di: Associazione ECSO
Aprendo una parentesi sul concorso NUOVE IDEE NUOVE IMPRESE che si svolge a Rimini da 9 anni vorremmo sollevvare qualche perplessita.
E' vero che ogni anno il numero dei partecipanti aumenta ed è vero che tra essi tre progetti vengono premiati in denaro e con qulache agevolazione gestionale, ma è anche vero che la ricaduta sul nostro territorio è minima e che i costi, in termini economici, per il nostro paese sono notevoli.
Noi vorremmo immaginare per un istante un concorso similare, gestito da fondazioni, Segreterie, osla, anis, camera di commercio e magari forum dei giovani, ( struttura più snella dell'attuale ) che operi solo su progetti atti a creare impresa in Repubblica.
Chiunque potrebbe partecipare a patto che l'attività abbia sede a san marino, i premiati potrebbero essere dieci o venti invece di tre e per avere più appeal si dovrebbe concedere una forma di esenzione fiscale alle neonate società dei vincitori e magari la residenza per gli ideatori ( amministratori o proprietari ).
Così facendo si creerebbe un volano notevole per assunzioni ( stimabile in almeno 40 persone all'anno ), indotto, banche , ecc, ecc,.
I finanziamenti destinati all'evento rimarrebbero nel nostro paese e i profitti in termini di economia sarebbero estremamente più elevati.
Certi che le Segreterie di Stato interessate all'evento la vedano come noi, speriamo in un confronto sul problema in tempi brevi.
venerdì 6 novembre 2009
Nuove Idee Nuove Imprese: qualche perplessità
1 commento:
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Bene, Bravi!
RispondiEliminaD'accordo quasi su tutto. A patto che siano posti di lavoro e aziende di servizi e tecnologia e mai di manifattura che deve sparire da questo paese. La riduzione dei frontalieri al minimo e l'istituzione di posti di lavoro nel settore privato adatti ai giovani scolarizzati sammarinesi, nonchè il blocco delle assunzioni PA sono 3 capisaldi della politica giusta per le nostre dimensioni e aspirazioni. Ci sono circa, vado a memoria, ogni anno 60 nuovi giovani sammarinesi che entrano nel mondo del lavoro dopo una formazione universitaria o almeno diplomati. Sono inutili le politiche per creare i posti di lavoro da manovalanza di basso profilo e quelli industrial-manifatturieri. I nostri laureati, così come la Repubblica, hanno bisogno di pochi numeri e tanta qualità delle scelte.
Sulle residenze avrei delle perplessità e comunque sarebbero da sottoporre a verifica annuale circa l'operato perchè se viene gente come quelli delle truffe allora meglio fare da soli.
Avanti così
MarcOne