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giovedì 26 febbraio 2009

Un pianto nella foresta

di: Luciano Francioni, Dana Bonus, Carlo Guido, Lucio Capicchioni ed Altri Residenti Nelle Comunità Ny, Detroit, Argentina e San Marino - da: San Marino OGGI

Chi cerca trova e chi cammina inciampa. Questo è un comico proverbio che mia madre mi rammentava da ragazzo. Oggi da uomo grande e grosso sto cercando dei motivi per i quali il sottoscritto e molti altri cittadini sammarinesi di serie ‘C' non possono recuperare dei loro diritti carpiti da un veloce varo di una legge che non li include pienamente in tutte le istituzioni di un paese libero come lo era nei tempi passati San Marino. Tempi passati, perché secondo una risposta data da un segretario di Stato della Serenissima, durante una visita a New York per una riunione con i Sammarinesi residenti nella grande metropoli e dintorni, 'San Marino deve andare mano in mano con la più vasta Italia'. Una seguente domanda fu posta al Segretario, sull’argomento delle difficolta’ create dopo il 'Referendum', per quale motivo non si può rimettere tutto allo stesso stato di prima, per quanto riguardava gli emigrati. Il segretario in una sala gremita da dignitari e membri della Fratellanza ha affermato che uno dei 'Maggiori ostacoli è il costante aumento di nascite nella popolazione di emigrati, specialmente in Argentina', che può superare il numero demografico dei sammarinesi a San Marino. Dopotutto, anche se avevano eliminato l’ articolo 7, hanno al suo posto aggiunto il limite discriminatorio del diritto al voto universale come per i residenti all’interno. Questo atto legislativo è solo comparabile all’applicazione di un cerotto adesivo su una ferita di arma da fuoco che non può guarire, per aprire una susseguente ferita in un’altra parte del corpo.
Leggendo le cronache su 'San Marino Oggi' ed altri più o meno noti periodici, ha notato un suggerimento offerto dal Ministro della Chiesa Don Pino Iannuzzi, il quale incoraggia a recarsi in chiesa quotidianamente per chiedere Divino Intervento. Riflettendo su quanto leggevo ho pensato che non sarebbe una cattiva idea, ma credo che i Santi abbiano cose più importanti a cui pensare, che indurre delle persone a pentirsi dei danni causati a centinaia di persone penalizzate essendo solamente colpevoli di avere dovuto emigrare quando i venti della miseria e della disoccupazione soffiavano inclementi su tutto il territorio Sammarinese.
Tempi passati durante i quali parole come 'riciclaggio', 'white list', ed altre ombrose definizioni venissero coniate.
Tempi passati quando una persona si sentiva orgogliosa di essere parente o amica di un emigrato.
Tempi passati quando la nascita di un figlio era un evento lietissimo, in tutte le parti del mondo, (anche in Argentina) e non una delle cause per cui il governo oggi è in crisi, ma anche a questo si può riparare, basta spedire una nave piena di farmaceutici per la prevenzione delle gravidanze a Buenos Aires.
Tempi passati coma quando per avere un colloquio con un segretario di Stato come lo era il prof Bigi, bastava recarsi al Bar della Torretta di sera verso le 9 e gli si poteva presentare dei problemi o scambiare opinioni, e lui rispondeva in una lingua comprendibile da tutti, quella dei nostri Padri.
Oggi noi emigrati possiamo inviare lettere alla Casa Bianca e in pochi giorni qualcuno risponde. Ma a San Marino, facendo così, si spreca un francobollo, perché la nostra lettera viene prontamente cestinata. Oppure, se si è là, solo dopo avere atteso una mezza giornata in anticamera, forse, forse, ci si concede un minuto di attenzione.
Tempi passati quando un governo era autosufficiente, e autonomo. Ora le banche 'saltano'’ e capitali svaniscono. Ecco una possibile soluzione, perché non mandare il Consiglio Grande e Generale in vacanza e insediare 60 emigrati al loro posto, solo per dimostrare come si fa a fare tanto con poco, a usare ogni centesimo come se si avesse dovuto sudare sangue per guadagnarlo minando il carbone, respirando il cemento e lavando colonne di piatti. 'Cercando si trova e camminando si inciampa' ma se mentre si cerca e si cammina, si tengono gli occhi aperti non si inciampa.

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