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martedì 31 marzo 2009

1991-2009: dalla padella alla brace

di: MarcOne

Era il 1991 e Gatti era l'autore e stratega dell'accordo valutario con l'Italia e quello interinale con la UE. Siamo nel 2009, un uomo solo al comando, con tanti gregari che sputano a terra e dicono signorsì signore, è riuscito nell'impresa che aveva lasciato a metà: svendere la sovranità di San Marino all'Italia. Con la scusa patetica che gli altri non avevano fatto, lui con il pragmatismo cinico che lo evidenzia, ha colto l'occasione per fare in fretta e portare a casa quello che chiamano un risultato, ma che in realtà è il cappio al collo per le generazioni giovani e quelle a venire.
Questo paese vecchio e decadente con una mentalità conservatrice delle cose peggiori, ha consegnato nelle mani di un uomo solo il potere di cedere le prerogative sovrane di un paese ex libero, ad un vicino famelico, (OMISSIS) e arrogante che dimostra ogni giorno di essere agli ultimi posti di tutte le classifiche di rendimento europee e mondiali. Lo stesso fautore dell'accordo interinale con l'UE, il quale ci ha lasciati extracomunitari e fuori da qualsiasi possibilità di sviluppo per quasi 20 anni, oggi è colui che regala la nostra libertà all'Italia, quando invece avrebbe potuto imparare dai propri errori e mettere in campo una politica ed un accordo con la UE che ci avrebbe garantito la continuità della nostra sovranità, oggi fortemente limitata se non sparita sotto i colpi di Gatti, uno sviluppo in linea con quello di altri paesi della Unione e dei Piccoli Stati. Infatti, siamo l'unico Piccolo Stato che si è genuflesso e impiccato davanti alle richieste del "vicino amico", quando Francia con Monaco, Spagna con Andorra ecc ecc hanno invece ottenuto tutt'altro trattamento, maggiori margini di manovra, mantenimento delle peculiarità che hanno permesso a questi Piccoli Stati una degna sopravvivenza in un contesto di competizione globale in cui oggi viviamo. San Marino invece è destinato a chiudere battenti, perché vecchi (OMISSIS) che non hanno più voglia di fare, hanno consegnato il paese a terzi, compromesso il nostro sviluppo, cassato ogni possibile movimento di riforma in senso europeo e consegnato le chiavi della Città ai forensi che domani guideranno le scorribande economico finanziarie e con i quali i giovani di oggi saranno costretti a fare i conti domani, probabilmente l'emigrazione in terre più libere sarà la soluzione per i nostri neolaureati che altrimenti rischiano o di morire nella PA affatto rinnovata da zia Ciavatta o non avere alternative a vendere case (OMISSIS). Certo una catastrofe non si abbatterà nell'immediato, sarà una rivoluzione silenziosa, una svolta che impoverirà lo Stato che potrà erogare meno servizi e ci sarà meno Stato sociale, diventeremo più poveri, ma i ricchi saranno più ricchi e con più potere, tutto questo perchè l'accordo di Gatti ed Ap ha voluto riportare San Marino indietro nel tempo anzichè attualizzare la politica, respirare aria d'Europa e finire a parlare con Bruxelles e Strasburgo anzichè con Roma. L'accordo del 2006 era molto migliore ed allora fu Menicucci e parte della Dc che bocciò tutto, oggi che l'accordo è peggiorativo rispetto ad allora non si sente nemmeno una voce di dissenso, segno evidente che l'uomo forte ha preso il sopravvento (OMISSIS). Insomma, alla fine bisogna fare i complimentoni a quegli strateghi del mercato di Borgo che per anni hanno tramato su come ridimensionare Gatti ed oggi lui torna più forte e potente di prima, incassa l'accordo, ri-svende il paese, solo perchè la pavida opposizione è un accozzaglia di estemporanei personaggi i quali per anni hanno calcato le scene del potere senza fare un cappero e sono stati sconfitti dalla loro stessa inedia politica e culturale. Dalla crisi nascono nuove energie, occorre lavorare per una cultura che svecchi questo paese, lo porti fuori dalle logiche consumate e conservatrici che hanno portato diretti fino a questa catastrofe.

3 commenti:

  1. Gentile MarcOne,
    abbiamo scelto di pubblicare il suo intervento ‘tagliando’ però qualche esuberanza linguistica e di contenuto. Un compromesso accettabile, crediamo, per chi come lei preferisce firmare i propri interventi con un nickname.
    La Redazione

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  2. Direi siete riusciti perfettamente...

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  3. Caro MarcOne, dopo i "dovuti" omissis, un breve commento: il problema a questo punto sarà, come la mettiamo con l'attacco frontale del G20 ai cosiddetti paradisi fiscali? Se troviamo una efficace risposta a questa difficile domanda, troviamo forse la soluzione ai problemi per molti micro Stati, fra cui il nostro. I nostri atteggiamenti ancillari nei confronti della vicina Italia forse dovrebbero modificarsi in un rapporto franco ed aperto con gli organismi internazionali e con lo stesso OCSE; una sorta di bypass per evitare il marcamento duro del governo italiano. Cosa pensa di questo?
    Grazie per aver accettato volentieri la nostra piccola e indolore "bonifica" del suo interessante ed appassionato intervento.

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