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martedì 16 settembre 2008

Voto segreto

di Mirko Tomassoni - PSD

Sull’Istanza n.5 : Richiesta modifica del Regolamento Consiliare per riformare il Voto Segreto, la classe politica poteva fare di più… Sull’Istanza a cui aderivano anche i Giovani del PSD, che richiedeva di rivedere (non abrogare) la regolamentazione del Voto a scrutinio Segreto in Consiglio Grande e Generale, l’Aula si è espressa ( segretamente), con 35 voti contrari, 23 favorevoli e un non votante.
Al richiamo morale verso i Consiglieri ed all’etica della politica in Consiglio Grande e Generale, essenza di quell’Istanza, ha prevalso la posizione di coloro che han dichiarato altrettanto praticamente "si il problema esiste, vedremo"…
Sebbene la pressoché totalità dei Consiglieri intervenuti, ha ricordato le frequenti manifestazioni dei franchi tiratori che si sono verificate anche durante l’ormai chiusa XXVI Legislatura, non si è avuto il coraggio di approvare un “Atto stringente” per la soluzione della questione.
Di fatto, anche nel corso di questa ultima legislatura, abbiamo visto soccombere le forze che sostenevano il governo durante alcune votazioni a scrutinio segreto, sia in Consiglio che durante i lavori delle Commissioni Parlamentari.
E’del tutto evidente che consiglieri di maggioranza hanno inteso manifestare, dietro lo scudo del voto segreto, il proprio dissenso rispetto a questo o quel provvedimento, in disaccordo con l’indicazione dell’Esecutivo, o magari anche del proprio partito…, e vi son state fondate e riscontrabili ragioni per ritenere che il voto dei “franchi tiratori” cosidetti, sia arrivato da soggetti facenti parte più Gruppi Consiliari. A volte, anche Gruppi Consiliari per intero hanno utilizzato lo strumento dei franchi tiratori senza aver il coraggio di dichiarare apertamente la propria posizione, ben consapevoli che questo strumento offusca la trasparenza e consente l’intervento di coloro che, fidando di non essere smascherati, votano contro le indicazioni del proprio partito, e che nel corso del proprio intervento dichiarano una cosa, bleffando naturalmente, poi votano diversamente.

In Consiglio Grande e Generale questa abitudine, è diventata ormai una normale dialettica di comodo dell’agire parlamentare. Come sappiamo, da noi è sufficiente che un solo Consigliere ne faccia richiesta e si procede al voto segreto. Tutto ciò, oltre a consentire ad ogni gruppo politico di approfittare di un eventuale-presunto disaccordo all’interno del fronte avversario, favorisce purtroppo gli accordi sottobanco, e permette come ho già detto, di lasciar campo aperto a tutte le interpretazioni dell’esito della votazione.

La facilità del modo con cui questo artificio, questa scappatoia del Voto Segreto, viene utilizzato è una forma che rifugge “vigliaccamente”, dalla trasparenza, che invece deve essere garantita ai cittadini elettori da parte dei Consiglieri ai quali essi hanno espresso la loro fiducia sulla scheda elettorale.

Tale comportamento, ormai sembra esentare completamente quei Consiglieri che si avvalgono di questi “mezzucci”, dalla necessaria assunzione di responsabilità di fronte al corpo elettorale, “mezzucci” che vanificano il lavoro e tradiscono la fiducia che i cittadini ripongono in Governi legittimamente insediati.

L’approvazione di quella Istanza invece poteva essere l’occasione per palesare, lo sdegno per il grave danno che tale comportamento produce alla dignità della politica, ma soprattutto al benessere ed al rispetto della collettività.

I cittadini hanno il diritto di conoscere l’operato dei consiglieri da loro votati e questi hanno il dovere di rendere conto del loro operato ai loro elettori.
Il voto segreto invece sempre più spesso viene usato per giochi di potere che nulla hanno a che fare con gli interessi della collettività tradendo così la fiducia dei cittadini elettori.

Aggiungo infine una riflessione: tra i firmatari dell’Istanza, figurano proprio i Giovani del PSD. PSD che certa stampa e certe forze politiche puritane, spesso dipingono settariamente come il covo dei briganti e di facinorosi e senza scrupoli. Critiche inquisitorie che dimenticano sempre una cosa molto semplice, e cioè che il PSD, sebbene sia il frutto di un Progetto recente, è un Partito con una linea politica fatta di regole e di un dialogo democratico interno, che non sarà ancora efficacissimo ma almeno ha evitato certe “strambate inconsulte”, che qualcuno di tanto in tanto pretendeva e che, trovandosi alla fine impotente, ha mollato andandosene per altri lidi, in cerca di altre fortune…

Giovani militanti attivi dunque, e attenti alle distorsioni della politica, che con questa proposta, con la presentazione di questa Istanza, hanno risposto segnatamente oltre che al Paese, anche ai comunicati critici di loro coetanei” di altri partiti.
Gli articoli di Alleanza Giovanile (AP) ad esempio, dal taglio tanto legittimo e vivace dando l’impressione di poter ergersi ad incendiari di tutto il marciume del Paese, ma altrettanto vaghi ed acerbi nel giustificare la capriola del partito d’appartenenza, che rischiano di ritrovarsi pompieri e salvatori del vecchio Sistema.
Quindi oltre ad incoraggiare l’attività dei giovani del PSD, non mi rimane altro che confidare che chi siederà nell’Aula Consiliare dopo il 9 novembre, si adopererà in modo solerte, ad apportare tutte le modifiche necessarie al Regolamento Consiliare.

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