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venerdì 3 ottobre 2008

Con chi si schiereranno i Cattolici?

di Mirko Tomassoni - PSD

Una buona cosa per ridestare nella popolazione l’attenzione e la sensibilità per la politica e la conseguente “stima”, per tutti coloro che la esercitano, è che questi almeno dimostrino l’aderenza delle azioni che si troveranno a dover compiere, rispetto alla visione ed ai valori rappresentati, e di cui sono mandatari. Questo, ha trovato poco riscontro nella classe politica degli anni passati, ed infatti si percepisce chiaramente una progressiva rimozione delle ideologie e dei valori, una politica il cui decoro è ridotto al lumicino, ed ormai scolata di quel primato e prestigio che le appartenevano, che ha portato la gente, altrettanto progressivamente, ad allontanarsi da essa.

Molti valori, vanno recuperati. Ne cito uno che vale per tantissime persone, la Fede. La Confessione, quale che sia, fa parte dell’intimità di ciascuno di noi, e l’Esperienza Cristiana in modo particolare, è parte della nostra comunità.

Ebbene, il valore cattolico, anch’esso va recuperato.

L’aver scelto la democrazia dell’alternanza attraverso il bipolarismo, ha fatto sì che candidati cattolici si siano venuti a trovare schierati nei due poli contrapposti, uno di centro-destra ed uno di centro-sinistra, e scegliere l’uno o l’altro significherà avviare il Paese verso due diversi modelli di società, che dal punto di vista della democrazia si equivalgono, per cui i cristiani possono aderire attivamente all’uno o all’altro, purché si comportino sempre con Fedele coerenza cristiana, di fronte alle singole scelte.

D’altra parte, vi sono sempre state all’interno di tutti i partiti sammarinesi, sebbene ispirati da filosofie politiche diverse, persone cattoliche che hanno contribuito a rendere le scelte politiche il più possibile conformi al pensiero sociale cristiano.

Nel caso dei valori cattolici in politica, un richiamo che apparentemente può sembrar banale, ma in verità non lo è, per chi si rivela cattolico, è comportarsi da cristiani in una coalizione di Centro-Destra, così come in una coalizione di Centro-Sinistra.

Rispetto a questo, vorrei far notare il forte disagio che stanno sperimentando in questi giorni nella vicina Italia, i cattolici presenti nella coalizione di Centro Destra al Governo teoricamente vicina alla Chiesa, che non condividono il metodo e tanto meno lo spirito di certe scelte (dalla Legge sull’immigrazione, così scarsamente rispettosa della dignità e dei diritti delle persone, all’atteggiamento verso la Guerra in Iraq in netto contrasto con la posizione del Papa, dalle esternazioni in appoggio al periodo fascista, al moltiplicarsi di sanatorie e condoni in favore dei più benestanti o di chi si è comportato illegalmente, dai provvedimenti sulla Scuola a quelli per contrastare la prostituzione, dai tagli alla Cooperazione Internazionale, alle posizioni xenofobe e razziste della Lega Nord e i suoi attacchi contro la Chiesa ecc), perchè in contrasto con la tradizione culturale propria dell’umanesimo di ispirazione cristiana. Un Governo, quello attuale italiano insomma, duramente attaccato anche dalla C.E.I., e dagli organi di stampa Avvenire, Famiglia Cristiana, ecc...

A San Marino. sembrerebbe che questo disagio dei cattolici non sia così forte, perlomeno critiche così aspre alla politica, pubblicamente al momento non emergono…
Però qualche avvisaglia c’è: già le prime posizioni assunte dalla coalizione di “Centro-Destra Patto per San Marino”, come la clamorosa negazione del Voto agli aventi diritto respingendo l’introduzione di una norma che consentiva la Revisione Straordinaria delle liste, in seguito all’abrogazione dell’Art.7, rischiano di far sorgere lo stesso impaccio nel mondo cattolico sammarinese. Così come il perentorio sulla complessa questione delle residenze e permessi di soggiorno, rivolto dai Popolari sedicenti “moderati” sia ai lavoratori frontalieri che questo Paese già sfrutta e discrimina, sia alle badanti che, secondo loro, toglierebbero casa, sanità e lavoro ai nostri giovani (salvo però riconoscerne la necessità, quando si tratta di cambiare i pannoloni ai nostri vecchi), non è sicuramente un atteggiamento che riflette in maniera cristallina l’insegnamento evangelico.

Ora, per carità, neppure nelle forze che compongono la Coalizione di Centro Sinistra “Riforme e Libertà”, sono presenti persone Sante e Beate, ma ciò che vorrei far comprendere con queste mie considerazioni, è sostanzialmente l’inopportunità per le forze politiche oggi, di “conseguire patenti” rispetto alla Fede, ma non perché è facile contraddirsi come abbiamo visto, ma perché, a mio avviso, è profondamente sbagliato.

L’Obbedienza a certi valori trova dimora in entrambi gli schieramenti, e sono certo che ogni qual volta si metteranno in gioco i valori fondamentali del cattolicesimo, i cristiani ovunque militanti, si troveranno spontaneamente uniti per dire la loro, rispetto alle nuove sfide che una Società in continua evoluzione, oggi ci pone di fronte, e daranno il loro prezioso contributo per ricercare una possibile-mediata soluzione, senza pretendere mai di essere migliori degli altri, o di essere gli unici a rappresentare in politica i valori cristiani, ed il loro impegno non potrà che risultare complementare, sia per chi si impegna ad un piano conservatore, sia per chi si adopera per un progetto riformista.

Il valore cattolico è molto importante, può avere una valenza forte anche per l’instaurazione di un dialogo responsabile, fondamentale per far crescere a San Marino il confronto politico in un modo più ordinato di quanto lo è stato sino ad oggi, pertanto, assieme ad altre esperienze non negoziabili, che hanno fatto la Storia del nostro Paese, è un valore che va necessariamente ritrovato, perché può davvero dare un “anima” al modo sammarinese di far politica.

Ma con chi si schiereranno i Cattolici il 9 novembre? I Cattolici non si schierano, come tutte le altre persone, semplicemente riflettono e scelgono.

2 commenti:

  1. Gentile Tommassoni,
    le sue affermazioni "Molti valori, vanno recuperati... la Fede. La Confessione, quale che sia, fa parte dell’intimità di ciascuno di noi, e l’Esperienza Cristiana in modo particolare, è parte della nostra comunità. Ebbene, il valore cattolico, anch’esso va recuperato". In particolare il suo ragionamento ha lasciato stupefatti molti cittadini ed io, qui, raccolgo alcune obiezioni che mi paiono concrete e adatte al dibattito.
    Mescolare la fede con la politica e con lo Stato non ha alcun senso, se vogliamo parlare di Stato laico, cioè al di fuori di pericolose derive di parte e di credo, ciò perchè lo Stato per definizione non rappresenta nè supporta alcuna confessione, nè preferisce le une alle altre, ma sopratutto è Stato: siamo tutti noi con le significative differenze che rendono così interessante una comunità. Lo Stato non è una congregazione adita a professare un credo religioso, nè a farne rispettare i suoi precetti, lo Stato non ha un rappresentante di alcun dio e non si serve di poteri superiori, nè di altre forme di catechesi per raggiungere i suoi obiettivi che non sono portare il verbo, nè catechizzare gli eretici. Le religioni hanno già fatto troppi danni al mondo.
    Fede, confessione e valori cattolici non sono valori in sè, ma solo per chi ci crede e lo Stato non prescrive affatto di avere l'obbligo di una religione propria cui fare riferimento, lo Stato insomma, è terzo e nel medesimo tempo regola la religione come fatto libero e privato, non pubblico, non obbligatorio. Insomma lo Stato non può essere preda e vittima di valori di parte perchè è di tutti e tutti deve rappresentare quindi lo Stato non è di alcuna confessione.
    Avere fede significa anche essere ignoranti poichè chi crede cecamente in qualcosa di non provabile e inconfutabile è per definizione uno che ignora altre possibilità. Lo Stato non può permettersi l'ignioranza, ma invece promuove la conoscenza e la trasparenza. Fare "...scelte politiche il più possibile conformi al pensiero sociale cristiano.", significa appunto, il tentativo di imporre a tutti, cioè attraverso gli strumenti che lo Stato adopera ed offre in democrazia, un credo religioso, qualunque esso sia che è in netto contrasto con la laicità dello Stato. Cioè si vuole creare una commistione grave fra un credo religioso e lo Stato stesso, lasciando credere che i buoni sono da una parte e i cattivi sono dall'altra. Un altro grande difetto è concepire che ci debbano essere persone sante e beate nelle coalizioni politiche. Le persone non devono essere nè sante, nè beate, nè avere supporti di congregazioni religiose per essere libere di esprimersi e fare quello che dicono. Questa è una patente immorale perchè strumentalizza il credo religioso per fini personali, infatti siamo d'accordo su una cosa: "ciò che vorrei far comprendere con queste mie considerazioni, è sostanzialmente l’inopportunità per le forze politiche oggi, di “conseguire patenti” rispetto alla Fede, ma non perché è facile contraddirsi come abbiamo visto, ma perché, a mio avviso, è profondamente sbagliato. ".
    Però fa paura leggere: "L’Obbedienza a certi valori trova dimora in entrambi gli schieramenti...Il valore cattolico è molto importante...", perchè significa che a sinistra ancora vi sono troppe persone che non hanno capito cosa significa tenere alta la guardia a difesa del valore della laicità dello Stato. Questo se non sorprende a destra del famoso spartiacque, voluto dalla nuova legge elettorale (peraltro lacunosa, inadatta e fortemente discriminatoria delle minoranze), non solo sorprende ma mette paura a trovarlo a sinistra poichè quel valore dello Stato laico è quello per il quale lo Stato può continuare ad esistere nonostante le fazioni religiose da sempre disposte a fare guerre sante contro chiunque non condivida i valori (si vedano le nuove guerre sante per impedire la ricerca sulle staminali, la fecondazione assisitita, l'aborto, il divorzio...), mentre la forza dello Stato laico è proprio quella -non impedire, ma progredire-, di comprendere tutte le differenze, tutte le libertà, tutti i diritti e i diritti di tutti, promuovere la conoscenza per esaltare e crescere una vera Res-Publica.
    Se domani si scontrassero il partito della chiesa contro quello induista, sarebbe la fine della democrazia come si evince ampiamente da paesi che non hanno nulla da insegnarci da questo punto di vista. Nessuno vuole che il nostro Stato finisca col punire a sassate chi ruba o chi desidera il partner altrui, Nessuno vuole che le discriminazioni e violenze sulle donne siano scambiate per "tradizioni culturali" e tollerate dai più, nessuno vuole avere un capo spirituale da seguire pedissequamente pena la scomunica e il rogo!
    MarcOne

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  2. Non sono un granché bravo nell'esprimere più concetti in uno spazio contenuto come il "comunicato stampa". In questo caso, volevo solo segnalare e ragionare su una sorta di "anomalia" a cui stiamo assistendo in Italia nei rapporti tra Chiesa e Centro Destra (posto che sia opportuno che ci debbano essere rapporti, perchè anche io come lei penso non debbano esserci).Ma io, sig MarcOne (?) mi ritrovo sempre piuttosto vicino ai suoi Post ed alle sue riflessioni che leggo sempre con molto piacere. Se crede, dia un occhiata qui ( www.mirkotomassoni.info/laicita.htm) e vedrà che la distanza che ci divide è davvero sottile...
    Saluti

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