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venerdì 19 giugno 2009

La parabola dell’asino caduto nel pozzo il giorno di sabato

di Mirko Tomassoni
Diceva Gesù “Se a Voi cade un asino nel pozzo in giorno di sabato (festivo per gli ebrei) lo tirate fuori dal pozzo o lo lasciate morire perché è giorno di sabato? Imparate che è il Sabato per l’Uomo e non l’Uomo per il Sabato!… così pure se Voi che siete cattivi e un vostro figlio vi chiede un pane, non gli darete un sasso o uno scorpione, tanto più il Padre celeste che è buono darà ai suoi figli…!”Parto da questa parabola per esprimere alcune considerazioni, rispetto alla notizia, che in queste ore il Segretario di Stato agli Esteri della Repubblica di San Marino, si appresta a firmare a Strasburgo il “Protocollo n.14 bis” alla Convenzione del Consiglio d’ Europa per la salvaguardia dei diritti dell’ uomo e delle libertà fondamentali.

Il botta e risposta apparso recentemente tra il Segretario di Stato e l’ex Console Federico Podeschi, in ordine a vere o presunte discriminazioni nei confronti di quest’ultimo per il suo orientamento sessuale, mi porta ad osservare che nella Convenzione del Consiglio d’ Europa per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali (http://www.echr.coe.int/NR/rdonlyres/0D3304D1-F396-414A-A6C1-97B316F9753A/0/ItalianItalien.pdf), all'art.8 comma 1 si dice "Ogni persona ha diritto al rispetto della propria vita privata...." e al comma 2 "Non può esservi ingerenza di una autorità pubblica in tale diritto a meno che tale ingerenza sia prevista dalla legge e costituisca misura per la sicurezza nazionale....:" Mentre all'art.14 c'è l'articolo che si intitola "Divieto di discriminazione" e parla chiaro anche sul sesso.

Come è noto, la querelle tra l’ex Console ed il Segretario agli AAEE, è stata originata dalle dichiarazioni del Pontefice () a margine della decisione del Vaticano di opporsi in Sede ONU, alla depenalizzazione dell’omosessualità, un’ iniziativa questa proposta dalla Francia con il voto a favore di tutti gli Stati europei. Affermazioni giudicate da Podeschi come incitamento all’odio, alla discriminazione e all’omofobia. Successivamente la diatriba è continuata con un monito rivolto dalla Segreteria di Stato a Podeschi, di non presenziare ad una convocazione del Primo Ministro inglese Gordon Brown, che lo aveva invitato per complimentarsi per la forte attività di sensibilizzazione messa in campo nel Regno Unito dall’Organizzazione di cui Podeschi è Direttore Generale.

Ma ciò che mi ha spinto a scrivere queste righe, è l’ultima dichiarazione del Segretario di Stato (<…in un’occasione Podeschi ha attaccato in maniera violenta il Capo di Stato di un altro Paese e, in un’altra occasione ha omesso di seguire le istruzioni impartite dalla Segreteria di Stato per gli Affari Esteri. Nel Corpo Diplomatico e Consolare sammarinese vi sono omosessuali che svolgono con competenza e correttezza le proprie mansioni, che non sono affatto discriminati per le loro abitudini sessuali >) : Considerato lo stato di invisibilità in cui sono costretti a vivere tanti concittadini e concittadine sammarinesi omosessuali, per il basso grado di comprensione ed accettazione della società sammarinese, dove ci conosciamo un po’ tutti, a me pare davvero poco elegante, improprio e con parvenze intimidatorie e discriminatorie, questo sconveniente pubblico atto di monitoraggio degli orientamenti sessuali del Corpo Diplomatico Sammarinese. Mi chiedo se ci siano dati o elementi da render pubblici, anche sulla castità o meno di questi funzionari…

Io non avrei mai voluto entrare nel merito di questo diverbio Istituzionale, ma credo che tale vicenda, tale storia di un cittadino sammarinese, ha di fatto solo ferito e trafitto un uomo coraggioso, che fortunatamente fa della sua libertà, e non la Libertà di cui si gongola troppo spesso il nostro Paese, il suo punto di forza.

Questo Governo ha decretato senza scrupolo e dubbio alcuno che è meglio lasciar morire l’asino e l’uomo insieme, poiché la norma che uccide è meglio dell’amore e della misericordia che fa vivere! Ha decretato che è meglio dare sassi e scorpioni in faccia a chi chiede qualche pane del riconoscimento sociale e qualche diritto a non essere discriminato o penalizzato e punito o addirittura “ucciso” perché ritenuto diverso.

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