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lunedì 10 novembre 2008

Segretezza del voto

di: un gruppo di giovani sammarinesi

All'indomani delle elezioni politiche, noi, un gruppo di giovani sammarinesi, convinti che la politica sia uno strumento fondamentale per migliorare la nostra società e le condizioni di tutti i cittadini, siamo indignati dal sistema elettorale sammarinese che non ci consente di esprimere segretamente e liberamente la nostra preferenza di voto. Se un candidato è in grado di risalire con una certa precisione alla provenienza dei voti ricevuti, come possiamo sentirci liberi di votare secondo le nostre convinzioni?

Molti di noi recandosi al seggio hanno rimorsi di coscienza e problemi in famiglia perchè devono dare il voto al parente più prossimo o al conoscente che promette certi appoggi una volta eletto.Perchè un candidato può sapere per ogni singolo seggio quanti voti ha ricevuto?Queste sono le parole del padre di Marco (nome inventato) prima delle elezioni: "Lo zio anche quest'anno si è candidato e ha chiesto il nostro voto, quindi mi raccomando è nostro dovere appoggiarlo. In fondo conoscere qualcuno "che va su" potrebbe sempre farci comodo in caso di bisogno". Ora Marco, che ha raggiunto l'età e la maturità di esprimere una preferenza in base ai valori in cui crede e che sono in contrasto con quelli del partito dello zio, cosa può fare? Segue i suoi principi o vota lo zio per la paura che poi lui vada a controllare i risultati del seggio e si accorga facendo due calcoli che qualcuno della famiglia non l'ha votato? Il problema è proprio questo: i candidati sanno esattamente per ogni seggio il numero di voti ricevuti, e se io e la mia famiglia siamo gli unici sostenitori di un certo candidato per quel seggio, il mio voto non è più segreto.L'articolo 7 della nostra costituzione dice: "Il suffragio è universale, segreto e diretto. Ogni cittadino, all'età e alle condizioni stabilite dalla legge, ha diritto di elettorato attivo e passivo".Pertanto, noi come cittadini sammarinesi chiediamo al nuovo governo di pensare ad un sistema elettorale che possa maggiormante garantire la riservatezza del voto. Crediamo che un politico, che sceglie la politica per il bene del paese, possa adempire al suo mandato senza sapere da quale zona ha ricevuto i voti. Crediamo che gli sia sufficiente conoscere il numero complessivo dei sostenitori in repubblica per sapere quanto le sue idee siano appoggiate e a quante persone debba rendere conto, non in termini di favori personali, ma in termini di rispetto e coerenza ai valori dichiarati in campagna elettorale.Con queste parole vogliamo testimoniare che ci sono giovani che non sono estranei alla politica e che non pensano solo al divertimento. Noi siamo realmente interessati al mondo politico ma ci sentiamo penalizzati e scoraggiati da questo sistema.

3 commenti:

  1. con la legge elettorale tramite gli intersezionali e la diminuzione dei seggi questo problema è notevolmente ridotto.

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  2. Il problema è solo uno: aver promesso il voto allo zio. Marco ha poco da lamentarsi. Il voto non si promette. PUNTO. Sono queste promesse che rovinano il paese. Marco dovrebbe avere il coraggio di votare chi vuole. Lo zio saprebbe che non ha votato lui ma non saprebbe chi altro ha votato. Allora il problema dov'è? Nel fatto che c'è gente che VUOLE farsi riconoscere, non nel fatto che NON VUOLE FARSI RICONOSCERE....

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  3. Caro papà
    trovo che tu sia molto scorretto a chiedermi di votare lo zio. Se continuiamo a fare così le cose non cambieranno mai. Io penso di votare un candidato in cui credo e che stimo molto. Se poi lo zio lo dovesse scoprire ciò significa che ha avuto talmente pochi voti che il mio sarebbe stato ininfluente e se comunque tu ti sentissi in imbarazzo, puoi dirgli che forse per sbaglio mi hanno annullato la scheda.
    Marco

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