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giovedì 25 giugno 2009

Tutti i problemi di San Marino

di Luigi Lonfernini, su La Tribuna Sammarinese

Una serie di avvenimenti di carattere politico-istituzionale, sociale economico stanno investendo il nostro Paese ma, all’interno, a parte certe critiche di carattere più che altro formale e molto superficiali, pare che il tutto non desti eccessiva rilevanza. Il Paese ha messo insieme: problemi di natura economica dovuti alla situazione che si è venuta a creare con “l’amicha” Italia e con la congiuntura economica estremamente difficile a livello internazionale;
politica, con accuse e controaccuse da parte di esponenti di maggioranza e di opposizione sulle responsabilità che sono venute aventi nel tempo (vedi Report); sociale con i rinnovi contrattuali sia nel settore pubblico che in quello privato; politico-giudiziale, con la situazione esplosiva che si è venuta a creare all’interno del Tribunale; politico-istituzionale, con l’avere messo in piedi riforme del tutto sproporzionate alla nostra realtà e conseguentemente con l’avere impoverito le strutture già previste dagli Statuti.

Problemi di natura economica: tutti, associazioni di categoria (imprenditori e sindacati dei lavoratori), istituzioni pubbliche e private, chiedono interventi a sostegno dell’economia in generale; vengono individuati i settori che necessitano di assistenza: turistico, imprenditoriale commerciale ed industriale, ma nessuno, dico nessuno, cerca di renderci edotti dove il nostro Stato possa attingere le risorse e quindi con quale senso di responsabilità si affrontano i vari problemi che hanno un contenuto economico.
Lo Stato ha due tipi di risorse: le imposte indirette e quelle dirette: le prime sono in netta flessione sia per la crisi che colpito di vari comparti a seguito delle note vicende internazionali sia perché il giochino troppo sfruttato da parte di molte aziende con la compiacenza del potere politico (parte) si è rotto, le seconde in quanto o per effettiva incapacità di produrre reddito o per situazioni contingenti create ad arte, non sono in grado di continuare a dare un gettito alle entrate tributarie; esiste anche il caso delle aziende che operano nel settore finanziario-bancario che, stante la situazione di estrema incertezza, non saranno, con tutta probabilità, in grado di mantenere le posizioni di gettito tributario, privilegiate, per lo Stato, degli scorsi anni.

I rinnovi contrattuali ed in particolare nel settore della Pubblica Amministrazione ancora una volta vengono affrontati come se in questo Paese nulla sia cambiato e che pantalone sia ancora in grado di elargire a destra e manca in maniera larga. Se effettivamente esistono situazioni di vero disagio, in un contesto piccolo come il nostro, vanno affrontate non con interventi a pioggia ed in maniera indiscriminata ma mirati ad alleviare i bisogni che nascono da situazioni particolari; situazioni che non si affrontano con la distribuzione indiscriminata della smac card per agevolare i consumi anche di coloro che con il proprio reddito certamente non ne hanno alcun bisogno o con l’aumento degli assegni famigliari che andranno anche ad agevolare nuclei famigliari con un reddito più che sufficiente per mantenere lo stato sociale attuale.
Qualcuno si è preoccupato per esaminare la situazione che sta venendo avanti a livello di ammortizzatori sociali? Lo Stato, perdurando la crisi, è nelle condizioni di affrontare una situazione esplosiva che nasce dalla insoddisfazione di centinaia di persone che il nostro sistema economico non sarà in grado di riassorbire nel tessuto produttivo? Con quali risorse il Paese intende far fronte alle varie problematiche del mondo del lavoro subordinato?
La crisi nel settore della Giustizia non è e non solo quella relativa alla mancato rinnovo dell’incarico al Magistrato Dirigente, che, tra l’altro, l’attuale ha saputo dimostrare in termini concreti una capacità di lavoro ed una preparazione fuori dal comune, ma sono gli aspetti più degradanti che hanno coinvolto e coinvolgono procedimenti delicati e per i quali le soluzioni possibili, create ad arte sono state e sono quelle di mandarli in prescrizione. Si abbia il coraggio di tornare ai tempi in cui i Capitani Reggenti, quali Rettori dei Tribunali, avevano la capacità Istituzionale di porre fine a querelle che non solo danneggiano la Giustizia, ma creano le condizioni perché il cittadino perda quella fiducia in una istituzione che è fondamentale nella vita civile.
A livello istituzionale il degrado è sotto gli occhi di tutti tranne di coloro che, divenuti professionisti della politica, intendono, molte volte, anche senza le competenze necessarie, appropriarsi della vita politico-sociale del Paese. Gli unici che istituzionalmente ancora oggi, in base agli Statuti, rispondono del fatto e del non fatto durante il loro mandato sono i Capitani Reggenti, nonostante siano stati esautorati di ogni potere. Dirigenti di Servizi, politici, vanno esenti da ogni responsabilità: capaci od incapaci, volonterosi o meno restano ai loro posti: è stata costruita una macchina burocratica estremamente pericolosa per un Paese senza risorse materiali e con scarse risorse umane.
Si è aperto il dibattito sulla riforma della Pubblica Amministrazione; al Segretario di Stato per gli Affari Interni suggerisco due provvedimenti: i Dirigenti di alcuni servizi essenziali e delicati per la funzione quali: il Comandante della Gendarmeria, il Comandante della Polizia Civile, il Dirigente dell’Ufficio Tributario, il Dirigente del Tribunale Unico, il Dirigente della Banca Centrale, devono essere chiamati con contratto e con una durata predeterminata sottoposti annualmente al sindacato come prevedono in nostri Statuti per alcuni alti Funzionari; per tutti gli altri Dirigenti di Servizi deve essere prevista l’intercambiabilità a scadenze prestabilite. L’altro provvedimento è quello di prevede in Commissioni esterne miste: cittadini sammarinesi e forensi dotati della necessaria competenza, allo scopo di eseguire, periodicamente, nei vari Uffici visite per accertare lo stato in cui si trovano ed il rispetto delle regole proponendo poi, con relazione aperta, le possibili soluzioni in caso di accertata violazione di leggi, di scarsa diligenza o di professionalità.

1 commento:

  1. Da persone mediocri possono nascere solo cose mediocri. Si tocca con mano la mediocrità dei politici prima di tutto ma anche di tutti coloro che in qualche modo gravitano attorno alla politica. Mediocri sono le persone che guidano da anni le associazioni di categoria, le associazioni sociali e le associazioni professionali. Mediocre è la scuola e mediocri sono gli insegnanti. Una volta c’era solo il Liceo Classico e i professori erano di livello anche se troppo politicizzati. Ora con il varo di indirizzi molteplici, troppi per una comunità come la nostra, sembra che la scuola sia stata impostata più come opportunità lavorativa per insegnanti altrimenti disoccupati che come veicolo di trasmissione di cultura e di conoscenza, elementi portanti di qualsiasi società.
    La mediocrità impera e rimarrà tale se non si cambiano le impostazioni di base, scuola in primis.
    L'estensore dell'articolo sembra rimasto fermo agli anni 50 quando non c’era niente, non c'erano i capannoni, i centri direzionali, i centri commerciali, gli autonoleggi, gli studi commerciali, gli avvoltoi famelici che girano in cerchio sui terreni e soprattutto i soldi.
    I problemi di San Marino sono problemi di base e i rimedi che leggo non fanno altro che aggiungere mediocrità alla mediocrità quando invece occorrerebbe una terapia d’urto.
    La politica ancora non ha capito che il settore manifatturiero più di così non può dare e che il settore delle costruzioni è sovradimensionato alle nostre esigenze. Non ha capito che Banca Centrale non può essere una succursale del clientelismo politico, così come accade con la Telecom San Marino che inoltre, piuttosto di essere un centro tecnologico all’avanguardia che programma il futuro, si accontenta di dare servizi appena sufficienti.
    Deve capire invece che i costi delle recessioni non possono essere scaricati sui lavoratori anche perché se costoro hanno poco da spendere per comprare, chi vende muore poco alla volta. Deve anche capire che il miraggio della Withe List si concretizza firmando almeno 12 accordi contro le doppie imposizioni con Paesi OCSE perchè firmando un accordo con la sola Italia ci farebbe entrare nella sua Withe List e non anche in quella OCSE. Deve capire che non si governa con gli slogan.
    In buona sostanza sono due i passaggi che lasciano maggiormente perplessi: quello riferito al Tribunale dove la crisi conclamata e pubblicizzata da più parti compreso l’ordine degli avvocati e il Segretario di Stato alla Giustizia, sembra non ascrivibile al Magistrato Dirigente come se questo fosse un corpo estraneo all’organo che dirige. Un pò come dire che se il bilancio della Fiat fosse in perdita netta la colpa non è di Marchionne ma della catena di montaggio. Per il Tribunale l’imperativo deve essere quello di scegliere una figura esterna di notevole profilo.
    Il secondo passaggio è quello riferito ai suggerimenti per la riforma della pubblica amministrazione. Il nodo cruciale è questo: può una persona rimasta ferma a 50 anni fa, dare consigli ad una persona che definire mediocre può sembrare un complimento?

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