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mercoledì 24 giugno 2009

Lettera aperta al Direttore di RTV Carmen Lasorella

di Pier Paolo Guardigli - Direttore di SanMarinoNotizie.com

Egregio Direttore (o, se mi consente, gentile Signora), alcuni Suoi interventi, sia sulla stampa locale che sul sito della RTV, mi suggeriscono alcune riflessioni che vorrei sommessamente sottoporLe. Premetto che suonano come musica alle mie orecchie alcune Sue affermazioni, che per chiarezza e giovamento della ripetizione, estrapolo qui di seguito

“La San Marino Rtv, che ha una storia di quasi venti anni e le sue criticità, un bacino di emissione limitato, ma un organico esteso, (non sempre per necessità aziendali) sicuramente dovrà attrezzarsi per nuove sfide”. “Non si può pensare solo all’utenza sammarinese e in un linguaggio per iniziati. I fatti sammarinesi devono essere leggibili dall’esterno e il mondo esterno deve entrare a San Marino”. “L’informazione deve fare la sua parte: la denuncia, la vigilanza, ma deve sostenere anche i processi di trasformazione in atto. Inoltre, i grandi temi: i diritti umani, i cambiamenti sociali, per non parlare degli interrogativi etici e la sfida della solidarietà devono poter entrare nel dibattito anche di questa realtà. Non credo, che ampliare gli orizzonti significhi tradire la sammarinesità”.
Da membro del primo CdA della RTV, ruolo che mi ha offerto la grande opportunità di imparare molto e di sedere per alcuni anni a fianco di un grande giornalista a ‘Maestro’ come il Presidente emerito Sergio Zavoli, apprezzo la Sua ammissione di un certo affollamento, non sempre indispensabile, dell’organico aziendale. Mi auguro che sappia mettere ben presto mano a questo delicatissimo problema, ereditato più da una debolezza della politica che non di quella aziendale. Circa la criticità della modestissima estensione del bacino d’utenza, registro come la Sua intenzione di promuovere il satellite (strada che già tentammo di percorrere venti anni fa, ma senza successo) sia una proposta percorribile, oggi ancor più improcrastinabile ed interessante. Auguri.
Mi trova inoltre, caro Direttore, assolutamente solidale nell’impresa sisifica di aprire il mio paese al mondo ed il mondo al mio paese, anche attraverso il supporto di un’informazione matura e plurale. Credo che la Sua biografia professionale sia di assoluta garanzia di un successo su questa strada, quindi confido nella Sua capacità di far compiere ad RTV un salto di qualità significativo e tangibile, già nei prossimi mesi. Sebbene, mi permetta, temo che la condizione di monopolio della RTV non giovi affatto al percorso di crescita della pluralità. Comprendo che non è un Suo problema, bensì della politica e delle scelte di governo del paese, tuttavia anche su questa “criticità” auspico di sentire prossimamente un Suo autorevole e proficuo intervento. Oggi il nostro Segretario di Stato all’informazione ha espresso perplessità sull’effettivo pluralismo della carta stampata, dimenticando, ahimé, di esprimersi in merito all’informazione sull’etere: quantomeno sintomatico.
Mi permetto di suggerire una Sua maggiore attenzione allo strumento radiofonico. Temo, infatti, che la fruizione del canale televisivo sammarinese sia oggi piuttosto limitato alla fascia oraria dedicata all’informazione, testimoniando come il pubblico locale e limitrofo ritenga questa peculiarità più importante e significativa del resto della programmazione. Verrebbe da pronosticare una Sua intensificazione, da giornalista, di questo aspetto della programmazione, ma credo che saprà correggere questa Sua naturale vocazione. Sono invece persuaso che i nostri due canali radiofonici siano ampiamente sottoutilizzati rispetto al loro straordinario potenziale, e cerco di spiegarLe le ragioni.
Apprezzo il lavoro quasi ventennale dell’amico responsabile di quel settore, che già all’epoca delle prime trasmissioni seppe dimostrare la propria competenza e conoscenza dello strumento. Tuttavia trovo che la mancanza di un certo coraggio (lo definirei così) e l’assenza forse di nuovi stimoli professionali conducano ad un sostanziale immobilismo nella programmazione radiofonica. La radio, come sappiamo, ha un bacino d’utenza notevole e produce, per altro, anche interessanti utili pubblicitari. Il suo ascolto è consentito anche nei locali pubblici e nelle attività commerciali e professionali durante il giorno e durante il lavoro. Ha un potenziale straordinario soprattutto nel campo dell’informazione. Ecco, a mio avviso, gentile Direttore, questo “talento” è stato sotterrato, per dirla con la parabole evangelica, anziché essere propriamente investito e fatto crescere e maturare. Penso, ad esempio, alle programmazioni di radio come il canale Tre della Rai, con i suoi formidabili spazi informativi quali Radio Tre Mondo, una rassegna stampa di giornali e periodici stranieri, poi approfondita da ospiti e conduttori; lo storico Prima Pagina, che ogni mattina ci intrattiene con la partecipazione di un celebre giornalista (ogni settimana diverso) che sfoglia appunto le prime pagine dei maggiori quotidiani nazionali per poi commentarli con gli interventi telefonici degli ascoltatori; ma anche a Tabloid, dove sono le pagine interne dei giornali ad avere voce tramite intelligenti e simpatici conduttori, i quali accolgono mail ed sms dagli ascoltatori attenti; oppure al Faccia a Faccia, dove ogni settimana un giornalista diverso propone scambi quotidiani di opinioni sui fatti dell’attualità politica e di cronaca con ospiti illustri; ma pensiamo anche al mitico contenitore culturale di Fahrenheit, il cui coltissimo ed impeccabile conduttore storico (per altro, per pura curiosità, di madre sammarinese….) ci conduce attraverso percorsi librari straordinari; poi a trasmissioni dedicate al cinema, alla sacralità ed al religioso, alla lirica, ai radiodrammi, alla lettura di opere narrative, alla scienza, il tutto condito con ottima musica, non solo di origine ‘colta’.
Insomma, una straordinaria varietà di offerte, informative e culturali, sempre utili e talvolta superflue (ma è anche del superfluo che si dovrebbe nutrire la nostra conoscenza, come aveva ben intuito l’ironico Oscar Wilde), tanto per citare solo un canale dell’emittente ‘cugina’ Rai. Ma se volessimo ci sarebbero molti altri esempi, fra i quali uno dei più meritori è senz’altro il canale Radio 24, emittente del Sole 24 Ore, testata com’è noto di proprietà della Confindustria.
Ebbene, caro Direttore, con i nostri due canali disponibili, l’uno dedicato opportunamente alla trasmissione in diretta delle sedute del Consiglio Grande e Generale ed a una diffusione musicale di un pop di buona qualità, e l’altro dedicato a programmi di intrattenimento generalista, con forte impronta commerciale, la nostra radio sembra piuttosto scegliere un profilo minore, rinunciando alla missione di offrire un’informazione ragionata, approfondimenti, commenti giornalistici, con il coinvolgimento di altri giornalisti locali e non, contenitori culturali, programmi dedicati ad eventi significativi in ambito artistico, musicale, teatrale, cinematografico, tutti aspetti, per altro, di cui si può rintracciare una certa vitalità delle offerte sammarinesi, anche in ambito associativo e non solo della programmazione istituzionale.
Ritengo, infine, che oltre ad una corretta funzione informativa a 360° una programmazione radiofonica più attenta ed approfondita potrebbe assolvere anche a funzioni educative, per la crescita del livello generale dell’informazione sammarinese, stampa e web inclusi, e – perché no – per l’affinamento delle qualità di “radio ascoltatori” dei nostri concittadini, che troverebbero così nuovi spazi di partecipazione diretta.
Il mio è solo un modesto (e non richiesto) suggerimento, che le giunge però da un osservatorio privilegiato di un piccolo (che a San Marino poi diventa “micro”) editore, imprenditore della cultura e dell’informazione locali. La ringrazio per la Sua cortese attenzione.
Con una grande stima nella Sua persona e la riconoscenza per il Suo impegno nel mio paese, Le giungano i miei distinti saluti e la mia sincera cordialità.

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