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giovedì 26 novembre 2009

Italianizzazione


Di MarcOne

Nelle piccole cose di tutti i giorni siamo costretti a subire procedure, modalità, metodi, usi e costumi che non sono i nostri, ma ci vengono semplicemente imposti dall'arroganza di chi si crede più evoluto. L'IVA è meglio della monofase secondo gli espertoni italiani e nostrani, senza conoscerne la filosofia diametralmente opposta: ogni giorno che facciamo un acquisto in italia paghiamo l'IVA che potremmo anche non pagare; le nostre aziende vendono/acquistano con l'IVA; le nostre aziende sono costrette ad avere un rappresentante in Italia per poter operare e perciò sono perseguitate dalla Finanza. Perfino se vogliamo allacciare il telefono vogliono un codice fiscale e ci emettono la fattura con IVA, le bollette e servizi della Telecom, Vodaphone, TRE sono con IVA e noi paghiamo senza motivo.

Il Codice Fiscale ci viene richiesto ovunque anche dentro il nostro territorio da compagnie italiane che operano in totale disprezzo delle normative sammarinesi e vogliono da noi un codice fiscale che non ha motivo di esistere. Così è per la partita iva, l'INPS ecc. La citazione della normativa sulla Privacy è sempre quella relativa al decreto italiano che non ha alcun valore a San Marino nè può tutelare in alcun modo. E così ci sentiamo dire: " mi dispiace ma serve il codice fiscale...Mi dispiace ma non posso fare nulla senza questo o senza quello". Le banche sono assolutamente infestate di tali procedure inutili e prone di fronte alla italianizzazione: procedure di manleva, firma di assunzione di responsabilità, vogliamo sapere dall'Italia se il soggetto è affidabile... Ma cosa diavolo volete da noi?Questa si chiama ingerenza nella sovranità, sono una serie di attività socio-culturali-pratiche messe in campo dall'Italia per piegare San Marino verso una italianizzazione che evidentemente deve partire dalle piccole cose, dal quotidiano affinchè tutto non solo sembri uguale, ma lo sia effettivamente e non ci siano distinzioni e differenze. L'altro giorno un comico ai microfoni di RTV ha fatto una battuta di basso profilo: " ma che Repubblica! San Marino è in provincia della Romagna". Vogliono omologarci in tutto. Ma noi siamo dei bambocci e ci piace farci irretire dalle patacate più clamorose e così anche il gergo giornalistico e quello politico assorbono lo slang italiano improprio e contro ogni nostra tradizione, nasce così l'autority, il collegio dei garanti della costituzionalità delle norme, la finanziaria, il parlamento, il ministero, le commissioni, il bipolarismo, fannulloni, evasione fiscale e chi si ricorda altro lo aggiunga pure. "I professionisti dell'antimafia" sono già nei nostri palazzi a raccontarci fantasiose storielle che il mese dopo evaporano come l'etere e poichè non riescono a risolvere i loro enormi storici problemi vengono a San Marino per insegnarci come si deve fare per rimanere impantanati per sempre nelle logiche del ricatto e del pentito ad orologeria, a richiesta, che canta quando è necessario e che si ricorda di aver incontrato Berlusconi o Prodi secondo chi è al governo.Pochi giorni il quotidiano MF esortava San Marino ad adottare le leggi italiane in materia finanziaria. L'Italia notoriamente non può insegnare nulla a nessuno in materia finanziaria e fiscale: il paese con il più elevato debito pubblico dell'occidente, con la tassazione che soffoca l'economia, la giustizia ingiusta e l'informazione oligopolistica RAISET, paese in cui mafia, camorra, ‘ndragheta spadroneggiano a tutto campo cosa vorrebbe insegnare a noi poveri montanari?Si dice che negli accordi parafati con l'Italia vi siano clausole addirittura peggiori di quanto si possa immaginare, senza alcun principio di reciprocità e dove subiamo ancor di più l'ingerenza italiana nei nostri affari di cittadini di uno Stato che grazie a questa maggioranza, ha deciso di non essere più sovrano, ma divenire un protettorato, svendendo ogni prerogativa all'Italia. I Reggenti si dice che non saranno ricevuti se non in forma privata e informale dal Premier Berlusconi. Ancora una ulteriore umiliazione contro un microstato che rappresenta una vera essenza delle differenze sul pianeta e che fondato da una comunità di fuggiaschi perseguitati, rischia di ricominciare da capo la sua storia. A Cipro in questi giorni i Piccoli Stati si sono fatti sentire, tutti denunciano un forte attacco dei paesi più grandi nei loro confronti, come se dipendesse dai Piccoli ogni problema che invece hanno causato i grandi con la crisi finanziaria globale e che i Piccoli subiscono ancora e maggiormente. Sembra, appare evidente ai più, che avere uno Stato snello e funzionante con leggi chiare ed essere benestanti sia diventato un problema di cui vergognarsi di fronte alla comunità internazionale. E invece, cari politici sammarinesi che avete le fette di prosciutto sugli occhi, è l'esatto contrario. Occorre andare a testa alta ed essere fieri di ciò che abbiamo fatto, nonostante siamo circondati da un popolo ottuso e retrogrado che si ostina ad alzare la voce con i deboli e sproloquiare senza poter dare buoni esempi di alcun tipo.Oggi ci sarà la firma di un accordo che comporterà gravi danni per noi e le generazioni future, San Marino rischia di scomparire, un accordo la cui firma è già di per sè un inizio negativo: il fatto che sia un ambasciatore a firmare la dice proprio lunga sul fatto che il governo italiano non abbia alcuna voglia di sottoscrivere autorevolmente un siffatto testo che eventualmente fra 3 mesi potrebbe anche essere stracciato e denunciato davanti alle corti internazionali poichè non ha alcun valore, in quanto, oltre ai già citati vulnus è stato firmato poichè San Marino è stato costretto a farlo: sotto ricatto della politica, dei Media, degli arresti sul suolo italiano di cittadini sammarinesi, delle pressioni di Polizia, Magistratura, con la Finanza ai confini, le spie dentro il palazzo e le microspie nelle sedi istituzionali e non solo, senza poter trattare alcunchè.

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