Vuoi proporre un intervento per il Blog? Invia lettere, commenti e opinioni (purché firmate) a:
redazione@sanmarinonotizie.com

mercoledì 19 marzo 2008

Mariuoli o cretini, svegli o incapaci?

Conversavo in tono faceto con amici, tempo addietro, su quale fosse la iattura peggiore per noi cittadini: avere una classe dirigente furba e maneggiona o un po’ stolta e inefficiente. Tutti avrebbero preferito, ovviamente, politici astuti ma anche intelligenti, un po’ corsari ma anche capaci, insomma dei veri statisti, “capra E cavoli”, ma il ludico passatempo imponeva una scelta.
Così alcuni di noi, credendo più virtuoso un politico onesto, anche se un po’ stolto, rinunciavano al diritto di essere, diciamo così, ben governati, pur di non essere, diciamo così, eternamente gabbati, mentre altri (la maggioranza) erano disposti a concedere qualcosa (non troppo, evidentemente) in termini di specchiatezza ma pretendendo che il Paese intero traesse giovamento dalle malizie e dall’abilità dei propri governanti. Poi, qualche giorno dopo la chiacchierata al bar, m’imbatto in un articolo di Lanfranco Pace, giornalista che stimo e che in genere c’azzecca, e che ha trattato in modo molto convincente proprio questo genere di dubbi, riuscendo a dire (in modo ben più serio e puntuale) tutto ciò che avevamo improvvisato nelle volgari ciacole di un uggioso pomeriggio invernale. Per questo credo utile proporlo anche ai commenti dei nostri lettori.



MARIUOLI E CRETINI
Qualche giorno fa, nel corso di una puntata di Otto e mezzo, ho detto che “un politico mariuolo ma efficiente è meglio o comunque più utile al suo popolo di quanto possa esserlo un cretino onesto”. Una considerazione ovvia, banale. Invece c’è stata maretta, qui e fuori di qui. Il surriscaldamento del clima alla vigilia delle elezioni non spiega tutto. E' evidente che su politica, legalità e giustizia, i nervi sono ancora scoperti.
Tutti preferiremmo essere governati da uomini e donne capaci, intelligenti, lungimiranti, disinteressati e onesti. Ma il bene assoluto e la perfezione non sono di questo mondo. Dovendo rinunciare a qualcosa, mi piace pensare che la qualità meno importante per essere un grande uomo politico sia proprio l’onestà.
Richard Nixon era soprannominato “Dick l’imbroglione” ancora prima di essere eletto presidente. Di cosa fosse capace, lo si è visto nel suo mandato: faceva intercettare i telefoni dei suoi stessi collaboratori, si accompagnava con uomini d’affari quanto meno discutibili, usava in modo disinvolto i fondi raccolti, giù fino alle cimici fatte piazzare nella sede del partito democratico, appunto lo scandalo Watergate che lo travolse. Eppure trattò con Hanoi e firmò la pace che mise fine alla sporca guerra. Aprì alla Cina. Infine sganciò il dollaro dall’oro, voltando la pagina degli accordi di Bretton Woods e del regime dei cambi fissi. Per molti economisti questa è forse la decisione di politica economica più importante del secolo. Il resto del mondo ne ha pagato per molto tempo le conseguenze. Ecco dunque un amorale, cinico e diffidente, antipatico e privo di appeal, che costruisce le condizioni essenziali per una nuova leadership americana sul mondo. La storiografia americana l'ha tolto dal fango e lo ha messo nel panteon dei grandi presidenti.
Helmut Kohl finì impigliato nella rete del finanziamento illecito al suo partito, la Cdu tedesca. Ma sarà ricordato come un gigante della storia europea, come colui che capì subito la situazione determinata dalla caduta del Muro di Berlino e seppe riunificare in pochi mesi un paese diviso dalla fine della guerra, piegando la resistenza di Mosca e la diffidenza di Parigi. La riunificò al meglio, imponendo il cambio “uno contro uno” tra il marco dell’ovest e quello dell’est nonostante valesse si e no un quarto di quello occidentale. Non dette ascolto alle obiezioni di buona parte del padronato o del mondo bancario né a quelle dei sindacati che temevano contraccolpi sul salario e sul livello di vita nella Germania ovest. Tenne duro. Certo, i corrotti che hanno abitato il parlamento italiano senza troppo brillare per profondità di analisi o per coraggio nell’azione sono ben diversi dai nomi che ho citato.
Si può capire quindi che diano l’orticaria a molti. Di regola però, dovremmo pensare la politica come impegno alto, grave e difficile perché questo è per chiunque si trovi a guidare un paese per volontà del popolo. Per quanto riguarda invece la piccola politica che tanto preoccupa le vestali della legalità, è opportuno ricordare un paio di punti di diritto. Chi non è ancora stato condannato in via definitiva deve godere della presunzione di innocenza. Chi invece è stato condannato in via definitiva, ha pagato il suo debito verso la società, ha scontato la pena ed è stato riabilitato, ha il diritto di candidarsi come e dove vuole, a meno che non sia stato interdetto dai pubblici uffici con sentenza del magistratura.
Va da sé che sarebbe comunque auspicabile che non si candidasse, per ragioni di opportunità e di immagine. Cioè politiche.
Il vero freno alla corruzione non è mettere tutti in manette ma lasciare la scelta agli elettori. Così se poi eleggono il reprobo almeno sapranno con chi prendersela. In Francia, dove c’è il maggioritario a due turni, alcuni sindaci più che sospetti di corruzione sono rimasti in carica decenni, sempre rieletti trionfalmente: evidentemente avevano fatto per la città, per gli altri più di quanto non avessero fatto per sé . In democrazia la politica è fatta anche di questo.
Cerchiamo dunque di essere onesti con noi stessi. Ce l'abbiamo con i politici di oggi non perché siano particolarmente corrotti. E’ da quando portavo i calzoni corti che sento parlare di scandali. Ce l’abbiamo con loro e giustamente perché hanno fallito nei compiti fondamentali: non sono riusciti a creare le condizioni ottimali perché il popolo potesse soddisfare bisogni, realizzare aspettative, dar corpo ai sogni. In una parola non hanno saputo accompagnarci verso il futuro.
Scritto da LANFRANCO PACE il 28/02/2008
Tratto da Millefoglie – La7

Nessun commento:

Posta un commento

Nota Bene:
SMN Blog è uno spazio di comunicazione libero e aperto, creato per instaurare un confronto diretto sui temi proposti ogni giorno. La redazione di SMN Blog ha scelto di non moderare preventivamente i commenti dei lettori. Tuttavia, nel ribadire che gli unici proprietari e responsabili dei commenti sono gli autori degli stessi e che in nessun caso SMN Blog potrà essere ritenuto responsabile per eventuali commenti lesivi di diritti di terzi, la redazione tiene a precisare che non sono consentiti, e verranno immediatamente rimossi:

- messaggi non inerenti all'articolo
- messaggi anonimi o con indirizzo email falso
- messaggi pubblicitari
- messaggi offensivi o che contengano turpiloquio
- messaggi con contenuto razzista o sessista
- messaggi il cui contenuto costituisce una violazione della legge (istigazione a delinquere o alla violenza, diffamazione, ecc.)

In ogni caso, la redazione di SMN Blog si riserva il diritto di cancellare messaggi e commenti giudicati non idonei in qualsiasi momento e a suo insindacabile giudizio.