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mercoledì 21 gennaio 2009

Sovranità

Di MarcOne

L'attacco a San Marino era iniziato con il sequestro in territorio italiano delle persone di Asset banca, un vero e proprio rapimento organizzato con uno stratagemma che le ha costrette a recarsi sul suolo italiano per poi essere arrestate con operazioni fuori dal limite della legalità, in modo assurdo e, a posteriori, senza alcuna tutela da parte delle autorità sammarinesi che dovevano intervenire duramente a livello diplomatico. Colpire il sistema delle banche è una strategia studiata a tavolino non solo dai PM che sono solo strumenti di una complessiva strategia posta in essere a più mani dove, politica, bankitalia e magistratura hanno avuto ruoli ben precisi.

L'Italia pretende di nascondere dietro le direttive UE il comportamento che sta attuando nei confronti di San Marino, ma in realtà Tremonti & C. conoscono molto bene il nostro sistema poichè già a libro paga come consulente della Repubblica in passato. San Marino e Italia hanno un accordo valutario e vari altri accordi in essere che ora l'Italia rinnega e disonora unilateralmente e senza motivazioni plausibili. Tali accordi garantiscono tutte le operazioni bancarie-valutarie fra Stati e improvvisamente vengono fatti crollare ad arte con una operazione a tre corni: politico-tecnico-magistratura. Un fatto molto grave se valutato a livello diplomatico internazionale poichè rinnegare un accordo fra Stati significa essere inaffidabili e speculare sulla testa di un paese molto piccolo che a conti fatti movimenta talmente tanto poco denaro che paragonato all'evasione fiscale italiana cioè la ricchezza prodotta e nascosta al fisco raggiungerebbe i 266 miliardi di euro (con una quota sul Pil compresa tra il 17% e il 18,1%), con una conseguente perdita in termini di gettito pari a circa 115 miliardi di euro. San Marino ha un bilancio statale complessivo non arriva al miliardo di euro, infatti è di 760 milioni di euro.Mentre alla fine di ottobre 2008, la raccolta totale del sistema si è attestata sui 14 miliardi di euro. Fatte le opportune considerazioni politiche che ciascuno può trarre e svolte le debite proporzioni appare chiaro che questa è un attentato alla sovranità sammarinese, cioè una manovra di una parte politica dell'Italia la quale pare voglia mettere in crisi San Marino con un disegno ben preciso, visto che i nostri accordi, la nostra condotta e le nostre cifre non fanno nemmeno il solletico ai megamiliardi di evasione, ai megamliardi che fatturano le varie mafie italiane, ai megamiliardi della criminalità organizzata e non, alla disoccupazione, ai problemi cronici della giustizia e dell'inefficienza dell'apparato pubblico ed una arroganza nei confronti di un piccolo Stato. E fin qui c'è solo una parte dei torti subiti e delle cattiverie che dobbiamo subire dal cosidetto "vicino amico". Non parliamo di viabilità, collegamenti fra Stati e di tutti gli accordi che l'Italia puntualmente ha disatteso negli anni; di quanto San Marino versi nelle casse italiane per questo o quel accordo inutile: 8 milioni di euro per depurare le acque con i quali ci si costruirebbero 3 o 4 depuratori; svariati milioni per l'aeroporto (o meglio aeromorto) di Rimini da quale nulla parte e arriva; svariati milioni per accordi di altro genere tipo rifiuti tradizionali, speciali, consorzi di ogni tipo e accordi di ogni rango fino a quelli con il comune di "cà fregnone"... Ma quale Italia, ma quale ABI! Si guardi alla Svizzera, Lussemburgo &C. si progettino soluzioni alternative fattibili e utili al paese.Ma veniamo alle colpe nostre. Collegando il sistema dei pagamenti bancari alla svizzera o USA si avrebbero azzerati i problemi di ogni tipo con Italia e bankitalia con grande guadagno per tutta l'economia (a proposito si legga La Voce del 20-01, parole del prof. Pelanda), ma qui entrano le proprietà delle banche e i banchieri italiani che non volgiono e ci trattano da anni come i loro tappetini e intanto fanno soldi sulla pelle di questo Stato. Tutte le banche di San Marino hanno la proprietà in Italia da consorelle e sono collegate a circuiti italiani, notoriamente i peggiori e più costosi del mercato. Guarda caso anche la politica ha fatto numerosi errori strategico-politici di elevato rilievo, iniziando dall'accordo del 1991 che ha interrotto la nostra sovranità, fino agli ultimi anni, quando si è lasciata mano libera da una parte a gruppi di potere, e dall'altra alle banche che hanno potuto fare il proprio comodo con il consenso di tutti, e nessuno ha pensato a quando le cose sarebbero peggiorate, cioè a risolvere i problemi guardando al bene del paese e non a quello del proprio portafoglio e della propria parte politica. Senza dilungarsi, tutti sono responsabili, anche quelli che hanno taciuto e che erano all'opposizione! I problemi non si risolvono nominando un italiano alla Banca Centrale, o facendo firmare la liberatoria del segreto bancario ai clienti, come se fosse un problema di coscienza, quando invece è politico e di principio assoluto: pensare al distacco dall'Italia tutelando al meglio la nostra sovranità. Riappropriarsi della sovranità e della voglia di esplorare altri mondi possibili è una necessità che è divenuta priorità assoluta. Il discorso di Obama credo sia un grande riferimento per tutti gli abitanti della terra non solo per gli USA. A San Marino i responsabili della politica estera di ieri oggi e domani dovrebbero fare uno sforzo per pensare un "piano Marshall" della ricostruzione di un Stato attraverso la fine tessitura, in tempi brevi, di trame virtuose con le istituzioni internazionali, basti pensare alle che possono aiutarci ad uscire da una morsa che ci schiaccia senza avere colpe, con la UE e con gli USA i quali potrebbero essere una carta importante da giocare. Ma qui occorre lungimiranza e i segnali politici invece sono negativi: può un personaggio politico che in passato ha consegnato il nostro sistema paese nelle mani dell'Italia curare la malattia che lui stesso ha provocato? Può essere interlocutore affidabile colui che in passato ha giocato su più tavoli ingannando gli interlocutori? In una parola, la politica è ancora credibile fuori da queste mura? Mi pare che Obama sia lontano anni luce e nello stesso tempo c'è grande necessità di avere una classe politica lungimirante, aperta e pronta ad esplorare nuove strade per il bene del paese. Ma qui non si legge nè un progetto di emergenza, nè tantomeno azioni concrete che possano rovesciare l'andamento dei fatti.La considerazione finale spetta a quella parte del PSD la quale è riuscita in pochi mesi ha rivitalizzare l'acerrimo nemico DC, ha ricompattare una destra disfatta (che lo rimane in sostanza, ma che intanto ha vinto le elezioni), avendo proprio gli obiettivi opposti. Quindi i vari rappresentanti del cosidetto gruppo democratici ha fallito completamente i suoi obiettivi politici e dovrebbe fare una grande e profonda autocritica perchè, ancora una volta, non ha capito nulla della politica ed è stata perfino tradita dalla promessa sposa AP, la quale molto cinicamente ha scelto il potere per il potere, una operazione fine a se stessa che non porterà alcun beneficio al paese, e, forse, nemmeno ad AP, destinata a perdere ancora voti e consensi. I loro amici di Su sono riusciti a fare quello che nessuno avrebbe fatto: una legge contro i sammarinesi per non farli votare, una legge che nella fretta di farla si è dimenticata di 800 cittadini e che non ha permesso ai residenti all'estero di esprimere il proprio voto libero. Se in sole 2 settimane si è riusciti anche a perdere una componenete socialista di rilievo come quella di Berardi passata sull'altra sponda e quella di SpL non più presente in Consiglio, allora significa che quella parte del PSD, forse tutto il partito, ha necessità di una nuova politica con obiettivo l'aggregazione di tutte le forze, basata sulle inclusioni e non sulle esclusioni, sulla forza delle idee. Il fallimento è grande: paese in ginocchio, governo nella mani della destra. Ne prendano atto in maniera approfondita.


P.S. L'eventuale firma dell'accordo di coop. con l'Italia del 2006, oggi molto sbandierato, che ad avviso di molti avrebbe solo peggiorato le cose e consegnato San Marino nelle mani dell'Italia (a proposito Meniccucci dove si è nascosto? Non è ora di dire qualcosa?), svenduta la sovranità ed estinta ogni possibile riforma sistemica di questo paese, ammesso fosse la soluzione, è l'ennesima prova della vostra incapacità politica a concludere accordi per il bene del paese.

9 commenti:

  1. Ancora una volta, caro MarcOne, buona parte delle cose che lei afferma mi frullavano nella testa da qualche tempo. Certo, lei non ha remore nell'elencarle (ed enfatizzarle?) in modo del tutto impietoso, distribuendo anche responsabilità, alcune delle quali veramente gravi ma, tutto sommato, apparentemente azzeccate. Ma la sostanza del suo allarmante intervento quale potrebbe essere? Che tutti i nodi che sono venuti in questi ultimi vent'anni al pettine dei rapporti italo-sammarinesi hanno un'unica origine, quella "politica"? Banche, fiduciarie e finanziarie, società anonime, monofase, ecc ecc, sarebbero quindi tutti pretesti? Che il super ministro italiano agli affari economico-finanziari (un tempo, come lei afferma, sul nostro libro paga) ci sta rendendo la pariglia con tanto d'interessi (ampiamente oltre la soglia dell'usura)? Cosa dobbiamo scontare quindi? Amicizie (o ex amicizie) con politici italiani oggi troppo scomode? Asset e Carisp non sarebbero quindi i veri obiettivi nel mirino dei nostri vicini di casa? Chi sono dunque? Forse le nostre tanto sbandierate sovranità ed indipendenza, che stanno vieppiù divenendo una mera decorazione della storia? Se così fosse, altro che Obama e "piano Marshall" ci vorranno nei prossimi giorni per il nostro travagliatissimo Paese!

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  2. carissimo direttore, già il nostro MarcOne è deprimente, ci si mette anche lei? che dobbiamo fare, tagliarci le vene? quando ho visto il suo commento sul post ho aperto perchè mi aspettavo una luce di speranza, un barlume in fondo al tunnel. E invece lei rincara la dose e la fa ancora più nera del nero. Per caso aspirate entrambi ad una patente di pirandelliana memoria?

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  3. Caro Pietro, non c'è cieco più di colui che non vuole vedere e più sordo di chi non vuole sentire. Se abitiamo in questo paese e certe situazioni non le abbiamo capite, ovvio che l'analisi della situazione è difficile da fare. Vedi non è una questione di pessimismo, realismo, o altro, è questione di lettura dei fatti, piacciano o meno. Continuare a vedere le cose in una sola maniera è perdente, continuare a credere che poi tutto si aggiusta è perdente essere conservatori nell'accezione più ampia e mentale del termine è perdente. Questo paese cambia se cambiamo il modo di pensare noi per primi. Poi non ha alcuna responsabilità di trovare soluzioni ai problemi, ma quella di una critica sociale-politica, puntuale me la prendo volentieri. Se non piace basta non leggere. In ogni caso se non piace la critica e tale critica prende le mosse dai fatti, forse sarebbe opportuno guardare ai fatti più che alla critica per capire meglio. Se poi sei del PSD e te la sei presa, allora ho colto nel segno :)
    Al Direttore come sempre devo dire esatto. Sono anni che si attenta al la nostra sovranità e questo viene sempre dall'Italia o meglio da coloro che vorrebbero piegare questo paese per farne un loro protettorato e con le loro mani sul tesoro. La storia ci insegna tanto in questo senso.
    Ma non siamo esenti da colpe: quando nel '91 si sbancava Andreotti e si ballava con De Michelis; quando si firmava l'accordo interinale con la UE; quando a Roma si svendeva il paese, quando qualcuno andava a Roma a chidere l'intervento delle Fiamme Gialle contro quel governo o contro quell'altro; quando i sammarinesi pur di andare al potere si vendono il paese ad aguzzini italiani; quando la politica non è capace di fare il bene del paese e gestire la cosa pubblica e ci ritroviamo dopo 18 anni c on le stesse facce e gli stessi problemi, qualcosa non funziona. Il Sig. De Biagi marino sono almeno 15 anni che ci avverte circa le problematiche UE: prima era il T2 e le proceure, oggi ci accusano di esterovestizione perchè siamo stati costretti dagli accordi ad aprire filiali in Italia per sdoganare meglio e con minori costi. Così oggi per le banche. Insomma il nostro sistema ancorato all'Italia è fallimentare. Il nostro sistema ancorato alle logiche gattiane del '91 ha fallito e per tutta cura oggi abbiamo lo stesso uomo e la stessa politica di allora. Sammarinesi un popolo di sadomasochisti o di intelligenti cittadini che hanno voluto mettere alla prova, l'ultima possibile, l'uomo e la politica di quella parte?

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  4. Carissimo MarcOne, non sono nel PSD e non me la sono presa. Dico solo che insomma qualche volta potresti anche essere più positivo, di fatti ce ne sono tanti, di belli e di brutti. Non lo dico per i lettori, che giustamente possono esimersi dal leggere, quanto per te, perchè sono preoccupato. Mi sembrano evidenti i sintomi di una depressione latente che, se non curata per tempo, può sfociare anche in uno stato patologico. Guarda fuori dalla finestra, che bel sole che fa capolino dalla nuvole!

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  5. Ti ringrazio Pietro che ti preoccupi della mia salute come mia madre, ma sto benissimo e sono un ottimista per natura quindi nessun pericolo. Per me c'è sempre il sole nonostante tutto.
    Visto che ti preoccupi potresti dire/scrivere tu per me al Direttore di Tribuna per far sapere che non esiste solo il sistema bancario italiano, ma anche quello della Svizzera, Lussemburgo, Monaco, Francia ecc.? Grazie.
    Non capisco se lo fa per Tribuna, per trovarsi i lettori che perde ogni giorno oppure perchè non capisce nulla di banche e circuiti bancari oppure perchè è un filo italiano nostalgico?

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  6. Grazie MarcOne mi hai molto rassicurato. Ti trovo addirittura un filo troppo ottimista su questa ipotesi di prescindere dal sistema bancario italiano. La trovi davvero percorribile? come facciamo a rivolgerci al mercato italiano senza essere nel loro circuito bancario? io non me ne intendo, ma a naso direi che è molto difficile dall'oggi al domani. Posso capire che il direttore di Tribuna non capisca o conosca questa ipotesi, ma trovo strano che i marpioni che governano le nostre banche non ci abbiano già pensato.

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  7. OTTIMISMO VS PESSIMISMO
    Carissimi MarcOne e Pietro, sapete perché ultimamente avvertivo la sempre più intensa sensazione di star diventando - con gli anni e con l'invecchiamento - un vero "Neocon"? Perché tempo fa si sosteneva che i neocon sono dei "liberal che sono stati aggrediti dalla realtà". Ecco come mi sento oggi anche io, un liberal aggredito da una realtà sgradevole, così dovendo aprire gli occhi mi riscopro, involontariamente, molto meno ottimista di un tempo.
    Non si tratta certo né di "tagliarsi le vene" (caro Pietro) né di disilludersi che "prima o poi tutto si aggiusta" (caro MarcOne), bensì credo sia tempo di rimboccarsi tutti le maniche, smettere di farsi inutili e sterili guerre fratricide e, pur mantenendo fede alle proprie convinzioni ed ai propri schieramenti, almeno quando il "nemico" è fuori dalle porte di casa, unirsi tutti per difendere il nostro Paese, le nostre peculiarità, la nostra identità, così come ci hanno insegnato a fare i nostri padri. E non che in passato non vi siano stati conflitti interni, chi conosce la nostra storia lo sa, ma di fronte alle minacce "esterne" ci si ritrovava tutti uniti a fare fronte comune. Questo, mi pare, ci manchi oggi: un senso corretto della patria (non ideologico) ed una voglia di difendere la nostra (scusate il pessimo termine) "sammarinesità".
    Del resto i nostri circonvicini hanno ben appreso dalla loro storia come si 'colonizza' un paese: dìvide et impera!!

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  8. Scusate il ritardo. Pietro, caro Pietro, sono un esperto quindi posso dire che le banche svizzere lavorano con chiunque in qualunque parte del mondo così come quelle americane, lussemburghesi, francesi ecc. Solo noi siamo al modello paleontologico che arrichiesce solo le banche locali e per tali intendo i signori che le detengono e le consorelle italiane che non hanno alcuna intenzione di cedere alcunchè al controllo altrui. Ma siccome il topic è Sovranità, proprio di questo si parla e di politiche per esserlo veramente a prescindere da chi sarà il prossimo a governare. I marpioni infatti sono i primi ad averlo pensato ed escluso proprio perchè a loro non fa comodo anzi è molto scomodo. Tu hai idea di che giro di affari si parla per le transazioni di carte di credito, bancomat, ecc ogni anno? E che questi se li spartiscono fra fratelli italiani e a noi non rimane un tubo ma anzi paghiamo per avere il servizio? Quando invece con un modello diverso e collegati veramente al circuito mondiale saremmo il doppio ricchi? Non sarà che è proprio questo il tema, il nocciolo cui puntano da sempre, ma oggi sopratutto il goveno italiano e i banchieri italiani che con la scusa delle emergenze rafforzano il loro potere su san marino?
    Per il Direttore ho una risposta breve: ha come al solito ragione su tutto, ma aggiungo che io, lei ed altri non abbiamo confidenza con il potere e con i personaggi puzzolenti, quindi rimaniamo a fare critica sociale e politica positiva-negativa o come la si vuol vedere, in attesa che ci prenda quel nonsochè che ci catapulterà nell'agone politico.Scusate il ritardo. Pietro, caro Pietro, sono un esperto quindi posso dire che le banche svizzere lavorano con chiunque in qualunque parte del mondo così come quelle americane, lussemburghesi, francesi ecc. Solo noi siamo al modello paleontologico che arrichiesce solo le banche locali e per tali intendo i signori che le detengono e le consorelle italiane che non hanno alcuna intenzione di cedere alcunchè al controllo altrui. Ma siccome il topic è Sovranità, proprio di questo si parla e di politiche per esserlo veramente a prescindere da chi sarà il prossimo a governare. I marpioni infatti sono i primi ad averlo pensato ed escluso proprio perchè a loro non fa comodo anzi è molto scomodo. Tu hai idea di che giro di affari si parla per le transazioni di carte di credito, bancomat, ecc ogni anno? E che questi se li spartiscono fra fratelli italiani e a noi non rimane un tubo ma anzi paghiamo per avere il servizio? Quando invece con un modello diverso e collegati veramente al circuito mondiale saremmo il doppio ricchi? Non sarà che è proprio questo il tema, il nocciolo cui puntano da sempre, ma oggi sopratutto il goveno italiano e i banchieri italiani che con la scusa delle emergenze rafforzano il loro potere su san marino?
    Per il Direttore ho una risposta breve: ha come al solito ragione su tutto, ma aggiungo che io, lei ed altri non abbiamo confidenza con il potere e con i personaggi puzzolenti, quindi rimaniamo a fare critica sociale e politica positiva-negativa o come la si vuol vedere, in attesa che ci prenda quel nonsochè che ci catapulterà nell'agone politico.

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  9. mi sento totalmente in sintonia con quanto scritto in questi interventi. credo sia stato sollevato un punto importante: quello dell'approccio psicologico che dovremmo adottare nei confronti di due sfide che oggi per san marino dovrebbero avere importanza prioritaria. da un lato riconcepire il rapporto con l'italia, nella consapevolezza di essere uno stato titolare di indipendenza e sovranità. dall'altro, sempre in tema di elementi fondanti della filosofia politica, e nello specifico di "sovranità", riconsiderarci come un "popolo", sovrano, parte di una stessa squadra che deve risollevarsi dalle zone basse delle classifiche internazionali.
    oggi è diventata questione prioritaria quella di ricostituire un'identità collettiva.
    sarebbe necessario portare questo dibattito fuori dallo schermo del computer. far sì che si che ci sia almeno un approccio psicologico comune rispetto agli attentati italiani alla nostra sovranità.

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