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venerdì 29 febbraio 2008

Molti dubbi e qualche certezza

I primi dubbi mi sono cominciati a venire quando, alcuni giorni fa, ho letto che San Marino (o più precisamente, la delegazione che rappresentava San Marino presso l’OSCE) aveva dichiarato che noi non avremmo riconosciuto l’autoproclamata (per via referendaria) indipendenza del Kosovo dalla Serbia, come invece aveva fatto gran parte dei Paesi europei, ivi compresa l’Italia. Anzi, quest’ultima si era affrettata a dichiarare, per bocca del proprio Ministro degli Esteri Massimo D’Alema, che avrebbe ben presto inviato a Pristina un incaricato d’affari e, a seguire, un ambasciatore. Ma la posizione dalemiana era ben nota già dall’epoca del suo mandato di primo Ministro (1999), quando decise di partecipare attivamente alla guerra contro Belgrado, innescata proprio dalla difficile situazione in cui versava allora il Kosovo. Questa volta, rassicurava l’attuale (dimissionario) Presidente del Consiglio italiano Romano Prodi, tutto il Governo (ad eccezione del Ministro Paolo Ferrero di Rifondazione Comunista) aveva votato a favore del riconoscimento dell’indipendenza kosovara. Ma noi no, San Marino ha preferito una posizione, diremo così (molto eufemisticamente) “attendista”, auspicando un potenziamento della missione OSCE e l’avvio di un tavolo di discussione politica, sotto la supervisione dell’ONU. Insomma, né con Bush, né con Putin. Insomma, quella che meno eufemisticamente io chiamerei “ignavia” governa la nostra politica estera nei vicini Balcani. Se vogliamo, rinnegando anche la cifra di una nostra tradizione storica, quella della sovranità e dell’indipendenza, che logica vorrebbe ci facesse schierare quasi aprioristicamente con chi da anni cerca di affermare la propria d’indipendenza, per giunta da un governo discriminatorio che in passato aveva mostrato al mondo la propria terribile ferocia. Bon! Pazienza! Occasione persa, mi ero detto fra me e me. Ma tornano i dubbi; forse hanno ragione loro: metti che domani abbiamo bisogno del gas e del petrolio russo, meglio non far inquietare Zar Putin. Sarà una saggia politichetta di convenienza e chissene frega di quella di largo respiro ideale. Noi siamo sempre i furbetti del quartierino. Ponzio Pilato docet.
Poi è arrivata, come una mannaia, la notizia dei conti in Liechtenstein. Visco non ha perso tempo, e appena la Merkel gliene ha dato l’occasione anche lui si è infiltrato in quei conti scoprendo che un centinaio o poco più d’italiani si erano fatti il gruzzolo nel noto paradiso fra i monti elvetici, fra cui (pare) qualche politico (l’astuto Buttiglione si chiamava fuori confessando che, avendo insegnato anche lì, aveva aperto un conticino con appena 4mila euro). Già la gogna mediatica era pronta, ed i giornali non attendevano altro che la lista dei nomi eccellenti (Di Pietro addirittura la invocava a gran voce).
Ma per fortuna qualche italiano intelligente c’è, così mi è accaduto di ascoltare su radio 3 un’interessantissima trasmissione e di leggere un brillante (come al solito) articolo di Oscar Giannino, che si erge a difesa dei paradisi fiscali, contro la “barbarie” dei Paesi “supertassatori”. Mi dicevo: speriamo che qualcuno anche dal Titano si faccia sentire, prima che i giornali inizino la solita litania su di noi. Avevo qualche dubbio, invece puntualmente ecco che arriva la dichiarazione politica. Evviva! Dico io ingenuamente, e poi... sorpresa: anziché prendere le difese del nostro Paese (e di tutti quelli che cercano legittimamente di limitare i danni provocati da un superfisco assillante e vessatorio), l’intervento sammarinese tuona contro il nostro differenziale fiscale, l’anonimato societario e - udite udite - il segreto bancario (ultimo baluardo della nostra incerta e traballante economia, assieme – forse – alla solita speculazione edilizia, la facile soluzione di sempre).
A questo punto mi viene la prima certezza: vuoi che non ci sia anche da noi qualche delatore “furbetto” che prova a fare l’Heinz Kieber in salsa sammarinese, e che vende a Visco per soli 4 milioni di € qualche DVD pieno di dati “sensibili” per poi scapparsene con nuovo passaporto e nuova identità sulle spiagge australiane? Sono certo che qualcuno di voi ci ha già pensato.

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giovedì 28 febbraio 2008

Sulla Moratoria delle esecuzioni

1 marzo 2008. Il primo marzo 1847 il glorioso Michigan aboliva la pena di morte, dimostrando così che persino negli Stati Uniti è possibile vivere senza ammazzare la gente.
di Claudio Giusti

Non fatevi ingannare dal silenzio piombatoci addosso dopo le celebrazioni della Risoluzione sulla Moratoria delle esecuzioni: il brutto deve ancora arrivare, visto che una sessantina di paesi forcaioli ha scritto al Segretario delle NU promettendo battaglia alla prossima Assemblea Generale.
Il capofila dei “soliti sospetti” (Cina, Corea del Nord, Islamici assortiti, Birmania, Zimbabwe, ecc.) è il “boia del mondo” Singapore e la loro posizione è estremamente solida perché, al contrario della tortura, la pena di morte non è (ancora) vietata dalle norme internazionali.
Gli incauti che, ignorando i consigli di Eric Prokosch, si sono avventurati in territori a loro sconosciuti, non sapevano che questa pena è vietata solo per i minorenni, i minorati e le donne gravide, che la Dichiarazione Universale non ne fa cenno, che l’Articolo 6 del l’ICCPR può essere letto in senso abolizionista, ma che, come le Garanzie ECOSOC, limita (ma non vieta) l’uso della pena capitale ai “most serious crimes” e che il dimenticato Secondo Protocollo è solo opzionale, anche se importante.
Insomma, l’Italia abolizionista di qualche mese fa non aveva bisogno di propaganda ma di buone letture. Purtroppo, come per la sventurata Corte Penale Internazionale di cui ricorre il decimo inutile anniversario, il danno è fatto.
I paesi forcaioli poi aggiungono che:
“Ogni stato ha il diritto inalienabile di scegliere il suo sistema politico, economico, sociale, culturale e legale, senza interferenze esterne” e che “Nulla nello Statuto delle NU autorizza queste a intervenire in materie che sono interne alla giurisdizione di uno stato.” (tradotto in italiano significa che i paesi abolizionisti sono pregati di pensare ai casi loro).
A settembre il Movimento Abolizionista italiano avrà bisogno di gente preparata e di personale competente per combattere questa battaglia, ma
“This commodity is, as always, in short supply”

Claudio Giusti

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Una volta invidiati, oggi ridicolizzati

di Paolo Forcellini

E' ormai chiaro. San Marino è sotto il tiro dei Mass Media tant'é che non passa giorno che il nostro Paese non si trovi sulle pagine della carta stampata o sui notiziari delle TV, locali e non, o sui vari siti d'informazione via Internet, vuoi per i vari scandali di riciclaggio, evasioni, fatturazioni fantasma e chi più ne ha più ne metta. E come se non bastasse oggi siamo ridicolizzati per la presentazione di Compagnie aeree nazionali delle quali il nostro Governo, sembra, non saperne nulla . E che dire della presa in giro sul risultato di una indagine, commissariata dal Consiglio d'Europa, sulle torture non eseguite a San Marino perchè a San Marino non ci sono prigionieri? Che dire di tutto ciò? Siamo la vecchia ed austera e saggia Repubblica di San Marino o il Paese dei Campanelli? Non sarebbe ora che coloro che sono stati dal popolo delegati democraticamente a rappresentarci, si facessero sentire?
Paolo Forcellini

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mercoledì 27 febbraio 2008

Conquiste e diritti dei lavoratori ...speriamo che restino!

di Maria Grazia Pasquinelli del Comitato promotore referendum su lavoro

Diversi partiti politici in questi giorni hanno confermato – in vario modo - la contrarietà ai referendum, così pure il sindacato dicendo che anche le associazioni economiche sono sulla stessa linea e che il risultato della Legge 131, che contiene gli articoli 17 e 18 relativi al lavoro interinale ed ai rapporti di consulenza e collaborazione, sono una conquista dei lavoratori!!??
Credo che ancora una volta bisogna ribadire una giusta verità: quella legge non è il frutto delle lotte dei lavoratori; è purtroppo vero il contrario: i lavoratori hanno firmato per sospenderne l’approvazione!
Quella legge è stata voluta dalla politica (governo straordinario dove c’erano quasi tutti gli attuali sostenitori del no ai refendum) e dalle associazioni economiche ben contente di quel risultato! ….ed il sindacato si è allineato!
Oggi noi dei comitati referendari sul lavoro diciamo che quella Legge sta facendo retrocedere i diritti e le conquiste dei lavoratori, sta precarizzando i rapporti di lavoro, non dà nessuna certezza ai nostri giovani, in particolare a quelli con alta specializzazione, che appunto vengono assunti con un bel contratto di consulenza e collaborazione vita natural durante.
Questi fenomeni hanno già una entità importante, specialmente fra i nostri ragazzi diplomati e laureati.
Questa preoccupazione ci ha animato nel proporre i quesiti di abrogazione degli articoli 17 e 18, così come ci ha animato nella proposta di istituire un meccanismo di adeguamento delle retribuzioni che possa dare garanzie certe di un adeguato stipendio a tutti i lavoratori dipendenti.
Per questi motivi e per una prospettiva di certezza diciamo alle persone di usare la propria testa nell’esprimere il proprio voto positivo ai referendum sul lavoro.

Maria Grazia Pasquinelli
Comitato promotore referendum su lavoro
ex sindacalista

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lunedì 25 febbraio 2008

Mamma li turchi

di Marino Antimo Zanotti

La storia spesso si ripete, almeno per quanto riguarda la Turchia.
Era il 1913 e, nel disinteresse generale dell’Europa che aspettava ineluttabilmente il suo macello, i turchi compivano uno dei più orrendi genocidi che il ‘900 ricordi: la strage degli Armeni.
Oggi in Turchia, coloro che osano parlare di quel periodo vengono uccisi o seriamente minacciati, come nel caso del “Nobel” per la letteratura Pamuk.
Con il passare del tempo i turchi non hanno perso il vizietto e gli Armeni di ieri sono diventati i Kurdi di oggi, un popolo che ha il torto di vivere su un territorio disegnato da altri e ricco di petrolio.
È di questi giorni la notizia dello sconfinamento dell’esercito turco in territorio iracheno, alla caccia dei kurdi del PKK, il partito comunista kurdo.
Come hanno potuto farlo? Con il “permesso” degli USA e con l’invito alla “moderazione” da parte dell’UE, il permesso di Bagdad è stato ritenuto superfluo.
Povera Europa! Aveva già declinato ogni responsabilità e persa la residua credibilità politica con il riconoscimento del Kossovo indipendente in ordine sparso, da parte dei vari stati aderenti, non si poteva chiederle di più!
E la Turchia? Tutti si affannano a farle ponti d’oro per averla dalla propria parte, con gli USA nettamente avvantaggiati e lei, la “porta dell’Europa”, ne approfitta per “risolvere” il problema kurdo a suo modo, per se e per gli altri.
Auspico che la nostra Segreteria agli Esteri, sulla scia della giusta prudente attesa nel riconoscere il Kossovo, sappia anche in questo caso far sentire la sua piccola, ma importantissima, voce.
Marino antimo zanotti

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venerdì 22 febbraio 2008

Pensare ed agire con la propria testa

di Maria Grazia Pasquinelli, componente dei comitati referendari e di Rinnovamento e Trasparenza

Facile a dirsi “siamo nella ennesima fase di incertezza, i governi scricchiolano” oppure “i governi sono immobili”.
I cittadini possono e devono fare tanto. Proprio perché le situazioni sono sempre precarie non possiamo più delegare ad altri il bene comune. Ogni persona deve rendersi protagonista dell’agire.
Di fronte al dilagare di mezzi e mezzucci messi in atto per precarizzare le condizioni del lavoro - e di conseguenza dei lavoratori - l’azione di contrasto che si sta attivando attraverso la proposta referendaria sul lavoro deve fare riflettere e far decidere le persone a prendere piena coscienza del problema.
Perché il problema è dei nostri ragazzi, dei ventenni e trentenni di oggi che seppure laureati in economia o ingegneria sono sottoposti a contratti di consulenza e collaborazione attraverso i quali viene mascherata la loro presenza continuativa presso aziende del settore privato e ancor di più nel settore pubblico.
Nel settore pubblico infatti ci si avvale di questa forma di “assunzione” perché più facile, più veloce, meno costosa e…. molto soggetta al favore da ricambiare.
Da anni si parla di “riforma della pubblica amministrazione” e mentre il diritto resta una utopia, il favoritismo è una triste realtà!
La legge 131, fortemente contestata nella fase di approvazione, purtroppo “legalizza” un agire che indebolisce le persone.
Oggi dobbiamo quindi fare scelte ben precise per ridare dignità e pieni diritti ai giovani in qualità di lavoratori con diritti e doveri sanciti dal proprio contratto di lavoro: per questo i comitati referendari sul lavoro hanno fatto la proposta di abolizione degli articoli di legge che rendono precario il lavoro.

Maria Grazia Pasquinelli

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Il Paese delle insinuazioni gratuite

di Francesca Busignani

San Marino sta diventando sempre più il Paese delle insinuazioni gratuite. Se sei un commerciante, sei un “trafficone”; impiegato statale, fannullone; imprenditore, sfruttatore; operaio, privo di sapere filosofico; libero pensatore, marionetta di qualcun’altro. È nell’indole umana, non conoscendo in maniera approfondita realtà differenti, parlarne per luoghi comuni, per frasi fatte; ora però si stanno rasentando dietrologie preoccupanti. Quando ci si sente colpiti, facendo parte della categoria attaccata, si sviscerano mille motivazioni a comprova dell’inesatezza dell’affermazione denigratoria. Al contempo spesso, proprio per rafforzare questa posizione, si fanno allusioni poco edificanti su altre categorie e questo, senza verifiche, non è corretto. Guardarsi le spalle, attaccare per non essere attaccati, pensare sempre e comunque che ci sia nascosto sotto qualcosa è un chiaro segnale della sfiducia palpabile del cittadino nei confronti del sistema. Assodato ciò, ci sono però due tipi di sfiducia, quella fine a se stessa e quella che ci scuote e spinge ad adoperarci per soverchiare questo sentimento, ad agire per risollevare le sorti del Paese. C’è chi non fa piu affidamento nel tal politico perché non gli ha sbloccato il lotto, non gli ha sistemato il figlio, la moglie o il marito, non gli ha dato l’agognata licenza, per citare solo alcuni esempi e questo è quanto di più sbagliato e deleterio possa colpire la collettività. C’è invece chi non ha più fiducia nella politica perché non è stata capace di creare delle regole di gioco uguali per tutti, perché quelle poche che ci sono vengono cambiate costantemente in corsa, perché è stata la prima a non dare il buon esempio, perché invece di essere propositiva e liberale stà diventando sempre più coercitiva e dittatoriale, perché in buona sostanza predica bene ma razzola male. Penso che quest’ultimo punto di vista sia il legittimo. Un semplice cittadino come me, unico responsabile dei propri pensieri e delle proprie azioni vorrebbe che, come avviene per i comuni mortali, alcuni politici facessero un bel “mea culpa” tangibile e si assumessero le proprie responsabilità e invece? Invece si nascondono in attesa di qualche altro evento che, togliendogli i riflettori di dosso, possa farli rimanere ancora un po' su quella seggiolina che piace tanto, anche a chi non se la merita più. Non condanniamo la politica nella sua totalità, in quanto essa è lo strumento massimo con lo scopo principe di crescita e benessere per il popolo nel concetto più ampio del termine. Deploriamo bensì quei politici che hanno perso di vista la giusta motivazione del loro operato come tramite per la tutela della globalità del sistema, quei leader che non riconoscono più il reale mandato del loro essere uomini di potere. Non è intelligente sputare nel piatto dove si mangia, anche se dal lato opposto al nostro; non è costruttivo dare per spacciato un sistema che può essere ancora salvato. Leggi chiare, non limitative, incentivanti la libera iniziativa e uguali per tutti, questo è uno dei punti per ridare ottimismo al Paese, un Paese che amo e che non intendo vedere implodere su se stesso. Dopo di chè starà ad ognuno di noi, conoscendo le regole e giocando in maniera leale, vedere se si è terzini, difensori, portieri o attaccanti. Solo così facendo si potrà asserire, senza inutile dietrologia, “che niente viene dal niente” e che chi primeggia ha “l’onore della vittoria”.

Francesca Busignani

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mercoledì 20 febbraio 2008

In risposta alla CSU

di Alberto Casali

Ci allieta l’attivismo della CSU sui referendum contro il precariato, perché consideriamo importante che se ne parli.
Riguardo l’ultimo comunicato della FULI-CSdL, che si dichiara d’accordo con la CSU (cioè con sé stessa), per il comunicato del giorno precedente, esprimiamo qualche osservazione.
Ogni punto di vista ci pare legittimo, purché non fuorviante: ci chiediamo però in che veste il sindacato dia indicazioni di voto, e fino a che punto sia legittimo, non avendo costituito un comitato contrario ed essendo fuori campagna elettorale. Inoltre, ogni punto di vista acquisisce la sua legittimità all’interno di un dibattito, che fino ad ora, nonostante le nostre continue (e documentate) richieste, CSdL non ha mai accettato. Perché il sindacato non difende le sue prese di posizione di fronte ai suoi iscritti confrontandosi con noi? Per noi è bene che siano i lavoratori e i cittadini a decidere chi ha ragione! E soprattutto lasciamo che la gente “pensi con la propria testa”!
Per noi il sindacato dovrebbe informare i lavoratori, metterli nelle condizioni di agire secondo coscienza, non nascondere loro le ragioni di chi sostiene posizioni diverse, anche e soprattutto se a sostenerle sono ex dirigenti espulsi, che avrebbero altrimenti potuto esporle agli stessi lavoratori. Sentire le ragioni dell’altro è un principio democratico, un po’ indigesto in alcuni ambienti.
La FULI annuncia di voler organizzare delle assemblee per spiegare agli iscritti i motivi della sua scelta astensionista (un ente che trae linfa dal lavoro e chiede ai lavoratori – in orario di lavoro – di non esprimersi su referendum sul lavoro, pare un inquietante paradosso). Bene, siamo certi che sarà l’occasione per confrontarci pubblicamente, che la CSU ci inviterà a queste assemblee per controbattere alle loro ragioni, come noi abbiamo invitato loro (che però hanno accettato solo al 50%) al riuscitissimo convegno sul precariato del 9 febbraio scorso. Noi accetteremo, essendo sicuri del fatto che la ragione sta dalla nostra parte.
Sarebbe l’occasione per ricordare ai lavoratori che la CSU non ha conquistato, ma subìto la legge 131/2005, che gli scioperi dei lavoratori erano, i documenti dell’epoca lo confermano, contro la stessa legge, che la scala mobile non crea risvolti inflativi e protegge i salari in maniera più sicura.
E inoltre per chiedere: ma se la 131/2005 è una legge ottenuta da voi, che tutela i lavoratori e mette in difficoltà i datori, che devono spendere di più e subire regole più rigide, come mai i datori di lavoro la vogliono a tutti i costi? E perché non avete mai spiegato il vostro dietrofront, che vi ha visti prima contrari, poi a favore della stessa legge? Tempo fa Merlini disse che, rispetto al 2005, aveva cambiato idea. Ma tra cambiare idea, e arrivare ad ingannare l’elettorato dicendo che gli scioperi erano stati fatti per ottenere proprio questa legge qui, ce n’è di strada!
Siamo certi che, per dimostrare una volta per tutte la trasparenza delle sue posizioni, la CSU ci inviterà a pubblici dibattiti e assemblee, e accetterà, d’ora in poi, i nostri inviti: perché chi non si confronta, ma si copre, per usare un vezzo sindacale, nel “cappotto caldo” del consenso ottenuto tramite la disinformazione e la propaganda, ha per definizione una posizione quantomeno sospetta.

Alberto Casali

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lunedì 18 febbraio 2008

Le pensioni viste da sinistra

di Severino Tura (Nuovo Partito Socialista)

E’ davvero singolare che ben due governi di centro sinistra succedutisi negli ultimi 2 anni non abbiano saputo metter mano alle pensioni di chi riceve una mensilità che non basta di sicuro a mantenere un tenore di vita decoroso.
E non parlo di me, che ritengo di ricevere una pensione abbastanza adeguata, ma parlo di chi riceve una pensione di 800, 1000, euro al mese.
Come è possibile che i nostri signori governanti non si siano resi conto che con certe cifre non si arriva a fine mese.
Che certi anziani se non avessero le famiglie dietro loro non riuscirebbero a mantenersi da soli?
Con ben due partiti di sinistra al governo mi sarei aspettato attenzione verso queste problematiche che impattano sui ceti più bisognosi.
Possibile che nel delirio delle delibere in favore di consulenti, parenti e amici non ci si accorga che vi sono sempre più cittadini che non riescono a far fronte al caro-vita?
Non dovrebbe essere compito di chi si vanta di essere di sinistra pensare e preoccuparsi per chi ha più bisogno?
Forse chi ci Governa pensa che tutti percepiscano quanto prendono lor signori, per governarci in questo modo?
Forse che dietro al bandiera della sinistra si nascondono solo gente che pensa a fare affari, affari propri?
Non credo, son convinto che nella sinistra sammarinese vi sia ancora gente perbene, attenta ai problemi comuni, ai problemi sociali, che sono sempre stati terreno di battaglia e di conquista per il popolo della sinistra.
Speriamo che ci si svegli e che si intervenga a favore di chi è in difficoltà, prima che sia troppo tardi.

Severino Tura (Nuovo Partito Socialista)

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sabato 16 febbraio 2008

Gridare alla luna

di Marino Antimo Zanotti
Sento come ingenerose e immeritate le critiche di scarsa onestà intellettuale, rivolte dal Guardasigilli Ivan Foschi nei confronti dell’avvocato Renzo Bonelli, in merito all’invasione della Politica in campo Giudiziario.
Sarebbe come se Diego Armando Maradona quando, per la delizia di tutti gli esteti calcava i prati verdi, fosse stato accusato di non saper giocare al Calcio.
Purtroppo le ingerenze sono evidenti, le riscontriamo non da oggi.
Esempi eclatanti a suo tempo la tentata ingerenza nei confronti del Giudice Pierfelici, rispedita al mittente grazie alla statura professionale e umana della persona.
Nei casi Tierce, nel caso della Direttrice della biblioteca di stato, Elisabetta Righi, alle cronache di questi giorni, in cui il governo viene “condannato” dal Tribunale per “eccesso di potere”.
Casi che si ripetono e che vedono spesso, mascherati da politica giustizialista, interessi personali e famigliari al potere.

Fino a quando non si conquisterà un vero Stato di DIRITTO attraverso una vera separazione dei poteri, voler affermare una autonomia della Giustizia è come gridare alla luna.

Marino Antimo Zanotti

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venerdì 15 febbraio 2008

Apertura mediatica

di Francesca Busignani

L’apertura mediatica racchiude moltissime opportunità, partendo dall’acquisizione d’informazioni sulle vere motivazioni di disagio o le reali aspettative della popolazione, continuando col riscontro sull’operato svolto o sull’indirizzo strutturale da adottare. La scelta nel fruire di un sito interattivo, un blog,da parte di una politica avveduta, è una strategia vincente per poter interagire con la cittadinanza senza falsi pudori, pur attuando un controllo imparziale sulla rispettabilità degli argomenti e delle persone citate. Le indicazioni che giungono tramite web sono dirette, immediate e fondamentali per realizzare concretamente ciò che vuole il proprio elettorato di riferimento e per acquisirne di nuovo tramite un confronto serrato e di veloce interazione. È necessario sapersi mettere in discussione e capire che le persone diventano sempre più oculatamente esigenti. Non paga più mostrare i muscoli aumentando il distacco fra pulpito e spettatori, anche perché ormai di semplici uditori non ve né più. È indispensabile aprire un dialogo, «conversare» con chi vuole capire gli ideali e l’operato dei vari schieramenti politici. Ovviamente non è facile, specie nei partiti con attempate metodologie ormai consolidate, ma è proprio da questi che dev’essere profuso uno sforzo maggiore per rientrare mediaticamente nel 3° millennio. Tutti i ceti sociali si evolvono e mutano a una velocità tale da dover congetturare un contatto costante e quotidiano finalizzato a carpire in quale direzione si sta orientando l’attenzione della cittadinanza per meglio soddisfarla. La popolazione non fa più sconti a nessuno: vuole ideali di buon senso a cui seguono operati concreti e di qualità; vuole una presenza pre/post votazione inappuntabile, coerente e rispondente dei programmi presentati. Non vuole sentirsi ne tradita ne abbandonata a se stessa, condizione purtroppo sopravvenuta troppo spesso in questi ultimi anni. La fase da cui partire è proprio questa. La politica non solo è tenuti realmente ad ascoltare la popolazione, ma ha l'obbligo di confrontarsi con essa, sforzandosi di dare risposte concretamente tangibili e in tempi reali. La fase successiva è quella di mostrare il partito in modo meno asettico, stimolando per esempio, lo sviluppo di dibattiti e forum da parte dei membri illustri affinché possano mettersi in relazione direttamente col mondo degli elettori, quale strumento più adatto, se non un blog interattivo?. Fare proprio il concetto che la Nazione è la coscienza della politica e i partiti non sono altro che la trasposizione percepibile del volere del cittadino. Si tratta di passaggi delicati che vanno affrontati in modo graduale, tenendoli costantemente in relazione con la crescita culturale e l’evoluzione mediatica della società, ma per riavvicinare la politica alla quotidianità, questa è una delle strade da percorrere.

Francesca Busignani

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giovedì 14 febbraio 2008

Ai miei cari governanti

di Luigi Silvagni - Columbia ct Yorktown Hts N.Y.

Sono un Sanmarinese di un tempo fa. Sono cresiuto durante il fascismo e ho visto il maltrattamento e il dispresso dei cittadini che non erano del loro partito. Poi e arrivato il Fronte Mi sono aurolato nella Milizia Confinaria e ho si cercava di fare il meglio possibile al nostro confine e tenere ordine con tutti I sfollati che avevamo,tenere ordine nelle gallerie, auitare a fare il pane sotto il bombardamento navale a Serravalle,sepplire il bestiame morto dai bombardamenti, sono andato volontario a fare le croci bianche ai confini e sui tetti delle case, in quel tempo penso che c'era un governo che erano i puri Sanmarinesi, non c'era distinzioni e tutti eravamo uguali, le pulci e I pidocchi ce nera per tutti. Passato il Fronte si e stabilito un governo di Comunisti e Socialisti e come al solito e cominciato la stessa storia che se non la pensavi del loro modo, avevi fatica vivere e ha cominciato il favoritismo tutti si sono costruito case nei piu bel posto Eccc.....Mentre gl'altri dovevano fare il meglio possibile. Come si dementica presto
cose del passato, ora si vive in abbondansa e tutti cercano ( di tirare l'aqua al suo mulino ) di diventare ricchi non si mai abbantansa, e ora di diventare piu patrioti, cercare di amare San Marino come I nostri antennati.
Per il Voto, capisco che avete inviato a tutti I Sanmarinesi la lista elettoriale del 16 marzo ma penso che sia impossibile a venire votare a San Marino, le spese di viaggio, l'allogio, e il mangiare e una cifra enorme, e nessuno puo pemettersi l'enorme somma. Non ci sarebbe modo che si possa votare per corrispondensa? Se non si possa essere presenti? Direte che gl'esteri non sanno niente delle cose che stanno accadendo a San Marino, questo e uno sbaglio, dato che oggi con il computer, si riceve sanmarinonotizie, sanmarinortv, e altre notizie ogni giorno e siamo bene informati e il cuore si spessa nel sentire cosa sta succedendo nel mio San Marino.
Scusate dei miei errori, ai miei tempi si faceve la quinta e poi si andava a lavorare per aiutare la famigila.

Luigi Silvagni 132-d Columbia ct Yorktown Hts N.Y. 10598

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mercoledì 13 febbraio 2008

La guerra quotidiana dei parcheggi

di Rita Mularoni (Popolari Sammarinesi)
Tutte le mattine, nessuna esclusa, si assiste ad una serie di episodi penosi per la ricerca di un parcheggio, ormai impossibile, sia per chi si reca a lavorare all’Ospedale, sia per tutti gli utenti che affluiscono alla struttura.
Dire che siamo al collasso è un eufemismo: c’è chi occupa il posteggio per un altro, c’è chi segue “passo passo” le persone che escono dall’Ospedale nella speranza che abbiamo la macchina parcheggiata da qualche parte, c’è chi staziona fisicamente su un posto libero – occupazione per conto terzi – in attesa che arrivi la figlia, che nel frattempo è partita da casa, senza contare gli innumerevoli litigi, spesso anche feroci, con relativo blocco della circolazione.
Ancora peggio accade sulla strada che porta alla Casa di Riposo e Medicina di Base, vero e proprio percorso ad ostacoli. Mancando idonei collegamenti, le persone sono costrette ad attraversare il boschetto e scavalcare la staccionata (con tutte le conseguenze in caso di pioggia e presenza di fango, che rende il fondo estremamente idoneo a pericolose cadute). Oppure devono temerariamente affrontare a piedi la rotonda, con i mezzi che sfrecciano a pochi centimetri, visto che non esiste un passaggio pedonale.
Dobbiamo aspettare che accada l’incidente per accorgerci di una situazione insostenibilmente a rischio?
Quando si è deciso di tagliare decine e decine di posto auto per fare spazio alle rotonde – a proposito, non dovevano metterci anche le colombe? – non si è pensato che il micro parcheggio adiacente al servizio farmaceutico non sarebbe stato sufficiente a supplire uno stato di “border line” già presente. A questo punto, l’utilità delle rotonde è stata ad esclusivo beneficio della speculazione edilizia sull’altro lato. BRAVI!
Lo scorso semestre è stata approvata – nonostante il parere contrario del governo – un’Istanza d’Arengo per la riorganizzazione degli attuali parcheggi a beneficio degli utenti e dei dipendenti, in attesa di interventi strutturali. Che comunque le autorità responsabili avevano assicurato essere imminenti.
A tutt’oggi nulla è stato fatto. Solo le solite promesse vuote. Di concreto non c’è NULLA. Ma forse è meglio così: non c’è ancora un condominio sulle rotonde…
Purtroppo, anche questo governo è troppo preso dal “tirare a campare piuttosto che tirare le cuoia” per avere tempo ed energie da spendere per assolvere il dovere primario di dare risposte ai cittadini, anche in termini di sicurezza e di funzionalità dei servizi!

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C'era una volta un re

di Francesca Busignani

C’era una volta un re che chiese al suo servitore: “raccontami una favola”, e il servo cominciò: “c’era una volta un re che chiese al suo servitore raccontami una favola e il servo incominciò…. C’è ora una parte del Governo che chiede agli elettori: portate pazienza, le cose cambieranno, e il popolo pazientò… Fra le favole e la realtà c’è una linea sottile e a volte, in questo specifico caso purtroppo, viene valicata. Politica, interessi trasversali, lotte interiori: ma in tutto questo bailamme, fra chi asserisce di aver visto la luce e chi viene dipinto come l’ultimo degli eretici, agli occhi di alcuni spregiudicati leader, la gente, il cittadino, le famiglie, che ruolo hanno? Semplicissimo, il contenitore di voti, il mare di pesci dove poter pescare, la panacea di tutti i potenti malevoli. Ma come i bimbi arrivati ad una certa età, non credono più a Babbo Natale anche se porta doni; gli adulti smettono, arrivati a un certo grado d’avversione di credere a quella parte della politica che promette miracoli da una vita ma che in realtà conclude sempre poco o nulla. Si sentono esponenti della maggioranza parlare di programmi riformisti non attuati a dovere, di stallo, di seri problemi di stabilità del Governo, di non avere i numeri per poter portare avanti i progetti che hanno scritto, di non trovare un filo conduttore: ma questi non dovrebbero essere gli argomenti di punta dell’opposizione? Di contro anche parte della minoranza che sarebbe tenuta, per usare un esempio esaustivo, ad essere come un cavallo da corsa scalciante, pronto ad aggredire la pista non appena ode lo start di partenza, è invece attanagliata da una strana staticità. Possibile che non ci sia chi, non tronfio della propria posizione, si ricordi dell’onore, dell’orgoglio nel poter rappresentare San Marino che lo aveva indotto a muovere i primi passi in politica? Cosa ne è di quegli uomini con senso di appartenenza ad un popolo sovrano e della voglia che avevano di garantirne l’onorabilità, il benessere, la stabilità? Di quella spinta interiore che, forse gli faceva commettere delle ingenuità, ma che anteponeva il Paese, pur nel rispetto, a tutto il resto? Di quella voglia di rendere sinergici i propri interessi e quelli collettivi per convogliarli in una spinta propulsiva e propositiva per la società? Dove sono finiti tutti questi nobili propositi? Erano forse un'altra favola raccontataci per farci star tranquilli? Mi auspico, che questo ragionamento, non sia cartina tornasole di tutti i potenti Certo è, che di nuove leve animate dal senso dello Stato, del rispetto reciproco del decoro e della libera iniziativa, indipendentemente dall’appartenenza politica, pur essendo presenti nei tessuti della società non se ne vedono poi tante nei luoghi che contano per un reale cambiamento della Repubblica. Questo però, è un problema che può essere risolto solo tramite delle elezioni corrette, integre e cristalline indipendentemente dall’esito del referendum sulla preferenza unica o meno. È caduto il Governo in Italia mentre il nostro “tiene botta”. Per quanto e come non ci è dato saperlo, l’unica cosa che ci è permesso sapere è che qualcuno continua imperterrito a raccontarci delle gran favole: attenti però, non siamo poi così ingenui anche se a volte facciamo ancora finta di crederci.

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martedì 12 febbraio 2008

Vedere per credere

di Giorgio Felici
Vedere per credere. Sabato scorso una goccia nel mare del nostro stato sociale è stata aggiunta.
Il nuovo ASILO NIDO , Il Ponte di Stelle a Fiorina, iniziativa di un gruppo privato su un’area
donata da una famiglia benefattrice, (non ce ne sono più). Venti famiglie avranno la risposta che attendevano, venti bambini il loro spazio quando i genitori sono al lavoro.
Questo è un paese strano, non si progetta più il sociale, si ha pregiudizio sul “privato sociale”, non ci si interroga sul NO- PROFIT, su quello che questo strumento giuridico produce da cento anni negli USA. Un esempio per tutti è quello che farà Bill Gates , ha lasciato la Microsoft, e si è lanciato nel no-profit, nel privato-sociale nell’investimento a lungo periodo mettendo a disposizione dei bisogni sociali la sua capacità imprenditoriale.
Noi , no, abbiamo pregiudizi che nascono nel secolo passato. Lo Stato deve pensare a tutto, dal jurassico al pantalonessico, Tutto Stato e Tutti sotto lo Stato.
Disarmante, anche il sindacato si è dimenticato il ruolo che giocava negli anni 70/80, ha promosso la 1° cooperativa sociale per un asilo nido , la cooperativa di consumo, le cooperative di abitazione, anche con notevoli successi.
IL PONTE DI STELLE, è ancora una volta l’esempio, che il soggetto privato competente che ha i mezzi, che ha la voglia di investire in questo settore, FUNZIONA, da risposte alla gente , senza lo stato. L’assenza è totale, perché ? Un cittadino normale dovrebbe pensare che deve lo Stato contribuire nella stessa misura per una famiglia che porta, o è costretta a portare, il proprio figlio in una struttura protetta privata rispetto a quella pubblica. Invece no, i due servizi non sono alla “pari”. E allora si può pensare che il pregiudizio sia sul “progetto educativo”, si perché noi siamo il paese dei copioni , e cioè copiamo tutto quello che di peggio c’è all’esterno, anche gli slogan.
Se tornassero gli oratori efficienti come un tempo , ringrazieremmo il Signore e avremmo meno disagio giovanile, meno problemi esistenziali.
Sono anni che la politica parla di sinergia tra pubblico e privato nel sociale, parole vuote, una timida apertura era inserita nel testo della legge finanziaria , ma ancora nessun segno.
Bisognerebbe fare; un provvedimento legislativo sul no-profit, nel frattempo dare spazio agli imprenditori del sociale per creare strutture e servizi per la prima infanzia e per gli anziani, lo Stato deve “aiutare” queste iniziative con i contributi che darebbe alle famiglie se usufruissero di strutture pubbliche, per cui il bilancio pubblico non sborserebbe un euro in più.
Poche cose, UN PONTE DI STELLE è già nato , adesso serve un PONTE DI DISPONIBILITA’,
perché il privato sociale diventi una realtà certa e ampia. VEDERE PER CREDERE.

GIORGIO FELICI

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lunedì 11 febbraio 2008

Sui referendum

di Roberto Tamagnini
Io sono un uomo di sinistra all’antica e cioè credo ancora che i diritti dei lavoratori vadano tutelati. Leggo dunque con sgomento le affermazioni dei Sindacati che chiedono ai lavoratori di non votare i referendum che aboliscono ulteriori istituti di precariato, con la motivazione che queste situazioni esistono e che bisogna regolamentarle.
I Sindacati dicono che il fenomeno è insignificante, allora se così è, perché bisogna incentivarlo, dandogli veste legale?
Abolendo gli articoli contestati basterà statuire che, oltre alla flessibilità esistente, altri istituti di precariato sono illegali e sanzionabili.
Io mi batto affinché ai lavoratori sia assicurato un posto di lavoro, il più stabile possibile, con il quale possano costruirsi una casa ed una famiglia.
Il precariato crea allarme sociale, instabilità, disuguaglianze sul posto di lavoro, mancanza di protezione previdenziale e pensionistica per cui è da limitare al massimo e da non incentivare.

Roberto Tamagnini – Sinistra Unita

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Ancora nuove tasse?

di Francesca Busignani
C’è chi vuole introdurre ancora nuove tasse, una di queste è quella sugli immobili non occupati; per intenderci la seconda casa. Domanda: ma perché chi si è rimboccato le maniche, facendo forse un mutuo o forse, per fortuna sua, acquistando in contanti una seconda casa, magari in prospettiva per i figli o semplicemente perché lo poteva fare, dovrebbe subire delle tasse su immobili che ha già ampiamente pagato? Tasse, tasse , tasse, solo tasse e veti più o meno velati; di questo passo si potrebbe istituire la tassa sulla radio del bagno che si adopera poco, o sullo scooter che d’inverno sta in garage o sul cappotto che in estate è inutilizzato o ripristinare quella sullo stereo della macchina. Perchè c’è chi cerca di ripianare i decifit prelevando sempre e solo col sistema delle contribuzioni statali? La politica costa sempre più come rimborsi, trasferte, loghi, consulenze, scelte poco globali e molto personali. Queste spese sono tutte a bilancio o le si fanno rientrare; invece quando bisogna illuminare strade buie, sistemare centri sanitari, riparare scuole, creare sottopassi, dare gli arretrati a chi ne ha diritto, pagare i buffi di speculatori disonesti, garentire la sicurezza dei cittadini, incentivare l’acquisto d’immobili cosa paventa l’ala estrema di questo Governo? TASSE AI SAMMARINESI a compensazione di queste spese: complimenti! Cosa pensare poi dei farmaci di gamma, cioè gratuiti, che ora sono sempre più fuori gamma? Per quelli si sarebbe potuto liberalizzarne la vendita anche fuori dalle farmacie, agevolando la concorrenza e abbassandone il prezzo e invece? Invece visto l’attuale indirizzo politico penseranno di tassare chi entra in un ambulatorio per sostenere la permanenza dei farmaci in gamma ancora per un po’….. Un aiuto statale sotto forma di “mutuo prima casa” con tempi di erogazione minori, un’esenzione, anche parziale, delle tasse sull’acquisto e intestazione di tutte le prime case ai nuovi nuclei o single sammarinesi, lo studio di un piano per il rientro monetario sotto forma d’introiti diversi dai tributi dei cittadini, lo studio oculato sui vari collaboratori e investitori esteri prima di creare onerose e inutili partnership, evitando di dargli oltretutto un infinità di agevolazioni che un sammarinese “normale” non ottiene mai; la punizione esemplare di chi è inconfutabilmente colpevole:” chi sbaglia, PAGA”, la dismissione della sempre più usata pratica della “caccia alle streghe” e “dello scarica barile”: questa a mio avviso è una delle strade da seguire per aiutare veramente tutti i cittadini di San Marino senza incappare in sanzioni di stampo “statalista” vecchia maniera che invece qualche “estremista di un'ideologia ormai estinta” continua a riproporre.
Francesca Busignani

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venerdì 8 febbraio 2008

Facile profezia

di Leo Rondelli
Ai politici, Consiglieri ed in particolare ai responsabili del territorio.
Ritengo che il buon governo debba ispirarsi ad alcuni importanti principi: gestire tutto ciò che è pubblico e ciò che riguarda il bene comune dei cittadini con giustizia ed equità, senza sperperare le risorse economiche del Paese; gestire con oculatezza il territorio; salvaguardare la sovranità dello Stato, alimentando nei cittadini l’amore per la propria patria ed il senso profondo di libertà.
Cercare di rendere la vita di chi risiede e abita in questo Paese più vivibile; in tutte le sue forme.
Dal lavoro, alla famiglia, all’ambiente, al tempo libero ecc.
Essere sensibili e solidali, secondo le proprie possibilità, verso quei Paesi che maggiormente ne hanno bisogno.
Questi aspetti fondamentali non sempre sono rispettati.
Sono numerose le situazioni gestite male un esempio fra tanti, forse non il più importante ma il più evidente e da tutti verificabile, riguarda la gestione del territorio e la urbanizzazione.
Sono stati venduti, anzi regalati, spazi del territori a stranieri (vedi parcheggio).
Si è costruito in misura sproporzionata rispetto alle reali esigenze occupando spazi vitali, cementificando il territorio selvaggiamente.
La frenetica costruzione di abitazioni è gestita per la maggior parte da speculatori senza scrupoli, che agiscono per mero interesse personale.
Si è creata una urbanizzazione caotica.
La viabilità in alcune zone è ormai compromessa per sempre.
In molti luoghi si è costruito a ridosso di incroci, vicino a strade.
Precludendo ogni possibile intervento per migliorare la viabilità e rendere più sicura la circolazione.
Approvando i piani regolatori, poi modificandoli a piacimento, si è fatto costruire in aperta campagna o in zone lontane da centri abitati, senza tenere conto dei costi elevati per portare i servizi (acqua – luce – gas ecc.).
In altre zone le abitazioni sono costruite l’una a ridosso dell’altra.
Tutto questo non per il bene comune, o per una migliore qualità della vita, ma per speculazione, clientelismo, favoritismo.
Il territorio ed in particolare la casa sono un bene primario.
Non si doveva favorire o lasciare agli speculatori la gestione del mercato dei terreni e delle abitazioni: costringendo chi veramente ne aveva e ne ha bisogno ad acquistare a prezzi proibitivi una casa, una appartamento o un terreno.

Questo ampio stralcio di lettera scritta dal firmatario e pubblicata da “il quotidiano sammarinese” nel 5 marzo 1994 (millenovecentonovantaquattro) inoltre recitava: esiste in qualche parte del mondo un buon governo? A san Marino direi proprio di no.
In tanti anni e con tanti governi succeduti qualcosa è cambiato? A voi che leggete la risposta.
Termino con uno scritto di Fulvio Scaglione (giornalista) che si adatta benissimo anche al nostro Paese:
“da noi, tanto per fare un esempio, è sparito dal vocabolario e dalla pratica il concetto di “responsabilità politica”: forse non sei tu in prima persona ad aver sbagliato, ma amministravi tu, governavi tu, ecc, devi comunque affrontare la tua quota di responsabilità”.

Leo Rondelli

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giovedì 7 febbraio 2008

Diritti umani. Un privilegio per pochi...

di Federico Podeschi e Michele Pazzini
Divenir membro del consiglio d’Europa e firmare la Convenzione Europea sui Diritti Umani sicuramente non sono state solamente decisioni prese affinché la Repubblica facesse ció che era ritenuto doveroso fare, dato che San Marino si é sempre vantato di distinguersi come modello di paese libero e privo di discriminazione.

Come è noto, i principi fondamentali dei diritti umani coprono cinque punti: Giustizia (ovvero il diritto ad un processo imparziale); Rispetto (ovvero il rispetto per la vita di famiglia); Egualianza (ovvero la libertá dalla discriminazione); Dignità (ovvero la libertá dal trattamento inumano e degradante); Autonomia (ovvero il rispetto per la vita privata).

L’orientamento sessuale o l’identitá di genere sono parte della vita di tante persone, ma possono anche essere motivi usati per discriminare le persone gay, lesbiche, bisessuali o transgender (LGBT). Perdipiú ognuno ha diritto alla privacy e alla discrezione, ma per poter far notare che ci sono dei problemi a volte anche ovvi, le persone LGBT si devono dichiarare e venire allo scoperto prima di potersi avvalere di diritti ancora non concessi. Questo si può certamente dire che sia ingiusto, inrispettoso, degradante e soprattutto esposto agli occhi di tutti.

La ragione per cui i diritti umani sono importanti non é racchiusa in un documento che prende polvere in cima a una mensola o chiuso in un cassetto, ma in una cultura di rispetto per tutti, cultura che si puó solo raggiungere tramite l’attuazione di tali principi nella vita di tutti i giorni.

Affinchè i diritti umani siano presi in considerazione in tutti i contesti é importante che i loro principi siano al centro di qualsiasi legge o progetto, assicurando che ci siano sempre canali trasparenti di responsabilitá verso l’adozione di tali principi e un processo di consulta che agevoli la partecipazione e il coinvolgimento di tutti i cittadini.

In fondo, come si puó credere di fare il meglio per un cittadino quando il cittadino non é mai stato consultato sul suo parere? Allo stesso modo, come puó un cittadino gay credere che il governo abbia a cuore il suo interesse quando la mancanza di diritti umani é palese, e quando la richiesta di aprire un canale di dialogo é stata respinta con supposizioni ottuse e prive di informazione?

Questa era l’intenzione dell’Associazione Culturale LGBT San Marino che con apposita Istanza d’Arengo (firmata da circa sessanta cittadini) chiedeva al Governo Sammarinese di aprire un dibattito, senonché un canale di informazione per portare alla luce problematiche che, per troppo tempo, tutte le istutizioni hanno ignorato.
L’associazione è nata per contribuire alle tematiche da dibattere oggi e per gli anni a venire, se non altro per portare maggior informazione a coloro che prendono decisioni per tutti.

Se l’8% della popolazione sammarinese fosse gay, lesbica, bisessuale o transgender, sarebbe bene anche notare che oltre a queste 2.500 persone circa, ci sono anche le opinioni, i diritti, nonché il supporto dei loro famigliari ed amici; quindi questo numero si puó allargare facilmente ed enormemente, per quanto riguarda l’appoggio in merito. Sarebbe ora che i partiti si mobilizzino per annunciare nelle loro prossime campagne la loro posizione in materia, cosí che i cittadini LGBT ed altre persone con a cuore i diritti umani possano decidere in modo informato per chi votare.

E’ importante evidenziare inoltre che quando si parla di diritti umani, tra cui le pari opportunitá, il discorso riguarda tutte le forme di discriminazione, inclusa quella contro le persone disabili, le persone anziane o giovani, le donne, le persone di qualsiasi credo religioso e di qualsiasi razza. Ma a volte si deve impiegare del tempo per fare capire i problemi che queste persone devono affrontare individualmente per poter offrire non dei privilegi, ma delle norme e soluzioni che siano informate ed adeguate.

Federico Podeschi
Presidente LGBT San Marino

Michele Pazzini
Segretario Generale

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mercoledì 6 febbraio 2008

Stavamo in pensiero

di Marino Antimo Zanotti

La meticolosa cura dei partiti politici e dei personaggi di spicco nell'inviare comunicati alla stampa, per ogni spostamento, incontro o disturbo gastointestinale, è venuta meno in occasione delle ultime "missioni" fuori dai nostri sacri confini.
I viaggi in Argentina (Cordoba), New York, Roma e paesi limitrofi, non sono stati preceduti da comunicati alla stampa che potessero rassicurare i cittadini sul dove, sul come e sul quando i nostri governanti muovessero le loro istituzionali figure nei luoghi più lontani del pianeta.
Per fortuna queste cose si vengono a sapere attraverso le preoccupazioni per il viaggio esternate dai molti impiegati supporters negli uffici statali, nei bar, nelle sedi dei partiti o associazioni.
Non che ci fosse qualche cosa di segreto perchè i viaggi sono stati intrapresi in occasione della festa di Sant'Agata, su inivto delle tante Comunità di Sammarinesi all'estero.
E allora perchè non dare alto risalto alle ulteriori fatiche dei nostri amati politici?
Si sarebbero potuti tranquilizzare coloro che stavano in pensiero e anche quei maliziosi che hanno pensato essere questi anticipati viaggi elettorali.
Eh no, cari politici dalla trasversale composizione! In fatto di comunicazione mostrate ancora qualche pecca.

Marino Antimo Zanotti

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Alcune risposte dal Forum dei Giovani

di Giorgio Chiaruzzi
Oggi il sistema economico sammarinese sta chiedendo a gran voce nuova linfa, nuove competenze e nuove professionalità per soddisfare la competitività che contraddistingue tutti i paesi, compresi quelli più piccoli del nostro, non lasciando nessuno escluso dallo scenario internazionale e dall'economia mondiale. Questa linfa sono i Giovani che stanno uscendo dalle Università, dalle esperienze nelle migliori realtà professionali italiane ed estere, sono quei Giovani che non vedono una giusta attrattiva in territorio sammarinese in cui impiegare le proprie conoscenze, esperienze e competenze maturate nelle realtà più competitive di quella sammarinese e allora sarà anche compito del Forum dare la parola a tutti quei Giovani che intendono progettare il proprio futuro a San Marino.
Occorre creare la visione del sistema San Marino nell'attribuire un valore oggettivo alle competenze e alle esperienze professionali. In termini economici non possiamo di certo lamentarci, ma San Marino resta un sistema uniformemente schiacciato, che non sa creare ed incentivare le eccellenze e la meritocrazia. Non possiamo affermare, in questa considerazione lungi da me paragonarmi alla vicina Italia, le realtà da paragonare eventualmente a San Marino sono certamente altre, che il sistema economico San Marino sia permeabile, incentivante e meritocraticamente motivante per i Giovani. Allora dovremmo introdurre degli elementi legislativi che rendano meno fossile e più competitivo il mercato del lavoro sammarinese, nell'obiettivo di un equo miglioramento e dell'evoluzione qualitativa del sistema economico San Marino.
Oggi, finalmente c'è un'Istituzione da, per, ai Giovani ed era necessaria proprio una Legge nell'Ordinamento giuridico per liberare la rappresentanza giovanile dal giogo delle strumentalizzazioni che fino ad oggi abbiamo conosciuto e dare così spazio ad UNA, non la, voce autorevole dei Giovani.
Adesso il tavolo di confronto sono i progetti proposti, gli obiettivi raggiunti in questi progetti e le decisioni condivise nel raggiungere gli obiettivi comuni dei Giovani in un unico bene del futuro del paese, abbattendo il limite delle ideologie e delle provenienze.
Nella mia attività civile e nel dare la candidatura al Forum dei Giovani della Repubblica di San Marino, guardo ad una figura che ha ispirato un'era, il giovane presidente americano John F. Kennedy: "NON GUARDARE A QUELLO CHE IL TUO PAESE PUO' FARE PER TE, MA GUARDA A QUELLO CHE TU PUOI FARE PER IL TUO PAESE E PER LA LIBERTA' DELL'UOMO".
Un elemento di grande rilevanza oggi a San Marino è che questa generazione sa mettere da parte pregiudizi, modo di pensare e ideologia per mettersi attorno ad un tavolo nel progettare il proprio futuro, nella giusta convinzione che un progetto buono, sia buono e merita di investire tempo e risorse in sé, non in riferimento a chi lo propone o ne rivendica ideologicamente la paternalità.
Sino a ieri abbiamo goduto del benessere, da oggi occorre anche progettarlo e per far questo servono coscienza, umiltà e conoscenza.
Giorgio Chiaruzzi

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domenica 3 febbraio 2008

Uscita a Vienna con Attiva-Mente

Programma di viaggio e costi di partecipazione
Attiva-Mente organizza il viaggio a Vienna in pullman attrezzato per disabili. Alloggeremo in un albergo centrale anch’esso con camere adattate. Vienna è dimora di Storia, Architettura, Arte, Cultura,...e c’è tanto altro ancora, da vedere e da visitare.
PROGRAMMA (5 GIORNI, 4 NOTTI)
Partenza 18 Aprile 2007 in mattinata da San Marino con pullman GT attrezzato per disabili per Klagenfurt. Arrivo nel primo pomeriggio, possibilità di visita della Città, sosta per la cena ed il pernottamento.
19 Aprile 2007 prima colazione in hotel. Partenza alla volta di Vienna. Arrivo nel primo pomeriggio e prima colazione in hotel. Possibilità di ritirare il pettorale per chi partecipa alla Maratona. Pernottamento.
20 Aprile 2007 prima colazione in hotel. MARATONA DI VIENNA per handbike,(http://www.skatemarathon.at/strecke.html) mentre per le persone normodotate c'è la possibilità di partecipare alla 5km o 10km. Pernottamento.
21 Aprile 2007 prima colazione in hotel. Giornata libera, pernottamento.
22 Aprile 2007 prima colazione in hotel. Partenza per San Marino. Soste lungo il percorso, arrivo in serata.
Quota per persona euro 500,00 (minimo 30 persone)
(la quota include il trasporto in pullman GT attrezzato per disabili, vitto e alloggio per i 2 autisti, la cena della prima sera, il pernottamento e prima colazione a Vienna con sistemazione in camera doppia, Hotel nuovo 4 stelle centrale) . Se i minimi indicati non sono garantiti le quote aumenteranno in proporzione. Viceversa, più siamo meno si spende! :-)
All’atto della prenotazione, si richiede un anticipo di Euro 200
Tassa di iscrizione alle gare per persona 25,00

Ulteriori info cell 337 325104 (Giuliano Guidi) 333 3995892 (Cristina Bernardi)
oppure e-mail : attiva-mente@omniway.sm

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A.A.A. allenatore/giornalista offresi

Buenas tardes señor Director, soy Juan Carlos Velozo de Buenos Aires Argentina, soy Entrenador de Fútbol Profesional y Periodista Deportivo. El motivo de este mensaje es poder comunicarme con algún directivo de algún club de San Marino para poder trabajar ahi, como entrenador o como periodista deportivo. Desde ya muchas gracias. Estoy tramitando la ciudadania Italiana. Todos los numeros que figuran en la Federacione no estan correctos y no logro comunicarme, necesito soi me hace el favor de enviarme algun numero correcto asi logro comunicarme.
Cordialmente
Juan Carlos Velozo
Director Técnico de Fútbol y Periodista
bebojcv@hotmail.com

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P.A. al servizio del cittadino?

di Emilio Della Balda
Avendo in scadenza il passaporto, mi sono recato in Tribunale per avere i certificati richiesti. Ho dovuto compilare un modulo di domanda e lunedì devo tornare in Tribunale per ritirarli. Poi dovrò andare all'Ufficio Passaporti, senza possibilità di parcheggio, per consegnare i certificati. La stessa procedura di 50 anni fa quando non esistevano i computer e non si doveva compilare il modulo. E così divento il FATTORINO di due uffici dello Stato che possono avere i miei dati in rete in tempo reale senza farmi girare e perdere tempo. Mi sembra che nel 2008 sia una procedura inaccettabile anche per l'Africa profonda, che mette il cittadino al servizio della PA e non viceversa.
Emilio Della Balda

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Prima divisionale Fondo Specchio sammarinese

Gentile Redazione di SMNotizie, ho notato che spesso date annuncio delle nuove emissioni filateliche, ma non mi pare di aver notato alcun articolo relativo alla novità numismatica dell'AASFN per il 2008: la prima divisionale di monete proof (da 1 cent a 2 euro) che abbia emesso l'azienda del Titano. Spero di far cosa gradita segnalandoVi questo post che ho scritto sul mio blog e che raccoglie anche alcune critiche mosse da utenti del più grande network numismatico italiano: http://tinyurl.com/yq4oqq
Cordialmente
Marco

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Per una maggiore azione riformatrice

di Alessandro Corbelli
Ho assistito con notevole piacere e gratitudine alla risonanza data dagli organi dell’informazione alla presentazione del documento da politico da me redatto e intitolato “Unire Politica e Società”, documento fondatore del Partito Democratico Sammarinese.
Come sempre, in queste occasioni, qualche informazione è stata diffusa in maniera distorta e poco esatta. Fatto è, che il Tavolo Pubblico per il costituendo Partito Progressista ed il dopo Tavolo Pubblico hanno segnato nella Storia Politica di San Marino un passaggio epocale che si è concretizzato nel passaggio dal “vecchio” modo di far politica – sparute platee formate dalle solite annoiate persone osservanti le tradizionali relazioni familiari fondate sull’interesse dei singoli componenti la “famiglia”, che hanno sin qui sempre ben distinto gli “addetti” alla Politica, da quelli al lavoro e agli “affari” in generale.- ed il nuovo modo di far politica, decisamente più libero e democratico, consistente nell’avvisare pubblicamente la cittadinanza di poter partecipare fattivamente alla realizzazione di un “nuovo” progetto politico e quindi a beneficiare di un concreto e sano confronto democratico; basato sulle singole e libere volontà di partecipare o meno all’evento.
Compito d’una politica rinnovata, è quello di offrire a ciascuno la possibilità di far valere la propria capacità; mettere in campo una nuova stagione della democrazia. Abbiamo tuttora le risorse, intellettuali e morali per costruire condizioni solide e non illusorie d’eguaglianza e giustizia sociale, per dare nuova linfa vitale alle istituzioni democratiche. In tal senso ci tengo a precisare, vista la poca chiarezza di alcuni giornali, che il sottoscritto è un iscritto del PSD e che ha partecipato all’ultimo Congresso del PSD, in qualità di delegato con diritto di voto. Il I° Congresso dall’unificazione, dove è stata “rinnovata” l’intera classe dirigente , quindi il sottoscritto non è affatto un ex iscritto come è stato erroneamente riportato da molti giornali. Tale precisazione è fondamentale per comprendere che la richiesta e la proposta di realizzare il Partito Democratico nasce proprio da un iscritto indipendente del PSD, che ha lavorato per la passata vittoriosa campagna elettorale, oltre che alla Legge elettorale e al Progetto per San Marino e che è stato il primo dell’Unione Forze Repubblicane (partito del quale era segretario politico) a rispettare gli accordi pre elettorali siglati, confluendo nelle fila del PSD.
Ora, forti dell’esperienza del PSD vogliamo costruire il Partito Democratico con una straordinaria stagione di partecipazione democratica, di apertura alla società, di mobilitazione civile, capace di parlare al Paese intero e di offrire un volto nuovo alla politica sammarinese. Nel Partito Democratico vogliamo unire le diverse forze politiche che si richiamano al riformismo e alle sue esperienze. Questa capacità di saldare organizzazione politica e partecipazione democratica dovrà caratterizzare anche la fase costituente il Partito Democratico. L’intesa tra queste forze è indispensabile, ma non sufficiente. Unire il riformismo sammarinese significa coinvolgerne tutte le espressioni politiche e culturali: socialiste, cattoliche, repubblicane, liberali, laiche e ambientaliste.
Serve un “partito nuovo” anche nella forma, saldando radicamento e militanza attiva con forme nuove di partecipazione che coinvolgono in modo continuativo e stabile una gran parte di quella cittadinanza che vuole essere partecipe della politica. Vogliamo costruire un partito: con migliaia di aderenti, perché solo così sarà rappresentativo della società sammarinese; con un’attività permanente che non si limiti alle sole campagne elettorali; con radici sociali robuste e consenso elettorale vasto; capace di promuovere effettive parità tra donne e uomini in tutte le istanze politiche e istituzionali; con capacità di formazione e selezione di nuove leve di dirigenti e amministratori. Ecco perché al Segretario dei Nuovi Socialisti, Augusto Casali, noi promotori del Partito Democratico Sammarinese, come già comunicato prima del Tavolo Pubblico al quale era stato invitato unitamente ai suoi iscritti, offriamo l’apertura necessaria ad un sereno e fattivo confronto politico, così come abbiamo già fatto ed abbiamo intenzione di continuare a fare con esponenti politici di altri partiti e con i “cittadini” e le forze sociali. In tal senso però, intendiamo affermare che l’attuale governo è legittimo e può e deve continuare a governare il Paese attraverso una maggiore azione riformatrice. Nel frattempo, sarà opportuno utilizzare il tempo che precede le prossime elezioni per ricercare la più ampia e forte coalizione possibile nell’area di centro sinistra, ed è proprio in questo senso che il Partito Democratico si rivelerà di fondamentale importanza.

Alessandro Corbelli
Presidente Comitato Promotore
Partito Democratico Sammarinese

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venerdì 1 febbraio 2008

Appello ai giovani

Gent. ma redazione, per correttezza v'informo che vi avevo già inviato questo pezzo ma, visto che allora non era sotto forma di blog ma di semplice lettera, ve lo ripropongo poichè mi farebbe piacere sapere cosa ne pensano i nostri concittadini; nel bene e nel male.
francesca busignani

Lancio un appello a tutti i giovani e alle persone di ampie vedute, di ogni credo politico per poter unitamente, nel rispetto delle proprie ideologie e con correttezza, creare un percorso costruttivo con lo scopo di ritrovare la forza per essere Repubblica baluardo di onestà, prosperità e serenità. Una volta fatto questo, se lo si riterrà ancora opportuno, potremo riprendere anche ad arroccarci sul nostro personale credo politico; ma se non lavoriamo sinergicamente, lealmente e realmente uniti per il futuro del Paese, suppongo che purtroppo non rimarrà nulla su cui arroccarci. Viviamo in una situazione denigratoria da parte dell’Italia e non solo, ormai costante; potremmo aprire un dibattito infinito su come e perché la causa di tale situazione sia stata così rapidamente preponderante, ma tanto si assisterebbe al solito snervante scarica-barile. Sinceramente sono stufa di certi sofismi e penso sia ora di guardare avanti. Bisogna che qualcuno smetta di blaterare a vanvera, poiché “ad un bugiardo non si crede neppure quando dice la verità” e soprattutto perché non giova davvero all’immagine di San Marino. La sinergica coesione di tutte le menti pensanti, unitamente ad uno spiccato buon senso è la palissiana per poter tornare a guardare il mondo dritto negli occhi senza alcuna vergogna. Ripartire in fondo non è così difficile: occorre avere il coraggio di svincolarsi dal clientelarismo strisciante e dal lato oscuro del potere; chi teme di perdere dei privilegi adottando questo tipo di politica, l’unica a mio avviso realmente giusta, dev’essere necessariamente messo all’angolo e in condizione di non nuocere più a nessuno. Riaffermiamo una Sovranità “super partes” inattaccabile: riappropriamoci dei veri valori della vita. Vogliamo rispetto? Impariamo a darlo noi in primis e per primi. Cerchiamo assieme di ricreare nel Paese quel senso di fiducia, rispettabilità, benessere e stima affinché non divengano definitivamente solo un lontano ricordo perso nei meandri del tempo. Quello d’outsider di lusso è un atteggiamento che non può essere più tollerato da parte di chi che sia. Abbiamo l'obbligo civile e morale di ristabilire un immagine di solidità, credibilità, lealtà e integrità per il nostro Stato o non ci sarà più nessuna Terra Natia da salvaguardare. A volte siamo un popolo vanesio, ammettiamolo! Non c’è niente di male in ciò a patto che non si passi il limite e che dietro quest’atteggiamento ci sia della vera sostanza e non solo della mera apparenza. Noi persone perbene siamo giustamente sature, ma non per questo l’apatia deve prendere il sopravvento. l’Italia ci considera un fastidioso ricettacolo di malevolenza?, l’opinione pubblica forense ci accomuna ad un sobborgo della Napoli “mariuola”?…..Non sopportiamo tutto ciò in silenzio, come se si parlasse di altri: reagiamo congiunti, con forza, caparbietà e dignità….Non è facendo la voce grossa o attuando inutili ritorsioni personali fra concittadini che ci faremo rispettare, anzi; per farsi rispettare dentro e fuori dai nostri confini bisogna ,signori miei, tirare fuori quello che purtroppo non tutti metaforicamente parlando hanno: GLI ATTRIBUTI. Noi etnia sammarinese siamo un popolo con o senza questa peculiarità? Io penso CON, e quindi torno a lanciare con vigore e convinzione quest’appello: Sammarinesi uniamoci tutti e ridiveniamo INCORRUTTIBILI TITANI.

Francesca Busignani

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I sogni son desideri

di Marino Serra
Sono un sognatore,
Bambino ho vissuto la guerra, - sognavo la pace,
ho vissuto la miseria, - sognavo prosperità e benessere
Ho vissuto, , le aspre, battaglie e i pericolosi odi politici fra le contrapposte formazioni , - sognavo una convivenza pacifica, civile e democratica
Ho vissuto il boom economico e, purtroppo, l’inizio dello sfruttamento sistematico del territorio e la nascita del connubio politica/affari,
sognavo serietà politica, rispetto della persona e delle cose, amore per il Paese.

Poi i sogni si sono accavallati,
Ho sognato la salvaguardia del territorio,Il blocco delle speculazioni edilizie e della forsennata e dissennata cementificazione e il rispetto del bene più prezioso che abbiamo
e sogno di vedere piantare più alberi e meno gru
perché già troppo abbiamo deturpato e derubato le bellezze che la natura ci aveva concesso.

Sogno un turista, il turista che visita il nostro Paese attratto da una politica mirata a soddisfare le esigenze del moderno turismo, da una intelligente e mirata offerta commerciale e da un paesaggio curato che mette in risalto quanto il Paese ha saputo conservare dei doni che la natura gli ha elargito , il turista che se ne riparte entusiasta, diventando così il nostro più efficace veicolo pubblicitario e promozionale.

Ho sognato e sogno una politica impegnata a realizzare e concretizzare gli interessi del Paese, uno Stato che impiega le proprie disponibilità sociali ed economiche in investimenti produttivi proiettati al futuro, la fine degli sperperi per fini elettorali da parte dei potenti di turno, …un Governo composto da Cittadini onesti e interessati al presente ed al futuro del nostro Paese e dei nostri concittadini, -

Sogno una attenta politica rivolta agli anziani che, conscia della aumentata aspettativa di vita, pensa al loro futuro ed alla loro valorizzazione in campo civile e sociale,

Sogno una assistenza sanitaria efficace e sicura e che sia gratuitamente concessa solo a chi ne ha acquisito i diritti, grazie ad un controllo reale ed efficace delle tante residenze fasulle che sono in atto e quasi sempre concesse con il compiacente appoggio dei cacciatori di voti, perché questi pseudo residenti sfruttano e derubano le risorse del nostro sistema sanitario,

Sogno una nuova Pubblica Amministrazione più snella per ridurne il costo e quindi il peso sulle pubbliche finanze,
una Pubblica Amministrazione sempre più guidata da Dirigenti con precise autonomie e precise responsabilità, dirigenti capaci, e preparati che hanno conquistato la posizione per effettivi meriti professionali e non politici,
dirigenti efficienti ,motivati ed impegnati a rendere la Pubblica Amministrazione sempre più a misura d’uomo sapendo utilizzare al meglio le professionalità esistenti ed inculcando in tutti i pubblici dipendenti il principio che la Pubblica Amministrazione è al servizio del cittadino e non il contrario.

Sogno: La persona giusta al posto giusto. In altri tempi, e non così lontani, nelle bacheche pubbliche erano esposti i bandi di concorso per concorrere alla assegnazione di pubblici impieghi con lo scopo di inserire la giusta figura professionale nella posizione da ricoprire. Da anni non se ne vedono più se non per sporadici casi. Si tratta di concorsi ai quali la partecipazione è scarsissima perché creati ad hoc per il destinatario di turno tanto che analizzandone gli estremi ci si chiese perché non si scrive addirittura "concorso riservato a ..........;
Vi siete mai chiesti il perché ? - la risposta è semplice,
“I bandi di concorso sono stati soppressi per poter dare ai partiti di governo un potente strumento con cui mercanteggiare i voti, premiare meriti politici, estinguere debiti elettorali, creare posizioni privilegiate per i politici a rischio di riconferma.

La ricerca della fiducia, e quindi del voto da parte dei partiti fa parte del gioco democratico ed è giusta e sacrosanta, purché la si faccia con le armi consentite dalla vita democratica e non avvalendosi del potere per assegnare cose e privilegi e posti di lavoro che sono dei cittadini e che non possono e non devono quindi essere usati dai politicanti come merce di scambio.

L’ uomo giusto al posto giusto , un corretto utilizzo delle professionalità presenti nell’organico della Pubblica Amministrazione, maggiori investimenti sulla formazione, potrebbero anche evitare la fanatica corsa al "CONSULENTE" a cui invece fanno troppo spesso ricorso le varie segreterie per colmare vuoti di professionalità o complessi di inferiorità e molto spesso, senza effettiva giustificazione come se i sammarinesi fossero una razza inferiore.

Abbiamo tanti nostri giovani molto preparati e con alta scolarità ai quali mancano solo fiducia ed esperienza , esperienza che certamente non acquisiranno continuando con l'attuale sistema poiché molti di loro sono inseriti in posizioni non consone alla loro preparazione,

Ma una riflessione su questo argomento è d’obbligo.
Un Paese che ha creato una situazione che spinge le giovani leve a mettere al primo posto delle loro aspirazioni di vita di lavoro, la conquista di un impiego nella Pubblica Amministrazione è un PAESE FALLITO.
Ed è per questo che ai giovani mi rivolgo: - mi rifiuto di credere che il vostro sogno, la vostra massima aspirazione sia questa.

Il mondo del lavoro offre altre più valide opportunità, e voi, ne sono certo, quando intraprendete un percorso scolastico, avete e dovete sicuramente avere altre ambizioni ed altri obiettivi.
Lo Stato deve e dovrà aiutarvi attuando una politica che incentivi ogni iniziativa volta alla creazione di nuove e moderne realtà produttive, nuove opportunità in linea con i tempi, ove far valere i vostri titoli e le vostre capacità.

Sogno.. il rinnovamento … Rinnovamento - della nostra vita, del nostro Paese, della classe politica, del modo di fare politica. Il tempo delle ideologie viscerali appartiene al passato e il, rinnovamento si realizzerà solo creando più spazio ai giovani, portatori di nuovi entusiasmi, di modernità, di idee più consone ai momenti che stiamo vivendo e che vivremo perché spetta a loro programmare e preparare il futuro che li riguarda.
Urge attirare i giovani nel cuore della politica, responsabilizzandoli, affidando loro incarichi che li aiuteranno certamente a maturare,

Perché solo così potremo pensare ad un veloce e proficuo rinnovamento,
perché solo così li troveremo pronti a raccogliere il testimone .
Ho sognato - sogno - continuo a sognare

Il Potere per servire e non per servirsene - onestà – lungimiranza – coraggio – fermezza – amore per il Paese – attaccamento ai valori ,
se noi Sammarinesi vogliamo , se noi tutti lo vogliamo, questi sogni che sono sicuramente anche i vostri sogni, possiamo trasformarli in realtà.

Marino Serra

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