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venerdì 7 marzo 2008

Pazienza e umiltà

Ogni tanto bisogna avere la pazienza e l’umiltà di fermarsi a riflettere sulla nostra modesta condizione. Mi riferisco all’informazione locale, in particolare ai quotidiani di San Marino. L’aver deciso di realizzare ormai quasi tre anni fa SMNotizie, che altro non è che una rassegna stampa locale selezionata cui si aggiungono i comunicati stampa ufficiali ed i liberi commenti di alcuni lettori, ci offre un punto d’osservazione molto privilegiato sulla qualità del prodotto informativo locale.
Non intendiamo esprimere giudizi, ma solo offrire a questa paziente ed umile riflessione alcune considerazioni, partendo dall’eloquente caso delle copertine dei giornali di ieri. Ecco i titoli principali delle prime pagine:

MILIONI DI EURO NEI CONTI DEI POLITICI SAMMARINESI
[Con fotonotizia (sic!) di mazzette di denaro]

“SUL TITANO INVESTIMENTI DELLA ‘NDRANGHETA”
Il direttore dell’Antimafia di Reggio Calabria avverte: “Surplus di immobili saranno oggetto di verifica”

IN BUONI RAPPORTI
[Con alcune foto di Stolfi con D’Alema, Bacciocchi con Parrello e Riccardi con Zanichelli]


Siamo, purtroppo, abbastanza abituati a vedere in alcune prime pagine le foto di cassonetti bruciati, cani che mordono, gattini abbandonati e motorini scivolati sull’asfalto (magari fortunatamente senza alcun danno per il pilota), e capiamo che la cronaca locale è troppo spesso avara di fatti eclatanti (e per fortuna, diremo tutti noi), mentre i giornali devono riempire “comunque” le loro pagine. E passi; con pazienza ed umiltà ogni lettore è disposto a pagare questo prezzo per garantirsi un po’ di notizie locali in più ed una pluralità dell’informazione.
E poi ci sono le giornate come quella di ieri, in cui ogni giornale sceglie di aprire con una notizia diversa, data con la stessa evidenza grafica e fotografica, in tutti e tre i casi.
Il primo titolo che analizziamo (sui milioni depositati dai nostri politici in Liechtenstein), che attira davvero la curiosità di ogni lettore attento, rimanda direttamente ad un articolo all’interno, il quale si presenta con un’altra foto di mazzette ed una modestissima mezza colonna di una trentina di righe, dove le parole chiave, più volte ripetute sono: “pare che”, “sembrerebbe che”, “si parla di”, e dove i condizionali sostituiscono tutti gli indicativi, contravvenendo almeno ad una delle principali regole del giornalismo serio ed affidabile: eliminare tutti i “pare, sembra, si dice” e non usare mai i verbi al condizionale. Ma notiamo che su questa testata, invece, l’uso di questa coniugazione e di questi verbi è assai frequente e ripetuta.
Nel secondo titolo, invece, si sceglie di far leva sulla curiosità del lettore attraverso la frase virgolettata, che dovrebbe indicare una citazione e che provenendo dal direttore dell’antimafia di Reggio Calabria induce all’approfondimento. Così nella pagina interna si propone un’intervista, dalla quale alle insistenti domande del giornalista che pressa il suo interlocutore sulla possibilità di individuare un collegamento fra il surplus di edifici sfitti a San Marino e gli investimenti della mafia italiana, il saggio direttore non si fa sfuggire alcun commento compromettente, se non una frase del tutto priva di riferimenti oggettivi al nostro territorio ed alla sua eccessiva edificazione, ma molto più verosimilmente riferita al territorio italiano, unico su cui egli abbia una qualche competenza e giurisdizione, frase che per altro viene sibillinamente proposta come sottotitolo in prima pagina.
Finalmente veniamo al terzo titolo: molto laconico, che contiene non solo la notizia ma anche un implicito e sottinteso commento su un certo ‘disgelo’ nei rapporti che stanno nuovamente instaurandosi fra le repubbliche italiana e sammarinese, attraverso una serie di accordi bilaterali di una certa rilevanza, mostrati anche dalle immagini delle firme.
Effettivamente, a noi osservatori attenti dell’informazione, quest’ultima pareva l’unica vera notizia del giorno, che avrebbe meritato non solo la copertina ma anche un adeguato approfondimento interno. E non certo perché si debba fare da eco all’azione di governo (il quale sa farsi sufficientemente eco da solo, mentre alle ‘veline’ ufficiali ci pensa già RTV), ma perché questa era una notizia reale, cioè un fatto accaduto realmente e comprovato da dichiarazioni ufficiali ed immagini fotografiche, e che ha una rilevanza indubitabile sulla vita dei cittadini sammarinesi. E questo servizio è stato proposto, ieri, da un solo giornale su tre.
A onor del vero, il titolo del secondo giornale era accompagnato anche da un titolo di spalla che faceva riferimento, ma in modo assai meno rilevante, agli accordi suddetti. Ma anche la gerarchia di importanza che si dà ai titoli di prima pagina indica una scelta editoriale molto esplicita ed evidente a tutti i lettori.
Come abbiamo detto in apertura, non abbiamo nessuna intenzione di dare giudizi: non ce ne sentiamo né autorizzati né richiesti. Ciascun direttore e ciascuna redazione sceglie la propria linea editoriale e la propria strategia utile alle vendite. Ma, con pazienza ed umiltà, dal nostro osservatorio privilegiato ci piace riflettere e ragionare, augurandoci una crescita della qualità (e non solo della quantità) dell’informazione locale. Il sensazionalismo e lo scandalismo fanno di una testata quello che gli inglesi amano definire un modesto giornale tabloid: a ciascun quotidiano la scelta del proprio indirizzo, a ciascun lettore la scelta del proprio giornale preferito.

2 commenti:

  1. Direttore, giuste le sue osservazioni sulla linea editoriale dei quotidiani sammarinesi. Da tempo si assiste a contenuti di qualità molto, troppo bassa, a principi deontologici letteralmente calpestati, a scandalismo gratuito e immotivato, ma sopratutto tengo a sottolineare che è in rialzo un trend assai pericoloso che si potrebbe riassumere nella parola "italianizzazione". A molti che come me commentano liberamente pare che questi pseudogiornalisti assoldati fuori confine si divertano a mettere in evidenza esclusivamente gli aspetti negativi del territorio in cui lavorano e prendono lo stipendio, gettando fango a destra e manca. Ciò non di meno sono utili ad alcuni "direttori" e sponsor occulti che in tal modo si garantiscono partigiani d'azione anzichè professionisti obiettivi e terzi. Quindi direttore il problema lo ha centrato lei con utili ed inequivocabili esempi riportati ed è quello della qualità (che manca) degli uomini e donne che fanno informazione.

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  2. La ringrazio, gentile MarcOne, dai suoi commenti ed interventi ai vari post del nostro blog, si evince che, dietro questo nickname, vi è una persona di una certa acutezza ed intelligenza; mi auguro che continuerà ad offrire ai nostri lettori i suoi interessanti contributi. Saluti e cordialità

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