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venerdì 23 ottobre 2009

Non rifiutare i rifiuti

Di Steven Busignani
Ho letto la notizia sull’istanza d’arengo dove vi e’ (se ho capito bene), la proposta di eliminare le bottiglie di plastica dalla repubblica di San Marino entro il 2014, e’ a parer mio una bella proposta e porta con se parecchi propositi per riflettere sulle strategie da adottare in un futuro immediato. Anni fa una proposta simile la fece un politico nello stato di Zacatecas in Messico, chissa? Forse era stanco di vedere gli splendidi altipiani (oggi patrimonio mondiale) riempirsi giorno dopo giorno di brandelli di plastica rifiutata. Ai tempi l’accolsi come una provocazione conoscendo le abitudini locali di abbandonare i rifiuti a se stessi... ah, anche in Australia e’ stata proposta un’idea simile, accolta pare molto bene dai residenti.


Questo mi suggerisce delle domande: Qual’e’ il mio rapporto con i rifiuti? Li so riconoscere? Sono in grado di separarli per composizione o forma e magari riusarli o trasformarli in qualcos’altro ancora utile? E poi..dove vanno a finire una volta buttati via? Vi possono essere alternative alle bottiglie di pet o ai sacchetti di plastica per la spesa? Può esserci un’alternativa alla mia vita di usare e gettare poi via le cose che uso?
I rifiuti oggi diventano importanti per una buona economia o se lo vogliamo chiamare così, un buon sistema ecologico e dovremmo cominciare a non “rifiutarli”.
Come ci insegnano alcuni specialisti , quando creiamo rifiuti, creiamo anche delle necessità, dei bisogni (per approfondire questi punti invito a leggere il libro “l’essenza della permacultura” di David Holmgren). E bene ricordare anche che in natura i rifiuti...non esistono. Tutto serve ed ha una funzione specifica, (ma l’uomo per caso, non fa parte della natura?)
Qualcuno sta già reagendo e nascono nuove forme del vivere, come il quartiere di Vauban a Friburgo, che nonostante le critiche e’ comunque un modello, oppure un’altro esempio sono i brasiliani già maestro nel riutillizzare i rifiuti e a non rifiutarli più (bellissima e molto funzionale la scopa prodotta propio con la plastica delle bottiglie...), purtoppo la produzione di oggetti dell’industria tradizionale e’ elevata in confronto alla più lenta produzione di quelli riclicati. (Riciclare vuole dire anche dare un uso diverso ad un oggetto da quello per cui era stato destinato in partenza). C’e persino chi ne sta creando una filosofia e una nuova forma di lavorare. Ma può essere questa la unica soluzione all’enorme quantità di rifiuti prodotta dagli uomini?
Siamo tutti consumatori, e consumiamo di tutto a volte senza essere consapevoli di essere partecipi spesso alla pericolosa catena di cause che producono squilibri ambientali. Foreste intere sono state sacrificate (parlo di milioni di ettari, lo so.. abituati alle dimensioni del nostro paese,... facciamo un pò fatica ad immaginarli tutti insieme) per offrire spazio a monoculture destinate all’industria, con la conseguente perdita di un’ecosistema.
Possiamo fare un consumo più consapevole? Mi interrogo e mi informo sufficientemente prima di acquistare una cosa?
Qualcuno dice che stiamo tutti assieme trasformando il bel pianeta in un deposito triste di cose rifiutate, ovviamente le bottiglie di plastica sono solo uno degli aspetti del problema. Dove andremo a finire? A volte siamo condizionati dalle idee, ne siamo per cosi dire innamorati, difatti nonostante si sia dimostrato che spesso l’acqua del rubinetto e’ migliore di quella in bottiglia, nonostante questo, continuiamo ad acuistare bottiglie, spendendo anche parecchio e producendo molti rifiuti. Lo si fa perche e’ più comodo, sembra anche più sicuro, poi il cloro, si sa.....ha un saporaccio, (del resto anche l’automobile si sa inquina, ma poi chi va a piedi? O la sostituisce con i servizi pubblici? Si dovranno cercare alternative, le grandi città del mondo stanno soffrendo il grande problema del traffico insostenibile).
Mi ha molto impressionato lo studio del giapponese Masaru Emoto sulla memoria dell’acqua del quale invito un’approfondimento (sono visibili le numerose ricerche e le numerose foto da lui pubblicate, anche in internet).
Ogni ambiente e’ un universo a se, e per ogni luogo esistono soluzioni diverse. La creatività e’ utilissima oggigiorno, le strade future sono sentieri nuovi, spesso inesplorati dove e’ facile perdersi, ma e cosi, per tentativi che si costruisce la strada verso nuove abitudini più salutari del vivere sul pianeta.
Avete letto la notizia di qualche giorno fà riguardo al bombardamento sulla luna per cercare propio l’acqua? Ma vi rendete conto? Bombe sulla luna! Siamo talmente disperati che andiamo a cercare l’acqua sulla luna perchè quella che abbiamo non ci basta più. L’acqua e’ fondamentale, oggi siamo abituati a pagare per questo bene.
Si aprono dialoghi, confronti, si generano nuove figure specialistiche, qualcuno comincia a pensare e a costruire case ecologiche o perlomeno a ridotto impatto ambientale, che non sciupano l’acqua, raccolgono quella piovana e dipendono energeticamente da fonti rinnovabili, come (ad esempio) il solare, l’eolico, ecc. Qualcun’altro persino continua a coltivare qualche pianta officinale preferendola alla pastiglia della farmacia, si...qualcosa sta cambiando.
Nelle fattorie del deserto (a San Louis Potosi, in Messico) dove scarseggia sono maestri nel risparmiare la poca acqua disponibile, noi purtoppo a volte con troppa semplicità la guardiamo scorrere via, ma si sa e’ la necessità che aguzza l’ingegno...
C’e’ da sapere comunque che la bottiglia di plastica costa di più dell’acqua che contiene, inquina l’ambiente se non recuperata adeguatamente, insaporisce i licquidi contenuti e vi sono studi che adirittura le ritengono pericolose per la salute, solo questi motivi dovrebbero fare pensare a quali altre possibilità si potrebbero adottare, per cambiare questo modo così discutibile di conservare l’acqua destinata all’uso umano.
Quanto guadagna chi fa bottiglie di plastica? Da dove proviene questa plastica? Che cos’e’? E chi guadagna nello smaltimeto di cosi tanti rifiuti?
Mi auguro che i sammarinesi, sviluppino una nuova sensibilità verso l’ambiente prendendo in considerazione alternative intelligenti per progettare sistemi attenti alla vita in tutti i suoi aspetti. San Marino ha il privilegio di essere piccolo (come territorio), potrebbe essere questa una qualità utile nel capire velocemente i pregi e difetti di sistemi sperimentali nell’affrontare il problema su quali strategie assumere per un futuro molto vicino.
Questo ci dovrebbe far pensare anche a tutte quelle cose a volte fastidiose che ci costringono a riempire i bidoni nelle nostre case, certamente non sono solo le bottiglie di plastica ad appesantire gli enormi sacchi neri, l’enorme pubblicità cartacea ad esempio, i contenitori, le borse, le scatole, i gadget, le riviste, i tovagliolini, sono solo alcune delle cose che ogni giorno scartiamo. Questo vuole essere anche un pretesto per meditare sulla qualità dei prodotti di cui ci nutriamo, sulla qualità dell’acqua che siamo costretti a bere e ad acquistare, sulla qualità della vita che ci tocca vivere e sull’eredità (culturale e ambientale) che lasceremo ai nostri figli. Concludo, credendo che un mondo migliore sia possibile, citando Johann Gottlieb Fichte:
(...)Quando più nobili e migliori sarete, tanto più dolorose saranno le esperienze che vi aspettano. Pero non vi lasciate vincere da questo dolore: superatelo con le vostre azioni.
Ricordatevi che questo e’ calcolato e previsto nell’ampio disegno del perfezionamento del genere umano. Perdersi in lamentele sulla corruzione degli uomini senza muovere un dito per combatterla e’da effeminati. Punire e umiliare duramente senza indicare agli uomini la maniera per migliorare non e’ un atto da amico.
Attuare, attuare! Questa e’ la finalità della nostra esistenza.
Quali motivi avremmo per arrabbiarci perché gli altri non sono perfetti come noi se noi fossimo solo di poco migliori che questi? E non e’ forse la nostra perfezione maggiore un avviso che dice che siamo incaricati a lavorare per il perfezionamento degli altri? Esultiamo alla vista dell’immenso campo che dobbiamo lavorare! Esultiamo per essere forti e avere un dovere che e’ infinito! (...)
cordialmente
Steven Busignani

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