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martedì 23 dicembre 2008

Gender

di: Associazione Culturale LGBT San Marino

Puntuale come un orologio svizzero arriva per il Natale 2008 anche l’augurio del Papa che invece di profondere negli animi un messaggio di pace e di speranza, propende per una versione più omofobica, scagliandosi senza motivo contro le persone transessuali. Rivolgendosi alla curia romana Ratzinger ha affermato che "Non è l'uomo che decide, è Dio che decide chi è uomo e chi è donna" e ha dichiarato che " L’uomo vuole farsi da solo e disporre sempre ed esclusivamente da solo ciò che lo riguarda. Ma in questo modo vive contro la verità, vive contro lo Spirito creatore”.
L’Associazione LGBT –San Marino, nata con l’obiettivo di difendere i diritti delle persone Lesbiche, Gay, Bisessuali e Transgender, condanna duramente queste parole pronunciate proprio nel 60esimo anniversario della Dichiarazione dei Diritti Umani e a solo un mese dalla “Giornata della Memoria”, che ricorda le vittime dei campi di concentramento nazisti, tra cui quasi 10.000 omosessuali.
A Benedetto XVI vorremmo ricordare che la scienza ha ormai definitivamente chiarito che l’orientamento amoroso di una persona non dipende dalla sua impostazione biologica nella quale vi è pure una compresenza dei marcatori uomo-donna.
Le opinioni da lui espresse, oltre che essere anacronistiche, non fanno altro che alimentare l’odio, il pregiudizio e il razzismo nei confronti di persone che NON hanno scelto la loro condizione, ma vi si ritrovano per natura.
Anche a causa di dichiarazioni come quelle sopraccitate, i transgender sono spesso costretti a dover fare i conti con una dura realtà, ad essere rifiutati dalla propria famiglia, isolati dagli amici, licenziati dal posto di lavoro, oppressi dal bullismo nelle scuole e a volte purtroppo si trovano a dover pagare con la vita la loro affermazione di autenticità e il loro diritto ad essere se stesse e se stessi.
Dal 1990 ad oggi le persone transessuali e transgender nel mondo assassinate per odio o pregiudizio transfobico hanno costantemente superato la media di una al mese. Tra i dati censiti l’Italia nell’ultimo quadriennio resiste al secondo posto per numero di vittime assoluto dopo gli Stati Uniti.
Ci piacerebbe che Ratzinger, che si adopera tanto per la cosiddetta “difesa della vita”, spendesse una parola per le vittime di questo silenzioso massacro, invece che fomentare l’odio e il fanatismo e lo invitiamo a indirizzare le sue crociate verso nemici che siano realmente tali, come i mafiosi, i pedofili e i politici corrotti.

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