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venerdì 6 marzo 2009

USGI Vs. Tribuna

Il comunicato stampa diramato ieri dall’Unione Sammarinese Giornalisti e Fotoreporter e la risposta nell’editoriale di oggi de La Tribuna. La nota dell’USGI: “Clan degli Alvaro ha interessi a San Marino”. La notizia, per cinque giorni pubblicata da “La Tribuna” nei giorni 25, 26, 27, 28 febbraio e 2 marzo 2009, risulta destituita di ogni fondamento. Lo ha affermato, dopo essere stato contattato direttamente, il sostituto procuratore della Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, Roberto di Palma, che ha curato personalmente l’intera operazione che ha portato a diversi arresti.
“Non c’è nulla che riguardi San Marino in questa indagine”, ha affermato il procuratore.
Rispetto al titolo de “La Tribuna” di mercoledì 25 febbraio 2009: “Denaro sporco sul Titano: sgominata cosca calabrese”, il dottor di Palma ha affermato: “Mi sembra molto strano questo titolo, dato che non c’è nulla nell’indagine che riguardi la Repubblica di San Marino”.
Nei giorni successivi alla pubblicazione della prima notizia su “La Tribuna” si afferma ancora che: “una indagine della magistratura italiana ha portato a smantellare la cosca calabrese degli Alvaro che, secondo quanto è stato possibile appurare dagli inquirenti, avrebbe mosso alcuni affari illeciti tra Italia, San Marino e Croazia” (“La Tribuna” del 02-03-2009).
E’ lo stesso sostituto procuratore Roberto Di Palma a smentire ancora una volta la notizia: “San Marino non c’entra niente in questa indagine”.
Inoltre i giornalisti dell’Ansa di Catanzaro che si occupa della questione confermano che né in conferenza stampa, né attraverso altre fonti risultano coinvolgimenti di San Marino.
Stessa conferma arriva dai colleghi della Gazzetta di Reggio Calabria che ha seguito da vicino il caso.
Non risulta nulla né alla Gendarmeria del Titano, né al tribunale per quanto riguarda eventuali rogatorie.
Notizia smentita, dunque, e dannosa per la Repubblica di San Marino soprattutto in una fase così delicata della vita del Paese.
L’Unione Sammarinese Giornalisti (Usgi) si dissocia totalmente da questo tipo di comportamento che, oltre a creare danno all’intera categoria dei giornalisti e alla credibilità dei giornali, getta discredito in maniera del tutto ingiustificata su San Marino.
Dell’accaduto, da stigmatizzare, saranno informati anche i Capitani Reggenti, il Segretario di Stato alla Giustizia, il segretario di Stato agli Affari Esteri e quello all’Industria oltre alla Commissione di Vigilanza e le altre autorità competenti.

Il Direttivo Usgi
Comunicto Stampa



L’editoriale di Tribuna
Le pagelle dai nostri concorrenti

L’isolamento in cui versa l’Usgi, l’Unione sammarinese giornalisti e fotoreporter, da dove già da alcuni anni tutti i giornalisti della carta stampata hanno deciso di uscire (quelli presenti che sembrano appartenere a questa tipologia, hanno invece interessi professionali per lo meno altrettanto forti per altri tipi di media), ha portato questa associazione ad indagare su una notizia diffusa dal nostro quotidiano nei giorni scorsi. Si tratta delle infiltrazioni che una cosca malavitosa avrebbe nell’economia di San Marino. L’Usgi, il cui attuale presidente è addirittura giunto a denunciare un redattore di Tribuna e che ha contro il nostro quotidiano un astio ormai consolidato, ha per la prima volta nella storia del giornalismo europeo avviato una ricerca approfondita per capire se un’informazione data da una testata giornalistica sia esattamente comprovata dalle fonti locali (in questo caso si tratta della Calabria).
La tesi dell’Usgi si fonda sulle dichiarazioni di Roberto Di Palma, sostituto procuratore della DDA di Reggio Calabria e dei “colleghi” non ben identificati dell’Ansa e della Gazzetta di Reggio. Non sono le stesse fonti che ha invece ascoltato Tribuna: nel primo articolo incriminato dall’Usgi il riferimento è di questa natura: “E proprio su questo traffico rientrerebbe l’interesse sul monte Titano”. Nel secondo articolo citato dall’Usgi la fonte è molto ben identificabile. Si tratta di Orfeo Notaristefano, presidente dell’associazione italiana per la lotta alle mafie che dice: “E’ un riciclaggio che viene organizzato a San Marino. Ma a San Marino c’è solo una parte...”. Il terzo articolo riporta la dichiarazione del Segretario alla Giustizia, Casali che, ovviamente, conferma la tesi espressa da Tribuna. Passiamo quindi all’articolo pubblicato il 28 febbraio. Qui l’Usgi ha veramente “toppato”, Tribuna fa un riferimento del tutto marginale al clan della ‘Ndrangheta degli Alvaro, ma il pezzo è incentrato su alcuni acquisti di grossi fabbricati dietro i quali sembra si nasconda il denaro della Camorra. Ora occorre spiegare ai “giornalisti 007” dell’Usgi che la Camorra non è la ‘Ndrangheta, che le due organizzazioni sviluppano le loro attività in regioni differenti, che hanno modalità diverse di riciclaggio del denaro e, in questo caso, infatti i canali non sono quelli bancari, ma quelli immobiliari. Arriva così il quinto articolo incriminato dall’Usgi, quello del 2 marzo. Questa volta la fonte, ovviamente “trascurata” dagli investigatori dell’Usgi, è autorevole e facilmente raggiungibile, si tratta di Salvatore Calleri, presidente della Fondazione Caponnetto, che collabora con la Repubblica di San Marino dai tempi del Segretario alla Giustizia Ivan Foschi ed oggi continua la propria consulenza con Augusto Casali. Fonti autorevoli anche gli stessi due Segretari alla Giustizia che espressamente richiesti sul fenomeno delle infiltrazioni malavitose, hanno sempre confermato.
Tutto ciò dimostra che purtroppo San Marino non ha un’associazione dei giornalisti, ma un’agenzia con strani compiti di investigazione che dovrebbe, come sta succedendo (grazie a Tribuna) per le altre del settore, essere sottoposta a controllo da parte del governo, perché svolge attività non comprese nell’oggetto sociale. Un’associazione che dopo aver allontanato in malo modo il vero presidente, ideatore e fondatore dell’Usgi (quella vera), è diventata l’orto esclusivo di pochi privilegiati.

Davide Graziosi
La Tribuna sammarinese


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