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mercoledì 15 luglio 2009

Mularoni vs Podeschi

di Michele Pazzini
Segretario generale LGBT San Marino
www.lgbtsanmarino.splinder.com

Se fino ad oggi LGBT San Marino, l’associazione culturale sammarinese di cui Federico Podeschi e presidente, è stata in silenzio, lo ha fatto solo per non intervenire in un dibattito che riguardava ormai prevalentemente la sua carica consolare e gli Affari Esteri; ma dopo il comunicato apparso sulla stampa di sabato 11 luglio, in cui Podeschi ha dato una spiegazione chiara e dettagliata dell’avvicendarsi della situazione, e in seguito alla comunicazione poco chiara del segretario Mularoni, non è più possibile starsene in silenzio.

Innanzitutto, dato che ho seguito molto da vicino la faccenda, mi chiedo come mai in ogni occasione la Mularoni abbia dato sempre maggiore risalto al fatto che Podeschi abbia “offeso” un Capo di Stato, ossia Benedetto XVI, e si sia sempre dimenticata di citare la reale motivazione per cui Podeschi è stato scaricato: l’invito ufficiale ad essere ospite dal Primo Ministro inglese Gordon Brown in occasione dell’LGBT Month, un’importante manifestazione che gli stati più EVOLUTI (guarda caso a San Marino certe cose non esistono) organizzano per celebrare, riconoscere, durante l’intero mese di febbraio, l’impegno che le persone gay hanno fornito alla comunità lgbt per migliorare la situazione di una minoranza che per secoli – e in alcuni stati ancora oggi – è stata vittima di crimini dettati dall’odio e dall’ignoranza. Podeschi è stato invitato all’evento per la carica che ricopre, tutti i giorni, quale lavoratore: Direttore di LGBT Excellence Centre del Galles, ente di tutela e promozione per le persone lgbt. Dato che, dopo l’opinione espressa da Podeschi nei confronti del Papa lo scorso dicembre, l’ex console aveva ricevuto un primo avvertimento a non esprimersi più pubblicamente e sulla stampa come rappresentante di LGBT San Marino (andando così anche a ledere al DIRITTO della libertà di espressione) mi chiedo come mai non gli sia stato subito tolto l’incarico dopo l’accaduto e invece si sia aspettato che andasse a ricevimento da Brown per farlo. Ma se non ci fosse andato, non sarebbe stato questo un affronto verso il primo ministro? Non a caso il primo consiglio dato a Podeschi dal Segretario Affari Esteri fu quello di rifiutare l’invito, poi revisionato con “Deleghi qualcun altro” (e con la carriera che la Mularoni ha alle spalle mi meraviglio che non sappia quanto sia difficile delegare in certe situazioni) e infine con un “Podeschi ci vada ma non lo faccia sapere alla stampa”. Bene, c’è stato un uomo, prima di noi, il suo nome era Harvey Milk, riportato alla ribalta recentemente grazie al film di Gus Van Sant interpretato da Sean Penn, divenuto il primo consigliere comunale apertamente gay a San Francisco; questo fantastico individuo un giorno ha detto: “Da qualche parte c’è un ragazzo che ha appena scoperto di essere gay, sa che se lo dirà alla sua famiglia questi lo butteranno fuori di casa, gli amici lo scherniranno… Ha solo due opzioni: trasferirsi a San Francisco o chiudersi in un ripostiglio e suicidarsi. Poi legge sul giornale “Consigliere comunale gay eletto”, allora questo ragazzo avrà qualche speranza in più”.
Podeschi, pubblicando la sua partecipazione a quell’evento, voleva solo seguire gli efficaci insegnamenti di chi, prima di noi, ha fatto la storia del movimento Lgbt; Podeschi voleva solo dare speranza, come tutti gli attivisti di LGBT San Marino, ai suoi concittadini di serie Z affinché questi potessero pensare in maniera positiva e smettessero di avere paura e vivere in una sofferta menzogna. Ma lo stato, invece di promuoverlo cosa fa? Lo boccia. Bravi, applausi!!! Io non voglio dire che Podeschi solo per il fatto di essere l’unico console gay DICHIARATO doveva essere per questo privilegiato, ma se volevate scaricarlo allora avreste dovuto farlo subito dopo il giudizio espresso nei confronti del Papa, uomo eletto per rappresentare il Dio “CHE TUTTI AMA” il quale disse, lo scorso Natale, che “l’umanità deve essere salvata dal comportamento omosessuale e transessuale esattamente come è importante salvare la terra dalla deforestazione”. Innanzitutto, complimentoni vivissimi per l’ignoranza di questo individuo che pensa che l’omosessualità sia un comportamento e lo fa anche credere a milioni di persone che pendono dalle sue labbra, diffondendo nel mondo ulteriore ignoranza e pregiudizio. L’accostamento a Hitler è facile e tutt’ora attuabile, tra l’altro Podeschi (che è cristiano-cattolico) in quei giorni non fu l’unico a fare quell’accostamento; fatevi un giro su internet e scoprirete a quante altre persone sono venuti subito in mente i discorsi nazisti sulla necessità di ripulire la razza ariana da presenze omosessuali in quanto inquinatrici della mascolinità tipica di quella razza. Dicembre 2008 è stato poi un mese duro per la comunità lgbt, perché il Vaticano si era anche opposto (ed è riuscito nel suo intento) alla proposta francese fatta all’Unione Europea per la “Depenalizzazione mondiale dell’omosessualità”, una posizione, quella del Vaticano, che ha fatto VOMITARE mezzo mondo, presa proprio nell’anno in cui venivano celebrati i 60 anni dei diritti dell’uomo. Era qualcosa di necessario dato che la “Dichiarazione” cita l’uguaglianza tra gli uomini senza discriminazioni basate sulla razza, religione, disabilità, sesso ecc. o per qualsiasi altro stato ma non parla esplicitamente di orientamento sessuale e identità di genere (cosa si intende con “qualsiasi altro stato”? Perché le persone gay non sono protette da queste leggi universali?).
Dopo l’abolizione dell’art. 274 del C.P., il 2008 per le persone lgbt di San Marino è stato un anno di prospettive positive: si era formato il primo movimento e ed era stato eletto come console una persona dichiaratamente gay. Questo doveva essere un messaggio di speranza che andava mantenuto, i movimenti lgbt di altri paesi meno medioevali del nostro finalmente iniziavano a complimentarsi per la situazione. Ma la situazione attuale dimostra proprio come il governo non abbia a cuore il disagio delle minoranze e pensi solamente a quelli come loro!
Secondo la Mularoni, tra tutti gli incarichi diplomatici che sono stati aboliti, solo Podeschi ha reagito… bè, mi dispiace ma questo non vuol dire che gli altri non si siano sentiti discriminati; se stanno in silenzio sarà una loro scelta. Noi questo non potremo mai saperlo. E se Podeschi abbia reagito non è un problema suo (di lui) ma piuttosto suo (di lei) in quanto è stata lei a discriminare. Sì sì, proprio così, Podeschi è stato discriminato, non c’è nulla da fare checché ne dica la Mularoni, a me la cosa “puzza”, perché i dati che ha dato Podeschi parlano chiaro: il 5 marzo è andato al ricevimento di Brown, il 9 è stata fatta la delibera per scaricarlo, ma la notizia, conosciuta dall’interessato e non solo da lui, era già in giro dal 7 (che ricordo era un sabato). Deduco che l’ufficio abbia agito di tutta fretta nella giornata di venerdì 6 marzo. Quanta rapidità in questi casi! Tutto questo mi fa sollevare il dubbio che la volontà di falciarlo via dal corpo diplomatico fosse lì che bazzicava già da un po’. Un ultimo quesito: se Podeschi, al posto del Papa, avesse scritto qualcosa di negativo nei confronti del rappresentante di un altro stato le cui leggi discriminano ancora fortemente la comunità lgbt, ad esempio l’India, o Cuba, a quest’ora sarebbe ancora console?

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