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lunedì 5 maggio 2008

San Marino un Paese insicuro?

di Erik Casali
Ormai ogni sera c’è un furto in un bar, o rubano un’auto, o spaccano vetrate o vengono commesse effrazioni nelle case e per ultimo nelle sedi dei partiti. In questi ultimi mi ha detto un amico ridendo, c’è poco da rubare, ma invece c’è poco da ridere. Quella che una volta era l’antica terra della libertà, quel piccolo, tranquillo paradiso, visto soprattutto così dagli occhi di chi veniva a visitarci, pare sia un ricordo. San Marino è impreparata a questa ondata di furti e rapine, ed i Sammarinesi ancor meno pronti e non ne possono più!
Da noi ancora oggi chi ha una bella auto spesso la lascia fuori la notte, così come ci si dimentica di oggetti come occhiali e telefonini sui sedili.
Le finestre delle case non hanno le inferriate, i cancelli spesso restano aperti, in alcuni posti, anzi parecchi, c’è ancora chi lascia le chiavi di casa nelle serratura, a testimonianza di una fiducia e certi di una sicurezza che va rapidamente sparendo.
A questo punto, dopo l’ennesimo furto nel bar Tabarrini, che di notte è illuminato a giorno, avvenuto poco tempo fa mi sono chiesto e credo di non essere solo a fare domande del tipo: quando ne prenderemo almeno uno, di questi ladri di polli?
Quanto ci mettiamo a sgominare la banda dei bar? Possibile che non si riescano a prendere questi ruba-galline? Perché è di questo che si parla, non di malavitosi organizzati, ma di un branco di sbandati che si divertono così, che di notte corrono in auto a tutta birra, sfidando l’impunità e le forze dell’ordine, tornando anche la sera dopo, nello stesso posto dove avevano già rubato.
“Casualmente”, ma non è così, furti, rapine e altro aumentano in proporzione al numero delle persone che entrano ogni giorno in territorio. Casualità? Chi fa i controlli? A quando un censimento della popolazione? A quando un controllo nelle attività, dove gente di ogni razza e provenienza lavora spesso sotto gli occhi di tutti?
A quando una verifica nelle aziende per capire quanti sono in regola e quanti no? Solo sapendo chi abbiamo in casa, potremo tutelare le persone per bene e difenderci da quelle che non lo sono!
La Gendarmeria, la Polizia, e la Guardia di Rocca sono disposte a tollerare ancora per molto questi episodi che fanno perdere fiducia a noi e anche a loro, e che sono un segnale che il peggio deve ancora arrivare?
Quali misure si stanno prendendo? Se sono state già prese, perché non rendere pubbliche quelle che devono servire come deterrente?
Perché non mettere una pattuglia di notte ad ogni confine? Perché non mettere almeno 4 pattuglie in giro sulle strade mentre le altre chiudono i confini? Si sta facendo un lavoro di intelligence, che altro non è che il dialogo continuo tra i 3 corpi e lo scambio di informazioni istantaneo con le autorità italiane locali? A cosa ci serve l’Interpol?
Si è pensato di dare anzitutto tranquillità alle nostre divise, garantendo loro stipendi, contratti di lavoro, gratifiche ed incentivi, togliendosi dalla testa che non possono essere equiparati ad un postino o altro?
Ed infine, i nostri uomini sono stati forniti o sono in arrivo mezzi adeguati oppure pensiamo di inseguire ladri e malfattori con macchine che hanno mezzo milione di chilometri, con le gomme lisce e altro ancora?
Perché non prendere cani poliziotto da usare ai confini? Perché non pretendere che vi siano almeno un certo numero di Gendarmi o altri Agenti residenti con le loro famiglie in ogni Castello, naturalmente con crediti agevolati per la casa e altro ancora?
Cosa aspettiamo? Che San Marino diventi un posto come centinaia di comuni italiani in mano alla malavita? I nostri vecchi ci hanno lasciato un paese pulito, ordinato, in cui un furto era un evento da ricordare, noi riusciremo a ridare ai nostri figli il paese che avevamo ereditato?
E’ il caso di intervenire, senza aspettare di subire quello gia sta toccando ad altri.

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