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mercoledì 30 settembre 2009

Dolcegramma per Mongo...

di MarcOne

Ci risiamo, Tremonti spara ancora le sue patacate sui Media e non perde occasione per mettere pressione su San Marino, nonostante ci siano le prove che non solo non si commettono reati, ma che addirittura abbiamo già una certificazione internazionale di paese vistuoso.Le bufale di Tremonti: troppo contante rispetto alla popolazione, ma da quando perseguire la ricchezza è reato? Se abbiamo più auto di lusso è perchè siamo più ricchi di voi e, sopratutto, non evadiamo tasse e siamo molto più onesti di voi italiani. Evasori di IVA, sono sempre i suoi concittadini gli evasori, noi abbiamo altre imposte e le paghiamo tutte fino all'ultimo centesimo, siamo anche contenti di pagare perchè sappiamo come vengono utilizzati i denari per una migliore sicurezza e stato sociale, sicuramente, migliore dell'Italia. Certo difficilmente verremo a prendere lezioni in Italia sulla finanza o sul commercio dove la politica è inserita a piene mani come dimostrano i continui scandali che vedono coinvolti, partiti e uomini politici in tutte le regioni della penisola.

Hanno fatto di tutto per eliminare il libretto al portatore, mentre in Italia esiste ancora, delle due l'una: o l'Italia non è così virtuosa e si dovrebbe allineare a quanto richiesto da Moneyval e OCSE oppure qualcuno ha preteso l'eliminazione dei libretti a San Marino nella speranza di metterci in difficoltà, ma dopo 2 ore è rimasto deluso.
Nemmeno l'Azerbaijan ha ricevuto tante pressioni internazionali, opportunamente pilotate dai tremontisti italioti, per una presunta anomalia da paradiso fiscale unicum, e mi risulta che in quel paese di traffici ce ne siano parecchi come si evince dalle cronache e dai rapporti e fra questi è facile trovare droga, armi, denaro sporco ecc, ma le interviste e le misure adottate per l'Azerbaijan pare siano state molto più docili rispetto al tratamento riservato a San Marino, non solo, secondo il Tremonti pensiero i feroci sammarinesi devono essere sottoposti ad ulteriori verifiche di qualità sugli accordi che egli ha deciso seduta stante.
Da ultimo, l'accordo del 1939 fra Italia e San Marino prevede ampiamente che si possano depositare reciprocamente ricchezze nei rispettivi Stati, quindi, al momento, nessun reato viene commesso da nessuno. Solo quando un trattato internazionale viene sospeso unilateralmente e con grave colpa da una delle parti contraenti, l'Italia, senza evidenti ragioni, allora si può parlare di fuori legge e far west, si ma in questo caso di una violazione arbitraria di accordi fra Stati sovrani che normalmente sarebbe passata come un grave atto e considerata nelle opportune sedi internazionali e questa vicenda ci dovrà passare prima o poi nelle sedi opportune.
Tutto questo polverone per sapere poi che San Marino ospita solo una infinitesima parte delle cosidette ricchezze italiane e per di più sono tutte alla luce del sole. Perchè Giulio Tremonti non alza la voce alla stessa maniera con Lussemburgo e Svizzera?

Mario Venturini ancora parla? Nei comunicati stampa egli accusa spesso gli avversari politici di turno di aver perso la testa e di sindrome ossessiva, ma forse lui dovrebbe ricordare di aver dichiarato un reddito annuale di 2.000 euro nelle recenti elezioni politiche, così come è stato pubblicato sulla stampa. Dopo tutti i paroloni e le ramanzine sulla moralità, etica e stuppidagini varie sugli altri, dovrebbe rivolgere le riflessioni a sè stesso. Ancora Venturini parla?

Giovani del Forum
Una strana lettera contro il "vecchio" presidente Chiaruzzi sottoscritta anche da alcuni rampolli aderenti a partiti e/o movimenti giovanili di partiti politici i quali scrivono: " ..elevare il discorso alla dimensione etica..." e fra gomme e cancelleria si arriva ad un appello ad un esame di coscienza ai partiti " che hanno considerato il FdG una terra di conquista, minando con le loro ingerenze una delle poche inizitive Statali a favore dei giovani".
Primo: fare politica è cosa nobile. Secondo: molti giovani del FdG fanno politica nei partiti è questo è pure nobile. Terzo: perchè solo alcuni possono fare politica nei partiti e altri no? Un comunicato strumentale, confusionario e di vecchio stampo, dai giovani ci si aspetta molto di meglio che sterili polemichette invidiose, dischi già sentiti e risentiti con accuse su etica e morale, guarda caso che provengono sempre da chi come taluni, era candidato con AP, ma è stato trombato a tutti i livelli, ma non vuole accettare il verdeto democratico. I giovani si dovrebbe davvero inrterrogare a fondo su cosa significa democrazia, libertà e cultura.

Pentiti
Adesso viene fuori un pentito che aveva amici i governanti di San Marino e un direttore di banca alla fine degli anni '90, si legge. Tutto possibile, per carità. Pentiti ad orologeria che attendono oltre 10 anni per parlare e che destabilizzeranno sicuramente, non solo San Marino, ma anche il caso Moro.
Ma chi ha detto che il pentito dentro ad una fila di verità non possa inserire anche qualche compiacente bugia per far contento qualcuno?
E chi ci garantisce che questi continui riferimenti e interesse sul tema San Marino e Mafia non siano pilotati ad arte per minare la credibilità di un paese cui alcuni danno la caccia per impossessarsene definitivamente?

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Inutili trionfalismi

Di Amilcare Barca

Francamente, non ho capito i trionfalismi a cui si sono lasciati andare gli aderenti al patto per San Marino sulle recenti decisioni di Moneyval e OCSE.
San Marino, Stato la cui sovranità, nessuno a livello internazionale tranne l’Italia, mette in discussione, ha risposto a quello che la comunità internazionale chiedeva. Cioè ha operato secondo quanto richiesto senza usare nemmeno tanta fantasia. ha legiferato nella materia mancante perchè la legiferazione era iniziata prima di questo governo e alla fine si è visto riconoscere che aveva fatto quanto richiesto. Questo è quanto o almeno dovrebbe esserlo. Invece i micropartiti si sentono in dovere di parlare a nome delle tradizioni sammarinesi e di tutti i sammarinesi, tralasciando il fatto che per San Marino non cambia assolutamente nulla anche con il si del Moneyval e degli accordi previsti dall’Ocse e personalmente ritengo che San Marino non aveva nessun motivo di essere inserito in liste oscure.

Se San Marino avesse uno sbocco sul mare i trionfalisti potrebbero avere anche ragione ma così non è. San Marino si trova all’interno di un altro stato in compagnia di un altro ben più potente microstato. l’anomalia se così vogliamo chiamarla sta nel fatto che noi potremo firmare tutti gli accordi che vogliamo con Samoa, Andorra e via dicendo ma i nostri rapporti commerciali e finanziari sono e rimangono per oltre il novanta per cento con l’Italia ed è quindi con l’Italia che dobbiamo trovare un modus operandi a meno che si voglia tornare indietro nel tempo quando si firmavano accordi sui contingenti di merci.
Noi siamo un enclave e come tale veniamo trattati. Veniamo trattati bene se ci sono interlocutori credibili, veniamo trattati a pesci in faccia se gli interlocutori non sono credibili o peggio inadeguati. Addirittura con il riconoscimento degli organismi internazionali che erano dovuti, le cose con l’Italia potrebbero addirittura peggiorare. Perciò attenzione a fare del trionfalismo senza motivazioni.
Karl Popper riteneva una sfortuna per uno Stato avere troppi partiti perchè porta a governi di coalizione di cui nessuno è responsabile, inoltre non ha nessun valore cercare di rispecchiare le opinioni della popolazione proporzionalmente alla rappresentanza degli stessi partiti.
Con la vicina italia le cose sono messe peggio di come si voglia fare credere con buona pace dei micropartiti e dei loro inutili comunicati.

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lunedì 21 settembre 2009

Nei momenti di crisi si vede se i politici sono cavalli di razza o ronzini

di L'Infedele
Mentre da molti mesi impazza il teatrino sulla firma del trattato con l’Italia, emerge la grande debolezza di San Marino dovuta allo stato confusionale diffuso e alla incapacità di costruire una linea difensiva mettendo in pista un progetto di uscita dalla doppia crisi che stiamo vivendo. È oggi ormai inutile ritornare sui guasti enormi prodotti dalla vecchia politica. Bisogna guardare avanti e creare nuove opportunità. Bisogna smetterla con le inutili guerriglie, con i giochetti della secretazione dei testi e con la presa in giro delle schede. È fin troppo chiaro che il nuovo governo non ha migliorato, come voleva far credere, i rapporti con la vicina Italia la quale sulla moralità, sulla trasparenza e sulla correttezza è inflessibile; che qualsiasi sarà la conclusione, il nuovo trattato cancellerà i vecchi pilastri su cui San Marino ha allegramente prosperato senza pensare al futuro; che, in definitiva, il re è nudo.

Chiunque pratica la politica o segue un po’ la vita pubblica ha percepito da tempo che il periodo della cuccagna è finito per sempre. Ma subentra la delusione quando si osserva una maggioranza impietrita, inattiva e plaudente mentre attende una firma che non cambierà di una virgola la situazione, se non in peggio. Quando si assiste ad una parte di opposizione che tiene una linea velleitaria e parolaia per coprire strumentalmente le pesanti responsabilità del passato. Quando il governo fa finta di sorprendersi per certe emergenze e crede di fare una grande politica con un piccola denuncia, con qualche revoca di licenza, con annunci continui dannosi per il Paese e che assomigliano tanto al cane che abbaia alla luna. Naviga al buio tra gli scogli. L’unico raggio di luce l’ha offerto il progetto per il settore bancario e finanziario proposto al Consiglio G. e G. dal segretario di Stato per le Finanze, con l’unico limite di essere settoriale e non inserito in un progetto complessivo per uscire dalle nebbie e realizzare la nuova San Marino. Di fronte ad una situazione molto problematica evidenziata crudamente dalla cassa integrazione e dall’assestamento di bilancio che prevede una diminuzione di quasi ottanta milioni di entrate tributarie e un buco di bilancio di oltre 51 milioni, manca una strategia a breve e medio termine per salvare quanto di serio e buono esiste nel Paese e per avviare le indispensabili riforme. L’anno perso, mentre Esteri e Finanze cercavano di tamponare la crisi dei rapporti con l’Italia, è un danno pesante e non recuperabile. Può diventare gravissimo con lo scudo fiscale ter e se gli USA dovessero scegliere una via della ripresa con la strategia dell’inflazione e del dollaro debole causando ripercussioni negative sull’intera Europa. Purtroppo non si vedono né una precisa volontà politica, né il coraggio di una svolta radicale per rilanciare l’economia, senza la quale avremo brutte sorprese. Sul breve, basterebbe adottare il metodo di governo della programmazione di bilancio nell’ambito di un progetto con poche priorità: a) Ristrutturazione generale del bilancio dello Stato per il riequilibrio della spesa pubblica nella misura di due punti all’anno e per nuovi e chiari obiettivi della spesa di investimento verso la formazione, l’innovazione e la ricerca; b) riconversione pilotata dei settori produttivi e dei servizi per acquisire nuova competitività e per garantire una buona occupazione a tutti i sammarinesi; c) impostazione di nuove relazioni industriali e concertazione per la riforma dei contratti di lavoro e per entrare nella modernità; d) inizio di concrete relazioni esterne per raggiungere accordi di cooperazione economica e commerciale; e) attuazione del progetto per le attività bancarie e finanziarie; f) utilizzazione parsimoniosa del territorio risolvendo prioritariamente i problemi delle famiglie senza abitazione, adottando il sistema della perequazione, impostando un piano per la costruzione delle infrastrutture essenziali; g) riposizionamento internazionale della Repubblica entrando nell’area della legalità, della correttezza e della trasparenza. Nessuno può negare le difficoltà e la complessità del momento. Ma è proprio nei momenti difficili che si vede se i politici sono cavalli di razza o ronzini.
L’INFEDELE

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venerdì 18 settembre 2009

I piccioni e la fava

Di Antonio Fabbri – L’Informazione

Che Tremonti voglia fare cassa appare chiaro. Che lo voglia fare con una pubblicità mediatica di paladino anti-evasione quando in passato verso i furbetti non era stato poi così rigido, appare altrettanto lampante. Che lo stia facendo anche e soprattutto a spese di San Marino lo si può chiaramente constatare. Abbiamo già avuto modo di fare ipotesi sul perché Tremonti non abbia ancora firmato gli accordi che, a livello tecnico, a quanto si sa sono pronti da ben prima dell'estate.
Adesso viene fuori — è notizia di ieri — che la durata dello scudo potrebbe ridursi a novanta giorni. Conferma o meno di questa voce, che avvalorerebbe ulteriormente l'ipotesi, la sostanza delle cose comunque non cambia. Cioè che Tremanti vuole prendere due piccioni con una fava.
Da un lato, quindi, fare cassa con il gettito del rimpatrio di capitali. Firmando prima dello scudo avrebbe invece consentito la regolarizzazione di questi denari, considerato che l'accordo contro le doppie imposizioni su base Ocse e quello di collaborazione fiscale non avrebbe più visto come fuori legge in quanto controllabile, che aveva i propri denari investiti o depositati a San Marino. Evitando di firmare troppo presto si è garantito il gettito dello scudo. Dopo, poi, con gli accordi e lo scambio di informazioni otterrà comunque i nomi di chi non ha scudato e potrà fare compiere ai suoi uffici le verifiche che ritiene opportune. Un doppio risultato con uno sforzo tutto sommato relativo, strappando il massimo possibile da San Marino. E se appare ormai chiaro che i due piccioni andranno in mano a Tremanti e all'Italia, i sammarinesi cominciano ad avere una idea, neppure troppo vaga, di dove finirà la fava.

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giovedì 17 settembre 2009

Prima che sia troppo tardi

di MarcOne

Cappotto, termocappotto, controcappotto...
Un emendamento ad un decreto per il risparmio del'energia che consente di applicare il cappotto sui tetti ha visto la maggioranza accogliere un significativo emendamento dell'opposizione il qale probabilmente cambierà le sorti della nostra economia !!
Ma fuori dalle battute ironiche, occorre veramente prendere atto che questa classe politica ed in particolare la maggioranza non ha la cultura e nemmeno il metodo per arrivare ad un accordo onorevole con l'Italia. Ieri qualcosa si è saputo e di quel poco che è stato portato a conoscenza del pubblico, sono già dolori, lacrime e sangue.
I dubbi aumentano perchè pare che il Consiglio Grande si sia trasformato in un gruppo di 60 tecnici anzichè 60 animali politici eletti per fare il bene del paese, ovvero una maggioranza che abbia un chiaro progetto politico utile al paese. Ma la Repubblica pare essere tornata indietro di 20 anni quando con gli stessi metodi gatti sbancava Andreotti, cioè metteva le prime catene alla Repubblica, ovvero gettava le basi per giungere ad oggi.

Con lo stesso metodo di allora, un uomo solo, privo di credibilità esterna ed estera, tenta nuovamente il colpo utile solo a salvare la sua immagine e non certo i sammarinesi, l'economia, il futuro di questo paese. Ma come? Non bastano i casi Scaramella, il dossier Ghiotti? Non bastano le evidenze che stanno emergendo giorno dopo giorno a capire che il gatto (e la volpe) sta svendendo il paese per salvare se stesso?
Ma se da una parte ciò può accadere per avidità e pavidità, la ragione altra è quella politica, cioè la mancanza di un progetto di maggioranza che impedisca a San Marino di capitolare davanti ad un semplice discorso di un Ministro di un paese, ovvero la mancanza di una linea politica e principi concreti, tangibili, fatta progetto e attuati nella pratica.
Abbiamo davanti agli occhi tutti i piccoli Stati i quali stanno negoziando con lungimiranza un passaggio graduale ad un nuovo sistema con significativi punti che consentiranno loro una nuova autonomia e sopratutto la continuità di una peculiarità non solo geografica, ma culturale e politica cioè di un modello che come noi, non ha mai sposato le cause degli evasori ma ha solo avuto una tassazione più leggera e una serie di meriti nei dispositivi sociali e redistributivi i quali hanno permesso di prosperare nella ricchezza.
Oggi la maggioranza vuole rendere San Marino schiava dell'Italia in nome di non si sa quale politica e di una presunta colpa precedente... Di cosa ci dovremmo vegognare noi? Piuttosto se colpe ci sono state sono ascrivibili solo a uomini pavidi che hanno lasciato che pochi prendessero il potere per gestirlo ad uso e consumo personale senza portare benefici al paese e portandoci dritti alla forca odierna.
L'accordo con l'Italia va sottoposto a referendum confermativo popolare in qualsiasi caso, perchè cambierà le sorti di un intero paese per decine di anni e non è detto che saremo i protagonisti, ma più probabilmente sareno noi i frontalieri in casa nostra, sottoposti ad obblighi italici, tasse e controlli in ogni momento nelle nostre case, nella nostra privacy, nei nostri affari, nella vita di tutti i giorni. Saremo comandati da forensi che verrano ad occupare posti ai vertici per pilotarci nelle sabbie mobili. Del resto già oggi imprenditori senza scrupoli profittano della cassa integrazione di San Marino per coprire i loro affari...I direttoroni forensi di ogni risma occupano le poltrone importanti e il paese è andato a rotoli, la giustizia annaspa nelle mani di esperti italiani, RTV agonizza nelle mani del nepotismo italiota, banche, finanziarie il manuale Cencelli è attuato a piene mani con esperti e consulenti che ogni giorno affossano questo paese con i loro lauti espertise del nulla. Abbiamo detto si a tutti i gruppi di potere italiani, abbiamo concesso loro di stare nel nostro paese perchè forse ingenuamente credevamo di poter imparare qualcosa di nuovo e migliore. Oggi abbiamo tutte le prove che così non è. Non abbiamo imparato nulla di nuovo, interessante, vantaggioso e migliore che non potessimo raggiungere con le nostre forze intellettuali e materiali. Non ci hanno mai protetto, ma anzi hanno fatto di tutto per risucchiarci, inglobarci, vogliono che noi stupidi montanari si diventi come loro, uguali e omologati.
E invece i sammarinesi rivendicano la loro autonomia, la loro libertà, il loro diritto a fare e disfare, ad autodeterminarsi nel bene e nel male, un ogoglio di una popolazione che ha lottato per liberarsi tanto dal papa quanto dal principe per arrivare ad una piccola democrazia che però può insegnare qualcosa a chi è in grado di capire. Non cambierei mai San Marino con l'Italia, la criminalità pervasiva contro la libertà di lasciare l'auto aperta conle chiavi inserite, la libertà di pagare poche tasse e di vivere in uno Stato di diritto positivo contro una pressione fiscale più alte al mondo e un debito pubblico italiano insanabile con servizi sociali ridicoli mentre da noi si è avanti molto più avanti in tutto.
Saremo costretti ad abdicare ad un regime che in UE è additato come il peggiore e, senza fare un elenco che peraltro tutti conoscono sulle evidenti carenze italiane in tutti i campi, mira solo a impedirci di avere un futuro migliore e autoderminato.
Si rinnova senpre più con forza la questione di adesione alla UE. Si rinnova la necessità di avere più coraggio, di non cedere davanti alle pressioni, di chiedere qualcosa in cambio che renda utilità e benessere al paese. Si faccia subito un elenco delle questioni da risolvere come l'esterovestizione, l'autostrada-superstrada, si chieda la totale indipendenza del sistema finanziario e bancario dove non si sia costretti a pagare i balzelli in Italia quando si opera da San Marino. A dire la verità possiamo ancora sceglire di fare come Svizzera e altri, rendere pan per focaccia a Tremonti e Bankitalia, denunciando e arrenstando coloro i quali soggetti italiani, hanno quote di maggioranza nelle banche e finanziarie sammarinesi, allacciandoci ai sistemi di pagamento internazionali tramite la svizzera ecc ecc
Alzare l'orgoglio sammarinese, rivendicare piena autonomia, non farsi sottomettere, ma sopratutto togliere il potere dalle mani di pochi prima che questo porti ad una capitolazione totale del nostro paese.

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lunedì 7 settembre 2009

Classe politica al capolinea

di MarcOne
Nel suo intervento di oggi su Tribuna, Alessandro Rossi si è dimenticato di dire che i numeri fatti da Tremonti sono falsi, gonfiati, artefatti e inattendibili. Se lo è dimenticato anche lui, dopo Gatti e Mularoni di richiamare Tremonti a quella onestà a loro tanto cara, la classe politica sammarinese non riesce a cogliere il vero senso di questo attacco, senso eminentemente politico. Questione di sovranità statuale, autonomia e libertà tanto dal principe quanto dal vescovo.

L'analisi di Rossi, in piccola parte condivisibile, non afferra i concetti chiave della lotta, questa si da farsi tutti insieme senza remore, quella di rimanere uno Stato Sovrano autonomo e libero, certo non per fare traffici o alimentare l'illegalità ma per ribadire che l'autodeterminazione di un popolo, della sua storia, delle sue tradizioni è fondamentale, quindi una questione politica cioè culturale.
Se da un lato si chiede da parte di molti l'ingresso con deroghe nella UE, l'adesione allo Spazio Economico UE come il Liechtenstein, il Lussemburgo, Malta ad esempio, che già godono di ampi margini di autonomia e manovra (economica-finanziaria-fiscale ecc) rispetto a noi, cioè quindi a dire che la volontà di osservare le regole della UE e dei suoi organismi è già patrimonio di gran parte dei sammarinesi, mi pare necessario un salto di qualità anche con l'Italia che oggi per San Marino non deve più rappresentare un riferimento. Il riferimento deve essere la UE e non il proconsole che spara cifre artefatte.
Ha mai pensato Tremonti che gli evasori principali nel mondo sono tutti suoi concittadini?
Quindi, il compito della classe politica sammarinese, come giustamente rilevato, deve essere quello di difendere la nostra sovranità, le prerogative di autonomia politica su qualsiasi materia, evitando di finire preda di regole e di usanze di un paese come l'Italia che certo non può e non deve dare lezioni a nessuno, specie su moralità, trasparenza e fiscalità, quando per bocca di autorevoli personaggi della penisola si afferma che l'Italia senza evasione sarebbe in bancarotta, avrebbe milioni di disoccupati e diventerebbe un Paese del terzo mondo, si dice che l'unico modo per far girare l'economia è quello di evadere ed eludere, mi pare proprio un paradosso che noi si vada a lezione da Alibabà e i 40 ladroni per imparare come gestire le nostre risorse economico-finanziarie e il fisco.
E' ridicolo pensare che uno come Gatti gestisca un accordo così decisivo, senza avere una credibilità, quando nel 1997, come ben rilevato da SU (a proposito Rossi condivide il comunicato di SU oppure no?), è stato l'artefice della "solita aria fritta" ed è anche per questo motivo che ci ritroviamo addosso i Media e gli anatemi dei PM vari. L'opinione pubblica italiana identifica i sammarinesi con Gatti, è questo il problema grave!
A poco valgono i tentativi di Rossi per salvare la sua amica Mularoni, che è talmente soggiogata dal potere che si è dimenticata, pure lei, di essere sammarinese, di avere un orgoglio di donna così intelligente che non trova altri argomenti che gettare discredito sui governi precedenti, cioè i suoi concittadini, anziché avere il giusto coraggio per rispondere adeguatamente a Tremonti ed ai Media che ci tengono sotto schiaffo.
Questa classe politica è al capolinea. E' stantia, ma quel che è peggio è che mette a repentaglio la sopravvivenza stessa del nostro Paese, di San Marino e dei sammarinesi, se come pare si stia delineando, accetterà supinamente di firmare un accordo capestro dove ci saranno solo imposizioni e controllo totale dell'Italia sugli onesti cittadini sammarinesi.
Per scongiurare tutto questo occorre una levata di scudi dei sammarinesi di ogni parte, una pretesa di dimissioni immediate del governo, la formazione di un nuovo governo di salute pubblica al cui interno non vi siano personaggi che hanno già troppo infangato la Repubblica, la pretesa della pubblicazione integrale della bozza di accordo con l'Italia, il successivo dibattito in Consiglio e il referendum confermativo popolare per vedere se i cittadini vogliono oppure no questo accordo, infine, il ricorso alle urne con una nuova legge elettorale per avere una migliore classe dirigente e un governo moderno che sia capace di affrontare la questione UE in tempi brevissimi.

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venerdì 4 settembre 2009

Collaborazione col sindaco leghista di Treviso? Non ne abbiamo bisogno

di Gilberto Piermattei - Segretario Confederale CSdL
Siamo veramente messi male! L’enfasi con la quale si è parlato dello “storico” incontro dei Segretari di Stato Morri e Casali con il sindaco leghista del Comune di Treviso Gian Paolo Gobbo, mi crea serie preoccupazioni, nonché qualche turbamento… Vogliamo forse affidare le sorti del nostro martoriato Paese a chi ha fatto fortuna in politica attraverso l’intolleranza e la xenofobia, a chi ha condiviso le “grandi” idee del suo predecessore sindaco di Treviso Gentilini, che voleva vestire le persone “non padane” da leprotti cosicché potessero essere bersagliati da pallini da caccia? Se fosse così, ci sarebbe ben poco di cui stare tranquilli!

Le dichiarazioni pronunciate dagli esponenti di Governo sono traboccanti di elogi, facendo leva sui presunti notevoli vantaggi, anche “economici”, che questa “grande collaborazione” con il sindaco leghista porterebbe allo Stato di San Marino. Abbiamo letto dichiarazioni del tipo: “La collaborazione tra noi è fondamentale per costruire nuove opportunità di lavoro e di ricerca per i nostri giovani.” E ancora: “È questa una ulteriore occasione per stringere dei rapporti di amicizia che noi vogliamo consolidare nel tempo facendo aumentare la fiducia…”.

Ma si sono chiesti che cosa avranno da imparare i nostri giovani da coloro che nel loro paese deridono la propria bandiera, la propria lingua, l’inno nazionale, che vedono nelle persone di altre nazionalità un nemico da scacciare, che vorrebbero innalzare muri ideologici per paura di mischiare le “razze”?

I nostri giovani hanno bisogno di ben altro!!! Hanno bisogno della cultura umanista europea, che è in antitesi alla cultura leghista; hanno bisogno di incontrare coloro che ritengono le diversità un elemento di crescita e di conoscenza, che fanno dell’accoglienza alle persone che soffrono un valore positivo, che si impegnano concretamente per sconfiggere il razzismo e la xenofobia. Persone che certamente sono presenti anche nella bella città di Treviso, ma che non si sentono rappresentate dall’attuale loro primo cittadino!

Non penso che i sammarinesi, ed i giovani in particolare, siano conformisti fino al punto di non accorgersi che si sta toccando il fondo. È evidente a tutti che nella maggioranza di Governo mancano idee adeguate a fronteggiare una grande crisi economica internazionale, che colpisce il nostro tessuto economico, anche a causa di scelte non fatte negli anni passati (come una seria riflessione sulla possibilità per San Marino di entrare a pieno titolo nella Unione Europea). Una crisi che purtroppo si trasferisce anche sul piano culturale. La vicenda in oggetto ne è un esempio…

Non si possono sacrificare valori umani fondamentali come l’uguaglianza, la solidarietà e l’inclusione sociale, per ipotetici vantaggi di tipo economico, che in teoria potrebbero portare più benessere materiale, ma che finirebbero per impoverire enormemente la coscienza civile di un paese che si fonda storicamente sul riconoscimento dei diritti umani fondamentali, sulla partecipazione democratica e la coesione sociale.

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mercoledì 2 settembre 2009

Non c'è più rispetto neanche per il Santo

di Un cittadino arrabbiatissimo
Quest'anno la Festa Nazionale del Santo Fondatore e la relativa Solenne Cerimonia, con il corteo delle Autorità civili e religiose, i Corpi militari e la Sacra Reliquia di San Marino passeranno in rassegna un bellissimo tendone di plastica simboleggiante una manifestazione evidentemente ritenuta dagli avveduti funzionari dello Stato preposti a tali eventi ben più importante della storia millenaria della Repubblica e della sua Cerimonia più sentita. Si tratta dello stand della motogweek, iniziativa collaterale al famigerato gran premio di motociclismo.

Tutto questo in barba e alla faccia dell'Unesco che poco tempo fa ha inserito il Paese nel patrimonio mondiale dell'umanità proprio in forza della sua storia millenaria, una storia di antiche istituzioni repubblicane e libertarie, nell'ambito della quale il rombo dei motori e l'odore della benzina hanno un ruolo minimo. Ma cosa volete che sia! La caciara, gli affari, la pubblicità e lo spettacolo non guardano in faccia a nessuno. Soprattutto i sammarinesi non si guardano allo specchio e non si riconoscono più, neppure quelli dell'Unesco sono riusciti a fargli capire la loro identità e la loro ricchezza culturale e storica. O per meglio dire, alcuni di essi, che occupano posizioni decisionali e dovrebbero avere il buon gusto di non mescolare il sacro con il profano, dimostrano gravi deficienze in questo senso.
Vedere per credere e verificare: giovedì 3 settembre, Piazza della Libertà (Pianello per i sammarinesi), lato Domus Parva e oltre.....se riuscite a passare!

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martedì 1 settembre 2009

Quali motivazioni per festeggiare la Nostra Repubblica?

di Giacomo Volpinari
“La festa del nostro Patrono è alle porte, ma la domanda da porsi è: cosa si festeggerà visto che nemmeno il protagonista del 3 Settembre sicuramente si riconosce più nella gestione della Repubblica che lui stesso ha creato? Forse festeggeremo il rinnovamento politico? Purtroppo no dato l’esito dell’ultima tornata elettorale che ha visto primeggiare non solo gli stessi individui ma anche gli stessi metodi che hanno portato la Repubblica in questa situazione.

Forse festeggeremo lo sviluppo economico? A causa della crisi e della gestione attuata negli ultimi decenni no di sicuro. Certo che se avessimo cercato di costruire un’economia solida basata sulla specializzazione di alcuni settori sviluppabili in un piccolo enclave come San Marino e non avessimo permesso a qualche individuo di lucrare per scopi personali a discapito del bene del Paese, sia nei periodi di “boom economico” degli anni 80’ che ancor di più oggi, non ci troveremmo in uno momento così problematico.
Festeggeremo gli accordi con l’Italia? Certo che si, se non fosse che chi deve ratificare gli accordi, per voce del suo maggior esponente, ha praticamente dichiarato in “primis” che gli accordi non esistono e in secondo luogo ha dimostrato scarso interesse nel contrattare e lavorare per un “dare e avere”, lasciando invece trapelare molto chiaramente la sua volontà di un quasi totalmente “avere” per l’Italia. Finalmente tutti i cittadini sono venuti a conoscenza del motivo del secretamento dei tanto discussi accordi, difatti questi ultimi semplicemente non esistono: proprio il ministro italiano ha dichiarato che le prime riunioni tecniche per la stesura degli accordi partiranno dopo metà settembre e questo gli permetterà di mettere in atto il famigerato scudo fiscale che dovrebbe partire dal 15 Settembre prossimo e vederne gli effetti nel immediato. Inoltre San Marino è stato più volte segnalato sui vari report OCSE a quota 2 accordi, quando il mimino ne prevede 12, e si troverà di fronte all’esame del 24 Settembre di quest’ultima organizzazione probabilmente con questo risultato: considerando il traguardo sino ad ora raggiunto ci sono ben poche speranze, per non dire nulla, che venga considerato Paese collaborativo.
E non è possibile nemmeno festeggiare un risultato del bilancio dello Stato in pareggio, visto il buco di 45 Milioni dichiarati (viene da chiedersi se sia ancor più alto) che ha come protagonisti al suo interno fondi spesi in modo vergognoso e con clientelismo esasperato.

Potremmo cercare motivazioni di festeggiamenti per ore ma purtroppo non ne troveremmo di certo a livelli importanti.

Dopo queste considerazioni la domanda che si necessita porsi è: ma non è ora di modificare drasticamente il sistema politico-sociale-economico che ha caratterizzato San Marino negli ultimi decenni e non è ora che tutti di quelli che hanno contribuito alla creazione di questi sistemi si prendano le proprie responsabilità e si nascondano in letargo?

È necessario che vengano presi come esempio alcuni rappresentanti di altri Stati, che per molto meno hanno preso coscienza, oppure gli è stato imposto, di dover lasciare l’incarico ad individui di più alto calibro morale: nel nostro caso inoltre vi è il bisogno di vere e proprie competenze ed impegno reale riguardo ai quali è stata, soprattutto ultimamente, messa in luce grande inadeguatezza.

La Repubblica merita dei rappresentanti che lavorino con San Marino nel cuore, nella mente e soprattutto nei fatti e non ci dobbiamo dimenticare la cosa fondamentale, ovvero che siamo noi tutti cittadini i proprietari, gli eredi e i responsabili non solo del passato e del presente ma anche del futuro di una delle Repubbliche più antiche al mondo”.

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