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venerdì 9 gennaio 2009

Normalizzare la politica: è fuori dal tempo

di MarcOne
Gentile Direttore,
alcuni argomenti come la questione assegni carte di credito e circuiti bancari, gas, e SMAC hanno tenuto banco e solleticato la curiosità di tutti, visto che prima delle elezioni c'è chi urlava alla catastrofe mentre oggi tutti possiamo constatare che carte, assegni, bancomat ecc sono ancora funzionanti e spendibili ovunque. Gli allarmismi inutili quanto dannosi…

…per il nostro sistema sono il prodotto della strumentalizzazione politica fine a se stessa che non porta a nulla di positivo per il paese e i cittadini.Ma entriamo nello specifico, mi sono informato, la SMAC prevede sconti, è vero, ma per i carburanti lo sconto lo fa tutto lo Stato e per il resto sono i negozianti che ci mettono di tasca propria, insomma c'è chi rischia e chi non rischia nulla. La SMAC doveva essere una nuova carta o borsellino elettronico per il cittadino che lo Stato doveva gestire in maniera tale da creare un volano virtuoso. Invece la SMAC, peraltro idea vecchia del 2003, è caduta nelle mani dei soliti noti poteri forti, come si ama dire di questi tempi, ed il suo originario "progetto di servizio" è stato completamente stravolto, per ragioni inconfessabili si sono regalati appalti e gestione finendo col depotenziare i servizi, l'operatività, il senso dell'opera pubblica, regalando ai soliti noti la privatizzazione degli utili su un business pubblico, creando ulteriori monopoli che arrichiscono i privati. Su questo il sig. Libertas non spende nemmeno 1 riga: non conosce o finge?Il circuito che supporta i pagamenti bancomat e carte di credito è totalmente, e da anni, nelle mani italiane che oltre ad impedire oggi a San Marino di essere operativo alla pari, per anni ci hanno succhiato le percentuali per ogni transazione svolta in territorio e si calcola che il paese abbia perduto in questi anni oltre 900 milioni di euro solo per questo.Per chi fosse interessato agli approfondimenti ed a capirne di più: se pago con la carta bancomat da un pos nel supermercato le commissioni della transazione vanno a rimpinguare le casse di una azienda italiana che li gestisce... Un soldino per ogni pagamento, non male per chi ha uno Stato intero che promuove gli acquisti per risollevare l'economia! Ma si risolleva tutta l'economia o solo quella dei soci dell'operazione SMAC? Oggi, si potrebbe ipotizzare (cioè da almeno 10 anni), un circuito per pagamenti interni tutto sammarinese, diciamo a gestione pubblica o almeno comune, che non faccia perdere nemmeno un euro (oggi versare un assegno fra banche di San Marino o transazioni di questo tipo costa caro come e più del fuori piazza), ma anzi guadagnare anche in conoscenza ed al contempo andare a fare accordi per es. con UBS in Svizzera per agganciare il sistema dei pagamenti a quello mondiale delle carte di credito. Le domande fondamentali sono infatti: 1) a chi importa rimanere agganciati all'Italia (leggasi ICCREA, ICBPI ecc) quando essa ha dimostrato con i fatti di non volere che l'economia sammarinese abbia una sua autonomia e un successo? 2) A chi non interessa fare più soldi creare una stabile conoscenza, aumentare le opportunità e diventare almeno autosufficienti e indipedenti da un unico fornitore che ti taglia le linee quando vuole? Inutili e inconsistenti le dichiarazioni dell'assoindustria che è causa dell'arreratezza di questo paese, insieme alla politica preferisce i monopoli alla ricchezza per tutti e si stupisce dell'odierna situazione, ma lor signori dove erano?Se siamo un Stato piccolo faremo come tutti gli altri e non risulta che la Svizzera (Stati Uniti, Lussemburgo, Andorra ecc) si strappi le vesti se l'Italia la considera paese terzo. Anzi mi pare che San Marino potrebbe essere come la Svizzera e non solo per le banche, ma tout court per una democrazia, economia e libertà più a misura del cittadino, ma non vuole decidersi a staccarsi dalla mammella-Italia e dalle sue grinfie immonde, zozze e piene di mafie. Dall'Italia non abbiamo nulla da imparare in alcun settore, dove si guarda tutto va a rotoli: giustizia, lavoro, economia, ricerca, educazione.... E loro vorrebbero farci diventare così sottomessi come una provincia!! Passiamo all'approvvigionamento di gas ed energia elettrica... Ieri i prezzi salivano, oggi scendono e i cittadini sammarinesi subiscono le inadeguatezze e le incapacità della politica che anche in questo stategico settore ha abdicato all'Italia. San Marino può anzi deve acquistare gas ed energia dal miglior offerente nel mondo visto che aderisce a numerose organizzazioni mondiali che gli garantiscono di poterlo fare, insomma non siamo vincolati a nessuno ed anzi intelligentemente si dovrebbero avere almeno 2 fornitori fra loro diversificati non solo in ragione di una prezzo competitivo, si non per la possibilità in caso di emergenza di attingere dall'altro a garanzia di un sistema sempre funzionante.Caro Direttore, oggi staccarsi dall'Italia oltre a diventare una emergenza è un obiettivo ancor più facile da raggiungere visto che ci hanno messo nelle condizioni per farlo, non abbiamo più nulla da perdere se mai è stato così per alcuni, anzi abbiamo tutto da guadagnare! Oggi l'occasione è ghiotta a vantaggio dell'economia e della crescita del nostro paese, chi non lo ha capito è solo la politica che ha perso tempo a capire se l'UE è oggi un obiettivo da perseguire con le opportune deroghe, oppure conviene fare come la Svizzera. Sicuro non conviene farci pilotare e dettare l'agenda da "Roma ladrona". Qui occorre vedere non il problema, ma l'enorme vantaggio per tutto il paese nel percorrere nuove strade giacchè quelle vecchie oltre ad essere logore e perdenti, sono divenute impraticabili.Da ultimo vorrei capire il perchè se una azienda come Puntoscop è in banca rotta o fallisce o peggio ancora, lo Stato si premura di "salvarla" mettendo fuori oltre alla Cassa Integrazione (CIG) che ricordiamo sono denari di tutti, anche 300 mila euro pubblici, come se il business fosse "roba loro". Allora c'è da chiedersi se salviamo i posti di lavoro oppure stiamo salvando qualche imprenditore incapace o, peggio, qualche "sola" (dal romanesco=fregatura) che è stata data a chi ha comprato da finti incapaci. C'è da chiedersi se la CIG non vada ripensata e se è un istituto utile a salvare veramente i lavoratori o piuttosto serve per operazioni che nulla hanno a che vedere con questo e che nascondono casomai incapacità imprenditoriali e/o marchingegni finanziari occulti. Può quindi uno Stato, il pubblico correre in soccorso di tutti, anche di quelli che vogliono fallire sapendo di fallire? Può uno Stato spendere i soldi di tutti per salvare i privati? Può uno Stato intervenire per rianimare un business dal quale non trae alcun beneficio diretto e indiretto ed anzi deve avere ancora il denaro delle imposte?
P.S. C'è proprio bisogno di commentare l'invio di un qualsiasi proconsole democristiano ricevuto in forma privata che ci invita a diventare identici all'Italia?P.S.S. Sarebbe utile ascoltare un esperto tecnico che ci dica come, dove e a chi finiscono i soldi delle transazioni per gli acquisti delle carte di credito dei sammarinesi e il sistema così come è strutturato oggi?


2 commenti:

  1. Caro MarcOne, ancora una volta mi da l'occasione per togliermi qualche sassolino dalla scarpa! Grazie. Sarebbe interessante che giornalisti sammarinesi (o italiani occupati in giornali sammarinesi) si attivassero in un'inchiesta sul funzionamento della SMAC, conoscerlo esattamente gioverebbe a tutta la comunità. Ma, come si sa, l'unico giornalismo d'inchiesta che abbiamo conosciuto sulla nostra stampa è sempre stato quello "politicamente pilotato" contro qualcosa o qualcuno. Pazienza, maturerà anche l'informazione locale, col tempo.
    Le devo una precisazione in premessa: SMN, che non è un giornale, come lei sa, bensì una rassegna stampa, un osservatorio sull'informazione locale, non si è mai giovato di alcun sostegno pubblico, in nessuna forma, né economica né contrattuale, anzi, anche recentemente SMN è stato inspiegabilmente (e vergognosamente) escluso da importanti (e "sostanziose") campagne pubblicitarie di origine Pubblica, come ad esempio quella sulla Stagione Teatrale gestita dall'Ufficio Attività Sociali e Culturali, che ha investito su ogni genere di mezzo d'informazione, o quella ancor più massiccia della SMAC, appunto, che deve aver investito ingentissime risorse in pubblicità, come avrà lei stesso avuto modo di verificare guardandosi attorno. Tenga conto, caro MarcOne, che SMN è un servizio offerto gratuitamente ai lettori, e che travalica i confini nazionali, ciò non ostante è rimasto escluso da queste come da altre campagne pubblicitarie pubbliche, a vantaggio di chi il proprio giornale lo fa pagare (e caro, rispetto ai giornali di tutto il mondo) ed alla fine dell'anno batte anche cassa allo Stato per i contributi. Pazienza, anche qui matureranno con il tempo le istituzioni e soprattutto i loro dirigenti e responsabili, spesso avvezzi alla triste pratica della discriminazione (politica? tribale? personale? mah?).
    Ciò detto voglio concordare con lei quando afferma che un aiuto pubblico, sotto forma di intervento economico diretto, ad un'azienda privata, ad un imprenditore, ad un'impresa, non si può giustificare neppure con lo scopo di salvare occupazione. Altri sono gli interventi necessari per salvaguardare il lavoro, e in particolare quello dei cittadini sammarinesi, e non affermo questo per 'discriminazione' nei confronti dei frontalieri, molto spesso ben più disponibili, attrezzati e quotati sul lavoro dei nostri concittadini (esperienza vissuta!), bensì perché credo sia normale che ciascun Paese affronti l'emergenza crisi difendendo prima di tutto le proprie aziende, il proprio territorio, la propria forza lavoro, e solo in un secondo tempo guardare anche al di fuori, ove possibile. Difendere il proprio sistema economico, quindi, significa anche far gestire importanti interventi del calibro di SMAC possibilmente a vantaggio del Paese e delle sue imprese, e non viceversa. Francamente neppure io sono in grado di conoscere i dettagli dell'operazione SMAC, e la stampa locale non ci ha aiutato a questo riguardo, ma mi auguro che qualcuno voglia spiegarcelo e rassicurarci tutti.

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  2. Caro Direttore, lei è sempre puntuale e sono d'accordo con lei al 100%. Aggiungo altre notizie: San Marino versa 8 milioni di euro l'anno a Hera Rimini per l'accordo su smaltimento acque reflue. Con 8 milioni di euro l'anno si costruiscono gli impianti di smaltimento acque necessari al fabbisogno, si mantengono e si impara a gestire una risorsa così importante con la tecnologia adeguata, si fanno posti di lavoro e conoscenza.

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