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martedì 22 gennaio 2008

Papa con la P maiuscola

Il Papa è il massimo esponente della religione Cristiana-Cattolica oltre che Capo di Stato e quindi per rispetto al ruolo che ricopre va scritto con la "P" maiuscola. È vero questo Papa forse è di vedute meno aperte del suo predecessore e sicuramente meno comunicativo, ma ciò non toglie che indipendentemente dalla religione o dal credo politico di ognuno vada riconosciuto come uomo di cultura e spessore quindi come tale gli si porti rispetto. Come si può asserire che “l’errore è stato invitarlo” all’Università la Sapienza , l’errore è quello di essere così bigotti da non capire che la libertà di parola e di pensiero sono oltre che fondamentali per una vera democrazia condizione “sine qua non “ proprio per poter ampliare il proprio punto di vista e quindi crescere più saggi. Come si fa a definirsi gente di progresso quando si censura a priori il pensiero altrui. Sono stati ospitati negli atenei politici, cantanti, comici, addirittura ergastolani e su quest’ultimo invito ci sarebbe da discutere lungamente e nessuno ha avuto nulla da ridire con tale enfasi. S’invita il Papa e viene boicottato. C’è chi sussurra che questo rifiuto non deve diventare una strumentalizzazione, non v’è pericolo visto che la strumentalizzazione c’è già stata nel momento in cui si è ritenuto il Pontefice “ospite sgradito” e mi meraviglio degli studenti, che dovrebbero essere le menti pensanti di ampie vedute del domani, invece si sono lasciati usare così facilmente senza neppure rendersene conto. L’Università è il tempio del sapere e non deve essere fucina di preclusioni e dinieghi, avrei preferito vedere una tale reazione per ben altre situazioni. Non sono una di quelle persone che va in chiesa tutte le domeniche, non concordo con diversi punti di vista del Clero, sono credente ma a volte in situazione di smisurato nervosismo impreco; in sintesi sono un essere umano nella media e sono dell’idea che tutti possiamo contribuire col nostro apporto a distruggere le barriere mentali che ci rendono limitati e prigionieri delle nostre piccole paure dandoci libertà di parola e di replicata. Come si può negare il diritto di parola ad una persona di alto lignaggio qual’è il Papa. Non condivido il 99% della religione Buddista, ma non avrei nulla a che ridire se il loro massimo esponente tenesse un discorso per l’apertura dell’anno accademico presso una qual si voglia Università pubblica o privata. Potrei come no, visto che siamo in democrazia, anche andarlo a sentire; sicuramente non condividerei la maggior parte dei suoi costrutti ma qualcosa potrebbe in fin dei conti non stravolgere, ma ampliare il mio back ground ideologico-culturale. Certamente mai mi sognerei di aderire o promuovere un movimento propenso a censurarlo. Il dialogo, la tolleranza, l’apertura mentale, la libertà di pensiero, il rispetto del diverso e del rivale devono essere fra i capi saldi del pensiero trainante dell’essere umano. La censura, il veto fine a se stesso sono solo sinonimo di chiusura mentale e arroccamento ideologico stantio che non fanno onore a nessuno. Questo accadimento, purtroppo, è l’ennesimo pessimo segnale di chiusura, per un futuro del mondo libero da infondati strumentali dinieghi. A volte è più semplice turarsi le orecchie per sentire solo il proprio pulpito piuttosto che tentare di capire ascoltando altri per poi civilmente controbattere e arricchirsi culturalmente assieme.

Francesca Busignani

2 commenti:

  1. d'accordo sul condannare ogni censura e difendere la libertà di pensiero ed espressione, ma mi pare che il papa ne abbia di visibilità in italia. Credo sia ipocrita in questo momento solidarizzare con chi non ne ha certo necessità perchè occupa una posizione dominante soprattutto nella comunicazione, nonostante sia minoranza nella società civile. E poi, se fosse andato a prendersi qualche fischio e qualche vaffa.. in Unuversità,che male c'era.

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  2. infatti non vedo ipocrisia nell'articolo, anzi vedo la volontà di confrontare filosofie diverse attraverso la libertà di pensiero, per i vaffa solo dei gran maleducati potrebbero mandarli al Papa o a chiunque altro...i fischi ci possono anche stare. l'importante è non imbavagliare nessuno e rispettare la libertà altrui a patto che non danneggi la propria.

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