di MarcOne
Solo adesso, e non prima delle elezioni, i quotidiani sono pieni di consigli e  analisi che plaudono alle azioni del nuovo governo in campo finanziario,  applaudono perfino alle sentenze politiche del giudice Emiliani e dicono un  sacco di bugie o meglio nascondono le verità principali. Prima di tutto il  governo non ha emesso alcun provvedimento ufficiale di alcun tipo e quindi  occorre attendere. 
Ma il nocciolo sta nell'ipocrisia e nella incoerenza della  maggioranza dei suonatori della grancassa del governo, i quali erano contro  qualsiasi tipo di ammodernamento e perfino di discussione di un nuovo modello  riguardante lo sviluppo di questo paese che prendesse sul serio la possibilità  di eliminare l'anonimato societario o una sua modifica, in modo tale da poter  verificare al bisogno le composizioni societarie, e/o di altre significative  modifiche dell'assetto finanziario oggetto di proposte e dibattiti degli anni  passati, e si parla di temi di 10 anni fa, mentre oggi fanno a gara a chi  abbatte le anonime! Sarà l'effetto Masi che pur di aver la poltrona alla Banca  Centrale, dice tutto e il suo contrario in pochi giorni. La questione è  semplice: genufletterci davanti alle assurde richieste, peraltro pretestuose,  immotivate e politiche, di un qualsiasi PM italiano oppure andare avanti con  una dignità statuale completa? (se portare denaro a San Marino fosse stato un  reato perchè solo x l'Asset?) Accettare che i nostri cittadini vengano rapiti  con l'inganno sul territorio italiano dalla polizia oppure invocare e far  rispettare gli accordi esistenti?  Trovare più forza nelle istituzioni  internazionali che in qualche modo ci proteggano dai rischi che corriamo ogni  giorno passando sul territorio di un paese che è divenuto ostile a San Marino  nostro malgrado? Fare rete con gli altri piccoli stati ed elevare le nostre  relazioni politico diplomatiche con i grandi paesi o continuare a "credere" e  subire il protettorato italiano? Per ora, si è scelto di lavarsene le mani  politicamente, cioè l'attuale maggioranza lo ha fatto, lasciando che un giudice  "salomonicamente" prendesse una decisione. E questo denuncia tutta la debolezza  di una classe politica che abdica al proprio ruolo perchè incapace di una  elaborazione politica. Con questo atto si segna il primo passo verso  l'abdicazione e la disgregazione del nostro millenario Stato e si accettano le  pressioni indebite, ingiuste e pericolose di un altro Stato negli affari  politici e non di San Marino.  Ma il punto è anche un altro: Lussemburgo,  Monaco e Andorra hanno forse subito tanto quanto abbiamo subito noi dai  rispettivi vicini in nome di una presunta direttiva UE? Cioè Francia, Spagna e  Germania hanno preso gli stessi provvedimenti che sono stati applicati  dall'Italia contro San Marino? La risposta è no, e le ragioni sono semplici e  primariamente politiche. Certo hanno a che vedere con le capacità maggiori di  intrattenere rapporti politici di buona vicinanza e di far rispettare accordi  precedenti fra Stati. La scusa della UE che l'Italia invoca è chiaramente un  atto arbitrario, unilaterale e politico per mettere pressione su uno staterello  che ha una classe politica di levatura molto bassa, maggioranza e opposizione,  la quale non è stata capace in toto di rinegoziare e mettere rimedio alle  condizioni capestro che si sono delineate a partire con gli accordi del 1991-2  e anni seguenti quando si sbancava Andreotti e si ballava con De Michelis. Da  allora una serie di errori interminabili, uno sull'altro, senza avere capacità  di analisi e lungimiranza politica. L'attuale PSD ci aveva provato a scatenare  la questione adesione all'UE si-no-come, ma era solo argomento buono per le  elezioni, poi la ciecità politica ha finito con far colassare tutto. DC e Ap  non hanno mai preso seriamente in considerazione nemmeno l'ipotesi di fare le  opportune analisi circa un ingresso mediato nella UE ed oggi il paese paga a  caro prezzo la mancanza di intelligenza di una classe politica che, nonostante  le emergenze siano parecchie e la stessa esistenza di San Marino messa in  discussione con attacchi a volte anche creati ad arte dall'interno, continua a  non capire, non vedere e sopratutto non fare, gli inevitabili passi per  arrivare ad un progetto di una "nuova San Marino". Il rischio è che ci  impongano dall'esterno una riflessione frettolosa, che ci impongano una  riflessione già presa in altre sedi e ci facciano applicare provvedimenti che  per San Marino saranno molto dannosi, deflagranti, se non terminali. L'attuale  classe poltitica di potere è troppo impegnata in scontri e scaramucce interne -  in questo senso la polemichetta della Mularoni, a quale ha vinto le elezioni,  contro Stolfi, dimostra che fare il giudice a Strasburgo non assicura alcuna  patente per l'educazione politica e, la sua litigiosità, non gioverà certo in  fase di accordi internazionali... - o più probabilmente non ha uomini di  statura politica, di destra e di sinistra, che possano dare una svolta e far  riacquisire a San Marino una dignità politica e internazionale che loro stessi  hanno contribuito a far perdere.
giovedì 11 dicembre 2008
Europa, Italia, San Marino
Etichette:
MarcOne,
politica estera
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