Di MarcOne
Vecchio, molto vecchio, troppo vecchio... Sulle pagine dei giornali si legge di tutto, come ad esempio gli innumerevoli appelli alla moralità ed ai valori e c'è chi afferma: "...Certo, la politica ha bisogno di persone sane, pulite e che hanno l’obiettivo di moralizzare il Paese...". L'obiettivo di moralizare il Paese? Ma mi faccia il piacere e torni a mestieri precedenti. Chi invece dice: "...in una società dove non ci sono più gli ideali, noi faremo...". Di questo disco rotto che continua a ripetersi all'infinito non ne possiamo più! Ma quale moralità? Questi discorsi andavano bene forse per catechizzare i villani degli anni '20, ma oggi non funzionano più, perchè la retorica populista di basso livello non ha più alcuna cittadinanza fra i giovani e le persone intelligenti, perchè sono slogan vuoti, inutili e incoerenti con il passato presente futuro dei leader che continuano a ripeterlo, salvo aver fatto l'esatto contrario negli anni in cui erano al potere. La politica, invece, ha bisogno di persone intelligenti, capaci e altruiste. Qualità sufficienti per governare e dirigere, ma il problema è che fino a quando l'obietivo sarà moralizzare (come, chi e quale moralità lo dovranno spiegare) e fare clientelismo a tutto campo il Paese verrà ridotto in ginocchio a pulire le briciole degli altri Paesi. Le competenze sono merce rara come le qualità suddette e non sarà certo la retorica formula del giovane Chiaruzzi, nè quella del buon padre di famiglia a risolvere. Qualità che fino ad oggi mi pare di non aver riscontrato in alcun leader dei partiti, sempre pronti a pavoneggiarsi, a polemizzare con il "nemico" di turno salvo mettersi d'accordo la sera dopo per fare ripicche e dispetti ad altri, come all'asilo. Asilo Republic. Una politica che di morale ne ha una sua, propria della loro in-cultura che ai cittadini non piace ed è espressione di una classe dirigente che decade ogni giorno di più sotto i colpi della propria incoerenza, amoralità, menefreghismo e incapacità di proporre un modello di sviluppo che guidi il paese fuori dalla retorica e dal populismo di levatura così bassa che nessuno ascolta più. I cittadini hanno innalzato vere e proprie barriere contro il rumore e l'amoralità della politica salvo servirsene al bisogno. Quindi, cari politici, che morale volete imporre? Che morale volete insegnare? Forse parlare di morale tout court serve a nascondere la vostra totale incapacità e maturità necessaria per risolvere i problemi del Paese? I problemi del Paese e non della Dc o del PSD! E nemmeno ci interessa chi li ha creati, ma chi li risolve e come intende farlo... Allora volete dire qualcosa di politico? Di economia, di diritti civili, volete parlare delle pensioni? Della casa? O di cosa?
L'immobilismo ultradecennale e la corruttela della politica abbraccia anche la società, e lo si legge nelle pieghe e nei sottosistemi del Paese: "appalti truccati, trapianti truccati, villette abusive, abusi sessuali abusivi; tanta voglia di ricominciare... abusiva...". Ma è la classe dirigente che offre il buono/cattivo esempio ai cittadini ed è anche un problema di pedagogia, cioè quale esempio per i cittadini viene dai politici? E, quindi, quale morale? Ap è stata in un governo fallimentare perchè errato nei suoi presupposti fondamentali con l'intento di spaccare la Dc e prendere il dominio della scena politica. Oggi fa il passo all'indietro e, non solo si ritrova con vecchi nemici giurati, ma con nuovi nemici ancor più indigeribili di Arengo e Libertà che portano in dote un costruttore notoriamente "amico" di Ap che farà digerire loro quello che hanno rifiutato nel bancheto precedente... E la Brambilla. Una vera inversione a U con divieto, una svolta di destra che avrà necessità di un nuovo leader come l'ex giudice Mularoni, capace di far dimenticare Tito e riportare all'altare la Dc. Se quel governo era nato contro qualcuno e qualcosa e con scopi poco nobili (a proposito cosa c'è di morale e costruttivo nello spaccare un partito avversario?), la coalizione di destra (quasi estrema, visti i personaggi) nasce con gli stessi errati presupposti che non guardano mai al Paese, ma al tornaconto partitico e personale, basato sulla rivalsa inutile di quella parte della Dc che era stata messa ai margini della politica. E così si ripresenteranno il neo patentato Francini, insieme al suo amicone Gatti che con S-caramella, Tito (e Venturini) formerà un quartetto da far venire la pelle d'oca ai Fantastici Quattro e al quartetto Cetra. Povero San Marino e poverà Libertà, tutti la citano in slogan, manifesti e campagne, ma in realtà è la grande assente e sempre più lo sarà in un Paese che si è dimenticato cos'è e cosa serve, si è dimenticato di fare politica per ottenere il bene proprio e che rischia ogni giorno di più di piombare in un periodo buio, nero e retrogrado se avranno effetto le politiche dei luoghi comuni, dell'uomo per tutte le stagioni, della retorica e dei valori vuoti, del populismo e della moralità un tanto al chilo.
mercoledì 10 settembre 2008
Morale sì, ma con Nesquik
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