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giovedì 30 luglio 2009

Piange il turismo

Di Leo Rondelli, su La Tribuna Sammarinese

Visto il calo delle presenze dei turisti e la scarsa disponibilità a spendere, penso veramente che siamo arrivati al lumicino. Diversi i fattori che hanno contribuito a creare questa preoccupante situazione. Alcune cause, nostro malgrado, ci sono cadute addosso, altre le abbiamo create noi. Vediamone alcune.

1) La crisi internazionale ha colpito soprattutto la fascia di turisti che normalmente frequenta San Marino;
2) la riviera offre di tutto e di più;
3) i nostri parcheggi hanno un costo elevato e sono in genere scomodi in quanto costringono a lunghe camminate;
4) l’ospitalità non è sempre adeguata, sia come trattamento che come costi, forse non siamo nemmeno concorrenziali con i nostri vicini.

In questi anni abbiamo speso molto in iniziative per incrementare il turismo: visto come vanno le cose, ne valeva la pena? Sono sbagliate le iniziative? Non credo che siano da escludere ma occorre ponderare bene il tipo di iniziativa e la spesa. Non è la quantità ma la qualità che fa la differenza. Ma i problemi non sono solo questi.
Come consideriamo e trattiamo il turista? Quando ciascuno di noi va in vacanza desidera stare bene, essere trattato con rispetto, pagare il giusto e non essere “derubato”. La maggior parte dei commercianti sono persone serie ed oneste ma purtroppo ci sono pochi che non hanno molte remore e gettano fango sull’intera categoria con danni a carico di tutti. Anche oggi assistiamo a fatti incresciosi come la cattura del turista con modi più o meno discutibili invece di preoccuparsi come agevolare le visite e le permanenze in Repubblica.
L’offerta che San Marino deve proporre sono le sue peculiarità, la sua storia millenaria, i suoi usi e costumi, i suoi prodotti e, all’interno di questi settori, promuovere le iniziative per attirare visitatori. Il Governo deve impegnarsi a favore di un centro congressi che funzioni con tutti i servizi qualificati che oggi il mercato richiede; deve incentivare l’offerta alberghiera favorendo chi intende investire nel settore; deve varare, insieme ai commercianti, il famoso piano di riqualificazione e decoro urbano del Centro Storico. I commercianti devono collaborare e proporre e guardare meno agli interessi di bottega. In fatto di bellezze naturali e paesaggistiche, unite all’importanza della nostra storia, non abbiamo da invidiare nulla a nessuno. Mettere da parte un po’ di egoismo, anche se giustificato con i tempi che corrono (tempi duri), potrebbe aiutare a superare qualche difficoltà.

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mercoledì 22 luglio 2009

L’alba e la crisi

di Angelo Della Valle - Segretario RCS

L’alba sul Monte pare sia stata una iniziativa di successo. Ma è facile riuscire nelle cose quando si hanno a disposizione grandi somme di denaro. Talmente grandi da creare una sproporzione imbarazzante con la grave crisi che attanaglia le categorie sociali più deboli. Noi lavoratori del settore industria ci sentiamo mortificati per il profilo tenuto dal Governo di fronte alle nostre richieste di diritti e di maggiore potere d’acquisto. La crisi ci sta mettendo a dura prova: molti di noi hanno mutui da estinguere, rate dell’automobile, affitti. I sacrifici da fare per non sprofondare sono tanti e progettare il futuro è oramai impossibile.

Ogni giorno arrivano notizie di licenziamenti. E intanto si continua a giocare alla festa. Credevo che le istituzioni avessero maggior riguardo verso chi lavora e crea ricchezza. Mi sbagliavo. Anche la TV di stato, che avrebbe il dovere di raccontare quanto sta accadendo, è invece latitante (e sappiamo il perché). Anziché mostrarci le difficoltà che il Paese vive riempie gli spazi dell’informazione con notizie insignificanti. Così facendo il mondo del lavoro si trova sempre più isolato e debilitato. Fino a farci piegarci alla prepotenza degli industriali che ci chiedono di lavorare di più per guadagnare di meno. C’è addirittura chi vorrebbe cancellare la festa nazionale della giornata che ha riportato la libertà ai cittadini. Una libertà che noi lavoratori intendiamo difendere. Se il Governo è davvero interessato ai problemi dei lavoratori si faccia sentire, anziché fare il forte con i deboli e il debole con i forti.

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mercoledì 15 luglio 2009

Mularoni vs Podeschi

di Michele Pazzini
Segretario generale LGBT San Marino
www.lgbtsanmarino.splinder.com

Se fino ad oggi LGBT San Marino, l’associazione culturale sammarinese di cui Federico Podeschi e presidente, è stata in silenzio, lo ha fatto solo per non intervenire in un dibattito che riguardava ormai prevalentemente la sua carica consolare e gli Affari Esteri; ma dopo il comunicato apparso sulla stampa di sabato 11 luglio, in cui Podeschi ha dato una spiegazione chiara e dettagliata dell’avvicendarsi della situazione, e in seguito alla comunicazione poco chiara del segretario Mularoni, non è più possibile starsene in silenzio.

Innanzitutto, dato che ho seguito molto da vicino la faccenda, mi chiedo come mai in ogni occasione la Mularoni abbia dato sempre maggiore risalto al fatto che Podeschi abbia “offeso” un Capo di Stato, ossia Benedetto XVI, e si sia sempre dimenticata di citare la reale motivazione per cui Podeschi è stato scaricato: l’invito ufficiale ad essere ospite dal Primo Ministro inglese Gordon Brown in occasione dell’LGBT Month, un’importante manifestazione che gli stati più EVOLUTI (guarda caso a San Marino certe cose non esistono) organizzano per celebrare, riconoscere, durante l’intero mese di febbraio, l’impegno che le persone gay hanno fornito alla comunità lgbt per migliorare la situazione di una minoranza che per secoli – e in alcuni stati ancora oggi – è stata vittima di crimini dettati dall’odio e dall’ignoranza. Podeschi è stato invitato all’evento per la carica che ricopre, tutti i giorni, quale lavoratore: Direttore di LGBT Excellence Centre del Galles, ente di tutela e promozione per le persone lgbt. Dato che, dopo l’opinione espressa da Podeschi nei confronti del Papa lo scorso dicembre, l’ex console aveva ricevuto un primo avvertimento a non esprimersi più pubblicamente e sulla stampa come rappresentante di LGBT San Marino (andando così anche a ledere al DIRITTO della libertà di espressione) mi chiedo come mai non gli sia stato subito tolto l’incarico dopo l’accaduto e invece si sia aspettato che andasse a ricevimento da Brown per farlo. Ma se non ci fosse andato, non sarebbe stato questo un affronto verso il primo ministro? Non a caso il primo consiglio dato a Podeschi dal Segretario Affari Esteri fu quello di rifiutare l’invito, poi revisionato con “Deleghi qualcun altro” (e con la carriera che la Mularoni ha alle spalle mi meraviglio che non sappia quanto sia difficile delegare in certe situazioni) e infine con un “Podeschi ci vada ma non lo faccia sapere alla stampa”. Bene, c’è stato un uomo, prima di noi, il suo nome era Harvey Milk, riportato alla ribalta recentemente grazie al film di Gus Van Sant interpretato da Sean Penn, divenuto il primo consigliere comunale apertamente gay a San Francisco; questo fantastico individuo un giorno ha detto: “Da qualche parte c’è un ragazzo che ha appena scoperto di essere gay, sa che se lo dirà alla sua famiglia questi lo butteranno fuori di casa, gli amici lo scherniranno… Ha solo due opzioni: trasferirsi a San Francisco o chiudersi in un ripostiglio e suicidarsi. Poi legge sul giornale “Consigliere comunale gay eletto”, allora questo ragazzo avrà qualche speranza in più”.
Podeschi, pubblicando la sua partecipazione a quell’evento, voleva solo seguire gli efficaci insegnamenti di chi, prima di noi, ha fatto la storia del movimento Lgbt; Podeschi voleva solo dare speranza, come tutti gli attivisti di LGBT San Marino, ai suoi concittadini di serie Z affinché questi potessero pensare in maniera positiva e smettessero di avere paura e vivere in una sofferta menzogna. Ma lo stato, invece di promuoverlo cosa fa? Lo boccia. Bravi, applausi!!! Io non voglio dire che Podeschi solo per il fatto di essere l’unico console gay DICHIARATO doveva essere per questo privilegiato, ma se volevate scaricarlo allora avreste dovuto farlo subito dopo il giudizio espresso nei confronti del Papa, uomo eletto per rappresentare il Dio “CHE TUTTI AMA” il quale disse, lo scorso Natale, che “l’umanità deve essere salvata dal comportamento omosessuale e transessuale esattamente come è importante salvare la terra dalla deforestazione”. Innanzitutto, complimentoni vivissimi per l’ignoranza di questo individuo che pensa che l’omosessualità sia un comportamento e lo fa anche credere a milioni di persone che pendono dalle sue labbra, diffondendo nel mondo ulteriore ignoranza e pregiudizio. L’accostamento a Hitler è facile e tutt’ora attuabile, tra l’altro Podeschi (che è cristiano-cattolico) in quei giorni non fu l’unico a fare quell’accostamento; fatevi un giro su internet e scoprirete a quante altre persone sono venuti subito in mente i discorsi nazisti sulla necessità di ripulire la razza ariana da presenze omosessuali in quanto inquinatrici della mascolinità tipica di quella razza. Dicembre 2008 è stato poi un mese duro per la comunità lgbt, perché il Vaticano si era anche opposto (ed è riuscito nel suo intento) alla proposta francese fatta all’Unione Europea per la “Depenalizzazione mondiale dell’omosessualità”, una posizione, quella del Vaticano, che ha fatto VOMITARE mezzo mondo, presa proprio nell’anno in cui venivano celebrati i 60 anni dei diritti dell’uomo. Era qualcosa di necessario dato che la “Dichiarazione” cita l’uguaglianza tra gli uomini senza discriminazioni basate sulla razza, religione, disabilità, sesso ecc. o per qualsiasi altro stato ma non parla esplicitamente di orientamento sessuale e identità di genere (cosa si intende con “qualsiasi altro stato”? Perché le persone gay non sono protette da queste leggi universali?).
Dopo l’abolizione dell’art. 274 del C.P., il 2008 per le persone lgbt di San Marino è stato un anno di prospettive positive: si era formato il primo movimento e ed era stato eletto come console una persona dichiaratamente gay. Questo doveva essere un messaggio di speranza che andava mantenuto, i movimenti lgbt di altri paesi meno medioevali del nostro finalmente iniziavano a complimentarsi per la situazione. Ma la situazione attuale dimostra proprio come il governo non abbia a cuore il disagio delle minoranze e pensi solamente a quelli come loro!
Secondo la Mularoni, tra tutti gli incarichi diplomatici che sono stati aboliti, solo Podeschi ha reagito… bè, mi dispiace ma questo non vuol dire che gli altri non si siano sentiti discriminati; se stanno in silenzio sarà una loro scelta. Noi questo non potremo mai saperlo. E se Podeschi abbia reagito non è un problema suo (di lui) ma piuttosto suo (di lei) in quanto è stata lei a discriminare. Sì sì, proprio così, Podeschi è stato discriminato, non c’è nulla da fare checché ne dica la Mularoni, a me la cosa “puzza”, perché i dati che ha dato Podeschi parlano chiaro: il 5 marzo è andato al ricevimento di Brown, il 9 è stata fatta la delibera per scaricarlo, ma la notizia, conosciuta dall’interessato e non solo da lui, era già in giro dal 7 (che ricordo era un sabato). Deduco che l’ufficio abbia agito di tutta fretta nella giornata di venerdì 6 marzo. Quanta rapidità in questi casi! Tutto questo mi fa sollevare il dubbio che la volontà di falciarlo via dal corpo diplomatico fosse lì che bazzicava già da un po’. Un ultimo quesito: se Podeschi, al posto del Papa, avesse scritto qualcosa di negativo nei confronti del rappresentante di un altro stato le cui leggi discriminano ancora fortemente la comunità lgbt, ad esempio l’India, o Cuba, a quest’ora sarebbe ancora console?

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martedì 14 luglio 2009

Turismo e antichi mestieri

di Gianni Petrini
Collegare la Repubblica più antica del mondo ai mestieri più antichi. Lo Stato dovrebbe, in questi momenti difficili, farsi carico di tutti i mestieri che sono rimasti e ripristinare quelli che sono scomparsi. Nel Centro storico attivare almeno 50 botteghe artigiane, con un contributo minimo di sussistenza per ogni titolare o apprendista. In questo contesto si darebbe spazio di nuovo alla creatività manuale, che è sempre stata la forza dell’Italia e di San Marino. Ciò è la base per un futuro lungo, faticoso, ma certo.

Le attività che potrebbero sorgere non sono in contrasto con le attività che già ci sono e porterebbero i turisti a soggiornare nei nostri alberghi.Sartoria, abiti su misura, calzolai, liutai (visto che ancora ne abbiamo uno), ceramisti, lavorazione del vetro, maglieria su misura, mosaicisti, scalpellini, rilegatori, ricamo, ecc. Sono oltre 400 i mestieri artigianali. Molti mestieri sono estinti o in via di estinzione, perciò portarli in un Centro storico e praticarli, ci ricollocherebbe ad un passato che sarebbe bene non dimenticare. Inoltre tutte le industrie e le tecnologie di oggi, vengono da quel passato.
Queste attività praticate nel Centro storico di San Marino, lo renderebbero vivo e attivo e sarebbero un’ulteriore attrazione che creerebbe un’opportunità di lavoro creativo per molti giovani.

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La malattia dell’indifferenza

Di Rosolino Martelli

“Esprimo pubblicamente una mia riflessione perché sento il bisogno “sociale’ di esternarla. Il 7luglio è stata ricordata ad un anno dalla accettazione, l’entrata nel Patrimonio dell’Umanità della Città di San Marino, del centro storico di Borgo Maggiore e del Monte Titano. A coronamento del fatto, importante ed unico, sono state scoperte due targhe commemorative, una alla Porta S.Francesco ed una sull’esterno della Casa del Castello di Borgo Maggiore, presenti le autorità e il Direttore del Centro del Patrimonio Mondiale dell’Unesco, Prof. Francesco Bandarin, le cui parole, pronunciate nel corso della cerimonia, nella Sala del Consiglio, spero non siano dimenticate poiché assai illuminanti, soprattutto in relazione a cosa occorrerà fare per non “perdere” l’appartenenza al prestigioso elenco dei Siti.


Purtroppo sono rimasto sconcertato nel vedere a Borgo Maggiore, che è il mio Paese, l’atto di scoprimento della suddetta targa, concludersi di fronte ad una sparuta manciata di Borghiggiani, nella indifferenza generalizzata, senza nessuna precedente preparazione, della circostanza a livello locale, che invece avrebbe dovuto essere divulgata adeguatamente e quindi usufruire della conseguente presa di coscienza sulla “grande importanza” della cosa.
Ci voleva molto adoperarsi da parte della Giunta di Castello affinché nei giorni precedenti, si predisponesse un manifesto ai Borghiggiani per invitarli a partecipare numerosi, per capire e far riflettere sulla straordinarietà dei fatto? Ci voleva forse un po’ di impegno, come spesso si è visto, rispetto alle solite iniziative, come è avvenuto più volte, prese per ragioni molto meno importanti...
Considerato che i Siti individuati Patrimonio dell’Umanità sono in tutto il mondo 878 e che anche Borgo Maggiore è diventato uno di questi, ci si doveva “accorgere” al di là delle rappresentanze istituzionali, anche a livello più diffuso, fra la cittadinanza e indirettamente ricordarsi che, il Borgo nel corso dei recenti decenni per mantenerlo urbanisticamente intatto o quasi, degno di essere considerato attraente e ben conservato, non è stata impresa, per niente facile, dovendo continuamente confrontarsi contro una mentalità individualistica, superficiale e permeata di scarsa cultura.
Una occasione mancata quindi per non curanza e pigrizia. Concludo con questo pensiero: la crisi delle comunità locali, che non sono altro poi che la perdita di identità, passa quasi sempre attraverso “la malattia” della indifferenza”.

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lunedì 13 luglio 2009

Sinistra Unita e la spaccatura del PSD

di Gastone Pasolini - Sinistra Unita

Hanno abbandonato perché dicono:” non condividiamo più quel progetto politico”. Parlo della scelta fatta dal gruppo Andreoli e De Biagi di uscire dal PSD e di formare un nuovo partito. Strano dico io: ma a dirigere quel Partito non c’era Paride Andreoli? e nell’esecutivo del Partito non c’erano consiglieri del gruppo che si è ora distaccato?
Cosa è cambiato in questi ultimi mesi, anzi giorni, per avviare una scelta così drastica rinnegando un progetto politico che è maturato con mille difficoltà in 4 lunghi anni di duro lavoro?
Nelle ultime settimane una richiesta di rinnovamento del gruppo dirigente e un nuovo metodo di fare politica è venuto avanti su richiesta del movimento giovanile dei socialisti e dei Democratici, una richiesta motivata anche con la necessità di ripensare le basi del progetto del centro sinistra dopo la sconfitta elettorale; che sia stata questa richiesta a motivare la “rottura”?


Io non condivido questa scelta ma la rispetto, perché le rotture a volte sono necessarie per raggiungere una migliore unita successivamente, come è successo anche a noi di Zona Franca, Ma è opinione diffusa che la vostra scelta manchi di un presupposto politico importante, che manchi un progetto e che rischiate di farvi additare come persone che sentono la mancanza del Potere.
Se la vostra scelta avesse avuto un progetto politico non avreste cercato di giustificare la fine di un percorso di 4 anni che rischia di fare naufragare il Centro Sinistra additando a responsabili di tutto Sinistra Unita, scaricare le colpe su Sinistra Unita è puerile e ridicolo, anche perché è opinione diffusa che Sinistra Unita si è comportata sia al Governo che all’opposizione con grande dignità, ed anzi pur di mantenere un progetto ha dignitosamente ridimensionato le proprie aspettative di riforme radicali.
Per questo noi non abbiamo nessuna colpa anche perché non ci siamo mai intromessi nella gestione e nella politica del PSD.
Da tempo quel Partito è in crisi nei rapporti interni tra le due componenti che lo hanno costituito, lo sforzo per stare insieme è stato immane, il progetto lo meritava, il progetto delle coalizioni dell’alternanza e del centro sinistra unito.
Probabilmente il problema di fondo sta nel fatto che per una parte del partito l’unificazione doveva servire ad affermare l’alternanza democratica alla guida del paese, per altri invece doveva esser solo una unificazione per formare un gruppo alla pari di quello della Democrazia Cristiana, per continuare su un piano paritario la politica deleteria degli anni novanta.
Sinistra Unita in tutto questo non c’entra nulla.
Noi di Zona Franca, corrente di minoranza dell’allora PDD, abbiamo sempre dato il nostro convinto appoggio al progetto dell’alternanza perché condividevamo e lo condividiamo anche oggi.
Un progetto che vedeva i riformisti, i progressisti, il centro sinistra unito contro un fronte conservatore, un progetto per affermare una nuova politica che ancora oggi stenta ad arrivare, una politica seria, etica, rispettata dalla cittadinanza e capace di ritrovare quel filo del dialogo necessario per costruire progetti di sviluppo per il nostro Paese.
Noi, nel 2005, siamo usciti dal PSD perché era stato titubante nel perseguire questo progetto, non aveva voluto la legge elettorale prima delle elezioni del 2006 e non aveva ancora chiarito da che parte stare.
Noi siamo usciti perché l’unificazione è stata una unificazione di vertice, senza coinvolgere le basi dei partiti e perché prima di determinarsi aveva avuto dei percorsi a dir poco bizantini, come quello che aveva visto metà del partito al governo e l’altra meta all’opposizione.
Noi abbiamo contestato fortemente nel metodo e nella tempistica questo modo di agire, abbiamo fatto proposte per procedere in tappe successive all’unificazione, abbiamo proposto organismi paritetici prima di annullare i due partiti storici, avevamo infine proposto anziché l’unificazione dei due partiti un Patto Federativo per coinvolgere nel processo di unificazione tutti gli iscritti dei due partiti ma non siamo stati ascoltai, anzi siamo stati ghettizzati al’interno del PSD senza nessuna possibilità di confronto fino ad essere costretti a lasciare il Partito.
Nonostante questo quando abbiamo visto la possibilità di perseguire un progetto comune dopo il 2006 abbiamo tralasciato ogni rancore e dato la nostra disponibilità a formare una maggioranza di centro sinistra pur consapevoli dei pericoli che questo passaggio aveva in sé.
Noi abbiamo dedicato tutta la vita ai Partiti della Sinistra, anche in tempi molto duri, come quelli degli anni dopo il colpo di Stato del 1957 fino agli anni ’74, ’75, ma non ci siamo mai arresi, abbiamo coronato i nostri sforzi negli anni ’80 quando siamo ritornati ad essere forze di governo con gli ottimi risultati che i governi di centro sinistra degli anni ’80 hanno portato al Paese che oggi sono ancora additati come esempio.
Quei Governi hanno governato con 31 e anche con 30 Consiglieri, segno che se si crede fino in fondo in un progetto si può governare anche con numeri bassi, segno che voi forse non avete voluto crederci fino in fondo ai governi nati dopo le elezioni del 2006.
Vi volevo anche chiedere perché durante i nostri governi non avete mai voluto un accordo con il Nuovo Partito Socialista ed ora lo state invece disperatamente ricercando? Forse se eravate più attenti il centro sinistra lo si poteva salvare con le forze di sinistra.

Ho voluto ricordare brevemente questi passaggi e queste tappe per dire che durante il percorso della unificazione noi di Zona Franca avevamo colto i pericoli che erano insiti nel metodo che si è voluto percorrere nel passaggio degli ultimi anni.
Voi cari compagni eravate negli organismi di comando della operazione di unificazione e non avete voluto ascoltarci, avete illuso la base, avete allontanato iscritti ed elettori ed oggi avete la faccia tosta di volere scaricare le colpe della rottura del PSD su Sinistra Unita, quando in realtà le colpe sono solo ed esclusivamente vostre, se siete, come dite, onesti, e dovete ammettere perché i motivi della rottura vengono da tempi in cui Sinistra Unita non era neanche nata.
Vi ricordo che è stato proprio sotto la guida di Andreoli che è saltata la coalizione di centro sinistra e si è allontanata Alleanza Popolare, è stato il continuo parlare di Casinò, residenze sotto la sua guida che ha portato AP ad infilarsi nell’abraccio mortale con Gabriele Gatti.
Noi volevamo gettare le basi per uno sviluppo sostenibile, per una riforma fiscale, per un Paese maggiormente trasparente, serio e credibile, temi che credo siano anche da voi condivisi ma che quando è stato il momento non si è voluto perseguire insieme.

Ho voluto ricordare questi passaggi perché voi avete trascinato in questa brutta avventura anche dei giovani che ritengo non conoscano approfonditamente la storia della sinistra sammarinese, e se così non fosse quei giovani, con la loro scelta dimostrano di essere già vecchi.
Come ha scritto Alessandro Rossi qualche giorno fa Sinistra unita non può essere presa a pretesto delle difficoltà del PSD, noi figli di socialisti e di comunisti non ci vergogniamo di essere stati tali perché siamo stati e siamo degli onesti lavoratori che si sono impegnati e si impegnano ancora oggi per un solo scopo: il bene del nostro Paese e dei suoi cittadini senza distinzione alcuna, detestiamo le diseguaglianze e l’arroganza del potere, non ci prestiamo per questo ad essere additati per colpe che non abbiamo , per dare alibi a chi ha sete di potere, non importa con quali mezzi anche quelli di destra, pur di andare al potere.

Mi auguro che questo ulteriore passaggio di rottura a Sinistra possa essere l’inizio di un nuovo progetto di aggregazione di tutte quelle forze che si riconoscono in una politica che agisca su basi etiche e che agisca per dare eguali opportunità a tutti i cittadini sammarinesi senza distinzione alcuna.Una sinistra vera è necessaria al Paese e l’ulteriore instabilità che voi avete prodotto al sistema credo possa fare nascere in tutti i cittadini la consapevolezza di muoversi per costruire nuove aggregazioni politiche che invertano la china pericolosa che i metodi bizantini degli anni 90 ci hanno fatto imboccare.

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venerdì 10 luglio 2009

Questione parcheggi: problema da risolvere subito

di Leo Rondelli
Ho letto con piacere, su Tribuna del 29 giugno, la notizia che sarà rinegoziata la convenzione con la Simpar. Ci dicono che fra tutte le possibilità è stata scelta la meno onerosa perché le risorse dello Stato devono essere destinate principalmente al sostegno del lavoro e dell’impresa; fin qui siamo tutti d’accordo. Ritengo che altre soluzioni ci possano essere per trovare i finanziamenti necessari, così da poter rientrare al più presto in possesso di questi “benedetti” parcheggi. Già troppo tempo è passato, causando non pochi danni all’economia del nostro Paese, ed in particolare al commercio e al Turismo.

Lo Stato potrebbe emettere dei BOT e creare un fondo speciale per delle grosse opere necessarie e urgenti per il Paese oppure, come in questo caso, riappropriarsi dei parcheggi, così intanto non verrebbe pagato più il canone di circa due milioni di euro all’anno alla Simpar.
Sarebbe anche ora di ritornare a parlare seriamente di tasse ed evasione fiscale, eliminare tutti quegli sprechi che esistono nella Pubblica amministrazione, ecc. In conclusione, ritengo che esistono tante risorse ma occorre il coraggio di fare delle scelte precise. Se venissero realizzate queste cose(è pura utopia?), il Paese intero ne trarrebbe grossi benefici morali, di giustizia sociale ed economici.
Questo è un esempio ed una immagine verso l’esterno che il Paese dovrebbe dare. Probabilmente anche questa volta verrà deciso per il quieto vivere, per non creare troppi fastidi e per non togliere il sonno tranquillo a qualcuno o a molti che siano. Come siamo stati “allevati” dai Governi in questi ultimi 20 anni sarà molto difficile toglierci i vizi, i privilegi e quant’altro non è un diritto. Purtroppo la Politica per il voto, la sedia ed il potere, ha favorito il malcostume, la connivenza fra politica e affari, il clientelismo, ecc. Così sono stati sacrificati, sull’altare degli interessi privati, quei valori che stanno alla base di ogni Società civile e che si rispetti.
Per chi ancora non lo sapesse, nel 1990 il Governo, con la convenzione tra l’Ecc. Camera e l’impresa di costruzioni Rosso (riguardo ai parcheggi), ci hanno legato con un cappio una corda al collo, difficile da togliere senza dolore, oltretutto continuamente in rimessa per lo Stato, oltre ad avere il monopolio esclusivo su gran parte del territorio, sono state concesse diverse agevolazioni. Lo Stato deve inoltre supplire al mancato guadagno sic! (vedi sopra) per il reperimento di alcuni parcheggi che già erano dello Stato.
Mi piacerebbe sapere (se lo chiedono in tanti) come vengono fatti i controlli sugli introiti derivanti dai parcheggi; chi sono i proprietari? Forse chiedo troppo. Ecco un motivo in più, il perché sarebbero da abolire le società anonime.

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mercoledì 1 luglio 2009

MAIORI FORSAN CUM TIMORE SENTENTIAM IN ME FERTIS QUAM EGO ACCIPIAM

di Daniela Tonelli, su La Tribuna Sammarinese

Qualche tempo fa, ancora una volta toccata dalle insidie di una bestia malefica, mi sono ritrovata da un giorno all’altro senza più riuscire a camminare, con le mani che mi tremavano ogniqualvolta m’impegnassi anche in minime cose, completamente senza forze… questa mia gentile compagna, che da qualche tempo non avevo il piacere di rincontrare, si chiama sclerosi multipla.

Ero già in malattia, ma m’illudevo che il pousse’ fosse già in fase di remissione. Invece così non era. Ero agitata, spaventata, piangevo. Non riuscivo neppure a farmi l’iniezione di cortisone che il neurologo mi aveva prescritto da Pesaro il giorno stesso telefonicamente (sono seguita dal Reparto di Neurologia di Pesaro) e, visto che una piccola scorta in giro per casa ce l’ho sempre, anche se avevo la nuova ricetta a Pesaro, presi la mia fialetta adorata e in piena crisi isterica mio marito, Antonio Felici, anche lui con me in malattia ma in grado di guidare, dopo tre telefonate presso la Medicina Fiscale dove la linea risultava sempre occupata, mi accompagnò da un’amica, l’unica in grado di rilassarmi e d’iniettarmi l’”elisir di nuova vita”. Ovviamente a quel punto, cercare di avvisare la medicina fiscale era, francamente, l’ultima delle nostre preoccupazioni. Ma tornati a casa un bel foglietto giallo ci avvertiva del famigerato passaggio. Il giorno successivo, Antonio che conserva bellissimi ricordi legati allo stafilococco aureo ‘infiltrato’ tramite un’ ‘infiltrazione’ fatta in ospedale — il gioco di parole mi piace ed è tristemente azzeccato (lo stafilococco aureo è un tipetto microscopico subdolo e malefico, che adora andarsene a spasso nel nostro corpo dove spesso s’insinua con un’iniezione, scovando ogni buchetto nascosto, causando qualsiasi tipo di male), e per questo ultimamente spesso costretto alla malattia, si è recato personalmente dalla Dottoressa Rossi per giustificare la nostra assenza per quei pochi attimi “fatali”.
Si è sentito rispondere con assoluta freddezza “Per ciò che mi riguarda voi potevate anche essere andati a prendere un tè dalla vostra amica”. Ma fa la pasticcera o è un medico? Vista la sua risposta inizio a dubitarne!
A quel punto è iniziata l’eccessiva trafila di lettere indirizzate agli “ Egregi Signori” (ma se ci avrebbero mandati direttamente ai Cappuccini, altro che Egregi!), anche dalla Giuseppina Bertozzi, dove ci avvisava che avevano avviato la procedura per la detrazione di parte del nostro stipendio, per dieci giorni (la nostra colpa si era svolta, e sottolineo per necessità, in non più di mezz’ora).
Ovviamente ed immediatamente abbiamo ricorso presentando certificato medico già compilato dal 18 maggio tempestivamente ritirato e a me consegnato da mia sorella Tiziana Tonelli, infermiera presso l’ospedale San Salvatore di Pesaro, con la giustificazione scritta per mio marito che, anche se malato, era l’unico in grado di accompagnarmi (viviamo in un posto bellissimo a Faetano, ma molto isolato).
Un paio di giorni fa Uberto Tonelli, mio fratello, è venuto a trovarmi e, stupito, trovandomi infastidita, depressa, sotto ansiolitici, mi ha chiesto come mai ci avessero già detratto i soldi dallo stipendio, senza neppure avere preso in esame il ricorso, e senza avvisarci previo invio di raccomandata nella quale, fra l’altro, avrebbero avuto modo di alludere al ricorso da me e mio marito presentato tempestivamente (già, perchè visto come “egregiamente” i signori della medicina fiscale ci avevano, inumanamente e miseramente trattato, insospettiti ci siamo informati direttamente dal nostro Istituto Bancario di come fossero arrivate le nostre buste paga).
A Cattolica, una carissima amica a cui ho raccontato il fatto delineandone tutti i particolari, ne è rimasta disgustata. Diversi infermieri ed altre persone, dopo che li informavo del caso mio e di mio marito, allucinati mi confermavano che altri casi anche più vergognosi erano accaduti (mi recavo spesso al Centro Sanitario di Borgo Maggiore o al Pronto Soccorso per quotidiane pere al cor tisone della durata di più un’ora).
E a me mentre mi sottoponevo al trattamento, venivano amaramente in mente i casi di malasanità ricevuti qui a San Marino dalla nostra famiglia.
Durante l’ultima Risonanza Magnetica a Torre Pedrera il Medico Anestesista, un uomo meraviglioso e veramente umano, che mi aveva sedato, mi aveva consigliato d’immaginarmi durante un lungo viaggio rilassante. Essendo stata quattro volte in Egitto, mi ero “ri-creata” mentre attraversavo la grande oasi di El Fayum, dalla quale raggiungevo le possenti Piramidi, per poi ritrovarmi nella Valle dei Re, nella splendida tomba di Tutmosi III, per finire sul Mar Rosso circondata da pietre millenarie e sabbia, per poi tuffarmi meravigliosamente tra le sfavillanti varietà di pesci e coralli nell’acqua di mare… Qui a San Marino, nonostante tutti gli Infermieri siano veri amici, nonostante al Pronto Soccorso avessi piacevolmente incontrato la Dottoressa Margherita Isola, per un un’ora e più m’immaginavo, l’Ospedale edificato come in quel libro spaventoso e un po’ splatter, mi sembra di Stephen King, su un cimitero indiano: ma per San Marino puntavo su una necropoli villanoviana!! Visto la vicinanza con Verrucchio…
E la causa di questi funesti pensieri: in questo caso, deriva dai membri della Medicina Fiscale!!

Ve l’avevo preannunciato nel titolo:
MAIORI FORSAN CUM TIMORE SENTEN TIAM IN ME FERTIS QUAM EGO ACCIPIAM.
FORSE TREMATE PIU VOI NEL PRONUNCIARE QUESTA SENTENZA CHE IO NELL’ASCOLTARLA. GIORDANO BRUNO

Comunque, se a qualcuno può interessare, non lo faccio per vittimismo: non è il mio forte come performance, mi alletta più fare la “divina”. Purtroppo, grazie alla premurosa attenzione dei Membri della Medicina Fiscale, sto ancora male... Allora: Dotti, “Egregi” Medici della Medicina Fiscale. PENSATE CHE TREMI PIU’ IO PER LA VOSTRA SENTENZA O TREMATE PIU VOI CHE L’AVETE PRONUNCIATA?

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