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lunedì 30 giugno 2008

Tariffe e moralismo

di "Pietro Franciosi": un cittadino degno di esprimere il proprio parere secondo la Dichiarazione dei diritti dei cittadini e dei principi fondamentali dell'ordinamento sammarinese.

Ancora una volta nel paese c'è chi riesce a lavarsi le mani di fronte ai problemi e alle responsabilità per mantenere il viso pulito di fronte al proprio consenso, invece di assumersi le responsabilità, già in passato nel pieno delle proprie competenze dopo due anni di Governo. Doveva essere nominata l'Autorità di Regolazione per i Servizi Pubblici e l'Energia, e andava fatto in fretta perché altrimenti, il dover proporre quale parte di rappresentanza politica nell'Istituzione competente un aumento delle tariffe, dopo anni di mancato aggiornamento, poteva costare il consenso di quella parte politica che riesce sempre ad architettare astutamente il passaggio delle responsabilità, per fare strategia di crescita del proprio movimento basato sul giustizialismo moralista e del: "sono stati gli altri, noi siamo quelli onesti". In piena onestà intellettuale, occorreva, dopo anni in cui non venivano aggiornate nel più semplice principio economico della partita doppia, le tariffe dei servizi alle utenze sammarinesi, alzare la voce e prendersi carico con responsabilità degli interventi concreti per risolvere l'inefficienza. Quella che oggi appare una situazione non di gestione inefficiente, ma del non avere di anno in anno aggiornato le politiche tariffarie derivanti dall'aumento del costo delle materie prime, in termini economici, gestionali e di pareggio era lì da tempo, ma l'esporsi in qualità di Segretario di Stato con tale problematica alla cittadinanza, quando l'unica semplice soluzione era l'incentivo politico all'aggiornamento tariffario dovuto all'aumento del prezzo delle materie prime, poteva costare il verde consenso. Con questo messaggio si vuole portare all'attenzione della Vs. redazione con quale arroganza si è corsi a creare un'architettura normativa per lavarsene le mani, sottovalutando che, come in tutti i paesi occidentali, le Autorità hanno un'autonomia decisionale, etica, morale, professionale e un'onestà intellettuale e sono e rimangono terze parti autonome rispetto alle Istituzioni e non al loro servizio per le faccende scomode. Si pongono tra il Servizio, su cui vige l'Autorità, la Cittadinanza e le Istituzioni. Per questo motivo una proposta di variazione delle tariffe dovrà essere ponderata a fronte del più completo quadro di visibilità sulla gestione e sulle responsabilità economiche e organizzative dei servizi, scartando le facili presunzioni della politica, in contrasto con i principi istitutivi delle Autorità sui servizi, le quali non eseguono le ambiziose richieste derivanti da responsabilità scomode alla politica stessa. Viene richiesto a questa Autorità di aumentare le tariffe così frettolosamente e in piena Ordinaria Amministrazione, quando l'Istituzione di competenza non si è precedentemente preoccupata tempo per tempo, di fornire in termini legislativi ed economici il pieno adempimento di tutti gli strumenti organizzativi e operativi che intrinsecamente discendono dalla Legge 7 maggio 2008 n.72 per l'Autorità, come la più semplice assegnazione di una sede o di un budget di gestione all'Autorità di Regolazione per i Servizi Pubblici e l'Energia. Quella parte della politica che ha l'arroganza di giudicare e di emettere sentenza andando essa stessa contro il principio tanto inneggiato della separazione dei poteri tra politica e Giustizia, direzione in cui molti passi avanti sono stati fatti e secondo il quale spetta solo alla Giustizia poter emettere a fronte di prove e di un giusto processo una sentenza; quella parte della politica che dopo due anni di Governo e di giurisdizione nelle proprie competenze e funzioni rilascia ogni responsabilità per mantenere lucida un'immagine, si dimostra furba nell'agire, incoerente e strumentale nell'arroganza di giudicare altra politica. Forse questa politica di movimento è troppo legata alla continua ricerca dell'alternativa, della voce dell'intolleranza, dell'intransigenza, del pretesto, del processo politico, dell'insinuazione strumentale alla ricerca dello scredito degli altri per potersi ergere ad onestà ai fini del consenso politico. Quando questo movimento parla di rinnovamento del sistema e della politica lo fa a parole e non nella furbizia dell'agire, basti guardare agli anni di presenza nelle Istituzioni di questo movimento e al presidio che in pochissimo tempo ha insediato gli organi della pubblica amministrazione; per non ricordare la nomina in un C.d.A. per un coniuge portata in Consiglio Grande e Generale da parte di un esponente di questo movimento, quando da sempre si è gridato al clientelismo. Questo movimento ha dimostrato di non saper gestire un'esperienza di Governo facendosi facilmente prendere da facili opportunità di strumentalizzazione per poter dire: "Eravamo al Governo, ma non siamo come gli altri". Passerà alla storia della Repubblica di San Marino l'irresponsabilità nei confronti della cittadinanza per aver interrotto uno storico percorso di cambiamento espressamente indicato dalla cittadinanza, a distanza di soli due anni. Occorre allora allontanare dalle Istituzioni il falso moralismo giustizialista quale mezzo di strumentalizzazione politica e che non appartiene alla tradizione sammarinese.

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mercoledì 25 giugno 2008

Ipocriti o falsi moralisti?

di Giorgio Felici

Che cos’hanno in comune le residenze, i centri commerciali e i casinò? Facile: cozzano tutti e tre contro la “tradizionale mentalità sammarinese”. Quella, per intenderci, del “San Marino ai Sammarinesi”, del “tanto qualcuno ci guadagna” o del più antico “noti a noi ignoti agli altri”. Di per sé sono invece cose che funzionano in tutto il mondo o meglio in tutti i siti turistici del villaggio globale, senza creare particolari problemi a patto che siano inserite in un panorama di norme serie e garantiste e incastonate dell’adeguato contesto di servizi, infrastrutture ed attrazioni diversificate, nel giusto equilibrio della viabilità, dei parcheggi, delle aree verdi e dell’armonia urbanistica. Ma i sammarinesi hanno ragione: da noi questo contesto di serietà manca e così, i casinò potrebbero attrarre la malavita, i centri commerciali suscitare le ire dei commercianti e le residenze rendere il Paese invivibile perché privo dei necessari servizi.
Peccato: un centro turistico per vocazione, se vuol reggere la concorrenza, deve poter offrire molto di più del mordi e fuggi di una volta … Deve poter avere un parco di attrazioni che vanno dal congressuale ai centri benessere, al campo da golf , dai centri storici d’alto livello, alla possibilità, per chi se lo può permettere di vivere in un bel posto come San Marino.
Ecco dunque entrare prepotentemente in ballo la politica, o come penso io, “la rovina ai rovinati”….
La politica, o meglio i politicanti, hanno due grosse colpe delle quali, se non faranno ammenda in tempi rapidi, le conseguenze ricadranno ben presto e molto pesantemente sull’immediato futuro di San Marino.
La prima colpa è quella “storica”, appartenente a tutti i Partiti man mano che si alternano nei ruoli di Governo e di opposizione, di fomentare la “tradizionale mentalità sammarinese” invece di mitigarla, facendo capire alla gente che , purtroppo o per fortuna, il mondo è cambiato.
Ma questa santa crociata contro ogni variazione dello status quo è tutt’altro che in buona fede e così, mentre si predica il vade retro satana contro il casinò ( sul casinò personalmente non sono d’accordo), c’è chi parla con Vienna, chi con Venezia o chi con l’Australia e mentre si ripete con ossessione “San Marino ai Sammarinesi” ci si accorda con i cosiddetti “poteri forti” di cui basterebbe fare due o tre cognomi, per ulteriori speculazioni edilizie.
La seconda colpa è conseguente alla prima: i politici sono così impegnati nei giochetti di potere, nella coltivazione dei loro orticelli e nella predicazione di ciò che è bene e di ciò che è male che non resta loro il tempo di fare politica, quella con la P maiuscola.
Sull’argomento casinò sono 10 anni che si và avanti a fare campagne elettorali , senza avere risolto un bel nulla con l’Italia per quanto riguarda gli obblighi convenzionali che ha San Marino, e non aver indetto uno “straccio” di referendum per “schiantarla” una volta per tutte!!
Non è che i sammarinesi siano tutti stupidi o refrattari ad un moderno sviluppo: è che sono stati educati male dai politici che per “moderno sviluppo” intendono solo quello personale.
.non sarà invece che voler trasferire al pubblico controllo questo sviluppo è uno sgarbo troppo grosso a chi fa i conti con “le macchinette”?? Non sarà che voler intraprendere un’azione educativa dell’opinione pubblica, sulla necessità di violare certi tabù se vogliamo sopravvivere in questo mondo come realtà statuale moderna?
Non sarà forse che i “moralisti” sono ancora una volta in mala fede e che “gli affari” li vogliono fare loro o niente? Ai posteri l’ardua sentenza. Io, da sammarinese, preferirei una San Marino più ricca nella “testa” , con i soldi per fare i parchi, per migliorare la sanità, per fare l’aeroporto, per fare impianti sportivi, per ripensare gli arredi urbani, una San Marino dove per far spesa non si deve andare a Rimini, magari più cosmopolita, ma con il futuro in mano ai nostri figli.
Poco male: Riccione si stà attrezzando bene vedi il nuovo palazzo dei congressi , i Centri benessere li hanno già fatti, la superstrada , purtroppo è un centro commerciale a cielo aperto, le residenze le darà Valle Sant’Anastasio e noi staremo a guardare e, forse, ci renderemo conto finalmente di quante “fanfulle” ci hanno detto coloro che si ergono a difensori di questo Paese….

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Prima, dopo e domani

di Michele Muratori - GSD Giovani Socialisti e Democratici

Nell'antica Repubblica di San Marino, che annovera una storia politica ben più lunga degli ultimi sei decenni, non c'era una Legge per i Giovani (Legge 30 luglio 2007 N.91: Legge quadro per l'attivazione di politiche a favore dei giovani), che ne riconoscesse una partecipazione attiva nel processo decisionale del Governo, ma OGGI C'E.
Non c'era una Legge per l'adozione concreta delle Energie Rinnovabili (Legge 7 maggio 2008 N. 72: Promozione ed incentivazione dell'efficienza energetica degli edifici e dell'impiego di energie rinnovabili in ambito civile e industriale), che permettesse di autoprodurre energia da fonti rinnovabili e di ricavarne anche un ritorno economico oltre che ambientale, ma OGGI C'E.
Non c'era una Legge Elettorale moderna (Legge qualificata 11 maggio 2007 N.1: Disposizioni per la valorizzazione della volontà dei cittadini e per la parità in materia di elezioni e campagne elettorali), ma OGGI C'E.
Non c'era una Legge per prevenire i danni alla salute dei cittadini (Legge 20 marzo 2008 N.52: Tutela della salute pubblica dall'esposizione al fumo di tabacco), ma OGGI C'E.
Non c'era una Legge per aggiornare un codice stradale obsoleto (Legge 20 marzo 2008 N.51: Legge delega per l'adozione di un codice della strada della Rep. di San Marino), ma OGGI C'E.
Non c'era un Regolamento attuativo della Legge per la promozione delle attività di ricerca industriale, sviluppo precompetitivo, innovazione e trasferimento tecnologico per progetti di ricerca nazionali, ma OGGI C'E.
Non c'era una Legge per la valorizzazione delle persone anziane (Legge 7 gennaio 2008 N.1: Carta dei diritti delle persone anziane, tutela e valorizzazione del loro ruolo nella società, ma OGGI C'E.
Non c’era una legge che garantisse il diritto di difesa nella fase preliminare del processo penale (legge 17 Giugno 2008 N. 93: norme sulla procedura penale e sul segreto istruttorio nel processo penale), ma OGGI C’E’.
Non c’era una Legge per prevenire e combattere la violenza nei confronti delle donne (Legge 20 giugno 2008 N. 97), ma OGGI C’E’.
Queste sono solo alcune delle leggi che miglioreranno la vita nel nostro paese, e che contribuiranno a renderlo più libero e moderno.
Non si parlava di progetti di investimento nel sistema economico sammarinese di medio e lungo periodo, come la realizzazzione del Parco scientifico e tecnologico, che potrà offrire enormi potenzialità per il rilancio competitivo della Repubblica. Non si parlava del Forum San Marino, da considerare ovviamente come strumento di partenza di un progetto più esteso, valutandone, nella concertazione pubblica più assoluta, gli elementi più coerenti con la storia e il territorio sammarinese. E c’è ancora qualcuno che lo chiama immobilismo! Come giovane mi chiedo dove siano finiti i valori tanto pubblicizzati, come la stabilità e la governabilità del Paese. Se di fronte a pretesti, o a fatti difficilmente dimostrabili, si fa cadere un Governo a soli due anni da una forte indicazione di cambiamento espressa dal risultato elettorale, facendo tornare il paese, da un pieno processo di cambiamento e miglioramento, ad una preoccupante situazione di stallo. Ma resto convinto che ancora una volta i cittadini sappiano leggere nella più piena lealtà politica e onestà intellettuale, i responsabili di questa situazione strumentalmente instabile.

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lunedì 23 giugno 2008

Lettera aperta

di Marco Podeschi - Aderente al Movimento dei Democratici di Centro

Le pesanti bordate rivolte durante l’ultima sessione consiliare al movimento dei Democratici di Centro e direttamente anche al sottoscritto ritengo meritino una piccola replica.
I dirigenti del PDCS per una serie di pesanti errori di valutazione hanno nel 2006 contribuito a formare l’alleanza fra PSD – AP – SU e poi gettato la base affinché una serie di amici lasciassero il PDCS nel 2007 formando il Movimento dei Democratici di Centro.
La nostra è stata una scelta libera, dettata dalla non condivisione della linea politica di un partito alla deriva, animato solo da vendette personali, con una classe dirigente in profonda crisi.
Sono passati solo due anni, ma ritengo siano difficili da dimenticare il clamore meditatico intorno alla commissione d’inchiesta sul casinò, il caso Scaramella, le valigette all’uranio e gli 007 intorno a San Marino, gli articoli di Panorama, la Stampa, il Corriere della Sera, il Resto del Carlino.
Così come, anche se è trascorso qualche anno in più (2004- 2005) sarebbe troppo semplice ricordare il caso patente per il quale l’allora Segretario di Stato per gli Affari Interni fu costretto alle dimissioni e un membro del Consiglio Grande e Generale si presentò addirittura alla magistratura di Rimini. L’allora capo gruppo del PDCS commentò la vicenda “Il caso patente è stato un colpo basso alla decenza” e continuava dicendo “ L’uso di questa vicenda a fini esclusivamente politici non ha gettato fango sulla mia persona e sul collega Loris Francini, ma ha colpito profondamente con ferocia le nostre le nostre famiglie e le persone a noi vicine esposte a una gogna mediatica per mesi, dove la sentenza di colpevolezza era già stata scritta dagli stessi accusatori”.
E’ passato qualche anno ma le persone nel PDCS sono sempre le stesse ed allora fa specie sentire dal C.G.G. alzarsi dal gruppo DC livore, accuse gratuite e attacchi rivolti anche a titolo personale ad alcuni amici dei Democratici di Centro.
Anche noi cari democristiani di ieri e di oggi abbiamo delle famiglie, una dignità e sentirci etichettare come traditori, vassalli, persone ricompensate con incarichi, persone che hanno sottoscritto un patto affaristico - politico ci offende, dandoci un etichetta che ne ieri ne oggi ci appartiene.
La cosa mi pare poi addirittura incredibile se le accuse vengono da personalità politiche al centro di vicende molto discusse come il caso ATEL, il caso centro oncologico, il caso valigetta all’uranio, il caso Scaramella o da chi ha addirittura nella politica un lavoro ventennale ed è stato anche involontario attore in un celebre cortometraggio realizzato da Alleanza Popolare nel 1998.
E’ semplice lanciare generiche accuse dai banchi del Consiglio, completando l’opera anche con un sistematico lancio di fango nel privato alzando illazioni, maldicenze condite con velate minacce.
Lasciare il Partito Democratico Cristiano Sammarinese è stato per me, come per altri amici, un atto doloroso ma necessario poiché la dirigenza del Partito era in preda a uno stato di confusione e non rappresentava, ne rappresenta i valori ideali del PDCS.
Chiedo ai dirigenti del PDCS di ieri e di oggi di interrogarsi perché ad esclusione del Segretario Valentini i Segretari Politici del PDCS negli ultimi 20 anni hanno lasciato il partito (Menicucci, Lonfernini, Morri), chiedo ai dirigenti del PDCS se hanno capito perché dal 1992 amici di area DC hanno fondato: Alleanza Popolare, Alleanza Nazionale, Popolari Sammarinesi, Biancoazzurri, Noi Sammarinesi, Democratici di Centro e Europopolari.
Non ho capito qual’è la differenza fra chi ha fondato i DdC e gli amici che hanno fondato gli altri movimenti, non ho capito perché i DdC sono dei “banditi” e gli altri ex DC hanno quasi avuto dei meriti a lasciare il partito di origine, non riesco a capire perché si dice : “La San Marino dei vip, delle persone con le macchinone e le ville, è andata in fumo perché il giochetto è venuto alla luce”, quando il caso lotti, zone residenziali per i vip, maxi albergo con casinò e spa a Murata, campo da golf erano parte di un progetto proposto dai dirigenti DC di ieri e di oggi.
Potrei continuare per pagine e pagine a ricordare promesse, dichiarazioni di dirigenti del PDCS di ieri e di oggi, ma mi pare evidente che chi ci lancia delle accuse, con “la bava alla bocca” non ha né la coerenza, né l’armadio sufficentemente vuoto da ingombranti ricordi di una vita politica intensa e tumultuosa.
Un ultimo inciso, le nomine effettuate dal Consiglio Grande e Generale sono ripartite proporzionalmente fra i gruppi e la mia nomina a Presidente dell’AASS rientra in questa logica, mi sorprende l’atteggiamento del PDCS che se da un lato propone talvolta per nomine anche candidati senza i titoli necessari, dall’altro attacca gratuitamente semplici cittadini che hanno la sola colpa di non essere più iscritti alla Democrazia Cristiana.

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...e così Cappuccetto si mangiò la nonna

di Stefano Rondelli (AP)

Mettendomi nei panni di un cittadino estraneo al mondo attivo della politica mi chiedo cosa in questi giorni abbia potuto pensare accendendo la radio sul consiglio o leggendo qualche articolo sul giornale.
Storie raccontate da personaggi con visioni completamente diverse e opposte. Viene da ridere a pensare che l'analisi di due anni di governo di centro-sinistra sembra mutare continuamente nei racconti di una parte rispetto alle altre. É incredibile, questi personaggi alcuni cosi bravi a parlare che descrivono delle saghe diverse ma che a sentirle non puoi dire quella vera e quella no, sembrano tutte cosi reali, è evidente che la verità è una e che qualcuno sa mentire senza pudore non solo davanti ai colleghi consiglieri ma soprattutto davanti al paese.
É come se si raccontasse la storia di capuccetto rosso in varie versioni. Qualcuno dice che è capuccetto che si mangia la nonna e il lupo salva tutti, oppure che il cacciatore spara a tutti e si va a bere una birra. La differenza però e che qui sappiamo qual'è la vera versione, e tranquillamente riconosciamo chi mente.
Ma non è finito qui. Due giorni a ripetersi le stesse cose, le stesse accuse. Vogliamo fare un breve, brevissimo riassunto di quelle lunghe ore di parlantina.
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venerdì 20 giugno 2008

Prima di tutto!

di Erik Casali, Vice Segretario Nuovo Partito Socialista

Sono poche le cose da fare per il prossimo Governo, la prima su tutte, il recupero del rapporto con l’Italia, che non è mai stato così difficile, serio e gravoso, per non dire inesistente.
A Roma, il prossimo Governo che dovrà avere come membri politici spendibili, dovrà mandare un rappresentante agli esteri che sia a posto, che non rappresenti gruppi o potentati economici ma rappresenti il suo paese, una persona che abbia il coraggio e si possa permettere di guardare negli occhi il Ministro Italiano Frattini.
Prima di andare alla Farnesina però, il nuovo Governo dovrà nominare il nuovo vertice di Banca Centrale, Presidente e Direttore, affidando gli incarichi a cavalli di razza dando così certezza e respiro alle nostre Banche sotto assedio.
Nel frattempo il Tribunale, su precisa richiesta del nuovo Segretario alla Giustizia, dovrà aprire un indagine sui fatti che hanno visto coinvolte le nostre Banche a tutela dei risparmiatori, del sistema bancario sammarinese, e delle Banche stesse, anche quelle coinvolte e dei suoi dipendenti, (quelli perbene)
Dovranno emergere i colpevoli, dovrà essere fatta giustizia e poi chiudere una pagina vergognosa per i Sammarinesi e farne tesoro, come monito per il futuro.
Si dovrà dimostrare all’Italia che San Marino è Sovrano ed esercita la propria sovranità, facendo vedere che polizia, magistrati, e Istituzioni si muovono di concerto, senza attendere l’imbeccata dall’Italia o che esploda un qualsiasi scandalo, pagandone poi micidiali conseguenze, sul piano economico e non ultimo su quello morale.
Qualche personaggio di basso livello, sia esso un Consulente, un Diplomatico, un Dirigente, un Politico o altro ancora andrà allontanato, e che la lezione sia di monito a tutti.
Solo dopo aver dimostrato anzitutto ai Sammarinesi, che chi guida il Paese è persona corretta e moralmente intoccabile, si potrà andare dai vicini di casa italiani per trattare il nostro futuro con la franchezza tipica dei vecchi Sammarinesi, usando se serve anche la forza di dar un pugno sul tavolo per difendere la sopravivenza di San Marino e dei suoi abitanti

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Solo le elezioni

di Paolo Forcellini - Direttore di Ambiente

Ascoltando moltissimi dei sessantaquattro interventi previsti ( una volta prima della ridicola riforma del Congresso di Stato non sarebbero state più di 58), tenuti dai Consiglieri durante la seduta dell’ultimo C.G.G. sul tema della crisi di Governo, sicuramente molti avrebbero preferito ascoltare la romantica e piacevole musica che quotidianamente ci propone la stazione di San Marino Classic , salvo quando appunto manda in onda le sedute consiliari. Interventi che denotano, salvo pochissimi, la scarsa fantasia politica di chi ci rappresenta ,da una parte coloro che plaudono alla crisi di governo, dall’altra coloro ,che persa la poltrona, si scagliano contro il partito artefice della di tale caduta .Tutti interventi uguali per un dibattito programmato e sentito nell’arco dei decenni trascorsi . Stesse teorie, stesse motivazioni , stesso modo di esprimersi , stessi strafalcioni , nulla …assolutamente nulla di nuovo. Insomma una nuova crisi, ormai abbiamo perso il conto, nonostante i proclami di governabilità fatti durante la campagna elettorale. Nonostante ciò nessuno ha saputo, o furbescamente voluto, dire la sua su una eventuale ed auspicabile immediata risoluzione. Ma allo stato attuale delle cose, sia numericamente che politicamente sembra impossibile trovare un comune denominatore per mettere su una pur claudicante coalizione, che peraltro avrebbe vita brevissima. Non resta pertanto , con i cittadino consenzienti, a dire il vero pochi, perché molti si sono allontanati da questo modo di far politica, che andare ad elezioni anticipate con un governo balneare , e votare magari in concomitanza con le elezioni amministrative, con i due poli che si sono formati in questa ultima settimana, ma che ancora nessuno ha è avuto il coraggio di formalizzare. Due poli naturali che si sono assemblati dopo la caduta del Governo, con qualche assestamento interno ai partiti ma che rispecchia la situazione attuale che vede finalmente accasarsi partiti dagli stessi ideali, affini fra loro, con le stesse storie e stesse radici. Solo uno di questi sembra essere fuori dal coro. Ma chissà…In politica tutto può succedere. E a San Marino ne abbiamo viste di cotte e crude. Basta pensare alla legge “omnibus”. Tutto dire!

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giovedì 19 giugno 2008

Legge contro la violenza alle donne: storico traguardo

di Giovanna Gobbi – Sinistra Unita
Se ci si dovesse attenere ai fatti puri e semplici accaduti in queste due ultime settimane, verrebbe da augurarsi crisi di governo più frequenti. Nel giro di poche sedute consiliari un parlamento praticamente in via di smobilitazione, ha approvato una serie di provvedimenti tutti di straordinaria importanza e urgenza. Come donna, e lasciate che ancora oggi sia possibile dirsi donna con una punta di antropologico orgoglio, non posso che felicitarmi con il Consiglio Grande e Generale e con tutti quanti, uomini e donne, hanno lavorato al progetto di legge contro la violenza alle donne e di genere. Forse per la prima volta nella storia di questa Repubblica, non sono leggi italiane a imporci tardivi e imbarazzanti adeguamenti legislativi sui diritti delle donne, ma in perfetta linea con la sensibilità europea si approva una legge che fa di San Marino un paese più moderno, rispettoso dei principi del diritto laico e democratico, in sintonia con le direttive dell’Unione Europea, del Consiglio d’Europa e dell’Unesco, sul riconoscimento di una realtà crescente di forme di violenza fisica, psicologica ed economica, spesso di matrice culturale e ideologica, che vanno codificate e sanzionate per quello che sono, atti ignominiosi e ingiustificabili.
La cultura maschilista, che tanto male ha fatto alle donne da sempre, da oggi ha un ostacolo in più. E anche se abbiamo la fortuna di vivere in un paese che ha sepolto da decenni l’ascia della discriminazione più bieca e feroce nei confronti delle donne e non solo, sappiamo benissimo quanti siano in realtà i casi di violenza domestica ancora non denunciati, i casi di stalking taciuti, i casi di mobbing sul lavoro tenuti segreti per paura di ulteriori terribili conseguenze. In tempi di grandi trasformazioni sociali, di esodi biblici dal sud al nord del mondo, di fronte alla grande difficoltà ma anche alla necessità di costruire ponti anziché muri tra culture e popoli diversi, la fonte della legge è ancora una fondamentale prerogativa del diritto di cittadinanza da condividere insieme, aldilà degli schieramenti politici e delle barricate di facciata.

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martedì 17 giugno 2008

La guerra dei Roses

di Giorgio Felici

Micheal Douglas , interprete magistrale della coppia scoppiata , che finisce in tragedia. Eccezionale metafora di quello che sta succedendo nell’”inferno” della politica sammarinese!
Accoppiamenti che scoppiano , si erano giurati eterno amore , ma non sono durati neanche 2 anni.
Fughe e tradimenti descritti con parsimonia di particolari dai “poveri” traviati e traditi.
Ognuno ha la sua “pillola” guaritrice , e allora si “separa” e si mette in proprio, poi si pente e ritorna a casa . Un andirivieni pazzesco , quasi fosse una immaturità o forse una senilità avanzata , del nostro arcipelago dei partiti…
Elezioni! Elezioni! Si gridava sino a una settimana fa! Adesso forse no! O forse sì ! A seconda dei casi!! Arriveranno a dirsene di cotte e di crude , promesse mancate , programmi gettati alle ortiche!!
E la gente impotente ascolta , noi figli di questa “guerra tra scoppiati” che continuiamo a subire , malgoverno, mancanza di responsabilità, incoerenza, saltatori del fosso, saltimbanchi, falsi politici,
NOI figli di questa terra , assistiamo da troppo tempo a litigi , insulti, bassezze da comari e di conseguenza ingovernabilità e irresponsabilità all’ennesima potenza.
La tragedia è che nessuno si preoccupa dei cittadini, delle famiglie e dei loro bisogni.
Nonostante questo , ringraziando Dio, la nostra comunità và avanti, con le 20mila persona che tutte le mattine vanno a lavorare , con le famiglie che si occupano dei loro figli e dei loro vecchi, con le imprese che devono andare avanti in ogni caso, in definitiva una forza che non riceve più nessuno stimolo dalla politica , che manda avanti questo paese.
Facciamola finita , si vada ad ELEZIONI ANTICIPATE , quelle poche persone responsabili rimaste
Si rendano conto che non ci sono alternative che possono ridare ossigeno e aria da respirare a questo paese.

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Università di San Marino ai sammarinesi?

di MarcOne

Ho seguito su Tribuna le lettere (oggi 17.06) sull’argomento insegnanti sammarinesi nella nostra Università. Commenti in ampie parti condivisibili come quello di A. Stacchini e in parte contraddittori.Fermo restando che è chiaro che ogni professionalità si misura sul merito e non sulla nazionalità…Non mi torna il passaggio: “ …dobbiamo cercare di raggiungere almeno il livello italiano di qualità didattica….”, perché tutti sanno che l’università italiana, pur avendo picchi di eccellenza in vari ambiti, è una delle peggiori nel Mondo proprio per la qualità didattica, per la disorganizzazione, per la carenza di ricerca e per il modo in cui si diventa insegnante, cioè in grane misura attraverso le baronie, le spinte e tutti i metodi escluso quello meritocratico. Quindi, prendere a riferimento tale modello nel metodo e nel merito, mi sembra il primo errore da evitare in assoluto. Concordo invece su molte altre cose. E’ importante che fra i giovani si discuta di questo ed è importante che si citino modelli diversi dall’Italia. Per esempio, si potrebbe riferirsi ai modelli dell’università inglese o americana ed alle best practice UE, cos’ come si potrebbero attivare delle relazioni didattiche con esse per dare respiro alla nostra università e farla uscire dal giogo della penisola.Suggerisco inoltre di far avere cospicui denari ai giovani che scelgono la strada accademica (che per la verità oggi non è possibile come percorso sammarinese, ma solo in Italia), evitando di copiare pratiche italiane su iter e paghe, ma riferendosi a quelle dei paesi anglosassoni dove del resto vanno a studiare tutti i rampolli delle famiglie che se lo possono permettere. Così, oltre ai benefici culturali e accademici si potrebbero instaurare relazioni umane, commerciali e culturali di ogni tipo e in tal modo i sammarinesi sarebbero più liberi di avere persone preparate che insegnano nel finalmente nostro Ateneo. Il problema è predisporre un iter per diventare insegnante che oggi non c'è e verificare se quelli esistenti sono davvero in grado di farlo.Lei Direttore che ne pensa, vista la sua profonda conoscenza di questo mondo?

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giovedì 12 giugno 2008

W la coerenza. Punti di vista

di MarcOne

Egr. Direttore
oggi, i soliti partigiani, si sperticano per esaltare la coerenza di AP. Punti di vista!
Allora, sono andato a rivedere le fonti:

25/04/2008 - una maggioranza che, nonostante tutto, lavora
26/05/2008 - confronto fra le forze di maggioranza
Alleanza Popolare Ufficio Stampa:"...Alla luce di ciò, Ap ha aderito ad un accordo di natura operativa secondo cui la sessione consiliare di giugno sarà dedicata alle seconde letture di provvedimenti importanti - a cominciare dal progetto di legge sul giusto processo - mentre quella di luglio vedrà la votazione della legge obiettivo. Saranno questi provvedimenti a testare la tenuta della maggioranza.".

Oggi è il 12 giugno e AP ha ritirato la delegazione di governo, ora ai più sembra che "l'accordo di natura operativa" cui AP aveva aderito il 26 maggio, non sia coerente con il ritiro della delegazione che di fatto nega ogni accordo e possibilità di testarne la tenuta.
In pochi riescono a capire dove sia la coerenza di AP, basta leggere i comunicati stampa e le dichiarazioni dei suoi leader per rendersi conto che quando Ap fa le profezie, queste poi si avverano. A forza di sparare sul governo e sugli alleati e dire che tutto va male e che i cattivi sono gli altri...La profezia si è avverata: il governo è caduto per mano di AP. E' utile anche ascoltare i commenti di tutte le altre formazioni di governo per capire che anche SU, notoriamente vicina (sic!) ad AP non solo abbia invitato ad un ripensamento, ma perfino apertamente criticato la mossa di AP denunciandone tutta l'irresponsabilità politica. Fallimento di un governo, l'ennesimo in pochi anni. E adesso, largo ai grandi strateghi...

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Similes cum similibus congregantur!

di Paolo Forcellini…direttore Ambiente

Come era prevedibile, dopo le dichiarazioni altisonanti fatte durante la campagna elettorale sulla necessità di governabilità del nostro paese , ecco l’ennesima crisi di Governo , anche questa dovuta alla scarsa adattabilità di convivenza di partiti aggregatasi per il solo scopo di punire ed isolare il “dragone”, così definito nell’ultimo Consiglio Grande e Generale ciò che resta dell’ex partito alleato ( allora era un gattino), più che per affinità politica , affinità d’intenti e programmi. Inutile credere che partiti di estradizioni diverse, di diverse culture, dalle diverse storie e percorsi possano adattarsi le une alle altre per tempi lunghi , magari per intere legislature. “Al lupo cui viene fatto indossare un frac prima o poi viene sempre fuori la coda “. E cos’ è, e così sarà per sempre, come sempre lo è stato. Inutili le democratizzazioni, le revisioni, i ripensamenti i distinguo. Chi nasce tondo no può morire quadrato. Ecco perché le coalizioni non possono prescindere da ciò, dal fatto di guardarsi prima di fare scelte affrettate o magari dettate dal momento , scelte che prima o poi necessariamente ,venuti i nodi al pettine , impongono di nuovo strade diverse , strade più percorribili per ciascuno ,strade percorse negli anni da coloro che hanno fondato e fatto la storia di quei partiti e che difficilmente vi ci si scostavano. Ecco allora la necessità di pensarci bene , specialmente in questo periodo che vede il varo della nostra nuova legge elettorale e che non permette errori o ripensamenti . Allora sì che ci sarà più governabilità ed anche se si schiudono “ le uova del dragone “ una volta scelta la propria coalizione, indietro non si torna. E San Marino, la sua economia, il suo difficile momento storico hanno bisogno di questa tanto acclamata governabilità .

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mercoledì 11 giugno 2008

13° Congresso CDLS, senza più stupore …

Alberto Casali
-Ex iscritto CDLS e iscritto CSDL , ma senza gratificazione-

Nei giorni scorsi sui quotidiani sammarinesi si sono succedute tante dichiarazioni di circostanza sul 13° Congresso della CDLS. Dichiarazioni soprattutto di funzionari che si autocelebravano, nulla più; pochi gli interventi di privati cittadini che ormai non credono più alle favole del sindacato.
Favole scontate che sarebbero ottime per qualsiasi assise del genere, come la difesa dei diritti del lavoratore, l’impegno per l’inserimento nel mondo del lavoro dei giovani, alle quote rosa, per finire con la migliore… che si è poi tramutata anche in una modifica allo statuto e cioè il limite di tre mandati dirigenziali approvata all’unanimità.
Beh, che dire… non ci sono parole! Ormai si è arrivati alla drammaturgia, al surrealismo Pirandelliano. Non mi stupisco più da anni, ma ho avuto un sussulto leggendo l’intervento, su questo giornale, della delegata Loredana Mazza, che ha espresso dei dubbi e definito questa assise una” farsa”, (seppur con un leggero senso dubitativo).
Beh cara delegata, sono contento che finalmente in mezzo a tante certezze qualcuno abbia dei dubbi, perché come dicevano Cartesio e soci “La verità scaturisce dal dubbio”. Una verità che purtroppo non alberga più da tempo in queste associazioni, che sono diventate sistemi autoalimentanti e che non svolgono più lo scopo per cui erano nate.
Associazioni collaterali alle logiche di partito, funzionari che fanno il proprio lavoro non per vocazione (come dovrebbe essere) ma solamente in difesa del proprio posto super pagato (si guardano bene dal lasciarlo per tornare sui propri posti di lavoro).
Un sistema auto-poietico che riproduce se stesso al suo interno, coprendo il tutto con le votazioni dei funzionari definite “democratiche”, dai congressi fino ai semplici rappresentanti, tutto è già deciso, visto che è il sindacato che propone sempre i nomi.

Ma come si fa a credere a questi sindacati, come si fa a credere alle esternazioni di questi signori ? Le parole sono belle, ma quasi mai a queste corrispondono fatti concreti.
Alcuni esempi ?? Partendo dall’ultimo punto delle esternazioni di cui sopra, si modifica lo statuto per porre un limite di tre mandati ai funzionari: e poi cosa succede ? Beh, una cosa ridicola e cioè il netto contrario! Il Segretario Generale (Marco Beccari) si ricandida e viene rieletto visto che è in carica solo dal 1991. Cosa conta lo statuto se non viene rispettato?
Gli statuti del ’75 delle due Confederazioni, enunciano entrambi (la C.S.d.L. all’art. 7 e la C.D.L.S. all’art. 15) le incompatibilità di carattere politico, ma continuamente si vedono funzionari sindacali in riunioni di partito. E allora?
Altri esempi ?? Per le donne e i giovani tanto decantati nell’ultima assise, non vi è nulla di nuovo, tanto meno carriera a meno che non si sia nelle grazie di qualche politico, non contano i diplomi, le lauree o i master. Al sindacato non si è mai visto stracciarsi le vesta nessuno per questo, anzi al proprio interno chi ne sa meno (e non dà così fastidio) molto spesso è premiato. Lo dimostra quanti pochi laureati siano nel direttivo e quanta poca formazione si faccia per mettere in condizione i giovani rappresentanti sindacali di elevarsi fino a diventare funzionario. …ma anche qui, come si può pretendere di essere tutelati da persone che a mala pena hanno la terza media e non hanno mai fatto nulla di concreto per i giovani, ad es. consigliare gli studenti nella scelta delle facoltà ??
- Beh del resto in un paese dove siedono in Consiglio come Deputati dei personaggi che parlano come pescivendoli e ortolani del più periferico mercato, non credo si possa aspettare di meglio nella vita sociale di tutti i giorni. In fondo il Governo è lo specchio del popolo. O mi sbaglio ?? -

Ora termino questa mia dissertazione citando Manuel Bianchi, un 19enne operaio che ha aperto i lavori del 13° congresso della Confederazione Democratica, e che sembra essere preso come simbolo per la rinascita di un nuovo sindacato, che avrà nelle sue priorità la cura dei giovani.
Caro Manuel non ti fare illusioni e soprattutto non farti usare, hai chiamato il sindacato “questo sconosciuto” giustamente, e sconosciuto rimarrà. Sconosciuto anche ai lavoratori, visto che questo sindacato non va più sui posti di lavoro da decenni (anche per paura credo, visto il clima), troppo preso dal mantenimento dei propri privilegi.

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martedì 10 giugno 2008

Trasparenza: cittadini non fatevi i fatti vostri

di Giacomo Volpinari

I Franchi tiratori assediano il nostro Consiglio Grande e Generale.
La situazione politica del nostro paese è in stato più che confusionale, e i cittadini per dirlo in modo dialettale “ non ci stanno capendo più niente”.
Mi viene spontaneo rivolgere alla popolazione e ai politici stessi una semplice domanda: Ma la chiarezza e la trasparenza dove sono?
Collegandomi alla Costituzione vigente in Italia:
L’evoluzione nella storia ha portato alla formulazione dell'art. 67 nella C.I (così detto divieto di mandato imperativo) dispone che «ogni membro del parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato», ossia riceve un mandato generale da parte del corpo elettorale, il quale non è suscettibile di iniziative di revoca né da parte dell'ambito territoriale (collegio) che l'ha eletto, né da parte del partito di affiliazione; mandato generale il cui rispetto non può essere sindacato in termini giuridici (così come invece avviene per il mandato previsto dal Codice civile), ma solo (eventualmente) in termini politici, nelle forme e nei modi previsti dalla Costituzione (quindi, principalmente, con le consultazioni elettorali).
Logicamente la presenza del vincolo di mandato comporterebbe una continua paralisi del sistema politico, a causa dell’impossibilità da parte del politico di soddisfare il singolo cittadino.
Quindi il politico deve governare con serenità come meglio crede ma in nome del programma per il quale è stato votato dagli elettori, e deve essere corretto e trasparente nelle scelte nei confronti di questi ultimi.
Questa introduzione per denunciare quelli che nel lessico del diritto si chiamano i Franchi Tiratori, ossia coloro che tacitamente vanno contro al programma politico sposato, e anche alle proprie affermazioni pubbliche e che hanno mandato in crisi il governo di San Marino in più occasioni e non solo quello del nostro paese. Noi tutti sappiamo che in Consiglio Grande Generale esistono due tipi di votazioni, una Palese ovvero per alzata di mano, che è quella che garantisce la trasparenza, e una per Palle, ovvero voto segreto su richiesta di almeno un Consigliere.
Quest’ultima purtroppo è quella maggiormente utilizzata nelle votazioni dell’Assemblea , ed è scorretta nei confronti del cittadino perché non da la possibilità a quest’ultimo di verificare le posizioni assunte dal politico al quale a dato i proprio voto.
La cosa che rende questa metodologia veramente non trasparente è , come accennato sopra, che basta la richiesta di un solo Consigliere per far si che la si adotti.
Se almeno la richiesta fosse a maggioranza semplice (1/2+1 presenti), si chiarirebbero chi sono i cosiddetti Franchi Tiratori, che in dibattito nella maggior parte delle occasioni si esprimono in un modo poi votano all’opposto, cosi da non rendere trasparente la loro posizione.
Questo è la causa degli innumerevoli scivoloni che aggrediscono le maggioranze di governo.
Come si fa a parlare di trasparenza nei confronti dei cittadini???

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Perchè siamo arrivati a questo punto

di Elisabetta

Perché siamo arrivati a questo punto?
Perché si dichiara la rinuncia ad un progetto come atto di dovere per il Paese?
Quale atto doveroso riporta tutto ad uno stop che durerà mesi?
Perché si vuole far passare questo atto come unico passaggio necessario alla vigilia dell’approvazione di una serie di progetti di legge che si è contribuito a creare e perfezionare negli ultimi mesi ?
Ci sono voluti appunto mesi per elaborare le leggi che verranno proposte in prima e seconda lettura a questa seduta consiliare, si è anche attraversata una crisi di governo con la volontà evidente di andare avanti, sennò i modi e i tempi di restarne fuori c’erano.
Perché si sentono tanti discorsi sulla morale e sulla moralità?
Nessuno può ergersi censore della morale degli altri perché spesso è lui stesso il primo ad errare, si accusa di avere poca volontà nel portare avanti una coalizione quando forse si è i primi a non volerlo fare e non intendo far parte di un gregge ma comunque proporre le proprie idee nei luoghi del confronto e del dialogo e non su giornali comunicati e conferenze stampa.
Perché la discussione dei commi di una legge deve riguardare invece attacchi personali lasciando la strada della discussione politica?
Perché si deve continuare con perfide frecciate personali senza rendersi conto che forse quello che è bene per se non è il bene del paese?
Come possono dei Segretari di Stato, in quanto ministri della Repubblica abbassarsi a critiche personalistiche verso altri membri della propria maggioranza?
Finchè ricoprono quella carica rappresentano la maggioranza intera, quando arrivano a criticare apertamente e inderogabilmente in Consiglio e in Congresso il lavoro di quella maggioranza o meglio ancora arrivano ad attaccare persone
allora c è solo una soluzione che diventa a quel punto atto dovuto e concreto, ma un atto dovuto non ad un idea superiore di stato ma a stessi e alla propria coerenza
ed atto concreto perché se si è così convinti che non esistano più le condizioni non ci sono conferenze stampa di minaccia, ma un azione concreta appunto di lasciare quello a cui non si appartiene più
così può sembrare che logorati dall’ invidia di non essere partiti di maggioranza relativa, si debba attaccare chi lo è con l unico mezzo che si ha a disposizione, minare il lavoro che si è fatto con tanta fatica con una politica del terrore tenendo in scacco la maggioranza con un pugno di voti che poco o nulla hanno a che fare con la politica e il paese.

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lunedì 9 giugno 2008

Lo Studio Ambrosetti e le bufale colossali

di MarcOne

Egregio Direttore SMN, onesti cittadini,tutti coloro che hanno assistito e letto i documenti del San Marino Forum 2008, hanno capito bene 3 cose: che nonostante le fanfare, i professoroni (per la verità non tutti) sono stati capaci di utilizzare un gergo inappropriato, insultando categorie e onesti cittadini, hanno solo ricopiato tutte le vecchie idee già note da tempo, hanno svolto una bella "marchetta" editoriale in nome e per conto dell'ANIS e non a favore della Repubblica ed i suoi cittadini.Scorrendo le 248 pagine (gran parte dedicate ad altro) del rapporto balza agli occhi una analisi molto superficiale del nostro paese, chi ha scritto, infatti, dimostra di non conoscerlo e di non saper scattare una fotografia oggettiva, ma distorta dai racconti di parte. Le accuse gratuite su tutto il sistema San Marino vengono da cittadini di uno Stato che prima di insegnare agli altri cosa e come devono fare, potrebbero pensare al loro: l'Italia. Un paese allo sbando totale, precipitata agli ultimi posti delle graduatorie UE, sorpassata alla grande da Spagna e altre Nazioni, uno Stato che quanto a legalità, innovazione e trasparenza non credo abbia nulla da insegnare. Uno Stato che purtroppo ci infanga ogni giorno con assurdità di ogni tipo, vedi solo le recenti questioni con le banche, che ogni giorno ci invia delinquenti, mafiosi e spioni alla ricerca di evasioni IVA, rendite facili e consulenze. Un rapporto quello di Ambrosetti che di professionale non ha nulla e dimostra ancora una volta di sposare esclusivamente le politiche dell'ANIS che vorrebbe fare di San Marino una Montecarlo, ma che l'ANIS stessa non ha la forza culturale per farlo, non ha i cervelli, è la prima istituzione cui piacciono i monopoli, le rendite di posizione ed è la prima a resistere al cambiamento vero. Un paese, quello auspicato da Ambrosetti-ANIS dove dovrebbe aumentare la presenza forense, dove la sottomissione sammarinese ai consulenti ed ai grandi gruppi esterni dovrebbe essere totale e incondizionata, dove le infrastrutture diventeranno proprietà di aziende italiane esentate dalle tutte le tasse per 15-20 anni, i sammarinesi spazzati via dalla PA dovranno andare a lavorare all'estero o, diventare flessibili, e lavorare nelle aziende ANIS le quali faranno, udite, udite, concorrenza a quelle dell'oriente con un basso costo del lavoro, efficienza giapponese, orari da navi negriere e salari da fame. Insomma, cari sammarinesi, basta con gli stipendi alti e la qualità della vita elevata, torniamo indietro di 50 anni, o all'estero oppure in catena di montaggio a lavorare. I sammarinesi, e la storia lo testimonia, hanno sempre preferito fare e sbagliare da soli, anziché essere aiutati a sbagliare, hanno sempre preferito risolvere i loro problemi con la saggezza montanara, non hanno alcun bisogno di consigli prezzolati e sono stati capaci di liberarsi da oppressori interni come da quelli esterni. E' vero sono stati anche sottomessi, ma per brevi periodi e, grazie alle loro capacità hanno rimandato a casa gli invasori e saccheggiatori.L'impianto dello studio Ambrosetti è minato alle sue fondamenta dalla mancanza di conoscenza di San Marino e dei suoi sistemi cardine. Nessuna parola sull'accesso alla UE, come se fosse trascurabile la scelta di andarci o meno. Le soluzioni per la PA non sono date, né scenari compatibili con un dimagrimento per portarla almeno a pari della media UE. Insomma, ricettine di corto respiro, semplici tracce che qualunque sammarinese leggermente obiettivo, avrebbe certamente scritto con maggiore accuratezza. In questo senso è pienamente condivisibile il comunicato dell'USOT che fotografa bene questa attività del Forum. Ma una ragione, forse, l'unica, c'è nel progetto ed è intrinseca nello stesso momento in cui è stato commissionato: la politica ha fatto, ma soprattutto non fatto, negli anni (anni '90 quando l'ANIS era già l'ANIS) in cui era necessario fare, si è evitato di prendere decisioni importanti che ancora si rimandano ed è per questo motivo che tutti possono inventarsi uno studio su San Marino, perché mancano le politiche adatte allo sviluppo del paese, la politica latita perché è troppo presa da casino si, casino no, quando invece i punti nodali fondamentali sono altri.C'è veramente da meravigliarsi come la SUMS e altri importanti enti si prestino a giochini di questo tipo, che sono solo capaci di alimentare polemiche senza costrutto, infangare San Marino ed i suoi operatori e non dare alcuna soluzione ai problemi reali, una operazione che tutti i sammarinesi hanno ben compreso e vedremo il prossimo anno cosa saranno capaci di inventarsi per denigrare ulteriormente il nostro paese.

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martedì 3 giugno 2008

Proposito di stabilita' o ego personalistico?

di Francesca Busignani

Siamo ai nastri di partenza ormai da troppo tempo, alcuni politici sono “in fuori giri” costantemente. I rapporti fra i vari partiti di Governo sono talmente tanto labili da non capire più neppure cosa vogliono realmente al loro interno. C’è chi pensa giustamente ad una nuova compagine, concettualmente coesa, numericamente stabile. C’è chi fa l’indifferente ma sotto sotto ha già pronta “l’artiglieria pesante”; c’è chi s’impegna per poter creare le giuste corrispondenze trasversali nel rispetto reciproco delle parti per poter far ripartire il Paese. In sintesi c’è chi si sta adoperando, a ragion veduta, per creare una nuova coalizione. Se questo non avvenisse, in ultima analisi, ci si deve orientare verso elezioni anticipate poiché, visto l’operato di parte dell’attuale alleanza di Governo, queste due soluzioni sono le uniche che hanno la forza di ridarci stabilità. Le elezioni, nel qual caso non ci fosse la volontà o la possibilità di trovare sinergie che rendano stabile il Paese, potrebbero essere l’unica soluzione. Asserisco potrebbero per due semplicissime motivazioni. La prima è che ci si adoperi per giungervi in linea con la nuova legge elettorale creando due coalizioni con programmi ben strutturati, realmente fattibili. Aggregazioni blindate nell’articolazione delle parti e nei programmi e per far ciò ci vogliono i tempi d’attuazione confacenti. La seconda è che sarebbe auspicabile finalmente vedere, affiancata a qualche navigato statista, una classe politica nuova, d’ampie vedute, di buon senso, non appesantita da vecchie realtà. Non con del personalismo sterile, ma con un forte carisma che possa rilanciare il Paese con nuova linfa e “mosse” vincenti. Una compagine sicura che, pur avendo propri interessi, perché tutti abbiamo i nostri interessi, non li anteponga ma anzi li adoperi come spinta propulsiva per l’utile collettivo. Con la nuova legge elettorale e quindi con la formazione di due schieramenti ben definiti, non si dovrebbe più assistere al solito balletto delle parti, che serve solo a qualcuno per continuare imperterrito ad usare questo Paese a suo uso e consumo, non tenendo minimamente conto del volere della popolazione, dello sgretolamento della nostra identità e dell’incessante evoluzione dei tempi. Assodato ciò, non ci resta che attendere l’ulteriore mutare della situazione nella speranza che la risicata fiducia dei sammarinesi nella politica non si esaurisca a causa di certuni che, non volendo fare un passo indietro, privilegiano il proprio ego al bene della collettività.

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lunedì 2 giugno 2008

Corsi e ricorsi

di Paolo Forcellini, direttore…. Ambiente

Sono passati quarant’anni ed ecco di nuovo riaffacciarsi un nuovo ’68 ! Il sentore lo si è avuto immediatamente subito dopo le elezioni Italiane che hanno visto stravincere il “ centro “ con la contemporanea scomparsa della sinistra radicale, la vera sinistra, la sinistra dei lavoratori, non quella dei signori da salotto, non il surrogato di Veltroni, non quella dei cattocomunismi . Alcuni esponenti di quella sinistra perdente hanno pubblicamente ed onestamente riconosciuto che una sinistra radicale non può governare in comproprietà con forze moderate in un’area centrista, una sinistra che non riesce più a scendere nelle piazze, che non riesce più ad organizzare masse di lavoratori, ormai sfiduciati e diffidenti, non può che essere perdente. E così è stato come così è lo stato per l’estrema destra, che sta vivendo, pur su sponde ed ottiche diverse le stesse medesime problematiche. Ecco allora da ambo le parti la voglia e la nostalgia di riproporsi con scontri, come quelli di allora, guarda caso avvenuti ultimamente proprio in una sede universitaria, nello specifico la Sapienza di Roma, scontri che se presi in scarsa considerazione , come sul dirsi sotto gamba , potrebbero essere il germe di ben altri e più gravi scontri che potrebbero far rivivere un secondo ‘68, magari oggi con il sol scopo far rialzare la testa a quella destra e quella sinistra bocciate via via nel tempo dal susseguirsi delle varie tornate elettorali, e poter di nuovo riportare sotto le rispettive bandiere tutti coloro che ultimamente se ne sono allontanati. Un ritorno alle origini per riproporsi sulla ribalta politica , per ribadire la loro presenza pur fuori dal parlamento. Saremo informati su nuovo cortei , con cariche di polizia, vetri dei negozi infranti, cassonetti della mondezza bruciati, macchine ribaltate per le principali via delle principali città Italiane ? Sentiremo dire di scioperi a go’ go’ che i rispettivi sindacati riorganizzeranno per riassemblare il mondo del lavoro e far rinascere l’amore per la lotta di classe ? Si terranno ancora le interminabili fumose, caotiche e chiassose assemblee nelle sedi universitarie dopo le loro occupazioni e minacce a questo o a quel docente con i soliti stantii slogan scritti sui muri’.? Vedremo ! Certo che i segnali e certi recentissimi avvenimenti non sono tranquillizzanti! Vedremo, nella speranza per loro di non doversi preparare ad un’altra stagione di lotte.

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