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martedì 29 luglio 2008

La superstrada San Marino-Rimini

di MarcOne

Un venerdì come tanti altri per pendolari, turisti e sammarinesi che transitano sulla superstrada San Marino-Rimini. Ore 17.31 siamo a Dogana, ore 18.14 siamo a Rimini, 43 minuti di abusi ai danni della Repubblica, ai danni dei turisti, ai danni della nostra economia. Il primo semaforo che si incontra è in territorio del Comune di Ospedaletto e non si conosce il motivo della sua esistenza visto che anche il codice della strada parla chiaro sulla necessità della regolazione del traffico con semafori. Quello in prossimità del Mercatone Uno è, se possibile, ancora peggio. Ma dove casca l'asino è vicino a Ghigi, dove una coda kilometrica arresta il traffico: tutti in fila in un serpentone immobile. Dopo la svolta per la Grotta Rossa ci sono due semafori inutili o forse utili ad interessi particolari. Insomma, mediamente ci vogliono 40 minuti per andare da Dogana a Rimini a causa del fatto che l'Italia si è dimenticata che quella supestrada nasce da un accordo bilaterale per il collegamento veloce fra due Stati con tanto protocollo e di firme e, che nessuno dal Titano gli ricorda l'esistenza. Il rispetto di tali accordi è oggi più che mai necessario per la sopravivenza di tutta l'economia di San Marino ma occorre anche rendersi disponibili a progettare insieme una nuova viabilità, eliminando tutti i semafori, chiudendo gli attraversamenti inutili e costruendo, magari anche con l'aiuto dei denari sammarinesi, svincoli e sovrappassi idonei ai bisogni. Quella strada chiamata super, deve divenire una autostrada veloce con limiti identici a quelli autostradali. Se qualcuno ha voglia di leggere i giornali di questi giorni si accorgerà che per la viabilità del circondario si è fatto e si sta facendo molto, ma per la superstrada, ricordiamo, la seconda più pericolosa dell'Italia, non si è fatto nulla. Sarà anche colpa dei sammarinesi che accettano supinamente di essere multati all'andata e al ritorno, sarà anche colpa dei politici che da anni non fanno alcuno sforzo per riportare gli accordi bilaterali fra due Stati al rango che meritano, nel reciproco rispetto di paesi sovrani e amici.

5 commenti:

  1. é effettivamente un calvario, ma con quale faccia i nostri responsabili alla viabilità (responsabile sarebbe una figura che paga quando sbaglia, esiste da noi?) possono chiedere dopo avere ridotto il tratto sanmarinese a strada di quartiere?

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  2. un responsabile c'è ed è la classe politica ma vi siete mai chiesti nei programmi politici quante ce ne sono scritte di situazioni da sistemare o da provvedere nell'immediato?? Ok detto questo, ma c'è qualche politico che effettivamente si ricorda dell'accordo con i cittadini? i cittadini votano le persone appartenenti ai partiti politici ma poi li avete mai visti lavorare per conseguire e raggiungere qualche obiettivo per la comunità per il "sociale"?
    ri-sistemare l'accordo per la linea veloce Rimini-San Marino è nei programmi di tutti i partiti politici ma poi quando siedono sullo scranno pensano diversamente, ovviamente a loro cosa importa, le multe le pagano come tutti noi comuni mortali, o quando gli sospendono la patente vanno dai conoscenti e la riottengono?? e voi votate sta gente... basta è ora di finirla di votare le solite persone per i favori ottenuti 20 anni fa!!
    E' ora di andare a votare e votare a chi si crede che veramente cambi qualcosa in questo Paese, inerme che si lamenta si ma non trova poi il coraggio di cambiare.
    FACCE NUOVE IN POLITICA NON PIU' QUEI SOLITI 4 STRO....

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  3. Lo stato dei rapporti Ita-RSM sta tutto nell'immagine del guard rail che separa i sensi di marcia. ci stanno le critiche ai politici sammarinesi, ma la responsabilità per quei 20 Km di terzo mondo è da ascrivere interamente all'amministrazione italiana. Vergonatevi zozzoni!

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  4. Se la RSM tramite i suoi politici avesse optato per la ricostruzione della ferrovia (le scuse per il "no" si conoscono quindi evitiamo di ripeterle) oggi saremmo in grado di arrivare a Rimini comodamente e senza stress e chissà, forse oggi avremmo anche dei collegamenti ferroviari con altre citta d'Italia.

    Antonino/Germany

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  5. L responsabilità ci sono ma anche rivangandole non risolviamo il problema d'origine, la nostra arteria principale, la strada che è fulcro di attività economiche, che porta centinaia di migliaia di turisti, sulla quale tutti noi passiamo ogni giorno, necessità di interventi strutturali e non di semplici pezze. La filosofia con cui è stata depauperata va rivista, anche se purtroppo non può essere riportata sulla retta via perché significherebbe radere al suolo molte abitazioni e attività commerciali, una strage.
    Credo che alcuni interventi, almeno in territorio sammarinese di possano e debbano fare.
    Sicuramente lo - sparti traffico - non è idoneo alle dimensioni dei veicoli che transitano sull'arteria stradale, per alcuni camion consiste in un piccolo dosso che non impedisce minimamente lo scavalcamento in caso di incidente.
    I passaggi veicolari a raso devono essere ridotti e segnalati in modo chiaro e inconfondibile, inoltre non ne devono essere creati altri facendo corsie di accelerazione e decelerazione ove possibile.
    Le strisce pedonali vanno convertite in sopra passaggi e sottopassaggi, non come quello di serravalle che è costato oltre un milione di euro (non allo stato fortunatamente) ma molto più semplici ed economici, basta guardare altri paesi (anche la spagna ad esempio).
    Mi fermo qui ma gli interventi radicali possono essere aumentanti e rinforzati, serve volontà politica.

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