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giovedì 10 luglio 2008

Parcheggi: quel 'piccolo golpe' del mese di giugno

di Paolo Giovagnoli - Rifondazione Comunista Sammarinese

Mi viene spontaneo credere che secondo la concezione politica imperante i cittadini sammarinesi che non appartengono ad una determinata «casta», non sarebbero altro che dei numeri, delle pedine da muovere sul tavolo degli scacchi, dei limoni da spremere o, nella migliore delle ipotesi, un popolino da nutrire a bastoni e carote.
Invece, buona parte dei cittadini e lavoratori sammarinesi cominciano ad averne le «bisacce piene e traboccanti», tanto per utilizzare un eufemismo non volgare nei confronti dei sempre nuovi balzelli e polpette avvelenate quotidiane quali scelte che non si capisce bene se siano furbe o approssimative (o entrambe le cose in una sola). Pare siano state sufficienti le timide pressioni di tre sigle delle associazioni di categoria OSLA, USOT, USC per dare il via all’«esproprio» di nove parcheggi dello Stato e confinare gli utenti meno abbienti al parcheggio bunker n. 9 in via Napoleone Bonaparte, pena un balzello di 90 euro mensili di abbonamento.
(Tuttavia se appartieni alla «casta» e puoi permetterti 90 euro mensili di spesa per parcheggiare dove ti pare, per te non cambia niente, se invece non puoi permetterti di scialacquare nel parcheggio, allora devi andare al parcheggione, ma se per ipotesi la tua automobile è BiFuel, cioè Gpl più benzina e quindi a basso potere inquinante, allora sono dolori, perché nel parcheggione coperto le auto Gpl non possono entrare.
Ma fin qui niente di eclatante, saremmo solamente di fronte all’ennesima sequenza di misure autoritarie prese come al solito sulla testa dei cittadini, di recrudescenza nei confronti dei più deboli a cui oramai ci eravamo «quasi rassegnati». Ma la vera chicca sulla questione dei parcheggi sarebbe la giustificazione pubblica la quale anch’essa apprendiamo dalla stampa. Parrebbe che questo «golpe dei parcheggi» sia stato architettato nientedimeno che per «agevolare il flusso turistico» (cioè traffico nelle vie del centro, liberando le strade e diminuendo il traffico con l’utilizzo di navette gratuite, ecc. ecc.). Siamo al paradosso, forse si ipotizza di sostituire il traffico di un tipo, cioè di coloro i quali sono obbligati a recarsi al lavoro, con il traffico di un altro tipo, cioè dando la precedenza di parcheggio a quei soggetti più abbienti, inoltre pare si assuma per buona la proposta avanzata dalle associazioni di categoria e contemporaneamente si tengono all’oscuro i rappresentanti dei lavoratori (i Sindacati pare non ne sapessero nulla sino a cose già fatte).
Insomma, una scelta di politica dei parcheggi alquanto infelice. L’unica speranza sarebbe quella che il nuovo governo in fase di costituzione sia un po’ più attento alle esigenze dei lavoratori e non solo alle pretese di determinate categorie o classi.

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