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giovedì 15 gennaio 2009

Similitudini

di Marino Antimo Zanotti
1. Da qualche ora i naufraghi sono immersi nelle acque gelide dell’oceano, in attesa di un miracolo che li salvi da una fine orribile. Alcuni di loro hanno ancora negli occhi il dramma consumato da poco, le urla dei dannati senza scampo, i bambini al loro ultimo pianto e la caccia animalesca per un posto sul paradiso…

di una scialuppa di salvataggio; qualche inguaribile ottimista pensa d’ingannare l’attesa di una sicura salvezza e, sfruttando le ultime funzioni dei sensi, assapora le note che l’orchestra della nave inaffondabile ha diffuso nell’aria di tregenda, prima di sprofondare insieme ai loro amati strumenti e alla loro eccellente cultura musicale.
Solo poche ore fa le formiche umane correvano da un ponte all’altro, senza più la sicura arroganza di superiorità sugli elementi della natura o la tronfiaggine del presunto progresso raggiunto, la ricchezza ostentata in prima classe e la povertà inutilmente celata in terza.
Fino all’ultimo questa copia miniaturale del mondo capitalista d’inizio ‘900, tenta di mantenere le proprie regole, gerarchie, privilegi, in assurda osservanza delle convenzioni.

Ora i cadaveri sono mischiati gli uni agli altri, dentro e sopra l’oceano; insieme a loro familiarizzano anche gli oggetti di diverse estrazioni sociali.
Sono cessati i lamenti dei moribondi e i cadaveri galleggiano sorretti dai giubbotti mentre Il Guardiamarina scivola in mezzo a loro sulla scialuppa di soccorso, ripetendo in continuazione «c’è nessuno vivo?»



2.
La neve ha piegato la mia rosa,/
ha spezzato il suo gambo/
costringendola a ciondolare/
sconsolata, a testa in giù./
/
Aveva resistito al vento,/
mi sorrideva quando le passavo vicino,/
entrando o uscendo di casa/
ci toccavamo a lungo./

Ho tagliato di netto il suo gambo,/
un grande bicchiere tutto per Lei,/
un tavolo per stare insieme/
e la luce della finestra per sorridere./
/
Siamo stati felici insieme,/
ogni giorno, sera e ancora/
mattina. Ma oggi ho pianto/
i suoi petali gialli sul tavolo./
/
All’improvviso./


3.
Il mio partito, Sinistra Unita, forse non si è salvato dal naufragio.
I gambi spezzati, le foglie sfibrate, le idee confuse.
Forse pensava di restare a lungo sulla tolda del TITANIC.

I suoi rami sembrano troncati, morti.
Nessuna risposta all’implorante richiamo del Guardiamarina.

Il mio partito, Sinistra Unita
Forse non è un partito.

I suoi petali, rossi, sul tavolo. Morenti.

9 gennaio 2009

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