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lunedì 9 giugno 2008

Lo Studio Ambrosetti e le bufale colossali

di MarcOne

Egregio Direttore SMN, onesti cittadini,tutti coloro che hanno assistito e letto i documenti del San Marino Forum 2008, hanno capito bene 3 cose: che nonostante le fanfare, i professoroni (per la verità non tutti) sono stati capaci di utilizzare un gergo inappropriato, insultando categorie e onesti cittadini, hanno solo ricopiato tutte le vecchie idee già note da tempo, hanno svolto una bella "marchetta" editoriale in nome e per conto dell'ANIS e non a favore della Repubblica ed i suoi cittadini.Scorrendo le 248 pagine (gran parte dedicate ad altro) del rapporto balza agli occhi una analisi molto superficiale del nostro paese, chi ha scritto, infatti, dimostra di non conoscerlo e di non saper scattare una fotografia oggettiva, ma distorta dai racconti di parte. Le accuse gratuite su tutto il sistema San Marino vengono da cittadini di uno Stato che prima di insegnare agli altri cosa e come devono fare, potrebbero pensare al loro: l'Italia. Un paese allo sbando totale, precipitata agli ultimi posti delle graduatorie UE, sorpassata alla grande da Spagna e altre Nazioni, uno Stato che quanto a legalità, innovazione e trasparenza non credo abbia nulla da insegnare. Uno Stato che purtroppo ci infanga ogni giorno con assurdità di ogni tipo, vedi solo le recenti questioni con le banche, che ogni giorno ci invia delinquenti, mafiosi e spioni alla ricerca di evasioni IVA, rendite facili e consulenze. Un rapporto quello di Ambrosetti che di professionale non ha nulla e dimostra ancora una volta di sposare esclusivamente le politiche dell'ANIS che vorrebbe fare di San Marino una Montecarlo, ma che l'ANIS stessa non ha la forza culturale per farlo, non ha i cervelli, è la prima istituzione cui piacciono i monopoli, le rendite di posizione ed è la prima a resistere al cambiamento vero. Un paese, quello auspicato da Ambrosetti-ANIS dove dovrebbe aumentare la presenza forense, dove la sottomissione sammarinese ai consulenti ed ai grandi gruppi esterni dovrebbe essere totale e incondizionata, dove le infrastrutture diventeranno proprietà di aziende italiane esentate dalle tutte le tasse per 15-20 anni, i sammarinesi spazzati via dalla PA dovranno andare a lavorare all'estero o, diventare flessibili, e lavorare nelle aziende ANIS le quali faranno, udite, udite, concorrenza a quelle dell'oriente con un basso costo del lavoro, efficienza giapponese, orari da navi negriere e salari da fame. Insomma, cari sammarinesi, basta con gli stipendi alti e la qualità della vita elevata, torniamo indietro di 50 anni, o all'estero oppure in catena di montaggio a lavorare. I sammarinesi, e la storia lo testimonia, hanno sempre preferito fare e sbagliare da soli, anziché essere aiutati a sbagliare, hanno sempre preferito risolvere i loro problemi con la saggezza montanara, non hanno alcun bisogno di consigli prezzolati e sono stati capaci di liberarsi da oppressori interni come da quelli esterni. E' vero sono stati anche sottomessi, ma per brevi periodi e, grazie alle loro capacità hanno rimandato a casa gli invasori e saccheggiatori.L'impianto dello studio Ambrosetti è minato alle sue fondamenta dalla mancanza di conoscenza di San Marino e dei suoi sistemi cardine. Nessuna parola sull'accesso alla UE, come se fosse trascurabile la scelta di andarci o meno. Le soluzioni per la PA non sono date, né scenari compatibili con un dimagrimento per portarla almeno a pari della media UE. Insomma, ricettine di corto respiro, semplici tracce che qualunque sammarinese leggermente obiettivo, avrebbe certamente scritto con maggiore accuratezza. In questo senso è pienamente condivisibile il comunicato dell'USOT che fotografa bene questa attività del Forum. Ma una ragione, forse, l'unica, c'è nel progetto ed è intrinseca nello stesso momento in cui è stato commissionato: la politica ha fatto, ma soprattutto non fatto, negli anni (anni '90 quando l'ANIS era già l'ANIS) in cui era necessario fare, si è evitato di prendere decisioni importanti che ancora si rimandano ed è per questo motivo che tutti possono inventarsi uno studio su San Marino, perché mancano le politiche adatte allo sviluppo del paese, la politica latita perché è troppo presa da casino si, casino no, quando invece i punti nodali fondamentali sono altri.C'è veramente da meravigliarsi come la SUMS e altri importanti enti si prestino a giochini di questo tipo, che sono solo capaci di alimentare polemiche senza costrutto, infangare San Marino ed i suoi operatori e non dare alcuna soluzione ai problemi reali, una operazione che tutti i sammarinesi hanno ben compreso e vedremo il prossimo anno cosa saranno capaci di inventarsi per denigrare ulteriormente il nostro paese.

2 commenti:

  1. Anche io, caro MarcOne, ero al forum, e non ne ho perso una sola battuta né alcun intervento (come testimonia la nostra corrispondenza on-line in tempo reale su SMN); forse anche io ho capito alcune cose, e per esempio, che 10 governi in 10 anni sono un po’ troppi (figuriamoci 11!), che bisognerebbe alleggerire la PA e la burocrazia, enfatiche, lente ed arretrate, che dobbiamo snellire le regole dell’economia e del mercato (soprattutto quello del lavoro), altrimenti lo si congestiona e perde il suo già modesto appeal, tanto per citare alcuni dei nostri malanni.
    Non mi ritengo assolutamente un fan dell’ANIS, ma non sono affatto contrario alla diagnosi, alla prognosi e neppure alle tante ricette (i 15 punti inderogabili) dell’Advisory Board del Forum suggerite per far guarire al più presto la nostra malata San Marino.
    Stimo economisti del calibro di Lucio Stanca, di Franco Bassanini e soprattutto di Nicola Rossi, lucido, moderato e lungimirante, e non mi sembrano persone capaci di offendere chicchessia. Abbiamo invece già da un anno dovuto imparare a convivere con la ruvidezza di De Molli, anche se talvolta si tende ad incolpare il povero medico che è stato incaricato, dallo staff clinico che ci ha diagnosticato i nostri gravi mali, di comunicarci con estrema chiarezza e onestà la nostra grave condizione, come fosse lui la crudele causa delle nostre malattie.
    Non vorrei invece che ci ammalassimo anche della ormai diffusa “sindrome di NIMBY (Not In My Back Yard)”, ovvero di non volerci sentir dire che tocca proprio a noi cominciare dal nostro spazio (talvolta quello privato) la cura necessaria ad una pronta guarigione!
    Grazie per il suo intervento.

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  2. Gentile Direttore,
    apprezzo il servizio puntuale e aggiornato, peraltro l'unico esistente, che SMN ha fatto sul Forum ed auspico che continui sulla strada tracciata. Le sue posizioni a riguardo delle ricette e delle cure sono certamente condivisibili, lo sono molto meno, poichè viziate alla base quelle di coloro si spacciano per professionisti ed invece copiano ricette lontane e le riutilizzano male per vendere un servizio a San Marino. De Molli docet. In questo senso vorrei ricordare un tentativo analogo anni addietro di soggetti forensi tipo Nomisma finiti nel nulla e lautamente pagati dai sammarinesi. Cito anche la nota USOT oggi apparsa sui giornali che mi pare eloquente. Il fatto più incredibile è che la maggiorparte di questi che ci dovrebbero insegnare come far per... Non hanno studiato abbastanza San Marino e i loro riferimenti generici quanto scopiazzati alla meglio, non hanno alcuna efficacia poichè politicamente irrilevanti e professionalemente di bassa qualità. Non metto in discussione le persone, ma i risultati delle loro supposte ricerche. Infine, ciò che manca non sono tanto i progetti , i tecnici e la tecnocrazia,ma una volontà politica, una statura dei politici che attualmente non hanno e, sopratutto, dei sammarinesi tutti che fino ad ora sono stati incapaci di chidere a gran voce una svolta nel senso riformatore. A mio avviso gli anni '90 sono stati deleteri per il fatto e per il non fatto. Oggi si sarebbero dovuti raccogliere i frutti positivi della semina fatta allora ed invece raccogliamo ben altro. Questo intervento dei supposti salvatori della patria, perdipiù forensi, mi puzza molto e non ci vuole un genio per verificare che le loro tesi sono fotocopiate dall'ANIS, quindi, quando l'industrialismo vuole potere i cittadini devono solo temere perchè, a fianco dei governi anni '90 l'ANIS ha già fatto soffrire il paese ed avuto isuoi vantaggi competitivi...

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