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mercoledì 30 luglio 2008

Serve una legislatura costituente

di Alessandro Corbelli

Prima delle prossime elezioni, è necessario formare una coalizione democratico riformista che sia in grado di presentare agli elettori un progetto di governo fondato sulle riforme necessarie per favorire lo sviluppo dell'economia, favorendo azioni e mezzi di rilancio del settore turistico e commerciale, realizzando le infrastrutture e la viabilità collegate, definendo l'accordo di cooperazione economica con l'Italia e con i singoli Stati europei e allineando il Sistema Finanziario sammarinese alla normativa finanziaria internazionale con particolare riferimento a quella europea. È chiaro che la tutela del territorio e dell'ambiente, la scuola, la formazione, la salute, la riforma della PA non dovranno essere ignorate, ma al contrario dovranno essere oggetto di continuo interesse da parte dei nostri rappresentanti politici. Il mondo del lavoro necessita di politiche di solidarietà e meritocrazia che vanno concertate con i sindacati e tutte le categorie che le rappresentano. Occorre che la Politica intraprenda un nuovo corso, improntato sulla collaborazione e trasparenza, dove i Politici ed i Partiti si adoperino con alto senso di responsabilità nei confronti della cittadinanza e dello Stato. In questo senso va realizzata una coalizione progressista e riformista, credibile e competente. Inoltre, capace di ascoltare e risolvere i problemi della gente, anche realizzando il dialogo tra maggioranza e opposizione! Per questo motivo per noi del PD la prossima dovrà essere una Legislatura Costituente.

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Ora occore spiegare cosa non ha funzionato

di Vanessa Muratori
Si festeggia la liberazione dal fascismo mentre ai confini si criminalizzano immigrati e prostitute, si prendono impronte digitali ai bambini e vi sono proposte di legge per riaprire i manicomi. Si festeggia mentre il lavoro si frammenta e l’inflazione erode stipendi e pensioni, lo Stato favorisce derive sicuritarie perché ha abdicato a rendere davvero sicuri i suoi cittadini (proteggendoli dalla malattia, dalla povertà, dalla disoccupazione, dallo sfruttamento, dall’ignoranza, dalla discriminazione) e una Chiesa tornata controriformista blocca ogni ipotesi di riconoscimento per le nuove famiglie e preme sui partiti affini affinché il diritto si faccia confessionale e ciò che Lei considera peccato diventi per tutti reato. A causa di economie di rapina, la popolazione si impoverisce, anche in modelli culturali, tanto che ai politici sembra essere richiesto solo di essere onesti amministratori, nulla di più.
In questo contesto, pervasivo anche della realtà sammarinese, nel mese di luglio si era scritto un buon programma, più attento dei precedenti ai bisogni della popolazione, con misure sociali, tutela del territorio, sostegno al reddito, infrastrutture di pubblica utilità ed una apertura sui diritti civili.
E il 28 luglio di questo programma, di come realizzarlo, si sarebbe parlato nelle piazze in festa.
E invece occorre ora spiegare cosa non ha funzionato , occorre tornare a chiedere fiducia alla popolazione scusandosi però di non avere avuto abbastanza coraggio e forza per mettere in discussione i reali rapporti di forza nel Paese. E’ bastato che il nuovo programma accennasse al ruolo centrale dello Stato e dei suoi Uffici per la pianificazione urbanistico-territoriale che i poteri forti si sono mossi con l’ultimo colpo di teatro.
Non so se arriveremo ad elezioni che ci permettano di uscire dall’attuale pantano, non credo ad ipotesi di larghe intese che rafforzano unicamente lo status quo. Probabilmente sconteremo i ritardi e le contraddizioni che il centro-sinistra nelle sue varie edizioni ha avuto nel realizzare i suoi progetti; l’attenzione alla redistribuzione della ricchezza, al potenziamento dello stato sociale sono restati troppo a lungo in un “tra poco” la cui partenza era di volta in volta ostacolata da personalismi, contingenze, mediazioni infinite.
Benché sia ora nel cassetto, quel programma, nato dalla mediazione tra differenti forze politiche e che tratteggia un modello di sviluppo attento alle fasce più deboli della popolazione, non è stato una perdita di tempo, quanto piuttosto un tentativo di contrapporre una progettualità solidale alle tentazioni autoritarie e qualunquiste del nostro tempo.

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martedì 29 luglio 2008

Perché nessun intervento per il Turismo?

di Erik Casali Vice Segretario Nuovo Partito Socialista

La crisi profonda del Turismo che colpisce San Marino è accentuata dalla grave incapacità di chi ha retto fino ad oggi le politiche del Turismo, inefficienti, impalpabili, incancrenite da anni di errori, che continuano ad essere praticati, nonostante tante voci abbiano puntato il dito sui mali della gestione del Turismo a San Marino che si sommano alla crisi italiana e mondiale, ma che sul Titano ha effetti ancora più forti che altrove.
E allora mi domando, perché ripetere gli stessi sbagli tutti gli anni?
Perché non intervenire su parcheggi cari, i cui costi ricadono sullo Stato? Perché permettere che vi sia un sistema mafioso che organizza viaggi e comitive con alla testa guide prezzolate, che una volta per regolamenti e leggi dovevano restare nel pullman e lasciare in carico alle guide Sammarinesi? Perché non si è potenziato l’Ufficio Guide di San Marino, lavoro qualificante, nobile, educativo e di buon livello culturale, creando nuovi posti di lavoro?
Perché permettere che il Centro Storico abbia perso le antiche caratteristiche, a cominciare dalla cartellonistica che dovrebbe essere sempre nella madre lingua italiana, con eventuale traduzione accanto in altre lingue?
Come mai non si sono ancora restituiti compiti e competenze allo Stato, nel nome di quell’ENTE DI STATO PER IL TURISMO, nato proprio per promuovere l’immagine e l’offerta commerciale della nostra antica Repubblica? Perché pagare ancora consulenze ad aziende forestiere e tenere in piedi Osservatori del Turismo che a nulla servono? A chi servono questi consulenti esterni, tutta gente che non venderebbe un frigo in Africa neanche per sbaglio? A chi vanno i soldi dello Stato usati in Fiere in Germania, Francia, e ogni dove, se di tedeschi, francesi e altri non vi è ombra?
Perché il Kursaal è sempre vuoto? Quando faremo i Congressi? Con il tariffario in vigore credo che solo i partiti politici ed i sindacati faranno Congressi, che visti i risultati, se ne potrebbe fare a meno.
Vorrei invitare chi è nella stanza dei bottoni e si occupa di Turismo a vivere una giornata tipo di un turista che arriva sul Titano, e che dopo essere stato costretto a parcheggiare in aperta campagna, deve pagarsi il pullman per arrivare in centro, oppure usa una navetta, ognuna di dimensioni e colore differente, segnalata da un foglio A4 sui finestrini con su scritto NAVETTA GAPS, una navetta che difficilmente ritroverà al ritorno, visto la mancanza di cartelli e di segnali di fermata.
Un turista che non troverà quei punti di riferimento tipici di ogni posto a vocazione turistica, come noi e la nostra tradizione vorremmo e dovremmo essere, ma che purtroppo stanno rovinando anno dopo anno, una manica di incompetenti, che fa il paio con alcuni animati da forti interessi personali

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La superstrada San Marino-Rimini

di MarcOne

Un venerdì come tanti altri per pendolari, turisti e sammarinesi che transitano sulla superstrada San Marino-Rimini. Ore 17.31 siamo a Dogana, ore 18.14 siamo a Rimini, 43 minuti di abusi ai danni della Repubblica, ai danni dei turisti, ai danni della nostra economia. Il primo semaforo che si incontra è in territorio del Comune di Ospedaletto e non si conosce il motivo della sua esistenza visto che anche il codice della strada parla chiaro sulla necessità della regolazione del traffico con semafori. Quello in prossimità del Mercatone Uno è, se possibile, ancora peggio. Ma dove casca l'asino è vicino a Ghigi, dove una coda kilometrica arresta il traffico: tutti in fila in un serpentone immobile. Dopo la svolta per la Grotta Rossa ci sono due semafori inutili o forse utili ad interessi particolari. Insomma, mediamente ci vogliono 40 minuti per andare da Dogana a Rimini a causa del fatto che l'Italia si è dimenticata che quella supestrada nasce da un accordo bilaterale per il collegamento veloce fra due Stati con tanto protocollo e di firme e, che nessuno dal Titano gli ricorda l'esistenza. Il rispetto di tali accordi è oggi più che mai necessario per la sopravivenza di tutta l'economia di San Marino ma occorre anche rendersi disponibili a progettare insieme una nuova viabilità, eliminando tutti i semafori, chiudendo gli attraversamenti inutili e costruendo, magari anche con l'aiuto dei denari sammarinesi, svincoli e sovrappassi idonei ai bisogni. Quella strada chiamata super, deve divenire una autostrada veloce con limiti identici a quelli autostradali. Se qualcuno ha voglia di leggere i giornali di questi giorni si accorgerà che per la viabilità del circondario si è fatto e si sta facendo molto, ma per la superstrada, ricordiamo, la seconda più pericolosa dell'Italia, non si è fatto nulla. Sarà anche colpa dei sammarinesi che accettano supinamente di essere multati all'andata e al ritorno, sarà anche colpa dei politici che da anni non fanno alcuno sforzo per riportare gli accordi bilaterali fra due Stati al rango che meritano, nel reciproco rispetto di paesi sovrani e amici.

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giovedì 24 luglio 2008

Asilo Maestre Pie di Borgo Maggiore: ricordi di un passato

di Patrizia Righetti

Domenica 26 ottobre 2008 a Borgo Maggiore alle ore 13 ci sarà un incontro conviviale con le Maestre Pie che nel corso degli anni hanno lavorato in questo Castello.
Per l’occasione si è formato un gruppo di lavoro con l’intento raccogliere documenti, fotografie e ricordi per la realizzazione di un dvd: ”ricordi di un passato” che verrà proiettato durante l’incontro.
Tutti coloro che vogliono partecipare all’iniziativa o hanno fotografie del tempo( che verranno scansionate e consegnate in breve tempo) possono telefonare o scrivere a :
Anna Rita:apodeschi@omniwy.sm
Brunella: brunella@omniwy.sm
Patrizia:3357343381
Piera: 3356671979
Rosanna: 0549 992060

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mercoledì 23 luglio 2008

Finalmente

di Franco Santi - Membro del Consiglio Direttivo del PSD

Finalmente i fautori della crisi del progetto di centro sinistra si sono manifestati pubblicamente. Evviva, era ora!!!
Le note di merito finiscono qua, perché se è vero che il loro ultimo gesto può portare, dopo mesi di verifiche, ad un chiarimento del panorama delle alleanze e degli equilibri politici, nonché del ruolo dei cosiddetti poteri forti, è altrettanto vero che i nostri piccoli “eroi” hanno dimostrato, anche se dichiarano esattamente il contrario, un totale spregio delle regole democratiche, delle istituzioni e del loro ruolo, il tutto a totale beneficio dei loro personalissimi interessi di parte.
Ora, cari amici e compagni, tiriamo fuori gli attributi.
Abbiamo una grande sfida di fronte. Una sfida che possiamo riassumere in tre passaggi fondamentali che con urgenza dobbiamo compiere:
1) salvare il nostro progetto politico, l’unico nel panorama sammarinese che possegga una visione programmatica di medio lungo periodo in grado di cambiare il nostro Paese;
2) azzerare il gruppo dirigente del nostro Partito, non per vendetta, ma semplicemente come conseguenza degli eventi, come presa d’atto di un evidente fallimento ed anche soprattutto per rispetto verso gli iscritti, verso le idee e la tradizione che il Partito rappresenta da sempre nel Paese, per dare un chiaro segnale di rinnovamento e di trasparenza;
3) rilanciare con grande convinzione la scelta strategica della coalizione del centro sinistra, impegnando tutto il partito a ricondurre un alleato strategico e fondamentale come Alleanza Popolare nell’alveo degli accordi del 2006 e proporsi contestualmente, con forza e convinzione, al giudizio del Paese attraverso le elezioni anticipate.

Solamente attraverso queste tre azioni forti, politicamente coraggiose, avremo la possibilità di mantenere un barlume di dignità politica di fronte agli elettori, di fronte ai nostri iscritti, di fronte a noi stessi.
La politica è una cosa seria, riguarda tutta la comunità, una comunità che non può più permettersi di essere guidata da spregiudicati arrivisti, privi di qualsiasi moralità e senso dello Stato.
Stiamo assistendo ad un vero e proprio colpo di Stato, siamo di fronte a precise strategie destabilizzanti con un preciso e chiaro disegno: impedire l’affermarsi dell’alternanza democratica, non permettere agli elettori di decidere quale Governo deve governare, continuare a condizionare l’agenda politica con la minaccia dello spostamento calcolato di equilibri di potere.
Il momento è molto grave cari amici e compagni. Oggi più che mai è necessario uno slancio di partecipazione e di passione politica da parte di tutti, con la consapevolezza di dover giocare una sfida decisiva che va affrontata con determinazione e con la forza delle idee e del senso di identità che ci deriva dalla nostra autonomia e tradizione democratica.

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martedì 22 luglio 2008

Ora Basta!

Di Giuliano Tamagnini - cittadino sammarinese

Dopo dieci governi negli ultimi dieci anni, dopo un esecutivo che, nato alla sera, non ha visto l’alba successiva, ora è arrivato anche il governo che non è mai nato. Questo è veramente troppo, pure per noi sammarinesi che negli anni abbiamo colpevolmente sopportato tutto da parte di chi ha governato il paese! La classe politica di San Marino ha mostrato, e l’ultimo evento ne è un’altra evidente dimostrazione, la sua totale incapacità di comprendere le dinamiche del paese, oltre che l’incapacità di dare un governo a San Marino. Gli interessi personali, prima ancora che di parte, hanno preso pesantemente il sopravvento sugli interessi generali del paese.

Noi cittadini abbiamo la responsabilità di aver continuato a votare gli stessi partiti e gli stessi uomini, che ormai da tempo hanno dimostrato di non essere in grado di saper avviare un processo virtuoso di rilancio del sistema San Marino, per dare almeno una speranza ai giovani che non sia il facile arricchimento ottenuto per via politica. Ora però basta, il paese ha bisogno di risposte immediate ai numerosi problemi che si sono accumulati a causa della instabilità e della inidoneità della politica. Credo però che la classe politica non sia in grado di avere idee per uscire dallo stallo che essa stessa ha determinato. La prima idea che sorge è quella di andare subito alle elezioni, ma all’orizzonte non si intravedono nei partiti persone che possano soddisfare l’esigenza di cambio di marcia di cui il paese ha bisogno, con il rischio che molti finirebbero per rivotare gli stessi responsabili della situazione attuale.

Pertanto, credo che l’intera classe politica debba fare un passo indietro, ammettendo la propria inadeguatezza, che ha causato gravi danni al paese, rinunciando per un po’ alla gestione diretta del potere, quindi evitando di collocare propri uomini nel Congresso di Stato. Le persone che rappresentano la parte più sana, virtuosa e dinamica del paese, provenienti dal sociale e dal mondo della cultura, dell’economia e dell’associazionismo, devono scendere in campo; a me non interessa se di destra o di sinistra, basta che siano capaci e abbiano a cuore gli interessi del paese.

Quindi, si faccia un governo di tecnici, che tenga per un po’ di tempo la politica lontano dalle stanze del potere, che realizzi le grandi riforme di cui il paese non può fare a meno, e trasformi San Marino in una moderna democrazia liberale e che gestisca le prossime elezioni politiche. E non mi si venga a dire che ciò non è contemplato dalle nostre norme, perché è solo una questione di volontà dell’intera classe politica sammarinese.

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Migrazioni politiche o voltagabbana?

di MarcOne

Gentile Direttore,da quando la politica ha deciso di stravolgere in maniera sensibile la vita istituzionale ed i meccanismi per i quali si giunge in Consiglio e da quando si è diffusa una convinzione che le regole elettorali determinano tutto e che gli elettori esteri sono il male dei mali, questo paese è entrato in una spirale di evidente crisi.Dapprima si è urlato contro i residenti all'estero come se fossero dei deficienti mentali, fino a privarli di alcuni diritti e fino a farli divenire il capro espiatorio di tutti i mali di questo paese, perdendo di vista analisi serie e reali. Parafrasando credo si possa dire il voto non puzza, tutti i voti sono ugiali e non c'è alcun voto buono o cattivo come qualcuno tenta di farci credere. Poi si è "riformata" la legge elettorale trasformadola in un guazzabuglio di regole e regoline che permettono doppi e tripli salti mortali e che hanno dato bella mostra in questi ultimi tempi con l'apparato istituzionale paralizzato e rappresentanti del popolo che migrano da destra a sinistra, vanno e vengono, mentre la Repubblica è accerchiata da una manovra solo apparentemente esterna, ma che prende forza e regia dall'interno. Con i capi troppo presi dalla conta di chi deve entrare e chi deve uscire, chi fa il Segretario e chi no, dalle "strategie politiche" che durano un giorno e mezzo, si è finiti alla realtà odierna che smentisce perfino le voci preelettorali secondo le quali le truppe PSD reclutate con il voto estero sarebbero state obbedienti e allineate ai capi. Nulla di più falso! I consiglieri PSD (in realtà tutti, se solo si pensa a tutte le migrazioni avvenute dalle ultime elezioni ad oggi) sono stati e sono quelli più dinamici e liberi di fare quel che vogliono, come dimostrano tutti i recenti fatti a partire da Bollini e Rossi fino ai giorni nostri.Più il PSD ha tratto forza dall'elettorato, più i singoli hanno avuto ruoli decisivi per far saltare il banco e non mi sembra che al PDCS sia andata meglio. Ma questo non è che il frutto di un sistema sbagliato che basterebbe correggere perchè potrebbe capitare, come è capitato, ad altri partiti che oggi sono dilaniati e rischiano di spaccarsi ancora grazie, appunto, a questo impianto istituzionale che frammenta anzichè unire.Pseudo-riforme che non hanno portato a nulla se non una maggiore instabilità e conflittualità fra sammarinesi che non permette al paese di concentrarsi sulla risoluzione dei problemi maggiori. Basterebbe una semplice regola: chi vuole cambiare partito si deve dimettere da tutte le cariche e si deve ripresentare alle elezioni successive nella formazione che desidera. Decideranno i cittadini se tizio e caio sono ancora degni di un consenso oppure no. Troppo comodo migrare da un partito ad una altro, troppo comodo costruire nuovi gruppi politici senza alcuna legittimazione. Il gesto irresponsabile dei due fuoriusciti PSD equivale a quello di Amici SU e di tanti altri che subito dopo le elezioni sono scappati in ogni direzione a formare nuove sigle prive di ogni leggittimazione popolare, di programmi e di storia politica. Qui si crede ancora che conta solo la personalità, il culto dell'IO, quando il paese ha necessita di persone intelligenti al punto tale da sacrificare l'IO per il paese stesso. Certi partiti che si auto-proclamano coerenti, limpidi e moralmente inattaccabili dovrebbero rifiutare di ricevere i transfughi di altre formazioni solo per mero calcolo elettorale, questo è moralmente ingiusto. L'unico soggetto autorizzato a pronunciarsi su questo punto è il popolo e questo sarebbe già un buon punto di partenza, se solo fosse recepito dai capoccia di tutti i partiti. La legge elettorale è un esproprio delle prerogative dei cittadini e delle regole democratiche: come si fa a tirar dentro in Consiglio una batteria di non eletti? Quale sovranità risiede nel voto popolare se poi entrano i bocciati?Che senso ha formare coalizioni obbligatorie per legge quando il livello della rissosità rasenta il ridicolo? Su una cosa Rossi di SU ha ragione: la politica non si deve far scrive l'agenza da altri. Occorre, quindi, che la politica (o il singolo partito) scriva un'agenda dei problemi reali, faccia sapere le soluzioni con le quali intende risolverli e si dia dei tempi, dopo di che, si presenti agli eletori per chiedere il consenso. Per fare questo non occorre alcuna coalizione, ne legge, ma solo capacità e intelligenza...Virtù che ho paura siano finite o utilizzate in altri campi.

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lunedì 21 luglio 2008

Oltre al danno la beffa

Delle ex-dipendenti “fannullone” di General Trading San Marino

È con un misto d’indignazione ma anche ironia che abbiamo accolto la replica della Direzione della General Trading al comunicato del sindacato. A parte il notevole numero di menzogne in essa contenuto ma alle quali oramai abbiamo fatto l’abitudine, essa ricorda giustamente che i dipendenti hanno diritti e doveri. In un rapporto di lavoro equo questo tuttavia vale anche per i datori di lavoro, i quali hanno l’obbligo di retribuire i propri dipendenti per il lavoro svolto, altrimenti non è di lavoro che si tratta, bensì di schiavitù. Noi, e non solo noi, non abbiamo percepito lo stipendio per ben 3 mesi, e i contributi previdenziali non ci sono addirittura mai stati pagati. Non abbiamo tra l’altro mai pronunciato la parola “mobilità”, ma abbiamo invece suggerito la cassa integrazione. A dimostrazione del nostro impegno usavamo anche i nostri mezzi per spostamenti e comunicazioni (macchine, cellulari…) a favore dell’azienda, senza mai essere rimborsate, anche se durante i colloqui d’assunzione ci era stato detto dell’esistenza di autisti che andavano a prendere i clienti nei vari aeroporti per portarli in azienda, e questo nonostante le difficoltà dovute all’assenza o ritardi nel pagamento degli stipendi. Ogni mese eravamo costrette, e così anche tutto il personale, a sollecitare ripetutamente i vertici…
Con la presente ci teniamo a sottolineare che IN NESSUN CASO permetteremo alla ben definita dai sindacati ”pseudo-impresa” di gettare discredito sul nostro operato e mettere in dubbio la nostra serietà. Se fosse vero che eravamo “negligenti ed improduttive” come viene spiegato il fatto che lavoravamo rispettivamente nell’azienda da ben 15 mesi e 8 mesi? Se fossimo state fannullone, perché non licenziarci prima allora??? Guarda caso, il licenziamento è avvenuto solo quando, non stando alla minaccia di licenziamento appunto, ci siamo rivolte al sindacato! Quando chiedevamo perché non eravamo pagate, ci veniva risposto che l’azienda non faceva gli utili sperati; ma allora perché sono stati assunti 4 nuovi dipendenti in 1 anno? Addirittura ci è stato detto più volte che dovevamo farci aiutare dai nostri genitori per pagare l’affitto e la benzina! Se è puro volontariato che eravamo tenute a fare, magari dovevano dircelo prima…
Anziché spedire questa replica abietta, irrispettosa ed a tratti patetica e diffamarci definendoci come delle scansafatiche, ci sembra che la General Trading avrebbe fatto più figura a pagarci come dovuto da contratto, ricordando i propri doveri appunto, e che San Marino fa parte dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro di cui ha ratificato le convenzioni per la protezione dei diritti dei lavoratori e della libertà sindacale. Chiedevamo solo questo e niente più.
Vorremmo anche sottolineare che non eravamo le uniche a subire ritardi nel pagamento degli stipendi, solo che noi siamo state le uniche a non temere le minacce e chiamare il sindacato. Altri dipendenti che lavoravano in nero sono stati mandati via prima di noi senza ottenere la retribuzione di diversi mesi.
Ci sembra, infine, che nessuno senta la necessità di intraprendere “azioni lesive del nome e dell’immagine” dell’ “azienda”, perché quest’ultima coi fatti sa benissimo dimostrare da sola il suo spessore e la sua serietà...
Ringraziamo il sindacato che si sta prodigando per far valere i nostri diritti, tutti i lavoratori e cittadini che ci stanno dimostrando la loro solidarietà in questa lotta, e gli organi di stampa che hanno dato rilievo a questa triste faccenda. A tutti, di cuore, grazie.

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venerdì 18 luglio 2008

Un pensiero per la testa

di Alessandro Tentoni

I politici che andranno a formare il nuovo governo, dicono a gran voce che per loro e' stata una faticaccia e che l'hanno fatto per mantenere fede all'impegno assunto di fronte agli elettori. Ma hanno veramente pensato a cosa vogliono gli elettori e sono convinti davvero che facendo un tale governo hanno fatto il bene del paese? Credo che gli elettori vogliono una sola cosa: che finalmente lascino il posto ad altri e si occupino di altre attivita' e lascino il compito di governare a politici piu' meritevoli. Ma io ho un pensiero per la testa: perche' a San Marino, non si fa una Repubblica presidenziale annullando con un sol colpo deputati, commissioni, che il piu' delle volte fanno solamente una gran confusione e fanno spendere moltissimi soldi all'erario.
In questo caso molte funzioni verrebbero assunte dai capiuffico che diventerebbero cosi' responsabili e capaci di decidere per il bene del loro settore. Al Presidente il compito di coordinare tutte le attivita' e rieleggibile dopo quattro anni oppure cambiato. Questo
lo schema di massima. Certo che una simile soluzione non sta bene ai nostri politici, ai nostri congressisti che pensano di avere capacita' superiori e che in molti casi e' solo ambizione alimentata da un tale sistema. Anche ai giornaletti locali una simile soluzione probabilmente non andrebbe bene, ci sarebbero meno crisi di governo e si venderebbero meno copie. I cittadini sammarinesi? Alcuni storcerebbero il naso ma altri, e credo la maggioranza, accetterebbero una simile soluzione.
Ai Capitani Reggenti il compito di rappresentare lo stato e di sorvegliare.

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mercoledì 16 luglio 2008

Auguri

di Roberto Ciavatta

Dopo mesi di silenzio mi preme pubblicare le mie felicitazioni per la nascita dell’USL, la terza sigla sammarinese. Non ne faccio parte e non ho contribuito a fondarla, ma certamente approfondirò il suo statuto e valuterò le sue attività, e nel caso dovesse davvero segnare un piano di discontinuità con le due sigle “storiche” (forse nel senso di relegate nel passato) valuterò la possibilità di entrarvi a far parte e dare il mio contributo: sempre che un componente dell’ormai tramontata “Rinnovamento e Trasparenza” sia il benvenuto.
Le auguro buona fortuna, nella convinzione che ampliare la possibilità di scelta da parte dei lavoratori su chi sia più rappresentativo dei suoi interessi (anche data l’omologazione degli altri due sindacati), sia di per sé un bene per il movimento.
Registro le difficoltà che questa nascita ha dovuto affrontare, e non posso che farmi un’idea delle “scorrettezze” che gli stessi promotori dicono di aver subito: ne ho subite anch’io, di scorrettezze, da parte dei due sindacati dello status quo, verso i quali il mio risentimento non può che essere totale. Certo è che gli interessi in campo connessi con la nascita di un terzo sindacato per CSdL e CDLS sono tanti, e implicano in primis l’obbligo di dividere il “bottino” di quell’anomalo finanziamento sindacale che è la quota “sociale” dello 0,40.
Per sindacati, come i due tradizionali, il cui scopo prioritario a me pare gestire entrate e cariche, dover fronteggiare una decurtazione significativa delle stesse non pare cosa da poco: con un calcolo veloce si può vedere che il finanziamento dello 0,40 (praticamente obbligatorio, perché la grande maggioranza nemmeno sa di versarlo e di doverlo disdire esplicitamente se non intende farlo) comporta entrate che superano a occhio e croce il milione e mezzo di euro l’anno. Fino ad oggi lo dividevano due sindacati, da domani, se la USL nascerà effettivamente, saranno tre.
Spiace però che ancora la USL non abbia pubblicato i nomi dei suoi fondatori. Certo, più o meno chiunque si interessi può conoscerli, ma ufficialmente si mantiene un riserbo che ha molto del “tutti sanno, ma nessuno dice” che ha sempre continuato a vigere in ogni istituzione nostrana, un modo di agire che, per quanto so non essere uscita dalla USL tale falsità, ha fatto credere per diverso tempo che “R&T” facesse parte dei fondatori di questo progetto, cosa evidentemente falsa.
In ogni caso voglio ribadire i miei auguri a questo nuovo sindacato, e approfittare per biasimare alcuni atteggiamenti che la CSU continua a tenere, nella speranza che la USL possa fare meglio.
Mi riferisco in primis all’antipatica prassi di organizzare conferenze in orari di lavoro, come farà domani la CSU, di modo che unici ospiti possano essere i suoi rappresentanti sindacali e i pensionati. Su temi di interesse pubblico, che la stessa CSU pubblicizza come tali, non capisco perché continuare a prediligere questi orari inaccessibili agli interessati (io, ad esempio). L’unica spiegazione che mi do è che in questo modo la sala sarà piena per via dell’interesse di chi potrà parteciparvi con permesso sindacale, ma mi chiedo fino a che punto sia corretto usare ore di permesso sindacale per conferenze che potrebbero frequentare la sera piuttosto che per vertenze o riunioni zonali sempre più rare e malviste dalla dirigenza.
Un ultimo biasimo va all’iniziativa propagandistica della raccolta di firme del pubblico impiego contro il precariato interno. Sono pienamente d’accordo sulla necessità di eliminare questo precariato, ma so quanto siano velleitarie queste raccolte firme, soprattutto quando fatte da chi ha difeso, durante i referendum, una legge e degli articoli che permettono di usare i co.co.pro. in pubblica amministrazione, come attualmente succede in diversi settori.

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martedì 15 luglio 2008

Polvere e stelle

di Lorenzo Lonfernini - Segretario Europopolari per San Marino

Sabato 12 Luglio ho avuto l'onore di partecipare al Parco Ausa di Dogana ad un dibattito politico organizzato nell'ambito della festa dei Popolari Sammarinesi Unione dei Moderati. L'argomento prescelto era "Abusivismo e Residenze". Dopo poco il dibattito è scivolato sull'attualità politica e quindi sulla formazione del nuovo Governo. L'ambiente si è riscaldato e fra battute al fulmicotone, piccate risposte e toni piuttosto accesi, ad un certo punto ha preso la parola il Consigliere Alessandro Rossi di Sinistra Unita, il quale dopo avere difeso in modo nemmeno troppo convinto la scelta del "governino" dei 30 si è sperticato nel dettare le condizioni che la sua forza politica ha imposto al resto della truppa. In particolare Rossi brandiva l'argomento in base al quale grazie a SU (che a suo dire godrebbe di una grande centralità politica) uno dei primi provvedimenti del nuovo Governo sarebbe stato l'eliminazione del voto di preferenza per l'elettorato residente all'estero, precisando che una risposta negativa a tale richiesta avrebbe provocato l'immediato abbandono della maggioranza da parte di SU.Una ovazione ha accolto la proposta di Rossi che dunque ha fatto proseliti pur giocando in trasferta, l'”etoile” della serata era proprio lui avendo sbaragliato sul campo cavalli di razza come Gatti, Morri, Morganti.Oggi leggo il programma del nuovo Governo. Di quanto sbandierato da Rossi nel dibattito di 2 giorni fa non trovo traccia se non una generica e insignificante affermazione nella premessa non ripresa ne nelle priorità di Governo e neppure nei punti secondari.Risparmio ai lettori la parte finale dell'intervento di Rossi che parlava di tante belle cose, di serietà, di coerenza etc. etc.Oggi mestamente siamo tornati con i piedi per terra e dopo l'illusione di una serata di metà luglio le cose hanno ripreso ahi noi la loro reale dimensione e, per colpa di Sinistra Unita, siamo rimasti con un pugno di polvere e una stella…mancata.

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lunedì 14 luglio 2008

Il coraggio delle scelte

di Leo Rondelli (AP)

Mi auguro di tutto cuore che il nuovo esecutivo riesca là dove gli ultimi governi (e sono stati tanti) hanno fallito ma le premesse non sono delle migliori. Il Paese aspetta da tempo le riforme che servono a rendere la vita di chi abita in questo piccolo lembo di terra meno caotica e più vivibile e si attende soprattutto, da parte di chi governa, più onestà e trasparenza.
Ormai sono state provate tante formule di governo che sono cadute, una dopo l’altra, disattendendo i programmi annunciati e senza produrre ciò che in campagna elettorale era stato promesso ai cittadini.
Viene da chiedersi il perché. A mio avviso i mali e i fallimenti sono da imputare in massima parte agli uomini chiave che da anni detengono il potere a qualunque costo. Purtroppo la forza di questi personaggi sta nei voti che hanno ricevuto nelle elezioni politiche, voti carpiti ai cittadini attraverso il clientelismo, il voto estero, i favori, le società, le licenze, i lotti ecc., per cui anche chi ha riposto fiducia in essi è indirettamente responsabile.
Ritengo altresì che questi personaggi senza etica siano falsi, ingannevoli e disonesti verso il Paese ed i cittadini. Dicono sempre che quello che fanno, è per il bene del Paese, accidenti se non lo dicessero cosa succederebbe?
Questo governo nasce senza numeri, anomalo, da guinnes dei primati, con 5 Consiglieri eletti in partiti che sono all’opposizione.
Un partito deve rinunciare alle Segreterie altrimenti subentra un Consigliere di opposizione e con i numeri al lumicino la maggioranza non se lo può permettere; viene imbarcato un Consigliere di opposizione che – nemmeno tanto tempo fa – aveva denunciato uno dei pezzi da 90 del PSD e gli viene affidata una Segreteria di Stato; quando si eleggerà la Reggenza vedremo cosa tireranno fuori dal cappello.
Per dare risposte adeguate al Paese, a mio parere, sono due i principali elementi che possono determinare un cambiamento della politica con la P maiuscola:
- i personaggi sopra descritti, se veramente amano questo Paese come dicono, facciano un passo indietro;
- noi come semplici cittadini elettori, spendiamo bene il nostro voto, altrimenti, come l’esperienza ci insegna, le scelte sbagliate non ripagano nessuno e tutti ne paghiamo le conseguenze.
La moralizzazione della politica parte soprattutto dai cittadini, l’importante è crederci e avere il coraggio delle scelte. Ricordiamocelo bene quando andremo a votare.

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Amici non ci sta

di Daniele Amici

Con questa lettera annuncio la mia uscita dal movimento di Sinistra Unita.
Ho vissuto una vita a stretto contatto con una persona, mio padre Giuseppe, profondamente e convintamente di sinistra, che ha sempre cercato di portare avanti i valori della sinistra, a tutela delle fasce deboli della popolazione e per uno sviluppo nell’uguaglianza delle opportunità fra i cittadini.
Anche io mi ritengo una persona profondamente di sinistra, ma penso che, oggi, nello scenario politico sammarinese, le divisioni ideologiche siano solo uno specchio per le allodole, per le persone coi paraocchi, che non riescono a vedere come la vera contrapposizione debba essere quella fra le persone oneste, che vedono la politica come servizio, e le persone che la vedono come possibilità di arricchirsi, di fare affari, di controllare le decisioni, di dominare su un Paese. Le ideologie sono diventate strumento nelle mani di chi le usa per altro scopi, per controllare Partiti e persone; sono diventate fumo, da vendere solo nei documenti politici e nei programmi, infarciti di belle parole, di socialità, di diritti civili, di tutela delle fasce deboli, mentre nei fatti si fa tutto il contrario di ciò che si scrive; sono diventate un muro, dietro a cui non far veder ciò che realmente si fa nelle stanze del potere. Penso che a San Marino ci sia un sistema di potere da combattere, basato sul clientelismo, l’immoralità, gli affari, i legami coi poteri forti, e i rappresentanti politici che hanno creato questo sistema sono ancora forti e potenti, ma soprattutto sono presenti sia a destra che a sinistra.
Ritengo che sia il momento di avere libertà ideologica, liberarsi di questo vincolo e iniziare a ragionare e a fare alleanze sulla base della serietà di chi deve portare avanti ciò che si decide di mettere in pratica per il Paese. La vera emergenza a San Marino sono le persone.
Ho contestato Sinistra Unita, all’interno della sua Assemblea, per la scelta che ha fatto formando questo nuovo Governo: una scelta legittima, ma che non condivido assolutamente, perché giustificata solo da questioni ideologiche, dalla necessità di riproporre un centro-sinistra che, per pura manifestazione di fede, pensano possa essere messo in atto solo col PSD.
Per far questo, hanno deciso di mettere in piedi un Governo di non si sa bene quanti Consiglieri, che richiederà sempre la calcolatrice a portata di mano per garantire una maggioranza, la cui sopravvivenza sarà legata ai mal di pancia momentanei delle varie correnti del PSD, che si rifanno a quegli uomini forti di cui parlavo sopra e ai loro interessi.
Cosa avrebbe detto, Sinistra Unita, se fosse stata all’opposizione di un Governo simile, fatto da altri? Non avrebbe detto peste e corna di una «cosa» obbiettivamente poco seria?
Un Governo che, fra l’altro, per sopravvivere fino al 2011, come si è detto di voler fare, dovrà necessariamente dar spazio a raggruppamenti politici fuoriusciti da Partiti con cui SU si sente ideologicamente incompatibile, se non addirittura a persone provenienti dalla DC che SU ha sempre ritenuto il diavolo. Solo ipotesi? Forse, ma il dubbio viene, visto che si è già iniziato a parlare di allargamento “alle forze di centro responsabili che sceglieranno il progetto riformista” e visto, soprattutto, che sono state lasciate libere tre Segreterie di Stato: per chi?
Mi viene il dubbio che è praticamente certezza che la scelta sia stata poco utile al Paese, ma molto utile a Sinistra Unita, la quale acquista un peso specifico non indifferente nel Governo, guadagnando uno Segreteria strategica, anche in chiave elettorale, e riesce a scrivere sul programma frasi sul voto estero, diritti civili, giochi della sorte, aspetti sociali e previdenziali che non saranno assolutamente realizzati, visto e considerato che il PSD ha ampiamente dimostrato che dei programmi non gli importa nulla, ma che potranno essere venduti elettoralmente quando sarà ora.
Se SU voleva mantenere il vincolo ideologico nei confronti del PSD la strada non era certamente questa: doveva chiede elezioni, e solo elezioni, come hanno fatto altro Partiti, e probabilmente le avrebbe anche ottenute, visto che di alternative se ne vedevano poche, dopo il rifiuto della DC al governo straordinario-bis col PSD. A quel punto si sarebbe legata in coalizione col PSD, e se la sarebbe giocata, mettendo in campo la nuova legge elettorale.
Purtroppo non l’ha fatto, ha preferito il Governo immediato, anche se impresentabile.
La cosa più grave di tutto questo, però, è che SU per mantenere il vincolo ideologico col PSD ha perso inevitabilmente il rapporto con quella forza politica che, assieme a SU, aveva lottato per delimitare gli uomini forti del PSD e il loro strapotere, per imporre un cambiamento del metodo, riportare in auge valori come la legalità e la trasparenza, e lavorare per gli interessi del Paese e non dei singoli. E cioè Alleanza Popolare, a cui SU ha dato la colpa di una scelta affrettata, quella di aprire la crisi, dopo averne per altro condiviso le motivazioni, anche negli interventi in Consiglio Grande e Generale.
La verità e che AP è stato l’unico Partito che ha dimostrato, in questa fase politica, che le battaglie contro certe pratiche, contro la speculazione edilizia, contro il mercimonio delle residenze, contro gli affari legati ai giochi e al casinò, contro lo strapotere politico dei poteri forti, contro le delibere clientelari, sono più importanti dello stare al Governo a tutti i costi.
AP ha avuto il coraggio di aprire la crisi, denunciando il tentativo del PSD di stravolgere il programma concordato, nonostante fosse consapevole del rischio di finire all’opposizione, come poi è successo: quale altro Partito lo avrebbe fatto?
I Partiti non sono tutti uguali, AP lo ha dimostrato in questa fase politica. AP è un Partito guidato da persone serie, che mettono davanti a tutto l’onestà politica, il rispetto dei patti, lo stop a certi modi di fare che hanno devastato San Marino negli ultimi due decenni; ha un coordinatore che stimo tantissimo per la sua competenza e serietà, e per il suo modo di agire; ha saputo proporre alla Corte di Giustizia dei Diritti dell’Uomo una persona universalmente stimata e apprezzata anche in Europa come Antonella Mularoni, della cui competenza penso che la Segreteria di Stato per gli Affari Esteri abbia enormemente bisogno; e ha probabilmente il movimento giovanile più promettente di tutto il panorama politico sammarinese, fatto di ragazzi capaci e appassionati, che ugualmente vedono la politica come un servizio e non come un modo per arrivare in alto.
È in AP che vorrei continuare la mia attività politica, e spero che la mia volontà di adesione venga accettata da quel movimento.
Spero che analoga scelta possano fare altre persone oneste e serie che militano in altra Partiti: spero possano riuscire a togliersi le bende ideologiche, guardando bene cosa succede all’interno delle loro forze politiche, e a come si comportano le loro dirigenze, agendo di conseguenza.

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venerdì 11 luglio 2008

Cara Tribuna...

di Alessandro Rossi

Cara Tribuna,
Mi rivolgo a te, leggermente stizzito, anzi togli pure il “leggermente”. Mi chiedo se sei ancora quel giornale di “battaglia” ma rispettoso delle nostra storia e delle nostre istituzioni o se sei diventato semplicemente organo di propaganda politica. Ti evidenzierò in questa mia alcune tue contraddizioni e alcuni scivoloni che hai compiuto e che probabilmente continuerai a compiere facendo scelte unilaterali di posizionamento politico non di tua competenza.
Tanto per incominciare ti ricordo che hai sempre combattuto con tutte le tue forze il governo straordinario dei grandi numeri e oggi combatti a mio personale modo di vedere in maniera becera un governo precario con i piccoli numeri che forse non vedrà mai la luce… strana la vita eh!
So che mi esporrò, con questa mia, ancora di più alla tua tendenza di fare gogne mediatiche verso chi ha progetti diversi dai tuoi, ma sai anche che non temo il rischio. Voglio anche cogliere questa occasione per parlare a quelle persone vicine al nostro schieramento che dal tuo giornale con articoli e vignette hanno espresso pareri duri su quello che ci aspettiamo a compiere.
Andiamo per gradi:
Cosa vogliono i nostri concittadini? Vogliono andare subito alle elezioni con delle coalizioni pre-definite? Se si, per noi di Sinistra Unita la strada di questo governo dei 31 è l’unico percorso serio, esperiti tutti i tentativi fatti! Infatti nessuno di SU nega le difficoltà di questo percorso, ma noi sappiamo che se questo possibile e precario governo salta si va subito alle elezioni, con almeno una coalizione formata; questo è un valore per la nostra democrazia o no?
Se i nostri colleghi consiglieri della forse costituenda maggioranza non vogliono andare a votare devono insieme a noi migliorare notevolmente il metodo di confronto, soprattutto riaprendo un canale di partecipazione forte con la cittadinanza, e portare avanti solo gli interessi del Paese; in questo noi ci impegneremo a fondo, cercando di recuperare le diverse visioni che nonostante le etichette in apparenza uniformi persistono ancora in questi possibili 31 consiglieri.
Altre soluzioni prevedono comunque un altro governo più o meno lungo che oltre a volere risolvere il problema con l’Italia, e la formazione delle coalizioni sembra non abbia altre questioni aperte da affrontare. Questo fatto oramai conclamato da tutte le forze politiche dichiara un assunto che è sempre stato vero in politica e che spesso dall’opposizione si vuole far finta di dimenticare vendendo lucciole per lanterne ai nostri concittadini ovvero che tendenzialmente tutte le forze politiche vogliono andare al governo anche senza le elezioni.
Questa ipotesi di Governo delle larghe intese, che SU ha comunque messo fra le sue opzioni possibili, è saltata solo per un gioco di potenza e se mi posso permettere per alcuni atteggiamenti infantili dei due partiti maggiori che volevano essere i protagonisti di questo percorso, una volta che il PSD è andato dalla Reggenza con questa ipotesi, tornare indietro sarebbe un altro duro colpo alla dignità delle nostre istituzioni.
Questa è ARROGANZA oppure SERIETA’?
Detto questo i titoli cubitali tipo “GOVERNO BLUFF” “LO SCIEMPIO E’ COMPIUTO” i cartelli di denigrazione personale fotografati nei parchi, i continuati attacchi alla Reggenza, evidenziano una pochezza culturale, riconducibile ad una destra immatura, che si giustifica solo se tu sei diventata un quotidiano di propaganda politica o dei poteri forti.
Il modello democratico prevede che ha diritto di governare chi ha un voto in più della maggioranza, detto questo se una coalizione ha un numero in più, anche se precario, ha tutto il diritto di provare a governare, solo se le volontà di governo fossero dittatoriali si giustificherebbe una demolizione delle istituzioni come quella che stai facendo, e come ben sai i nostri intenti sono tutt’altro che dittatoriali.
Infatti vogliamo aprire un rapporto serio, che faccia maturare quel rispetto e riconoscimento reciproco che oggi manca, partendo dai grandi temi che hanno fatto discutere il nostro paese, come il rapporto con l’Italia e il voto estero.
Il Governo non sarà come quello passato ma dovrà operare di concerto con tutti i partiti e con la cittadinanza.
Non ci sono le condizioni politiche per fare questo governo? Probabilmente leggendoti sì, ma noi ci crediamo e andremo fino in fondo per cercare di realizzare le nostre idee, ed in ogni caso se falliremo si andrà alle elezioni e ci assumeremo le nostre responsabilità, per la posizione politica tenuta, di fronte agli elettori.
Cara Tribuna, Cari lettori, a chi giova questo atteggiamento distruttivo verso le nostre istituzioni, addirittura anche verso la Reggenza, volete l’anarchia? Se la ricercate permettetemi di dire che in assenza delle istituzioni governano i poteri forti …. È questo quello che vuoi? Qualche dubbio a me sinceramente viene.

Con meno affetto del solito
Alessandro Rossi

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giovedì 10 luglio 2008

Parcheggi: quel 'piccolo golpe' del mese di giugno

di Paolo Giovagnoli - Rifondazione Comunista Sammarinese

Mi viene spontaneo credere che secondo la concezione politica imperante i cittadini sammarinesi che non appartengono ad una determinata «casta», non sarebbero altro che dei numeri, delle pedine da muovere sul tavolo degli scacchi, dei limoni da spremere o, nella migliore delle ipotesi, un popolino da nutrire a bastoni e carote.
Invece, buona parte dei cittadini e lavoratori sammarinesi cominciano ad averne le «bisacce piene e traboccanti», tanto per utilizzare un eufemismo non volgare nei confronti dei sempre nuovi balzelli e polpette avvelenate quotidiane quali scelte che non si capisce bene se siano furbe o approssimative (o entrambe le cose in una sola). Pare siano state sufficienti le timide pressioni di tre sigle delle associazioni di categoria OSLA, USOT, USC per dare il via all’«esproprio» di nove parcheggi dello Stato e confinare gli utenti meno abbienti al parcheggio bunker n. 9 in via Napoleone Bonaparte, pena un balzello di 90 euro mensili di abbonamento.
(Tuttavia se appartieni alla «casta» e puoi permetterti 90 euro mensili di spesa per parcheggiare dove ti pare, per te non cambia niente, se invece non puoi permetterti di scialacquare nel parcheggio, allora devi andare al parcheggione, ma se per ipotesi la tua automobile è BiFuel, cioè Gpl più benzina e quindi a basso potere inquinante, allora sono dolori, perché nel parcheggione coperto le auto Gpl non possono entrare.
Ma fin qui niente di eclatante, saremmo solamente di fronte all’ennesima sequenza di misure autoritarie prese come al solito sulla testa dei cittadini, di recrudescenza nei confronti dei più deboli a cui oramai ci eravamo «quasi rassegnati». Ma la vera chicca sulla questione dei parcheggi sarebbe la giustificazione pubblica la quale anch’essa apprendiamo dalla stampa. Parrebbe che questo «golpe dei parcheggi» sia stato architettato nientedimeno che per «agevolare il flusso turistico» (cioè traffico nelle vie del centro, liberando le strade e diminuendo il traffico con l’utilizzo di navette gratuite, ecc. ecc.). Siamo al paradosso, forse si ipotizza di sostituire il traffico di un tipo, cioè di coloro i quali sono obbligati a recarsi al lavoro, con il traffico di un altro tipo, cioè dando la precedenza di parcheggio a quei soggetti più abbienti, inoltre pare si assuma per buona la proposta avanzata dalle associazioni di categoria e contemporaneamente si tengono all’oscuro i rappresentanti dei lavoratori (i Sindacati pare non ne sapessero nulla sino a cose già fatte).
Insomma, una scelta di politica dei parcheggi alquanto infelice. L’unica speranza sarebbe quella che il nuovo governo in fase di costituzione sia un po’ più attento alle esigenze dei lavoratori e non solo alle pretese di determinate categorie o classi.

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mercoledì 9 luglio 2008

Tre punti per un governo rivoluzionario

di MarcOne

Egr. Direttore,
Tre punti per un governo rivoluzionario. Per uscire dalla trappola che la politica si è autocostruita e non rischiare di diventare un comune della provincia di rimini e perdere la sovranità conquistata nei secoli, occorre un coraggioso programma di governo che porti il paese fuori dalla secche.
Primo e indispensabile punto è l'accordo con l'Italia, condiviso largamente dalle maggiori forze politiche e dai cittadini, capace di salvaguardare la nostra sovranità ed anche svilupparla in senso europeo e mondiale, mossa che tornerà utile fra qualche anno. Conclusione di ogni controversia e riaffermazione dei regimi sovrani propri della nostra storica peculiarità.
Secondo punto, moratoria casinò per 3-5 anni, perchè l'argomento necessita di ulteriori studi e sarà oggetto delle decisioni politiche delle prossime maggioranze, se vorranno.
Terzo modifica urgente della legge elettoral-istituzionale eliminando i ripescati, le coalizioni e tutti quei meccanismi di ricatto e controricatto che lasciano esterefatti i cittadini e tolgono loro il potere di scelta. Va benissimo ciò che esisteva prima senza obbligo di coalizioni elettorali inutili se imposte per legge, ma con un meccanismo che eviti pericolose migrazioni da Gruppi Consiliari ad altri durante la legislatura, chi vuole cambire si dimetta e si ripresenti coerentemente alle prossime elezioni in una nuova formazione, decideranno i cittadini sul da farsi.
Tre punti che oggi rischiano di essere rivoluzionari, ci saranno politici capaci di avere coraggio?Fatto questo, si torni a votare saranno i cittadini a scegliere la coalizione che dovrà costruire il programma che dovrà comprendere un progetto di sviluppo di questo paese sul lungo termine e allora lì parleremo di altri argomenti.

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martedì 8 luglio 2008

Cattivi pensieri

di Fabrizio Perotto

Quando penso al consigliere Monica Bollini sono assalito da cattivi pensieri.
Ovviamente la malizia conta poco e conta di più il suo percorso politico.
Nel settembre del 2002 il consigliere in questione, allora militante nel Partito Socialista, presentò insieme al compagno Giuseppe Rossi un Ordine del Giorno in Consiglio Grande e Generale che – in quel momento – fece traballare la maggioranza Pss-Pdd-Ap e poi finì per causarne la morte.
Il contenuto dell’OdG sottolineava l’impresentabilità di un Segretario di Stato che ricopriva il ruolo di responsabile delle Finanze quando, nei passati governi, era stato uno dei primi attori nella creazione del famoso “buco di bilancio”.
Quella iniziativa portò alla fuoriuscita del duo bollini-rossi dal Pss mentre il membro di governo bersaglio dell’attacco venne promosso dalle Finanze agli Esteri.
Mossa politica sprovveduta o marchingegno pilotato?
Al contrario di molte persone, pensai che quella denuncia fosse stata dettata più dal pressappochismo politico che da una scelta orchestrata per oscure ragioni.
Le mie convinzioni sulla buona fede del “duetto” furono via via messe in discussione nella campagna elettorale del 2006 quando, assurti al ruolo di “moralizzatori”, attaccarono a più riprese Alleanza Popolare dimenticandosi completamente del vecchio bersaglio, più che mai sulla cresta dell’onda.
Ora, l’eroina della politica locale ha deciso di soccorrere una maggioranza senza numeri per maneggiare, di qui a poco, quel potere che non ha mai avuto. Poco male. Le aspirazioni e i desideri sono umani. Quello che più meraviglia è che dovrà accomodarsi, in Congresso di Stato, accanto a quel personaggio che considerava indegno. Quel personaggio che l’eroina nazionale aveva attaccato anche sulla vicenda dei “lotti di Valdragone”.
Ma che importa? In fin dei conti sono entrambi socialisti. Sì, è vero che la nostra aveva virato per un po’ dalle parti di Alleanza Nazionale ma ora, perbacco, c’è il ritorno alla casa-madre e il ricongiungimento con il collega, ricongiungimento non ancora santificato dalla prova elettorale ma da Sinistra Unita, paladina dei diritti civili.
Saranno i cittadini a legittimare questa “coppia di fatto”. Con la felicità di Sinistra Unita.

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La Notte Buia dei Commercianti

di Erik Casali, Vice Segretario Nuovo Partito Socialista

Sabato, con la seconda Notte Rosa dopo quella dell’anno scorso si è verificato l’ennesimo flop per i commercianti che vivono del Turismo.
Infatti i negozi turistici sono rimasti desolatamente vuoti, colmi solo della rabbia e frustrazione di commercianti stanchi anche delle giornate sempre più infruttuose, con incassi sempre più magri.
La nostra Notte Rosa si è rivelata una enorme festa sammarinese, una replica del 3 settembre, probabilmente apprezzata dai tanti sammarinesi, ma senza ricadute economiche per i commercianti del Turismo, fatto salvo per quei bar che hanno dissetato la gente accaldata,e quei ristoranti frequentati abitualmente dalla gente di San Marino.
Ma questa della Notte Rosa era un’idea nata per aiutare il commercio ed il turismo in difficoltà, se deve allietare le famiglie ben venga ma allora gli si dia un altro nome e si faccia la Notte Rosa in un'altra data, magari la settimana dopo quella della riviera, smettendo di dare tanti soldi 300, 500 mila euro agli organizzatori della Riviera, che si baciano i gomiti con dei gonzi come i Sammarinesi.
Infatti da Rimini, Riccione e riviera sono salite ben poche persone, anche perché sul mare c’erano la Vanoni, Gino Paoli, Renga, Vinicio Capossela e altri artisti pagati anche coi nostri soldi, visto che a San Marino non c’era neanche l’ombra di un cantante. E comunque non hanno potuto salire in Repubblica tutti quelli che erano in riviera perché lì, c’era la stessa identica cosa, anzi meglio!
Smettiamo di prendere in giro i Commercianti con eventi che si devono fare in date diverse e non concomitanti con la Riviera che per fare un esempio,con le sue 145 discoteche contro nessuna delle nostre, ci batte a mani basse.
In attesa delle rituali balle sulle presenze e sul fatturato che ci racconteranno gli osservatori, gli statistici e tutti coloro che mangiano su questi fatti, impariamo da Santarcangelo e dal vicinato che organizzano i loro eventi con personalità ed autonomia, senza andare a rimorchio di chi non solo ha più idee di noi, ma le sa usare meglio e trova anche i ‘pataca’ come noi che gliele paghiamo.
Buona notte, alla notte rosa e alla ennesima Notte Buia dei Commercianti Sammarinesi, sperando che ritorni il mattino appena si sarà fatta piazza pulita della manica di incompetenti che ha nelle mani le sorti del Turismo e del Commercio.

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mercoledì 2 luglio 2008

Questo basta?

di Olindo Galeotti

Vorrei porre alcune domande chi a curato la stesura delle nuove norme e delle nuove sanzione in merito alla circolazione stradale.Perché non sono state inasprite con maggiore forza le sanzioni per chi parcheggia nelle aree riservate ai disabili?Perché non si controlla se chi fa uso del tesserino per il parcheggio disabili ne ha effettivamente la necessità.Perché non si consente alle autorità preposte di poter intervenire, nei parcheggi dei centri commerciali, quando chi non ne ha titolo parcheggia negli spazi riservati ai disabili?Perché non si aumentano le sanzioni per chi manomette i motorini, che sono quasi tutti truccati?Queste, sono solo semplici norme, neanche difficile da far rispettare.Mi auguro che "chi di competenza", possa dare una risposta a queste semplici domande. Con i più cordiali saluti.

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Al Psd va bene tutto, al Paese invece no!

di Erik Casali - Vice Segretario Nuovo Partito Socialista

Incredibile ma vero, dopo giorni di frenetiche consultazioni a tutto campo da parte del Segretario del PSD, emerge un solo fatto certo, e cioè che al PSD va bene tutto.
Il progetto politico del PSD o meglio, di buona parte della Dirigenza di quel Partito, ispirato a sentir loro, ai valori del riformismo, del socialismo, per lo sviluppo del paese, altro non è che ispirato ai valori delle proprie tasche, delle proprie banche, della gestione spregiudicata delle delibere, nel nome del connubio politica affari che è sotto gli occhi di tutti, e che per l’ennesima volta ha mandato in crisi l’ennesimo Governo, e degli ultimi Governi, tutti falliti miseramente, dove guarda caso il Psd c’era e c’è sempre!
Senza di noi non si fa un Governo, ha tuonato a “vivavoce”il leader di quel partito, ma e se fosse proprio li il guaio? Se fosse proprio perché ci sono sempre loro al Governo?
E’ possibile che dopo aver provato tutti i partner e tutte le combinazioni possibili, dopo aver offerto il Governo a tutto l’arco Consigliare, dall’estrema sinistra a Sansovini, le colpe siano sempre degli altri? Quando faranno un bel esame di coscienza questi signori e faranno un passo indietro, lasciando spazio a quelle seconde linee che hanno poche colpe, se non quella di averli sopportati anche troppo, se non quella di non averli ancora mandati a casa?
Molti si domanderanno come mai si parla di centro sinistra se poi va bene fare il Governo con qualsiasi forza politica?
Si saranno accorti anche loro che a chi guida il PSD va bene qualunque soluzione basta restare al potere, fregandosene della sinistra, rimasta per loro solo un paravento, fregandosene dei loro alleati, dei partiti, delle appartenenze, dei cittadini, di un Paese messo male, grazie anche e soprattutto al loro modo di fare politica che privilegia sempre gli interessi personali?
Speriamo che se ne siano accorti tutti coloro che fanno politica, mandando all’opposizione la Dirigenza di questo PSD, che è il malato più grave di questa politica inconcludente, e che solo l’assenza dal Governo potrà eliminare il cancro che lo devasta e tornare a far politica.
Nell’attesa che i Cittadini, appena ne avranno l’occasione, non appena potranno votare, sistemino le cose, mandando a casa certi personaggi, una volta per tutte.

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