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mercoledì 11 giugno 2008

13° Congresso CDLS, senza più stupore …

Alberto Casali
-Ex iscritto CDLS e iscritto CSDL , ma senza gratificazione-

Nei giorni scorsi sui quotidiani sammarinesi si sono succedute tante dichiarazioni di circostanza sul 13° Congresso della CDLS. Dichiarazioni soprattutto di funzionari che si autocelebravano, nulla più; pochi gli interventi di privati cittadini che ormai non credono più alle favole del sindacato.
Favole scontate che sarebbero ottime per qualsiasi assise del genere, come la difesa dei diritti del lavoratore, l’impegno per l’inserimento nel mondo del lavoro dei giovani, alle quote rosa, per finire con la migliore… che si è poi tramutata anche in una modifica allo statuto e cioè il limite di tre mandati dirigenziali approvata all’unanimità.
Beh, che dire… non ci sono parole! Ormai si è arrivati alla drammaturgia, al surrealismo Pirandelliano. Non mi stupisco più da anni, ma ho avuto un sussulto leggendo l’intervento, su questo giornale, della delegata Loredana Mazza, che ha espresso dei dubbi e definito questa assise una” farsa”, (seppur con un leggero senso dubitativo).
Beh cara delegata, sono contento che finalmente in mezzo a tante certezze qualcuno abbia dei dubbi, perché come dicevano Cartesio e soci “La verità scaturisce dal dubbio”. Una verità che purtroppo non alberga più da tempo in queste associazioni, che sono diventate sistemi autoalimentanti e che non svolgono più lo scopo per cui erano nate.
Associazioni collaterali alle logiche di partito, funzionari che fanno il proprio lavoro non per vocazione (come dovrebbe essere) ma solamente in difesa del proprio posto super pagato (si guardano bene dal lasciarlo per tornare sui propri posti di lavoro).
Un sistema auto-poietico che riproduce se stesso al suo interno, coprendo il tutto con le votazioni dei funzionari definite “democratiche”, dai congressi fino ai semplici rappresentanti, tutto è già deciso, visto che è il sindacato che propone sempre i nomi.

Ma come si fa a credere a questi sindacati, come si fa a credere alle esternazioni di questi signori ? Le parole sono belle, ma quasi mai a queste corrispondono fatti concreti.
Alcuni esempi ?? Partendo dall’ultimo punto delle esternazioni di cui sopra, si modifica lo statuto per porre un limite di tre mandati ai funzionari: e poi cosa succede ? Beh, una cosa ridicola e cioè il netto contrario! Il Segretario Generale (Marco Beccari) si ricandida e viene rieletto visto che è in carica solo dal 1991. Cosa conta lo statuto se non viene rispettato?
Gli statuti del ’75 delle due Confederazioni, enunciano entrambi (la C.S.d.L. all’art. 7 e la C.D.L.S. all’art. 15) le incompatibilità di carattere politico, ma continuamente si vedono funzionari sindacali in riunioni di partito. E allora?
Altri esempi ?? Per le donne e i giovani tanto decantati nell’ultima assise, non vi è nulla di nuovo, tanto meno carriera a meno che non si sia nelle grazie di qualche politico, non contano i diplomi, le lauree o i master. Al sindacato non si è mai visto stracciarsi le vesta nessuno per questo, anzi al proprio interno chi ne sa meno (e non dà così fastidio) molto spesso è premiato. Lo dimostra quanti pochi laureati siano nel direttivo e quanta poca formazione si faccia per mettere in condizione i giovani rappresentanti sindacali di elevarsi fino a diventare funzionario. …ma anche qui, come si può pretendere di essere tutelati da persone che a mala pena hanno la terza media e non hanno mai fatto nulla di concreto per i giovani, ad es. consigliare gli studenti nella scelta delle facoltà ??
- Beh del resto in un paese dove siedono in Consiglio come Deputati dei personaggi che parlano come pescivendoli e ortolani del più periferico mercato, non credo si possa aspettare di meglio nella vita sociale di tutti i giorni. In fondo il Governo è lo specchio del popolo. O mi sbaglio ?? -

Ora termino questa mia dissertazione citando Manuel Bianchi, un 19enne operaio che ha aperto i lavori del 13° congresso della Confederazione Democratica, e che sembra essere preso come simbolo per la rinascita di un nuovo sindacato, che avrà nelle sue priorità la cura dei giovani.
Caro Manuel non ti fare illusioni e soprattutto non farti usare, hai chiamato il sindacato “questo sconosciuto” giustamente, e sconosciuto rimarrà. Sconosciuto anche ai lavoratori, visto che questo sindacato non va più sui posti di lavoro da decenni (anche per paura credo, visto il clima), troppo preso dal mantenimento dei propri privilegi.

1 commento:

  1. Epifanio Troina
    - ex iscritto CDLS -

    Egregio Sig. Alberto Casali, sono pienamente d'accordo con Lei riguardo il suo articolo.

    In merito all'ultimo paragrafo traspare evidente che non sappia che il giovane Manuel sia figlio di un dirigente sindacale CDLS.

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