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lunedì 1 giugno 2009

Rapina alla Carisp

di Peppino Della Balda su La Tribuna Sammarinese

Abbiamo più volte avuto l’amarezza di leggere queste notizie ma si trattava sempre della solita banda del “ Taglierino” che sottraeva qualche manciata di spiccioli. Opera di disperati e senza futuro che non fanno danni più di tanto. Questa volta invece non si tratta di taglierino ma di ghigliottina, di garrota, di forca utilizzati da una banda ben più attrezzata ed affatto disperati.
Di una banda abituata a rapine ed assalti di lusso, di quelli che contano di quelli che possono fare molti danni e mettere in ginocchio un paese ed una economia. Se il progetto di questi banditi fosse andato in porto a quest’ora non saremmo qui a valutare se sia o meno necessario un governo di unità nazionale, saremmo nei boschi ad organizzare la resistenza per cacciare l’invasore; rivendicheremo la solidarietà dei nostri compaesani residenti all’estero sempre pronti a difendere la patria in pericolo; faremmo ricorso agli organismi internazionali pér difendere la nostra sovranità e nostra indipendenza.

Una banda di così alto lignaggio, abituata a scorribande ben più importanti nel mondo dell’alta finanza, nelle telecomunicazioni, nelle aziende statali i e via dicendo, come tutte le bande, però, ha bisogno di un basi sta nel territorio, un basista che sappia fornire tutte le informazioni necessarie a prevenire le mosse della vittima, a giocar d’anticipo a dotarsi di amicizie potenti e degli strumenti necessari per portare a termine il colpo. Un grimaldello fatto di sottocultura politica, di vocazione al tradimento e al vassallaggio, di utilizzo di “om da poc” come ce ne sono tanti, di persone che considerano San Marino terra di conquista per i loro sporchi affari che però ricevono una bella sbianchettata da organismi istituzionali più o meno ufficiali.

L’assalto alla barricata non è riuscito, non è riuscito per il coraggio degli inquisiti barbaramente torturati e sequestrati, non è riuscita per il pentimento di chi in un primo tempo aveva avvallato l’operazione “rapina CARISP”, non è riuscita perché alla fine un briciolo di moralità e etica sopravvive ovunque nonostante i tempi che corrono.
Alla fine come nelle crisi, sarà proprio questo tremendo assalto a risvegliare i custodi della terra, i cittadini ingenui e creduloni e consentire una pronta e rapida ripresa dell’intero sistema che deve quanto meno adottare misure straordinarie per difendersi in modo legale, da altri possibili assalti.
Se Fabiano da Monte è stato dirottato dalla nebbia ed a causa di questa ha fallito la sua missione, noi dobbiamo contare invece sulla lucidità, sulla trasparenza e rimuovere tutti gli ostacoli che ci sono alla costruzione di una vera difesa dei nostro Stato che merita rispetto e dignità ai pari degli altri Stati indipendentemente dalle dimensioni.

Bisogna incominciare con l’allontanare quel nucleo di spie ed informatori che inquina il nostro tessuto, quelle circa i 50 “barbe finte” che a vario titolo si sono infiltrate con l’aiuto dei locali, nelle banche, nelle finanziarie, nelle associazioni, nelle imprese, nelle “consulenze” e perfino nella PA per fare in modo che le informazioni, utili e necessarie, emergano dai comportamenti e dagli organismi dello Stato che devono operare in stretta e proficua collaborazione con enti similari di altri Stati riferendosi ad atti e fatti di assoluta certezza.
Dobbiamo dotarci di un nostro “ sistema informativo”, tutto sammarinese, in grado di prevenire nuovi attacchi e nuovi assalti. Anche la politica dovrà avere il coraggio di riformarsi, di riprendere il ruolo che le è stato assegnato: ben amministrare, curare gli interessi collettivi, abbandonare il clientelismo ed il favoritismo, stimolare e recuperare quel sentimento nazionale che si va perdendo, rilanciare la cultura sammarinese, ridisegnare le istituzioni recuperando le vecchie regole per favorire la democrazia e la partecipazione.
Non è un problema di questa o quella coalizione o partito, non ci sono buoni o cattivi da schedare, è solo un problema di pronunciamento attorno ad una sola domanda: Vogliamo che il Paese rimanga libero ed indipendente e che continui nei secoli a difendere i propri cittadini rispettando i dettami della nostra storia e della “ Carta dei Diritti” ? Se a questa risposta uscirà un SI forte e deciso il resto sarà facile e rapida potrà essere al ripresa!

2 commenti:

  1. mi unisco al coro di SI che spero si levi alto e rumoroso

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  2. Mi unisco al coro di SI che da questo blog potrebbe partire per diffondersi. E' molto tempo che qui diciamo certe cose, specie sull'opportunità o meno di farci colonizzare dai forensi. Mi pare che invece il trend degli italiani funzionali al sistema per bande sia in netto rialzo.
    Occorre veramente che i sammarinesi si riprendano la loro autonomia e questo va fatto ogni giorno, pietra dopo pietra, con fatica con la parola ma anche con i fatti concreti. Mandiamoli a casa anche con il nostro atteggiamento di tutti i giorni!

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