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mercoledì 8 ottobre 2008

Crisi finanziaria

di Italo Pedini

La crisi dei mercati finanziari, a livello mondiale, sta destando preoccupazione e per l’economia reale e per i risparmiatori che non conoscono se esistono pericoli per quanto riguarda i loro risparmi, depositati presso gli istituti di credito. E’ un periodo dove giornalmente vengono evidenziati sulle prima pagine dei quotidiani gli effetti di quello che viene definito, dal Fondo Monetario Internazionale, “un terremoto senza precedenti” e che costerà alla fine almeno 1.400 miliardi di dollari, probabilmente anche di più. La crisi dei subprime non è finita. I subprimi sono prestiti concessi a debitori con un basso punteggio di credito e con storie creditizie fatte di inadempienze, pignoramenti fallimenti e ritardi e proprio per queste condizioni comportano tassi di interesse più elevati. Gli Stati Uniti hanno abbondato nella pratica di concessione dei mutui subprime ed ora centinaia di migliaia di debitori sono costretti all’insolvenza, in seguito alla crescente crisi dell’industria statunitense. Abbiamo assistito a fallimenti di banche quali la Lehman Brothers, la quarta banca di investimenti d’America, che hanno avuto ripercussioni su tutti i mercati finanziari mondiali, provocando il crollo di tutte le Borse.
I ministri dell’economia e delle finanze dell’Unione Europea stanno studiando misure volte ad arginare la crisi finanziaria in continua evoluzione. Parlano di iniezioni di liquidità, di ricapitalizzazioni bancarie e di misure di protezione dei depositi.
I cittadini sammarinesi sono preoccupati da queste notizie e soprattutto perché non sanno se i nostri istituti bancari sono in grado di fare fronte a questa crisi a livello mondiale. Temono per la sicurezza dei loro depositi e per le varie tipologie di investimento, quali fondi comuni, obbligazioni, certificati di deposito. Perché le nostre autorità finanziarie e politiche non fanno chiarezza in proposito? Potrebbero dirci quali investimenti sono sicuri e quali, invece, sono soggetti a rischio (e in che misura).
Come sono stati investiti i Fondi pensioni dei dipendenti? In che misura, se ne sono coinvolti, stanno risentendo di questa grave crisi che ha ripercussioni generali?
Sembra di assistere ad un quasi silenzio che, anziché tranquillizzare, sta ottenendo l’effetto opposto.
La presente vuole essere un invito ad informare e a stimolare gli organi di stampa affinché riescano ad ottenere le notizie, che il momento critico esige.

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