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lunedì 7 dicembre 2009

In tutto il mondo il governo ha emesso liquidità alle banche, a San Marino avviene il contrario


De L’Infedele, su San Marino OGGI

Questo governo non finisce più di stupire. E’ partito vantando a più riprese un alto gradimento da parte del governo italiano e, dopo un anno, la realtà è che i rapporti non sono mai stati così difficili e cattivi negli ultimi cinquant’anni. Siamo sotto schiaffo tutti i giorni. Ha fatto grandi proclami di cambiamento, ma a parte le leggi dettate dall’esterno, non ha varato neppure un progetto per costruire una nuova San Marino e per dare un futuro a tutti i cittadini. Ha criticato con asprezza, e a ragione aggiungo io, il governo precedente, ma si è dimenticato degli altri disastrosi dieci governi i cui gravissimi errori e ritardi il Paese sta pagando a rischio della sua esistenza.


Dieci governi, più l’attuale, che non sono stati capaci di evitare ben tre scudi fiscali pur avendo dalla loro la Convenzione del 1939 che sancisce la libera circolazione dei beni e dei servizi tra Italia e San Marino. Non si conosce nessuna trattativa in questo senso e neppure per aderire all’Unione europea salvando per sempre la Repubblica.
Ha esaltato il ruolo del settore bancario e finanziario e poi lo ha abbandonato al suo destino, infierendo anche con il decreto-legge 3 dicembre 2009 n. 162. “Disposizioni urgenti in materia di riserva obbligatoria a carico delle banche sammarinesi”. Nel momento in cui le banche subiscono una pressione spaventosa sulla loro liquidità a causa dello scudo fiscale che produce anche una netta contrazione della raccolta, il governo impone una improvvisa e immediata riserva obbligatoria in denaro pari all’8% dell’importo complessivo della raccolta diretta da costituire con deposito vincolato presso la Banca Centrale.
In tutto il mondo i governi hanno immesso una enorme liquidità nelle banche per far fronte alla grande crisi finanziaria, ma a San Marino avviene il contrario. Viene prelevata forzosamente una grandissima quantità di denaro che, in base alle modalità del decreto danneggerà soprattutto le banche sane e ben amministrate. Inoltre pende sulle banche la minaccia esplicita dell’articolo 3 del decreto col quale si avverte che l’inosservanza delle disposizioni sarà considerata “violazione di eccezionale gravità”, nonché “grave inottemperanza”.
E questo ha un rilievo politico enorme perché espone il governo e copre la Banca Centrale. In pratica, il governo autolesionista ha messo le proprie dimissioni in mano al comportamento delle banche. Infatti, se le dodici banche non sono in grado di ottemperare o non vogliono ottemperare, il decreto va in fumo e al governo non resta che andarsene. Nell’ipotesi migliore per il governo, le banche ottemperano, ma senza liquidità non possono rispettare i parametri gestionali imposti dalla Banca Centrale, non possono rimborsare i clienti che scudano, non possono più erogare fidi alle imprese ma le faranno rientrare, non avranno utili e in mancanza di profitto non pagheranno le imposte, il bilancio statale ne risentirà negativamente e la Tesoreria soffrirà terribilmente.
Ambedue gli scenari sono gravidi di pericoli per la tenuta del sistema. È dunque difficile capire la logica di un decreto che impone l’esatto contrario di quanto è descritto in premessa e di quanto l’emergenza impone; che mette sulle spalle dei governanti pesanti responsabilità che si dovevano lasciare ad altri.
In parole chiare, il decreto dice che in relazione allo scudo fiscale italiano il quale provoca un’emorragia di liquidità alle banche sammarinesi creando serie difficoltà, la Banca Centrale opera un prelievo di liquidità enorme aumentando di gran lunga la criticità delle banche stesse. Senza considerare che la raccolta diretta è costituita dai risparmi dei cittadini che vanno tutelati in tutti i modi.
A questo punto non rimane che valutare se il decreto-legge è legittimo o addirittura costituzionale. Sicuramente è privo di logica e di buon senso ed è lontano mille miglia dal dovere di garantire la solidità e la solvibilità dell’intero sistema bancario e finanziario sammarinese. E’ chiaro che chi l’ha consigliato non ci vuole bene.

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