giovani generazioni odierne conoscano e ricordino per poitramandare, domani, la memoria ai loro figli e nipoti. Poiché senza memorianon c'è futuro, il nostro impegno a mantenere viva la memoria rappresenta ilmiglior antidoto contro il rischio che si ripetano quelle tragedie. chehanno segnato la storia dell'Europa. Facciamo tutti veramente qualcosa in più, per costruire una società piùmigliore, di giustizia sociale , di libertà, in cui ci sia la pace per tuttii cittadini del mondo.

Francesco Lena

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Quando il “nuovo“ e’ una parvenza

Intervento di Alessandro Scarano (Direttore di "Azione" - Periodico dei Giovani Democratico Cristiani) in risposta alla posizione espressa dai DdC sulla stampa.

Lo stato di incertezza che si respira, purtroppo, a San Marino è sotto gli occhi di tutti; oltre a questo si aggiunge una forte dose di ipocrisia da parte della politica.
I governi hanno come dice la parola stessa il compito o meglio l’obbligo di governare il paese, devono risolvere le problematiche che si presentano.
Tutto ciò non si sta verificando a San Marino da un lato perché all’interno della maggioranza non c’è coesione politica e questo è ampiamente dimostrato non solo dalla caduta del precedente governo avvenuta pochi mesi fa ma anche e, soprattutto, dagli ultimi scivoloni consiliari; dall’altro perché anziché guardare al futuro si guarda sempre al passato attribuendo qualsiasi colpa al P.D.C.S. senza che mai il governo attuale si assuma qualche responsabilità, spesso trincerandosi dietro silenzi imbarazzanti.
Le sale da gioco sono triplicate e poi dimezzate?! La colpa è della D.C., i cittadini devono sborsare 500 euro a testa per la mala gestione della Banca del Titano?! La colpa è della D.C., gli imprenditori sono scontenti?! La colpa è della D.C., è scoppiato prepotentemente il caso Asset o meglio “Re Nero”?! La colpa è della D.C., non si capisce come verrà gestita la Centrale del Latte?! La colpa è della D.C..
Se la colpa è della D.C., non mi risulta che il P.D.C.S. in passato governava senza alleati che tra l’altro ancor oggi siedono in Congresso di Stato.,
La maggioranza ha traballato anche nell’ultimo Consiglio Grande e Generale e devo aggiungere che se non fosse grazie al sostegno di 4 ex democristiani, i DdC, questa maggioranza neppure esisterebbe.
Questo sarebbe il nuovo? Questa è la discontinuità con il passato?
Se il nostro paese è in crisi anziché essere un fiore all’occhiello come tanti altri piccoli stati è dovuto in gran parte ad una classe politica debole che non ha prospettive per il futuro; si campa alla giornata sperando che passi quell’ordine del giorno e se ne respinga un altro, si preferisce portare ad una cottura lenta il Paese piuttosto che pensare seriamente ad un progetto competitivo per San Marino.
Ora, oltre chiaramente al P.D.C.S., il “male” o meglio i “terroristi” (come sono stati definiti dal Segretario di Stato Michelotti) sono i franchi tiratori; nessuno si è posto il quesito che forse questi Consiglieri, con senso di responsabilità, hanno preso atto della situazione grave in cui si trova San Marino e capito che questa maggioranza non è in grado di risolverla perché naviga a “svista”?!
Se devo essere sincero sono stupito dalla presa di posizione dei DdC quando dicono “non lasciatevi tentare dal vecchio”; volevo ricordare i ruoli di primissimo piano e le responsabilità che i membri di questo partito hanno assunto nel recente passato e nessuno di questi pare voglia ricordarsene.
Hanno sfruttato un partito e tradito gli elettori quando hanno visto che le poltrone di governo si stavano mano a mano allontanando ricercando un posto in Congresso di Stato.
Quando leggo di non farsi tentare dal vecchio non c’è che da sorridere visto che alcuni di loro rappresentano proprio quel modo di fare politica; il problema è che è da troppi anni ci sono sempre, magari alternandosi, le stesse persone nei posti di potere.
Oggi è fondamentale pensare seriamente a risollevare le sorti di San Marino con progetti seri e in concertazione con tutte le categorie economiche e sociali sulle priorità per il Paese; oggi è importante che la politica riesca a riottenere la fiducia dei cittadini oltre a quella dell’Italia!

Alessandro Scarano
Direttore di “Azione”
Periodico dei Giovani Democratico Cristiani

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Lo stallo

La dignità e l’onestà di una persona politicamente impegnata si vedono dai comportamenti, dalla coerenza, dal mantenere gli impegni presi e la parola data, dal farsi carico delle responsabilità deliberatamente accettate, dall’amministrare con oculatezza le risorse di tutti, dal farsi da parte quando è il momento.
Nel nostro Paese sembra si siano persi questi principi e valori fondamentali che sono alla base di uno Stato democratico e civile. E purtroppo la situazione non può che peggiorare visto com’è gestita la politica in generale. I partiti hanno perso credibilità di fronte all’opinione pubblica e, in particolare, di fronte alle persone oneste che vivono del proprio lavoro.
Dc e Pss, quando hanno governato insieme, hanno causato la gran parte dei danni di cui ora paghiamo le conseguenze. Sarà difficile superare il guado, chissà quante volte ancora dovremo sporcarci per uscire da questa palude che hanno creato.
Il Psd ha dimenticato la sua storia di difensore degli ideali di giustizia ed uguaglianza a favore di comportamenti che c’entrano poco col bene comune.
Sinistra Unita dovrebbe essere più coraggiosa e decisiva sulle cose veramente importanti come territorio, sanità, giustizia, lavoro.
Gli Eps, dopo essere usciti dalla dc, stanno rapidamente ritornando sui loro passi. Qualcuno ha capito perché se ne sono andati?
I partitini, oltre ad essere rappresentati da chi ha fatto parte della vecchia politica, non sono di alcuna utilità al Paese ma sono utili alla Dc e per fortuna che nella legge elettorale è stato previsto uno sbarramento!
Alleanza Popolare, anche se aveva il proposito di un vero cambiamento e di ripristinare un livello di dignità e di moralità a quote decenti, non ha ottenuto i risultati sperati.
Il governo ha perso tempo prezioso dietro alle diatribe scatenate dagli interessi privati (vedi giochi della sorte), dalle ambizioni di potere (vedi i franchi tiratori), dalle strumentalizzazioni di una opposizione che ha gridato allo scandalo per i guai che essa stessa ha provocato quando governava.
Ora il Paese è in una fase di stallo e non si vede via d’uscita. I cittadini si lamentano ed hanno ragione. Ma ha ragione di lamentarsi quella parte di cittadini che ha campato onestamente del proprio lavoro senza chiedere nulla ai potenti di turno. L’altra parte, quella che ha eletto certi personaggi pur conoscendoli bene o non conoscendoli affatto ma piegandosi al voto di scambio, è anch’essa responsabile di quello che sta succedendo. Così come l’informazione in generale che si è adattata al proverbio “se ungi non stride”.
In sintesi occorre, almeno ci spero, andare alle urne al più presto ed augurarsi che gli elettori - questa volta - sappiano cosa fare. Altrimenti per questo Paese non ci sarà futuro.


Leo Rondelli

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Gendarmi sotto controllo?

A seguito della manifestazione silenziosa dello scorso venerdì sera , quando parecchi agenti in borghese, della Gendarmeria e della Guardia di Rocca si sono seduti nel loggione del Palazzo Pubblico, e a cui ero presente, sorgono alcune riflessioni?
C’è qualcosa che vieta ad una persona che nella vita indossa una divisa, di presenziare come spettatore, alle sedute pubbliche del Consiglio? Soprattutto quando parlano di lui e del suo futuro?
Perché tante preoccupazione da parte delle nostre divise per un regolamento che a sentire le Istituzioni dovrebbe migliorare le cose?
Non sarà che nel nuovo regolamento si stravolgono i principi e i diritti maturati su trattamenti economici e su modalità di lavoro?
Non sarà che si vuole parificare un gendarme ad uno spazzino ma poi pagarlo come chi raccoglie la spazzatura, lavoro utile e necessario, ma non a rischio come quello di chi porta una pistola.?
Non sarà che per far posto a gente da fuori, si mette in un angolo i sammarinesi e anche chi non lo è, ma sta già con noi da tanti anni?
Perché modificare in corsa le regole del gioco? A chi giova scontentare 2 corpi su tre? ( la Polizia Civile lo è già da tempo)
Chi ha scelto di lavorare con una divisa ha accettato oneri ed onori, nessuno dei due gli può essere portato via con un colpo di spugna.
Chi porta una divisa deve badare all’ordine pubblico, ci deve proteggere fuori e dentro le nostre case, deve dare sicurezza a chi fa altri lavori, a chi viene a San Marino, memore di una tranquillità e di una vita senza i pericoli del mondo attorno a noi.
Per fare questo, ci vogliono persone motivate, ben stipendiate, che possano godere di benefici che ad altri non devono essere concessi, visto che chi ha una divisa deve rappresentare qualcosa di diverso, qualcosa di più, a cui dare anche di più, e non togliere quello che avevano accettato quando hanno aderito ai corpi in divisa di cui fanno parte.
Se la protesta è andata in scena significa che le ragioni dei tanti non sono state considerate.
Se gente che è abituata ad obbedire arriva a protestare, pur in maniera civile e silenziosa, significa che chi comanda, di ogni grado e ruolo, politico anzitutto, ha perso di vista l’obbiettivo vero del loro fare che è guidare un gruppo di uomini con fermezza e disciplina, non alimentando dubbi e incertezze che si trasformano nell’insicurezza di tutti noi, e in cui viviamo in questi giorni.
Erik Casali
Vice Segretario Nuovo Partito Socialista

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mercoledì 23 gennaio 2008

Segretario Stolfi ci appelliamo a lei sperando in una nuova RTV …

Negli ultimi giorni del 2007, ho sentito alcune dichiarazioni del Segretario degli Esteri Stolfi, inerenti l’intenzione di rinnovare l’accordo, per altro scaduto, con la Rai e lo stato Italiano per la nostra amatissima RTV. Accordo che come ho letto dovrebbe essere rinnovato in linea di continuità con le precedenti intese, ma con una nuova forte componente tecnologica che porterà anche su satellite la nostra emittente. Sentita questa dichiarazione, la paura mi ha assalito, pensando di dover vedere ancora un’ emittente con i contenuti attuali, a rappresentare San Marino non più solo a livello regionale, ma anche internazionalmente. Personalmente sarei insoddisfatto (per non dire altro) se un’emittente senza nessuna logica di mercato, ma che assomiglia tanto ad un contenitore con logiche clientelari varcasse i nostri confini per rappresentarci.

Sono laureato con indirizzo in comunicazione e media da molti anni e nulla di quello che ho letto allora sui libri, è neppure lontanamente sfiorato dalla nostra emittente. Allora leggevo di palinsesti GENERALISTI e MONOTEMATICI che avrebbero dovuto lasciare il passo a “EMITTENTI DI FLUSSO” o a TV in “VIDEO ON DEMAND”, e che per vincere la concorrenza si sarebbero dovute percorrere certe strade come: Counter programming, Competitive programming, Stripping, Hammocking, Lead-in e lead-out (o traino), Blocking, Stunting o a altre strategie di programmazione televisiva adottata dall'editore nel mettere in onda diversi programmi televisivi …

Non si chiede certamente di essere i primi sul mercato e di competere con i colossi italiani o europei (anche se come stato indipendente si potrebbe fare molto, sganciandosi dall’Italia ed emettendo un bando internazionale per dare in concessione le nostre frequenze), ma neppure essere gli ultimi, visto che non siamo un piccolo comune, ma un piccolo stato con la sua dignità.
Lo stato di Montecarlo è un esempio lampante di come le dimensioni non contino, ma contino le capacità, la conoscenza e le idee.
Riprendendo il discorso sui contenuti sopraccitato, non credo sia più ammissibile avere un emittente di stampo “EST EUROPEO PRE-CORTINA DI FERRO”, focalizzata principalmente ad un TG, per altro di bassa qualità (sia come servizi che come interviste) in cui ogni notizia viene ripetuta in modo identico sia dal conduttore del TG, sia sui giornali radio, sia nel televideo (che peraltro viene aggiornato una sola volta al giorno). Questo è assurdo nell’epoca di internet e nelle TV di flusso, dove le notizie si aggiornano continuamente ogni mezz’ora.
Io vorrei essere costruttivo e di stimolo ad un miglioramento, anche se in questo paese cloroformizzato nessuno si lamenta e tutto scivola addosso, (persino ai giovani i quali invece dovrebbero essi i primi ad indignarsi vedendo certe cose) con una gran paura di esporsi.

Ma come si può tacere davanti ad un palinsesto di questa qualità, che ha delle sit-com opache, di pessima qualità tanto sono vecchi; come si può dare dei tele-fims anonimi, con qualità tecnica pessima ???
Io credo che il palinsesto e le strategie di messa in onda siano il punto focale di un emittente e vadano ponderate attentamente, qui sembra invece che tutto succeda per caso vivendo alla giornata, come quando nelle vecchie radio libere per mancanza di personale si inseriva ad un certo punto la cassetta pre-registrata.
Ma dove sono le belle trasmissioni d’inchiesta fatte da giornalisti autonomi che fanno tremare i poteri forti. Dove sono gli approfondimenti della vita sociale e politica di un paese, i talk show, le trasmissioni musicali che incentivino i ragazzi all’arte musicale e teatrale …??? E le trasmissioni che ripropongono le nostre tradizioni ??? Niente nulla di tutto questo accade … Questa che sarebbe ordinaria amministrazione in qualsiasi altra emittente, e che contribuisce a determinarne la qualità; da noi semplicemente non accade.
E dire che il personale non manca (sembra che sia abbondantemente sopra le 50 unità) e i soldi spesi sono parecchi !!! E allora … qual è il problema ? E’ la politica che non vuole un emittente che alzi troppo la testa e di qualità, o cos’altro ??
Credo quindi che l’azienda necessiti una razionalizzazione e ottimizzazione. E non solo per arrivare al pareggio di bilancio, come spesso in passato è avvenuto vantandosene. Una razionalizzazione/ottimizzazione che passa obbligatoriamente per l’assunzione di figure professionali di un certo livello e non, anche qui, dipendenti amici degli amici, come avviene ormai in tutta la P.A. abbassandone inevitabilmente il livello, per poi assumere gli ormai famosi CONSULENTI spendendo altri soldi.

Non so se con queste poche righe sia riuscito a far capire il mio pensiero al Segretario Stolfi e se per caso corrisponda al suo; comunque le auguro un buon lavoro per il rinnovo dell’accordo, sperando che voglia ricordare queste poche righe Grazie
Alberto Casali

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martedì 22 gennaio 2008

"ASTENEO"

Il Direttivo Ateneo, in merito ai recenti avvenimenti riguardanti l'inaugurazione dell'anno accademico dell'Università La Sapienza a Roma, ritiene che non sia opportuno esprimere un'opinione a nome di tutta l'Associazione nel rispetto dei differenti pareri dei singoli soci. Tale decisione è motivata anche dal rischio di strumentalizzazione politica che deriverebbe da una nostra presa di posizione, non conforme al nostro status di associazione apartitica.
Il Direttivo ATENEO

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Papa con la P maiuscola

Il Papa è il massimo esponente della religione Cristiana-Cattolica oltre che Capo di Stato e quindi per rispetto al ruolo che ricopre va scritto con la "P" maiuscola. È vero questo Papa forse è di vedute meno aperte del suo predecessore e sicuramente meno comunicativo, ma ciò non toglie che indipendentemente dalla religione o dal credo politico di ognuno vada riconosciuto come uomo di cultura e spessore quindi come tale gli si porti rispetto. Come si può asserire che “l’errore è stato invitarlo” all’Università la Sapienza , l’errore è quello di essere così bigotti da non capire che la libertà di parola e di pensiero sono oltre che fondamentali per una vera democrazia condizione “sine qua non “ proprio per poter ampliare il proprio punto di vista e quindi crescere più saggi. Come si fa a definirsi gente di progresso quando si censura a priori il pensiero altrui. Sono stati ospitati negli atenei politici, cantanti, comici, addirittura ergastolani e su quest’ultimo invito ci sarebbe da discutere lungamente e nessuno ha avuto nulla da ridire con tale enfasi. S’invita il Papa e viene boicottato. C’è chi sussurra che questo rifiuto non deve diventare una strumentalizzazione, non v’è pericolo visto che la strumentalizzazione c’è già stata nel momento in cui si è ritenuto il Pontefice “ospite sgradito” e mi meraviglio degli studenti, che dovrebbero essere le menti pensanti di ampie vedute del domani, invece si sono lasciati usare così facilmente senza neppure rendersene conto. L’Università è il tempio del sapere e non deve essere fucina di preclusioni e dinieghi, avrei preferito vedere una tale reazione per ben altre situazioni. Non sono una di quelle persone che va in chiesa tutte le domeniche, non concordo con diversi punti di vista del Clero, sono credente ma a volte in situazione di smisurato nervosismo impreco; in sintesi sono un essere umano nella media e sono dell’idea che tutti possiamo contribuire col nostro apporto a distruggere le barriere mentali che ci rendono limitati e prigionieri delle nostre piccole paure dandoci libertà di parola e di replicata. Come si può negare il diritto di parola ad una persona di alto lignaggio qual’è il Papa. Non condivido il 99% della religione Buddista, ma non avrei nulla a che ridire se il loro massimo esponente tenesse un discorso per l’apertura dell’anno accademico presso una qual si voglia Università pubblica o privata. Potrei come no, visto che siamo in democrazia, anche andarlo a sentire; sicuramente non condividerei la maggior parte dei suoi costrutti ma qualcosa potrebbe in fin dei conti non stravolgere, ma ampliare il mio back ground ideologico-culturale. Certamente mai mi sognerei di aderire o promuovere un movimento propenso a censurarlo. Il dialogo, la tolleranza, l’apertura mentale, la libertà di pensiero, il rispetto del diverso e del rivale devono essere fra i capi saldi del pensiero trainante dell’essere umano. La censura, il veto fine a se stesso sono solo sinonimo di chiusura mentale e arroccamento ideologico stantio che non fanno onore a nessuno. Questo accadimento, purtroppo, è l’ennesimo pessimo segnale di chiusura, per un futuro del mondo libero da infondati strumentali dinieghi. A volte è più semplice turarsi le orecchie per sentire solo il proprio pulpito piuttosto che tentare di capire ascoltando altri per poi civilmente controbattere e arricchirsi culturalmente assieme.

Francesca Busignani

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Lupi e Pupe

Uno spettro s’aggira nella maggioranza di governo.
Non preoccupatevi, purtroppo non è la rivoluzione.

Il Branco.
Attaccano insieme e insieme scappano.
A loro non interessano le preoccupazioni dei cittadini o la durata dei governi.

Il Branco.
Attaccano insieme e insieme scappano.
Se ne fregano del programma di governo che loro stessi hanno accettato e votato.
Se ne fregano del rispetto per gli alleati.

Il Branco.
Attaccano insieme e insieme scappano.
Usano la sovranità popolare che hanno ricevuto, come una clava per ricattare il governo
E impedire le riforme.

Il Branco.
Attaccano insieme e insieme scappano.
Non solo liberali, non sono socialisti, non sono cristiano sociali.
Sono mestatori.
Referenti di caste affaristiche e speculative.

Il Branco
Attaccano insieme e insieme scappano.
Odiano. Vogliono il potere e il successo personale
E marcano il territorio con le loro urine putrescenti.

Il Branco
Attaccano insieme e insieme scappano.
Non getteranno la maschera perché non sono sammarinesi, perché non sono uomini.
Sono Lupi, sono Pupe.
Attaccano insieme e insieme si nascondono
Nel buio dell’urna.

Il Branco.

Lettera firmata giunta in redazione con richiesta di essere pubblicata con la sola indicazione delle iniziali dell'autore e della sua appartenenza politica

L.M.
Aderente di Sinistra Unita

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lunedì 21 gennaio 2008

Salva la data – L’Agenda di SanMarinoNotizie.com

Grazie ai calendari di Google SanMariniNotizie.com ti consente di rimanere costantemente aggiornato sull’agenda sammarinese.
Il nostro calendario è quotidianamente aggiornato con tutte le scadenze di rilievo, le date da non dimenticare, gli appuntamenti significativi, gli eventi e le scadenze per i cittadini ed i residenti in Repubblica. Gli ambiti sono quelli che SMN da sempre predilige: politica, istituzioni, economia, lavoro, turismo, cultura, società, spettacolo, sport.
Clicca sul singolo evento per visualizzarne i dettagli e, se vuoi, aggiungerlo al tuo calendario personale per crearti un promemoria. Per aggiungere invece l’intero calendario ai tuoi utilizza l’apposito pulsante “Add to Google” in basso.
Se desideri segnalarci un evento da inserire nel calendario scrivici a info@sanmarinonotizie.com indicando il titolo dell’Evento, luogo e data ed eventuale sito web per ulteriori informazioni.

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domenica 20 gennaio 2008

L’importanza dei vostri interventi

Ci siamo convinti che il nostro sito d’informazione Sanmarinonotizie.com era divenuto, in soli due anni, il principale punto di riferimento per tutti i sammarinesi (e non solo loro) interessati a conoscere in tempo reale le novità (in inglese, appunto news) nel nostro Paese, anche enumerando le lettere inviateci in redazione quotidianamente.
Ovviamente il nostro unico criterio per valutare la dignità della loro pubblicazione è sempre stato informato a principi di correttezza formale e – ovviamente – legale: non siamo mai entrati nel contenuto dei messaggi pubblici inviatici da chicchessia, purché gli autori sottoscrivessero le proprie opinioni.
Criteri semplici, ma funzionanti. La valanga di interventi giunti in questi due anni di attività editoriale rappresentano un preziosissimo patrimonio di idee e di spunti al dialogo ed al confronto, quando essi non fungano da pura e semplice informazione su attività ed eventi associazionistici, collaborazione attiva altrettanto utile ed apprezzata dalla nostra redazione e, ne siamo certi, dall’intera comunità dei nostri affezionati lettori.
Tutto ciò ci ha indotti a creare uno spazio dedicato: SMN Blog appunto.
Con questo Sanmarinonotizie.com non intende smettere le proprie vesti di sito di informazione e di rassegna stampa locale, anzi, ma vuole acquisire da altri strumenti d’informazione analoghi, dove i lettori divengono anche attivi collaboratori nel circolo virtuoso della creazione d’informazione e di sviluppo dei dibattiti e dei confronti fra i cittadini, il meglio offerto dalla nuova tecnologia di internet per coinvolgere i propri più attenti ed affezionati lettori.
Ora abbiamo arricchito le possibilità di rendere visibile uno spazio di intervento attivo di tutti i lettori, dedicando loro uno spazio autogestito: basterà continuare – come da tempo molti di voi stanno già facendo – ad inviare in redazione le vostre lettere, i vostri commenti, le notizie di cui disponete in anteprima, gli spunti di dibattito ed infine, perché no, critiche e suggerimenti per migliorare sempre più questo nostro servizio gratuito d’informazione.
Per questo la redazione vi ringrazia ed attende sempre più numerose le vostre mail.
Il Direttore

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sabato 19 gennaio 2008

4) Riduzione delle preferenze da 3 a 1

“Volete che l’elettore in occasione delle elezioni politiche possa manifestare una unica preferenza per i candidati appartenenti alla lista prescelta?”

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3) Reintroduzione scala mobile

“Volete voi che, alle rispettive scadenze dei vigenti contratti collettivi di lavoro, le retribuzioni dei lavoratori dipendenti siano rivalutate, al primo di gennaio di ogni anno, di un importo non inferiore alla percentuale di inflazione rilevata nell’anno precedente dal Centro di Elaborazione Dati e Statistica dello Stato?”

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2) Abrogazione Contratti Co.Co.Co. e a Progetto

“Volete voi abrogare l’articolo 18 (Rapporti di collaborazione coordinata e continuativa a progetto) della Legge 29 settembre 2005 n. 131, denominata legge per la promozione, il sostegno e lo sviluppo dell’occupazione della formazione?”

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1) Abrogazione contratto di lavoro temporaneo

“Volete voi abrogare l’articolo 17 (contratto di lavoro temporaneo) della Legge 29 settembre 2005 n. 131, denominata legge per la promozione, il sostegno e lo sviluppo dell’occupazione e della formazione?”

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