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venerdì 6 marzo 2009

INFORMARE E DEFORMARE

Pier Paolo Guardigli - Direttore di www.sanmarinonotizie.com
C’era un gioco, quando ero bambino, che si faceva in gruppo, detto il gioco del telefono: si creava una catena ed il primo sussurrava una frase all’orecchio del secondo (talvolta un po’ velocemente per rendere il passatempo più intrigante), e così via, fino all’ultimo, il quale doveva ripetere ad alta voce la frase giunta alla fine della catena di orecchie e bocche, mentre il primo invece riferiva la versione originale iniziale; mai che giungesse la stessa versione, quella corretta.

LE 5 W
La comunicazione, ormai lo sappiamo, è una bestia dura da domare, e l’informazione (che ne è parte) ancor peggio, proprio come in quel vecchio trastullo infantile
Alcuni ritengono che per informare si debba avere una propria opinione ed esprimerla, a dispetto di qualsiasi obiettività (questo è il cosiddetto ‘giornalismo militante’, perlopiù fatto a scopo politico), altri ritengono che semplici ‘rumors’ (molto frequenti soprattutto nei luoghi di provincia come il nostro) siano un indizio sufficiente per costruire ardite ipotesi (il giornalismo ‘sensazionalista’, perlopiù fatto a scopo commerciale), altri si accontentano di un'accusa lanciata da chicchessia per imbastire trame segrete e plot intrigati alla C.S.I. (il giornalismo ‘forcaiolo’, perlopiù fatto a scopo giustizialista). Poi, purtroppo, c’è anche chi lavora solo per mettere zizzania o gettare fango, per invidia, per calcolo politico, per interesse economico e via dicendo. Insomma, ad ognuno la propria scelta, e anche qui a San Marino non ci facciamo mancare nessuna delle possibili versioni di giornalismo, tranne forse quello più tradizionalmente anglosassone basato solo ed esclusivamente sulle 5 domande delle doppie vù (what, who, where, when, why?).

‘SBATTI IL MOSTRO IN PRIMA PAGINA’
Certo, ogni giornale serio deve contenere anche gli spazi dedicati ai commenti (il redazionale, l’opinionista, ecc.) ma questo deve restare un’offerta aggiuntiva all’informazione tout court.
Proprio ieri, ad esempio, un giornaletto locale titolava in prima a caratteri cubitali: “PLAYSTATION TAROCCHE IL TITANO RIFORNIVA L’EUROPA”. Nel vederlo ho immediatamente commentato agli avventori del bar dove condividevamo il caffè del mattino e la prima lettura dei giornali, che in quel titolo c’era, a mio avviso, almeno un gravissimo errore, davvero imperdonabile: perché, infatti, colpevolizzare subito l'intero 'Titano'? Di sicuro quel titolo non era uscito dalle mani di un nostro concittadino e tanto meno di un estimatore della nostra Repubblica. Sono convinto che nel settore informatico sono tante le aziende oneste che operano a San Marino, dove magari ci si fa il ‘mazzo’ dall’alba a notte fonda per tirare su qualche soldo per le famiglie di chi ci lavora, con dedizione, con passione, con onestà. Allora perché condannarli tutti? Ma non basta: a seguito di quella notizia sensazionalistica e scandalistica è poi venuto fuori che la situazione a cui quel titolo si riferiva era ben più controversa e complessa di quanto veniva sommariamente denunciato. Insomma, non solo dovevano essere messe in campo tutte le giuste cautele nell’apprendere un'informazione da un comunicato stampa (per altro di parte), prima di gridare allo scandalo, ma soprattutto che bisogno c’era di fare di tutt’erba un fascio?
Bene, non mi dilungo, credo sia chiaro a tutti come si dovrebbe affrontare una materia così delicata come l’informazione, e quanto essere sbattuti sui giornali possa, in un modo o nell’altro, segnare una carriera, un’attività, un’azienda, perfino una vita, talvolta (si pensi, uno per tutti, al caso ‘unabomber’!).

I NUOVI EROI DELL’ANONIMATO
Ma il cinismo di certa informazione non tiene volutamente conto di questi aspetti deontologici, etici e morali, e si arroga il potere (il quarto?) di stilare le liste dei buoni e dei cattivi, dei bravi e dei filibustieri, degli onesti e dei disonesti, dei colpevoli e degli innocenti.
Figuriamoci poi se in questo ginepraio di disinformazione ci buttiamo dentro anche le cosiddette ‘fonti anonime’. Ecco allora spuntare in rete gli pseudo-blog, le chat, le false mail ai giornali e tutta questa spazzatura. E a sostenerlo è chi ha aperto, anni orsono, il primo blog sammarinese, ma con tanto di nome e cognome, e censura dei commenti anonimi che risultavano falsi, offensivi o palesemente etero diretti. Io ci avevo messo la faccia e mi sapevo assumere le mie responsabilità. Oggi quel blog (rsm.splinder) viene utilizzato solo per ‘rimbalzare’ nella rete San Marino Notizie (in versione leggera, di solo testo), ma non ho conosciuto più nessuno che abbia saputo assumersi le stesse responsabilità: oggi i fantomatici blogger sammarinesi sono tutti dei pavidi che celano le loro 'grandi inchieste' dietro eroici anonimati. Questa fuffa ha stancato tutti, e spero che anche le istituzioni (in primis il nuovo Segretario all’informazione) si decidano una volta per tutte a mettere mano a questa delicata materia e rendere operativo l’articolo della legge sull’editoria, negli anni sempre disatteso, che impone a quel dicastero di far crescere e migliorare le competenze degli operatori dell’informazione con mezzi adeguati.

COME SALVARSI DALLO TSUNAMI
Siamo davvero stanchi di vedere quotidianamente ‘DEFORMATA’ la realtà, con i vari media a disposizione, piuttosto che ricevere un’INFORMATA relazione sui fatti di cronaca, di politica, di cultura, di sport. Qualche operatore, per fortuna, ancora si salva, qualcun altro evidentemente ce la mette tutta con impegno e abnegazione, altri stanno faticosamente crescendo di qualità e serietà professionale; è a tutti loro che mi rivolgo, invitandoli a non farsi travolgere da questo immondo tsunami di approssimazione, dilettantismo, incompetenza, spesso malafede di troppi loro presunti colleghi.


1 commento:

  1. Gentile e implacabile Direttore, c'è solo da elogiarla ed essere pienamente d'accordo per quanto esposto nel suo editoriale. Mettere mano alla legge sull'informazione, purtroppo, garantisce poco i lettori e la professionalità dei giornalisti, anzi ritengo che nessuna patente di giornalista andrebbe data per legge proprio perchè, come lei ha ben illustrato, è ogni giorno che il giornalista si costruisce la propria professionalità e serietà rispetto le 5W. A me pare di vedere un deserto giornalistico dove per lo più emergono incapaci locali e forensi venuti a dar man forte, a militare e spargere accuse gratuite, le redazioni ne sono piene e pochi sono quelli corretti da lei citati. Ed è proprio per questi e per i motivi che lei ha esposto che la patente non ci deve essere nè per legge, nè per altre vie, nessuno la deve avere perchè non sono giornalisti e nessuno può garantire un titolo (e privilegi) che va conquistato sul campo. All'opposto si dovrebbe togliere qualsiasi freno e aprire l'informazione ancor più, eliminare i contributi pubblici diretti e rendere obbligatorio pubblicare la proprietà fisica delle testate, per evitare, fra l'altro la concetrazione ed il rischio che lo stesso controlli tutte le testate giornalistiche sammarinesi, direttamente e indirettamente. Occorre inoltre uno sforzo continuo e comune che lei ha già ben evidenziato in altri suoi interventi, circa la necessità di far crescere la cultura unico antidoto contro il malaffare e la mancanza di professionalità. Per i Blog e altri spazi di informazione in rete il discorso di fondo non cambia, ma occorre stare attenti a invocare legge e interventi della politica, perchè altrimenti si rischia di mettere dei divieti solo perchè alcuni "blogger" utilizzano l'anonimato per calunniare altri. Il rischio, come in Italia, è quello di sottoporre la rete al controllo di polizia, o peggio, di assimilare i blog ai quotidiani, e chiudere quel poco spazio di libertà che rimane per i cittadini che hanno qualcosa di diverso da comunicare. In ogni caso, Direttore, torniamo da capo: se il direttore degli altri blog fosse veramente professionale farebbe verifiche sulle fonti e avrebbe un minimo di scrupolo prima di lasciare che prolifichino e montino "caciare da cortile della provincia" che alcune volte ho letto. E' evidente anche qui che ciascuno si sceglie il proprio Blog ed il confronto fra quelli esistenti mi pare improponibile per gli altri, il livello mi pare assai differente e spero che qui si elevi ulteriormente e magari diventi fonte di idee per risollevare San Marino.

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