di Mirko Tomassoni
Ieri sera alle 20.10 in una clinica di Udine è morta Eluana Englaro. Sono finite le battaglie e le sofferenze (giuste? sbagliate?) sue e di suo padre Beppino. Tanta Politica italiana, e tante voci della Chiesa hanno dimostrato senza costrutto, non solo di saper urtare agevolmente la sensibilità e patimenti altrui senza il rispetto del dolore, ma hanno manifestato palesemente la non capacità di comprendere la necessità di un pacato confronto sulle questioni etiche, e quindi di una Normativa progredita.
Un bailamme mediatico senza freni, senza imbarazzi…il tutto a causa dell’individuo di turno (e\o chi per lui\lei), che ha chiesto di porre fine alla propria oblunga agonizzante, estenuante esistenza.
Auspico sin da ora che una riflessione composta su queste Materie, abbia la meglio sul voler arroccarsi su nette posizioni di parte. Sarebbe bello e molto più edificante (anche a San Marino), assistere alla stessa agitazione ed allo stesso ansimante interesse, ogni qual volta la persona disabile di turno, spesso in condizioni gravissime, non chieda di morire, ma di Vivere e di vivere una Vita dignitosa, con pieno rispetto e con gli stessi Diritti degli altri”
martedì 10 febbraio 2009
La morte e la vita
3 commenti:
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Caro Mirko, ieri sera sono stato alla conferenza sulla situazione bancaria della tua coalizione. Pur comprendendo il piccolo Tafazzi che c'è dentro ogni uomo di sinistra rilevo che tutti tre i consiglieri in cattedra (Foschi, Felici e Mularoni), nel tentativo di minimizzare le loro responsabilità in merito alla mancata firma di un accordo bancario con l'Italia, hanno ammesso una colpa gravissima. Tutti tre hanno detto che i poteri forti, come le banche e l'ANIS, non hanno voluto la firma ed hanno impedito il raggiungimento di un accordo.
RispondiEliminaDicendo questo i tre consiglieri, di cui due erano al governo, hanno implicitamente ammesso che a comandare non sono i segretari di stato ma le varie associazioni di categoria o gruppi di potere.
Questa introduzione, che apparentemente non c'entra nulla con il tuo appello al dialogo sulle questioni etiche, mi serve a porti la seguente domanda:
Considerando che la classe politica sammarinese, per sua stessa ammissione, non ha di fatto la libertà di legiferare su molte questioni di interesse nazionale, ritini, realisticamente, che si possa dare vita ad un dialogo sereno sulle questioni etiche? Non ritieni che la pressione di istituzioni o associazioni religiose possa inasprire il dibattito e farlo degenerare alla solita rissa tra guelfi e ghibellini?
Caro Ippaso da Metaponto, apprezzo la sua intenzione di non rafforzare le spaccature (guelfe e ghibelline) già troppo accentuate nel nostro travagliato Paese, tuttavia parlare ogni tanto anche di temi eticamente sensibili non credo faccia male all'animo dei sammarinesi, sempre così distratti da faccende intrise di interessi economici e di potere. Lasci che ogni tanto la parte filosofica di sé prevalga su quella, certamente più nota ed autorevole, di apprezzato matematico.
RispondiEliminaAnche a me piacerebbe che si parlasse di questi temi ma credo che il basso livello della classe politica e la quasi totale assenza di uomini dotati di senso dello stato non consenta un dialogo sereno e forse non consenta addirittura il dialogo.
RispondiEliminaUna proposta del genere spaccherebbe la maggioranza e penso che non sia una questione sulla quale fare cadere un governo.
Già mi immagino Valentini in lacrime che si appella alle radici cristiane leggendo il discorso scritto direttamente da Negri...