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martedì 23 settembre 2008

Chi non e' parte della soluzione, forse e' parte del problema

di Mirko Tomassoni - PSD

Di certo, una cosa buona fatta dal Governo uscente, su cui nessuno apparentemente si azzarda ad avanzare obiezioni, è il varo della Nuova Legge Elettorale, che oltre ad esser considerata opportuna per la semplificazione del panorama partitico sammarinese, rappresenta l’unico elemento di grande aspettativa dei cittadini sammarinesi per richiamare la classe politica al senso di responsabilità, e per la soluzione dell’ormai “stabile instabilità” del quadro politico di questo Paese.

Una Legge molto importante (approvata quasi ad inizio Legislatura con i voti dichiarati del PSD, SU, AP ed anche DDC, che in quel momento non faceva ancora parte della maggioranza, mentre le restanti forze politiche si sono espresse con l’astensione ), per la quale vorrei ringraziare l’allora costituito Comitato Pro-Riforma Elettorale, composto da cittadini e cittadine, per la maggior parte riconducibili politicamente all’area Riformista di questo Paese.

Ebbene, il prossimo 9 novembre potremo finalmente sperimentare anche a San Marino, un Sistema bipolare che poggia, come avviene quasi ovunque nei Paesi Occidentali, su due grandi blocchi, uno di centrosinistra e uno di centrodestra, che fungano da poli di aggregazione (coalizioni) di possibili maggioranze governative, obbligando quindi i partiti più piccoli a schierarsi. Un modello elettorale, mediante il quale, potremo nel prossimo futuro, vivere anche in Repubblica la democrazia dell’alternanza, dove il rapporto di fiducia tra eletti ed elettori, sarà qualitativamente diverso, e ciascuna forza politica matura dovrà sempre e comunque, scegliere l’opzione di fondo che riterrà più affine alla propria visione e tradizione politica.

Una Legge, che permetterà al nostro sistema Paese di stroncare il malvezzo del “ribaltone”, ossia quel metodo poco igienico per il buon funzionamento della democrazia, una pratica divenuta ormai consuetudine per quei Consiglieri compiacenti che legati a taluni “poteri forti”, sono corresponsabili di una lunga stagione di diseducazione politica e di consociativismo.

Per la nostra Repubblica, il passaggio al bipolarismo sarà un cambio radicale, epocale direi, della nostra vita politica, ma sebbene sia trascorso già un anno e mezzo circa dal varo della Riforma Elettorale, quello che noto con molta preoccupazione, è che qualche partito, ed alcuni (non pochi!) esponenti politici, denotino una sorta di grave ritardo culturale, rispetto ai principi che questo nuovo Sistema bipolare introduce. Voglio dire che mi sembra alquanto deprimente, come qualche movimento politico e qualche “addetto ai lavori”, abbiano subito passivamente gli eventi che si sono succeduti nel corso dell’ormai chiusa XXVI Legislatura, senza maturare, e senza imporsi le necessarie trasformazioni, manifestando così una grave mancanza di “strategia” politica ( questo lo si è riscontrato anche nei vari round di consultazioni per formare nuove maggioranze di Governo, a seguito delle crisi intervenute, dove ancora qualche partito di opposizione ragionava ancora secondo la vecchia elettorale).

In genere, un Partito che nasce con premesse ed ideali importanti, dovrebbe fare del rilancio della democrazia la sua prima ragion d’essere, e quindi deve avere una visione compiuta del sistema elettorale vigente e della qualità democratica del proprio paese.

Basta confrontare le due coalizioni in competizione, per rendersi conto di alcuni paradossi evidenti:

Nel raggruppamento di Centro Sinistra “Riforme e Libertà”, formata da PSD, SU, DDC e SPL, seppur tra mille sofferenze e vicissitudini, si è intrapreso già dal Giugno 2006 il percorso per il Progetto di un Polo Social - Riformista, Democratico ispirato ai valori del Cattolicesimo, della Laicità dello Stato, dei Diritti della Persona…,per cui si può ragionevolmente parlare dell’esistenza di una temprata coesione (e coerenza) politica.

Nel raggruppamento di Centro Destra “Patto per San Marino, è paradossale accorgersi che nel momento in cui abbiamo posto, proprio grazie alla bipolarizzazione del sistema politico, le basi per una “valida democrazia”, realizzando la chiara alternanza tra maggioranza e opposizione, gli elementi consociativi non sono scomparsi. Anzi, per certi versi si sono ancor di più rafforzati: un andirivieni di Consiglieri sbalorditivo in una macedonia di forze che copre quasi l’intero panorama parlamentare.

Una situazione, tale per cui in quella coalizione saranno obbligati a raggiungere compromessi al “minimo comune denominatore”, e quindi le perplessità sulla capacità di attuare il programma elettorale e di portare avanti prontamente l’azione di governo appaiono davvero più che giustificate.

Coesione e coerenza faranno la differenza sia in questa tornata elettorale, che in futuro, perché questa nuova Legge non garantisce in assoluto la stabilità. Ciascuna forza dalla più piccola alla più grande che si aggrega al Partito-Polo, presentandosi con una Lista propria, sa di essere indispensabile per la tenuta della maggioranza, e sa che di essa vi sarà necessariamente bisogno per la formazione del governo. Per cui, anche da questo punto di vista mi sembrano oggettive le difficoltà e poco fondato l’ottimismo della coalizione di Centro Destra.

Un’alleanza “ne carne e ne pesce”, variegata a tal punto che non riuscendo a trovare un identità comune, e che trovandosi “a non saper ne leggere e ne scrivere” (come si dice in gergo) il Programma di Governo, come coalizione si dicono essere di Centro (non Centro Destra come logica vorrebbe). L’intenzione, un po’ banale mi sentirei di dire, è dissipare in questo modo, le molteplici contraddizioni interne, mantenendo quella cultura dell’ambiguità, che ha svuotato i valori della politica e della democrazia in questo Paese.

Una foglia di fico insomma, che oltre a confermare la vecchia maniera di far politica, testimonia, scarsa dimestichezza e, lo ripeto, la non comprensione degli impegni ed i propositi assoluti della nuova Legge Elettorale.

Un Leader politico di sinistra come Antonio Lazzaro Volpinari ad esempio, che mi chiede “ Allearsi con la DC ieri andava bene, come mai oggi non va più bene?“ ci fa capire che non ha capito nulla della nuova Legge Elettorale…

Da qualche altro leader politico scafato, ho sentito anche dire “beh, non essendoci stata una transizione graduale verso questo nuovo Sistema Elettorale, l’elettorato non è maturo...”.

No, non è così. Come nel caso di Volpinari e del suo Partito ( ma vi sarebbero altri esempi nella coalizione di Centro Destra), l’elettorato è maturo, non sono mature semmai, certe forze politiche che pensano di rappresentarlo, e che invece di incamminarsi sulla via di una matura democrazia maggioritaria e dell’alternanza, non riescono ad uscire dalla logica opportunistica della “politica di governo”.

Insomma, piuttosto di prevalere il “senso di cittadinanza responsabile” (non so come meglio spiegarlo in parole), è ancora molto più forte ed influente in diversi personaggi politici di quella coalizione, “il senso bramoso del disporre della poltrona”.

Ne deduco, che “chi non è parte della soluzione, allora è parte del problema” …

5 commenti:

  1. di Daniel Giacomini

    Caro Mirko Tomassoni, cosa sarebbe stato di tutta questa stupenda accademia sul bipolarismo , se la dc avesse semplicemente accettato come da vostra richiesta, di tornare al governo con voi?

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  2. Che sarebbe nato, nel caso, un Governo DC-PSD con l'IMPEGNO di arrivare alla scadenza naturale della Legislatura per dare al Paese le risposte che sta ancora attendendo, e nel contempo ciascuno, DC e PSD appunto, avrebbe continuato il lavoro per costruire la propria coalizione. Questo era, se fosse stato. Oggi invece ci troviamo con l'ennesima crisi...e con qualche nipote del socialismo storico che per la prima volta chiede i voti ai cittadini per fare un Governo con i nipoti del fascio...

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  3. di Daniel Giacomini

    Il nipote del socialismo storico ti dice che poteva esserci anche un intento polemico nella mia domanda, ma il tono della reazione è eccessivo.

    Ho sempre giudicato le persone dai comportamenti e dagli atteggiamenti, più che dai partiti e l ’arroganza e la scontrosità della tua risposta mi conforta di questo metodo.

    Credo che si possa esser più fascisti degli eredi del fascio in certi atteggiamenti di superiorità.

    Forse ti interesserà sapere o forse no che non sono certamente fra i più entusiasti di come si siano messe le cose Questo mio scetticismo non rappresenta la maggioranza nel mio partito - sono cose che capitano. Anche da te?

    Detto questo un perfetto sistema bipolare sarà anche il futuro della nostra repubblica e un riavvicinamento fra i nostri partiti è una cosa alla quale dobbiamo necessariamente dedicarci anche se mi fai passare la voglia, ma difficilmente le condizioni perché questo si verifichi possono essere imposte per legge, se non ci sono per ora i presupposti, e mi sembra che l’entusiasmo, per ora sia reciproco.

    Come gentilmente ti ha risposto Tonino Volpinari, non mi sembra che nei nostri confronti si sia manifestata molta disponibilità, a giudicare dagli incontri che ci sono stati.

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  4. Posto che non ci conosciamo, o io almeno non so chi sei, ma a San Marino di vista, ci si conosce tutti...per cui se ti incontro magari capisco e volentieri potremo continuare la discussione.

    Non pensavo di aver scritto con tono prepotente o offensivo, ma ormai tant'è, non ci faccio più di tanto...
    Come tant'è la scelta di qualche Partito per le prossime elezioni, per cui anche su questo punto, non è che sto qua a strapparmi i capelli. Dico solo quello che penso...perchè credo che le cose sia bene dirsele.

    Anche questa faccenda del "non ci avete voluto", bisogna raccontarla alla gente in modo leale, ossia va detto, che si tratta di una mera faida famigliare fatta di rancori e personalismi, che non gioverà in qualunquesia confronto e sopratutto non fa il bene della sinistra.

    Vedi, io penso che la volontà sia dirompente, mente quando questa è solo di facciata, allora serve per altri fini.

    Spero ci sia modo di conoscerci.

    Mirko

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  5. Errata corrige: Vedi, io penso che la volontà, quando è tale, sia dirompente, mentre quando questa è solo di facciata, allora serve per altri fini.

    Spero ci sia modo di conoscerci...

    Mirko

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