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venerdì 16 gennaio 2009

Futuro prossimo

Di Marino Antimo Zanotti
Giorni fa la coalizione «Riforme e libertà», sconfitta alle elezioni politiche del novembre scorso, ha annunciato l’imminente formazione di gruppi di lavoro tematici, controllati dalla supervisione di un esecutivo formato dai dirigenti dei partiti coalizzati. È questa una lodevole iniziativa se si vuole uscire dalle secche della politica parlata ed entrare in una fase progettuale, pur di opposizione. Tuttavia sembra prematura una iniziativa comune a largo raggio, quantomeno per tre principali motivi.
Se ci limitiamo all’area “tematica” del lavoro e previdenza sociale, sorgono alcuni ostacoli difficile da smussare in breve tempo; nessuno avrà, credo, dimenticato che Sinistra Unita in occasione dei Referendum sul lavoro, ma anche in campagna elettorale, ha avuto un approccio molto diverso dagli altri partiti, risultando l’unica forza che li sostenne esplicitamente.
Lo stesso PSD non ha mai operato una rivisitazione pubblica sulle leggi di cui è stato portatore, la 131/2005 sulle politiche del lavoro e la 158/2005 in tema di previdenza complementare, poi abrogata grazie all’ammissione del relativo referendum.
La seconda questione è la tenuta nel centro sinistra dei partiti che ne la legge elettorale, ne la giovane coalizione possono garantire. Anche a causa del mancato rinnovamento dirigenziale del PSD, restano sempre possibili le fughe al centro, dovute all’attrazione polare di soggetti della democrazia cristiana e personaggi vicini ai soliti poteri forti. A questo proposito si possono notare segnali indiziari, come il fenomeno delle segreterie miste, dove ancora il famoso spoiling system non è avvenuto.
Il terzo ostacolo da smussare è la mancanza di prospettiva politica della coalizione che non può essere riposta in un programma elettorale sconfitto.
Per evitare di bruciare un buon strumento di lavoro sul nascere, occorre che i partiti di Riforme e Libertà facciano chiarezza attraverso le rispettive forme istituzionali, come i Congressi. In tempi possibilmente brevi.
Il futuro è già oggi ed occorre essere pronti.
All’inadeguatezza del quadro politico di governo e alla impresentabilità di alcuni personaggi di spicco non si può controbattere specularmente.
La crisi che vivremo sarà forse mondiale. Non possiamo attendere che a pagarla siano come sempre i più deboli del pianeta e anche del nostro Paese.
La crisi potrà essere affrontata come occasione per un miglioramento futuro e nella consapevolezza che dovremo forzatamente invertire la rotta, verso una concezione di sviluppo sostenibile e relazioni di pari dignità tra i popoli della terra.

1 commento:

  1. Mentre il nuovo governo si autoelogia per il lavoro fatto dal precedente ed emana provvedimenti demagogo-populisti che non servono a nulla come abbassare le multe, spacciare asilo e palestra di Falciano per nuove quando esistono da decenni, elogiare la SMAC card una vera e propria operazione a favore di una banca, correre a Roma per salvare la presenza in ABI!!? E varie altre inutilità a tutto campo che non risolvono il vero problema con l'Italia quando nemmeno esiste un piano per arrivare ad una soluzione utile al paese. La Mularoni tace, Gatti lavora anche per lei ed insieme a breve annuncieranno un accordo nuovo con l'Italia, frutto di una cessione definitiva delle prerogative della sovranità di questo paese, non solo perchè lo richiede il momento, ma perchè sono obbligati dagli eventi a piegarsi ai voleri da una parte dell'Italia e dall'altra dei poteri delle banche che tengono per le palle il paese, la politica, l'industria ecc ecc
    Facciamo anche notare che il precedente governo nulla ha fatto per pensare un nuovo medello di sviluppo di San Marino. Strano. Forse SU e Ap erano troppo impegnate a autoelogiarsi per non vedere che lo sfascio era davvero vicino e che la priorità delle priorità andava risolta prima? Tanti giovani nei rispettivi schieramenti non sono stati capaci di "farci sognare" (tutte quelle lauree non servono a molto), nè di provare a mettere in discussione un sistema economico e sociale che dopo i ripetuti attacchi dall'Italia rischia il crollo totale ed il paese che presto sarà in ginocchio e costretto ad accettare le condizioni capestro imposte dall'Italia. Ne vogliamo parlare in SU e nel PSD?
    Come si fa a non vedere già oltre 2-3 anni fa che il paese è al collasso? Cosa deve pensare un uomo di sinistra che idee deve avere? E' giusto lasciare nelle mani di italiani le banche ed il sistema bancario? E' giusto che i proventi-guadagni-ricchezza della nostra economia siano utili-zzati da imperese italiane, cioè i loro profitti? Cioè tutti i nostri sforzi vadano a rimpinguare le casse di alcuni privati italiani? E' utile che i sammarinesi non siano affato coinvolti nei processi virtuosi del sapere e della tecnologia e ci si affidi sempre agli "esperti" italiani? E' giusto che tutti i dirigenti dei gangli nevralgici del sistema San Marino siano italiani? E' giusto lasciare i sammarinesi a marcire letteralmente nella PA? E' giusto non offrire la possibilità ai sammarinesi bravi e preparati di arrivare ai vertici dei sistemi che reggono il Paese? Il Forum dei giovani intende discutere ad oltranza oppure anche fare qualcosa di significativo per far entrare nell'agenda politica e della protesta alcuni di questi temi?
    Quali prospettive può avere una generazione che vede già chiuse le porte della maggiori professioni e vive con la spada di damocle sulla testa e la prospettiva di dover obbedire ad ordini superiori senza poter fare il meglio per il proprio paese, senza poter fare progetti e sviluppare idee, senza mettere energia, coraggio e credibilità verso mete possibili e praticabili così come sono già praticate in vari angoli del mondo?
    Il rischio di scontro generazionale oltre che di appartenenza territoriale è sempre più incrementato da stolte politiche e tutele di uno status quo che può essere tollerato a malapena se fatto dai partiti della destra: i conservatori storici, ma è intollerabile se una politica simile viene fatta da partiti che si definiscono di sinistra.
    La verità è che nè SU, nè AP, nè il PSD hanno forze giovani e capaci in grado di mettere a tacere i vecchi marpioni che parlano a sproposito. Insomma non avete le palle e non avete argomenti adatti a fare quello che si dovrebbe fare. Non siete capaci di fare uno sforzo ancorchè utopistico e pensare ad una nuova San Marino, alternativa, migliore e indipendente dal "Vescono quanto dall'imperatore", quindi siete incapaci di sognare e di provare ad integrare il possibile su un sistema che è il vostro paese, preferite fare i politici e attendere il vostro turno, preferite lasciare tutto così, insomma i conservatori veri del paese siete voi.
    MarcOne

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