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mercoledì 23 gennaio 2008

Segretario Stolfi ci appelliamo a lei sperando in una nuova RTV …

Negli ultimi giorni del 2007, ho sentito alcune dichiarazioni del Segretario degli Esteri Stolfi, inerenti l’intenzione di rinnovare l’accordo, per altro scaduto, con la Rai e lo stato Italiano per la nostra amatissima RTV. Accordo che come ho letto dovrebbe essere rinnovato in linea di continuità con le precedenti intese, ma con una nuova forte componente tecnologica che porterà anche su satellite la nostra emittente. Sentita questa dichiarazione, la paura mi ha assalito, pensando di dover vedere ancora un’ emittente con i contenuti attuali, a rappresentare San Marino non più solo a livello regionale, ma anche internazionalmente. Personalmente sarei insoddisfatto (per non dire altro) se un’emittente senza nessuna logica di mercato, ma che assomiglia tanto ad un contenitore con logiche clientelari varcasse i nostri confini per rappresentarci.

Sono laureato con indirizzo in comunicazione e media da molti anni e nulla di quello che ho letto allora sui libri, è neppure lontanamente sfiorato dalla nostra emittente. Allora leggevo di palinsesti GENERALISTI e MONOTEMATICI che avrebbero dovuto lasciare il passo a “EMITTENTI DI FLUSSO” o a TV in “VIDEO ON DEMAND”, e che per vincere la concorrenza si sarebbero dovute percorrere certe strade come: Counter programming, Competitive programming, Stripping, Hammocking, Lead-in e lead-out (o traino), Blocking, Stunting o a altre strategie di programmazione televisiva adottata dall'editore nel mettere in onda diversi programmi televisivi …

Non si chiede certamente di essere i primi sul mercato e di competere con i colossi italiani o europei (anche se come stato indipendente si potrebbe fare molto, sganciandosi dall’Italia ed emettendo un bando internazionale per dare in concessione le nostre frequenze), ma neppure essere gli ultimi, visto che non siamo un piccolo comune, ma un piccolo stato con la sua dignità.
Lo stato di Montecarlo è un esempio lampante di come le dimensioni non contino, ma contino le capacità, la conoscenza e le idee.
Riprendendo il discorso sui contenuti sopraccitato, non credo sia più ammissibile avere un emittente di stampo “EST EUROPEO PRE-CORTINA DI FERRO”, focalizzata principalmente ad un TG, per altro di bassa qualità (sia come servizi che come interviste) in cui ogni notizia viene ripetuta in modo identico sia dal conduttore del TG, sia sui giornali radio, sia nel televideo (che peraltro viene aggiornato una sola volta al giorno). Questo è assurdo nell’epoca di internet e nelle TV di flusso, dove le notizie si aggiornano continuamente ogni mezz’ora.
Io vorrei essere costruttivo e di stimolo ad un miglioramento, anche se in questo paese cloroformizzato nessuno si lamenta e tutto scivola addosso, (persino ai giovani i quali invece dovrebbero essi i primi ad indignarsi vedendo certe cose) con una gran paura di esporsi.

Ma come si può tacere davanti ad un palinsesto di questa qualità, che ha delle sit-com opache, di pessima qualità tanto sono vecchi; come si può dare dei tele-fims anonimi, con qualità tecnica pessima ???
Io credo che il palinsesto e le strategie di messa in onda siano il punto focale di un emittente e vadano ponderate attentamente, qui sembra invece che tutto succeda per caso vivendo alla giornata, come quando nelle vecchie radio libere per mancanza di personale si inseriva ad un certo punto la cassetta pre-registrata.
Ma dove sono le belle trasmissioni d’inchiesta fatte da giornalisti autonomi che fanno tremare i poteri forti. Dove sono gli approfondimenti della vita sociale e politica di un paese, i talk show, le trasmissioni musicali che incentivino i ragazzi all’arte musicale e teatrale …??? E le trasmissioni che ripropongono le nostre tradizioni ??? Niente nulla di tutto questo accade … Questa che sarebbe ordinaria amministrazione in qualsiasi altra emittente, e che contribuisce a determinarne la qualità; da noi semplicemente non accade.
E dire che il personale non manca (sembra che sia abbondantemente sopra le 50 unità) e i soldi spesi sono parecchi !!! E allora … qual è il problema ? E’ la politica che non vuole un emittente che alzi troppo la testa e di qualità, o cos’altro ??
Credo quindi che l’azienda necessiti una razionalizzazione e ottimizzazione. E non solo per arrivare al pareggio di bilancio, come spesso in passato è avvenuto vantandosene. Una razionalizzazione/ottimizzazione che passa obbligatoriamente per l’assunzione di figure professionali di un certo livello e non, anche qui, dipendenti amici degli amici, come avviene ormai in tutta la P.A. abbassandone inevitabilmente il livello, per poi assumere gli ormai famosi CONSULENTI spendendo altri soldi.

Non so se con queste poche righe sia riuscito a far capire il mio pensiero al Segretario Stolfi e se per caso corrisponda al suo; comunque le auguro un buon lavoro per il rinnovo dell’accordo, sperando che voglia ricordare queste poche righe Grazie
Alberto Casali

5 commenti:

  1. sebbene un po' 'tecnicistico' il suo intervento, caro signor Casali, ha senz'altro il merito di voler riflettere con intelligenza e ponderazione sulla nostra TV di Stato: quanti hanno voglia e coraggio di farlo?

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  2. Lo abbiamo già fatto in tanti, molti, anche sulle pagine elettroniche del vecchio Blog, ma siamo rimasti senza risposte. A cominciare dalla richiesta di conoscere gli stipendi dei dipendenti di RTV che Lei, Direttore, essendo stato membro del C.d.A., credo possa immaginare bene. La tv verso i balcani è una idea che solo un dilettante allo sbaraglio potrebbe pensare interessante e valida, mentre l'ipotesi satellitare è di una ovvietà talmente incredibile da suscitare interesse per un nuovo libello sulla capacità di relazioni internazionali della nostra politica. RTV è l'esempio lampante di una paese che non sà dove andare e ha perduto il senso del ridicolo e della dignità. Ci eravamo sorbiti il treno e ora ci sorbiamo senza batter ciglio la tv satellitare e il progetto balcani. E' proprio vero, come scriveva Flaiano, che la mamma dei cretini è sempre incinta.

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  3. daccordo su tutto tranne che sui dipendenti PA ci sono tanti imbucati è vero ma c'è anche un sacco di persone che sono ingamba e nonstante la burocrazia e i tempi dello Stato continuano a lavorare bene anche se la carriera è un optional. ho mia cugina che lavora in un ufficio statale e lavora come mè che lavoro n una ditta però io se faccio bene avanzo di livello lei no

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  4. Forse lei DIBEEP se la racconta , mi risulta tutto il contrario sui dipendenti PA, io sono studente , ma i miei genitori lavorano tutti e due in aziende private , le assicuro che non cè nessun premio....La PA è il pozzosfondo del paese , con pochissimo senso civico dei dipendenti pubblici, BASTA GUARDARE!!!

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  5. Se l'editoria ci costasse solo un miliardo di euro di finanziamenti all'anno ce ne faremmo una ragione. Ma il costo della disinformazione ci costa molto di più. L'economia senza informazione libera non si sviluppa. Genera mostri come Tanzi, Cragnotti, Fiorani e Consorte. Produce milioni di cittadini derubati. La Parmalat insegna, tutti sapevano, nessuno lo scriveva. Senza informazione libera non c'è mercato e neppure protezione per i consumatori. Giornali servi producono un'economia di ladri.
    DAL BLOG DI GRILLO
    QUANTO CI COSTA A NOI?
    QUALE LIBERTA'?
    QUANTO SBORSA LA RAI?
    QUANTO I CONTRIBUENTI SAMMSI?

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